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Forza Italia, tra ribelli e sbandamenti a sinistra

Forza Italia, tra ribelli e sbandamenti a sinistra. Gli azzurri sono messi maluccio dopo l’ultimo schiaffo elettorale. Gli arresti di Altitonante e Tatarella hanno lasciato senza guida una corrente importante, soprattutto su Milano. E gli effetti si vedono, soprattutto sul Municipio 9: mentre nel 7, guidato dal giovane e capace Marco Bestetti, il partito sembra quello degli anni Novanta, nel 9 è un disastro. Il capogruppo Femminino è ormai all’angolo e sa che potrebbe esserci una sola soluzione alla crisi: le sue dimissioni. Per questo l’incontro con il commissario cittadino Rossello pare non abbia dato grandi frutti. Il malcontento cresce: da una parte c’è Femminino che ufficialmente rappresenta il partito con quattro consiglieri, dall’altra quattro consiglieri che sono usciti dal partito per dimostrare fedeltà al partito. In tutto questo Lardieri, che sta interpretando la parte di Giuseppe Conte al governo. Non a caso ha ottenuto il sostegno indiretto dei 5 Stelle. I ribelli però, come detto, sono ribelli per dire: se esci da un partito per dimostrargli fedeltà (sì la formula è un tantino bizantina) tenderesti a rientrarci se solo il problema si spostasse altrove. Detto in altri termini, l’ultima votazione ha sottolineato come persino tra i fedelissimi di Femminino potrebbe esserci qualcuno che è stufo dell’immobilità in cui è precipitato il Municipio. Quando si è votato con voto segreto per la sfiducia all’ex ferroviere, non ci sono stati i voti. E, come fa notare qualcuno all’interno della maggioranza: o qualcuno dell’opposizione ha votato a favore del Conte di zona 9, o è stato qualcuno dei ribelli. Ma Femminino a questo punto che non può fare altro che stare fermo: negli alti gradi del partito difficilmente troverà altre sponde, almeno non nel breve periodo. E in quelli bassi già sta vacillando. Intanto quello che si era candidato a essere il pezzo di Forza Italia in grado di riprendere in mano il partito dimostra di non averne la stoffa, almeno stando ai fatti. L’intervento sul Municipio 9 non è servito perché le bocce sono ferme alle stesse posizioni di prima. Allo stesso tempo questa fazione ha presentato un’interrogazione urgente contro la festa dei 50 anni della curva interista che dovrebbe svolgersi ai giardini Montanelli sollevando le ire di quella parte di Forza Italia che ancora non si è rassegnata alla fusione con il Partito democratico. Il progetto non è mai morto del tutto, in fondo le radici socialiste restano un tratto comune ai due partiti. E ora che si prospetta un governo Lega-Fratelli d’Italia, un’opposizione socialista sembra perfetta. Forse però bisogna informarne tutti gli aderenti. Se tra redazioni e caffè se ne parla apertamente da almeno due anni, tra i primi a ipotizzare il salto ci fu Lupi, forse non altrettanto si fa con eletti e sostenitori. Per ora sembra che siamo fermi a questa situazione: Forza Italia, tra ribelli e sbandamenti a sinistra. Che ne sarà degli azzurri?  

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Forza Italia, verso le elezioni con spirito indomito

Si è svolta mercoledì la prima riunione del Coordinamento Cittadino di Forza Italia, dopo la nomina a Commissario dell’Onorevole Cristina Rossello, in sostituzione dell’ex Coordinatore Fabio Altitonante. A renderlo noto è Coordinamento di Forza Italia. La riunione si è svolta in un clima cordiale e costruttivo alla presenza di tutti gli esponenti locali del partito liberi dal lavoro e da impegni istituzionali. Nel corso dell’incontro è stata organizzata la struttura che si occuperà di gestire i “difensori del voto” e definita la strategia della campagna elettorale fino al 24 maggio. “Sono felice per lo spirito partecipativo dimostrato dai molti forzisti intervenuti e ho apprezzato il piglio indomito con cui molti di loro stanno affrontando questo momento difficile per Forza Italia – ha commentato al termine dell’incontro l’Onorevole Rossello – Le decisioni che abbiamo preso e le iniziative che ne scaturiranno, ci consentiranno di arrivare al giorno del voto con la certezza di avere fatto tutto il possibile per ottenere un risultato degno di Forza Italia e del suo presidente Silvio Berlusconi”.

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Forza Italia e il caso dell’avvocato Rossello

In Forza Italia è il  momento del caso dell’avvocato Rossello. Cristina Rossello, parlamentare forzista, è stata nominata Commissario della citta di Milano dal Coordinatore Regionale Mariastella Gelmini al posto di Fabio Altitonante (che da poco si è visto negare la richiesta di revoca dei domiciliari).  E nei corridoi di Forza Italia si sono alzati diversi brusii. Mormorii che dicono che non tutti è piaciuta questa nomina, anzi. Alla riunione all’Hotel dei Cavalieri ha partecipato più di un futuro dissidente: nessuno ha casi personali con l’avvocato, semmai con la corrente a cui viene accostata. Un giorno minoritaria e irrilevante, oggi in teoria padrona del campo. Rossello però non ha molta esperienza di campagne elettorali, né conosce Milano abbastanza per capire le sfumature di grigio della città. Non si tratta di demeriti, ma di semplici constatazioni: anche la sua nomina è avvenuta con uno stile con cui Gelmini dovrà prima o poi fare i conti, dicono i delusi. Sono stati consultati in pochissimi, tra l’altro in un momento in cui il partito avrebbe bisogno di coesione vista la batosta appena rimediata dai magistrati. Invece no, l’ennesima nomina calata dall’alto e per di più di un ottimo professionista, ma senza la giusta esperienza politica per risollevare le sorti di un partito moribondo. In tanti avevano avvertito Arcore che così non si poteva andare avanti, ma sono ancora troppi quelli che preferiscono essere re e regine di cimiteri o di ridotte e ultime spiagge invece di condividere (o rischiare di perdere) le posizioni acquisite. Forza Italia e il caso dell’avvocato Rossello sono un male che si poteva evitare, sussurrano in tanti. Gli stessi che hanno inteso questa nomina come un segnale di liberi tutti: i pochi rimasti, neanche così pochi a dire il vero nel milanese, decideranno autonomamente come comportarsi. E Forza Italia non è certo in grado di espellere decine e decine di consiglieri da municipi e Amministrazioni varie. Forse quello che serve al partito, ragionano in molti, sarebbe proprio qualcun altro al posto di Gelmini. Lei ha dato quello che ha potuto, ma adesso serve qualcuno con più mezzi per evitare di diventare del tutto irrilevanti sulla scena politica.  

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