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Sala legge la Costituzione sui social

Nel consueto video sulle sue pagine social il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha voluto celebrare la festa della Repubblica leggendo i primi tre articoli della Costituzione. A fare da sfondo alla lettura le immagini della cerimonia dell’alzabandiera in piazza Duomo a cui Sala ha partecipato questa mattina con le altre autorità. “Il 2 giugno 1946, insieme con la scelta sulla forma dello Stato, i cittadini italiani elessero anche i componenti dell’assemblea costituente che doveva redigere la nuova carta costituzionale“, ha ricordato. ANSA

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Sala si scusa con la Sardegna

“Non posso certamente provare sentimenti negativi verso la Sardegna. Il mio ‘me ne ricorderò’, comunque sbagliato nella forma, era rivolto alla politica sarda“. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha fatto il mea culpa per la frase rivolta al governatore della Sardegna che voleva sottoporre a test i turisti provenienti dalle Lombardia e da Milano. Sala ha postato su Instagram una foto della barca a vela che teneva, prima di venderla, proprio in Sardegna. “So di essere stato ruvido ma forse stavo anticipando un tema sentito dai cittadini. E lo dico alla vigilia della Festa della Repubblica. Certo, il punto centrale non è dove si fanno le vacanze, ma molto semplicemente penso che il sentirsi una sola comunità debba trovare conferma nei momenti positivi e in quelli difficili – ha aggiunto il sindaco Sala -. E penso anche che la generosità e il senso di accoglienza di Milano non ci abbiano mai portato a fare alcun distinguo“. ANSA  

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Sala: giusto riaprire la Lombardia

“La notizia del giorno è la riapertura dei confini regionali dal 3 giugno, a mio parere è una decisione giusta“. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel consueto video sulle pagine social commentando la possibilità a partire dal 3 giugno per tutti di spostarsi tra le Regioni. “Nessuno di noi sa come evolverà la pandemia e bisognerà essere molto attenti e pronti ad ogni situazione, ma adesso è il momento di ridare ossigeno al lavoro – ha aggiunto -. Vi ricordo che in Lombardia è obbligatorio l’uso della mascherina fino al 14 giugno“. Nei giorni scorsi Sala ha emesso un’ordinanza per vietare l’asporto di alcolici e super alcolici nei locali dalle 19 in poi. “Io confermo i motivi per cui l’abbiamo fatta, vedo che qualche risultato lo sta portando – ha detto  -. Ieri sera avendo sentito le forze di polizia la situazione è stata buona, invito tutti a rispettare le regole e vediamo cosa succederà in questo lungo weekend. Disponibilissimo poi a tornare sui miei passi“. ANSA

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Sala: ottenuti 3 miliardi dal Governo

“Ieri abbiamo avuto un incontro insieme agli altri sindaci delle Città metropolitane con il presidente Conte. Abbiamo portato a casa degli ottimi risultati perché ci verranno assegnati, alle città, ai Comuni altri 3 miliardi”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel quotidiano video sui social. “Era un incontro importante, noi chiedevamo più attenzione, infatti è stato un incontro teso con toni anche alti e ammetto che anche io sono stato un po’ troppo ruvido, – ha aggiunto – ogni tanto mi scappa ma sono così appassionato nella difesa dei miei cittadini che ogni tanto succede“. ANSA  

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Lombardia maionese impazzita

Lombardia maionese impazzita. La nostra proposta è un commissariamento a tempo, magari sei mesi come successo per Roma con il Prefetto Tronca e la sua squadra. Partiamo dai fatti: la Lombardia è nel pallone, ma non parliamo solo di Palazzo Lombardia. Nell’era pre Covid i milanesi e i lombardi sopportavano serenamente l’odio e il mostruoso complesso di inferiorità degli altri italiani. Era una regione mentalmente solida e che come sa chiunque ci sia stato, dove il lavoro e la vita erano più normali che nel resto d’Italia. Si stava meglio perché potevi liberarti di paranoie campanilistiche, tradizioni senza senso, Milano stessa era una città che cambiava il volto del suo centro storico senza crisi isteriche. Si poteva cambiare e con il sorriso, mentre nel Centro-Sud devi ridere. Devi. Continuamente. In quest’isola felice ignoravamo l’odio degli altri senza problemi, tanto alla fine venivano qui e scoprivano che si stava meglio. Adesso invece abbiamo il sindaco Sala che risponde ai bulletti delle isole e del Sud, come se fossimo diventati un qualsiasi paesino governato da sbruffoni e mafiosi. Non gliene facciamo una colpa: Salvini ha dato il via sottolineando il sentimento anti lombardo che si percepisce in un governo composto solo da cittadini del Meridione (compreso Mattarella che si è fatto eleggere da un Parlamento che secondo lo stesso Mattarella era eletto illegittimamente). E così adesso i lombardi, già provati da un’epidemia durissima, hanno la spiacevola sensazione di essere assediati. A Salvini senza dubbio fa gioco, perché quando sei in panico da accerchiamento cerchi di stringerti intorno a qualcuno. E Sala che sicuramente non è scemo, lo ha seguito sulla stessa strada. Nel breve periodo saranno solo loro due a giovare di questo clima psicologicamente disastroso. La Lombardia maionese impazzita è un male per tutti, ma al Centro Sud non vedono l’ora di poter “normalizzare” anche l’unica regione dove si poteva respirare e vivere come si preferiva. Sarà la vittoria di quelli che odiavano i secchioni perché rifiutavano di non essere eccellenti. Ma possiamo ancora evitare questo scenario patetico: commissariamo per sei mesi la Lombardia. Poi Fontana potrà tornare governatore. Lo diciamo anche per loro: ad essere provatissima dalla crisi è anche la nostra classe politica. Fontana pare sempre a un passo dallo svenimento, Sala ormai è bollito e gli altri sotto non stanno tanto bene. Prendiamola come una riabilitazione mentale collettiva. Roma sotto Tronca per sei mesi ha sperimentato una novità assoluta: vivere in un mondo normale. Dopo sei mesi hanno smesso subito, quindi possono essere sereni anche i politici lombardi. Prendiamoci tutti un bel respiro e poi torniamo a lavorare. Così i vari odiatori repressi d’Italia torneremo a sentirli solo come un eco lontano. Come prima, più di prima, risponderemo al loro odio con l’amore.

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Botta e risposta Sala – Solinas

“Illustre Presidente Solinas, rispondo con educazione a quanto da lei affermato. Ho parlato a titolo personale, ma non tiro proprio indietro la mano: io non andrei in vacanza laddove fosse richiesto un test di negatività al virus“. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha replicato con un post su Facebook al governatore della Sardegna, Christian Solinas, che gli ha suggerito di “usare la decenza del silenzio” dopo il video in cui ha detto che si ricorderà quando sarà il momento di decidere dove andare in vacanza delle Regioni che chiedono la patente di immunità. “A parte il fatto che non è così semplice disporre di questi test, penso sia sbagliato discriminare gli italiani per regioni di appartenenza. Milano e la Lombardia saranno sempre terre di libertà e di accoglienza – ha aggiunto Sala – Ci aspettiamo lo stesso dal resto del Paese”. ANSA

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