#sindacodiMilano2021

Sala punge il centrodestra sul candidato 2021

Sala punge il centrodestra sul candidato 2021. Mentre partecipa all’avanzamento di lavori non avviati da lui, il sindaco solleva una questione sollevata anche su l’Osservatore: manca il candidato del centrodestra. E non solo: non si capisce nemmeno quale sia il piano per la città che Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega abbiano in testa per Milano. Nessuno ne parla a meno di non ridursi solo a criticare la giunta o le piste ciclabili. Il fianco era scoperto e il primo cittadino ha affondato la lama. A margine dell’arrivo della talpa escavatrice alla stazione Solari della futura linea M4 della metropolitana milanese, il sindaco Giuseppe Sala e’ tornato sul tema delle elezioni comunali del prossimo 2021. “Il centrodestra – ha affermato – e’ alla ricerca di spazi in cui dire qualcosa di diverso, ognuno fa la sua parte e io parlo con rispetto di tutti. Dico che il nostro progetto di citta’ e’ chiaro, puo’ essere discutibile, e su quello chiamero’ Milano a un confronto e spero proprio che non sia solo con quelli che sono dalla mia parte ma con la citta’. Il punto – ha rilevato – e’ quale sia il progetto del centrodestra. Ho sentito dire da esponenti della Lega che a ottobre si sapra’ il loro candidato, anche se doveva essere settembre. Lo stesso si potrebbe dire di me. Non e’ un problema di attendismo, pero’ vediamo se davvero a ottobre avranno un candidato, mi pare che abbiano una rosa tra cui scegliere. Beati loro”, ha concluso. Lui stesso non ha ancora sciolto la riserva, perché a quanto dicono sta aspettando di vedere se lo mettono a capo della nuova mega società di Stato che controllerà le reti internet e telefoniche. Ma almeno di lui si sa: se riesce a tornare nella parte di “giro grosso” dove ti pagano tanto sarà contento di andarsene, altrimenti ripiegherà sul secondo mandato per avere se non i soldi almeno il potere. Il centrodestra del canto suo sta attendendo Salvini: se perde politicamente alle prossime tornate elettorali i suoi nemici interni al partito e alla coalizione si solleveranno, altrimenti dovrà decidere se candidare Silvia Sardone. Lei andrebbe così a completare un duetto iniziato anni fa col marito Roberto Di Stefano: lei diventa sindaco di Milano, mentre lui va a fare il presidente della Regione. L’accordo coniugale in fondo è sempre stato quello: a Silvia la città, a Roberto la provincia. Un patto di ferro che sta perdurando e adattandosi ai tempi.

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La base leghista “silura” l’identikit del candidato sindaco secondo Bolognini

La base leghista “silura” l’identikit del candidato sindaco secondo Bolognini. Nei giorni scorsi Stefano Bolognini, assessore salviniano in Regione Lombardia, ha tratteggiato quello che secondo i vertici del suo partito dovrebbe essere il prossimo candidato sindaco del centro destra milanese. La discussione è infatti iniziata e la Lega sembra voler far pesare la posizione di primo partito della coalizione, ma la base leghista “silura” l’identikit del candidato sindaco secondo Bolognini. Dopo l’intervento del dirigente leghista è infatti arrivato il commento di Andrea Pellegrini, ex assessore alla sicurezza e consigliere del Municipio 9: “Mah!! Il profilo non mi convince. Con tutto il rispetto alla scelta del commissario della Lega. Stiamo inseguendo il modello PD alla Sala, invece di decidere senza farci condizionare. il terzo settore lo si conquista con le idee e i progetti non con i managers, pur bravi e preparati. Per fare sociale e vivere il sociale a Milano bisogna ascoltare le persone che vivono tutti i giorni i “marciapiedi” e che lo fanno per passione e amore di questa meravigliosa città. Milano merita un politico rispettato e onesto, che sappia trasmettere energia positiva ai Milanesi, e che abbia un coraggio da vendere. E poi che sia frutto di scelta condivisa nel centro destra, perché solo uniti si potrà vincere. Cercare il sosia di Sala per vincere e pensare di essere amici di Caritas per pescare più voti non mi sembra una idea vincente, ma un semplice tentativo di rincorrere un modello. Tiriamo fuori il coraggio, stiamo uniti e crediamo nei nostri valori. #vinceremo”. Un colpo di cui la dirigenza salviniana dovrà probabilmente tenere conto se non vuole perdere l’appoggio dei suoi stessi iscritti nei quartieri. Il dibattito è quanto mai acceso dunque: nei giorni scorsi anche Ignazio La Russa, che resta il rappresentante più autorevole di Fratelli d’Italia al nord, aveva avvertito proprio la Lega sulle candidature: i salviniani non possono pensare di decidere da soli, perché i meloniani sono in crescita costante e ormai non possono più essere considerati solo un comprimario nelle prossime sfide. Salvini se vuole vincere deve tenere conto del parere di tutti, soprattutto dei suoi stessi rappresentanti nei quartieri che sono il primo volto della Lega per i cittadini. Spesso pure di più di chi si presenta nei programmi televisivi nazionali a nome del partito.

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Arrestato rapinatore seriale peruviano

“Il mio plauso e la mia solidarietà ai carabinieri del Radiomobile intervenuti questa notte in viale Omero dove, dopo un inseguimento e dopo essere stati minacciati, hanno perquisito ed arrestato un delinquente peruviano di 39 anni”. Lo riferisce l’Assesore alla Sicurezza di regione Lombardia, Riccardo De Corato in merito all’arresto per i reati di tentato furto aggravato, rapina e minaccia a pubblico ufficiale effettuato questa notte in Viale Omero dai militari dell’Arma. “La domanda, anche se retorica, viene sempre spontanea , ma come fa un Peruviano rapinatore seriale a rimanere sempre nel nostro paese? Questo è l’ennesimo episodio che dimostra come la delinquenza, per lo più straniera, non si è mai fermata, nemmeno in questo periodo emergenziale. I reati e gli arresti non si sono bloccati nemmeno durante il lockdown ed ora continuano senza sosta. Mi auguro che adesso – conclude De Corato – non venga rilasciato nel giro di poche ore o giorni, come invece purtroppo spesso è accaduto durante questa emergenza , vanificando il lavoro delle forze dell’ordine che in questo particolare periodo non hanno mai smesso di operare per assicurare i criminali alla giustizia”.  

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#sindacodiMilano2021: che ne pensate di Beppe Sala?

#sindacodiMilano2021: che ne pensate di Beppe Sala? Non è una provocazione, ma una suggestione dei tempi moderni in cui il premier è passato agilmente da una coalizione a trazione di destra riformista a una di sinistra conservatrice. Se l’ha fatto Conte che, senza offesa al divin Beppe, è più importante del sindaco di Milano, perché non il primo cittadino meneghino a fattori invertiti? Nel 1994 diventa direttore del controllo di gestione e della pianificazione strategica del settore pneumatici di Pirelli e nel 1998 è nominato amministratore delegato della Pirelli Tyre. Nel 2001 è vicepresidente senior, responsabile delle strutture industriali e logistiche del settore pneumatici. Nel 2002 lascia il settore pneumatici per le telecomunicazioni e assume la carica di chief financial officer (CFO) di TIM, mentre dal 2003 al 2006 è direttore generale di Telecom Italia Wireline infine della TIM, nata dalla fusione tra TIM e Telecom Italia. Nel 2007 e 2008 è consulente senior per Nomura Bank e presidente di Medhelan Management & Finance. Nel 2009, su chiamata del sindaco di Milano Letizia Moratti, Sala passa all’amministrazione pubblica, assumendo l’incarico di direttore generale del comune di Milano, che detiene per un anno e mezzo, fino a giugno 2010. Da febbraio a maggio 2012 ricopre poi la carica di presidente di A2A, l’azienda pubblica lombarda di energia e servizi. Sala al Padiglione USA di Expo 2015 all’apertura del Milano Pride 2015. È stato rappresentante del comune di Milano nel consiglio di amministrazione di Expo 2015 S.p.A., l’azienda italiana di totale proprietà pubblica incaricata della realizzazione, organizzazione e gestione dell’Esposizione Universale di Milano del 2015, società della quale Sala è stato amministratore delegato da giugno 2010 fino alle sue dimissioni in dicembre 2015. Il 6 maggio 2013 il presidente del Consiglio Enrico Letta lo ha nominato commissario unico delegato del governo per l’Expo. Da ottobre 2015 a giugno 2016 è stato consigliere di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti. Questa è la sua carriera amministrativa prima del mandato da sindaco, poi come si sa ha preso una condanna per aver truccato le carte del suo più grande successo, Expo 2015, quindi ha tutte le carte in regola per essere un candidato di centro destra in Italia. E in fondo sono più i distinguo dal Pd che le volte in cui si è dichiarato vicino al partito in via di liquefazione. Quindi per il #sindacodiMilano2021: che ne pensate di Beppe Sala? Precedenti: #sindacodiMilano2021: che ne pensate di Bonomi? #sindacodiMilano2021: che ne pensate di Rota? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Messa? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di de Milato? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Tronca? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Fidanza? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Senna? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Del Debbio? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Maroni? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Morelli? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di De Corato? #sindacodiMilano2021 che ne pensate della Sardone? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Gallera? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Giachetti?

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#sindacodiMilano2021: che ne pensate di Bonomi?

#sindacodiMilano2021: che ne pensate di Bonomi? Carlo Bonomi è uno dei nomi che potrebbero avere il profilo per affrontare Beppe Sala alle prossime elezioni: è un tecnico impegnato da tempo anche nell’associazionismo sia di settore che nel mondo delle onlus. E ha un ricchissimo curriculum: Nato a Crema (CR) il 2 agosto 1966, è un imprenditore del settore biomedicale. Carlo Bonomi presiede il Consiglio di Amministrazione della Synopo S.p.A., società che opera nel settore della strumentazione e dei consumabili per neurologia, e delle aziende manifatturiere da essa controllate: Sidam S.r.l. leader nella produzione di consumabili nella diagnostica per liquidi di contrasto, e BTC Medical Europe S.r.l. nella produzione di consumabili utilizzati in oncologia ed emorecupero post operatorio. Nonché Presidente del Consiglio di Amministrazione di Ocean S.r.l. e Marsupium S.r.l. ed anche Consigliere indipendente di Springrowth S.G.R. S.p.A. Dal novembre 2019 fa parte del Consiglio di Amministrazione di Dulevo International S.p.A. L’interesse per la ricerca e il lavoro nelle imprese a elevato contenuto d’innovazione hanno connotato il suo percorso professionale, iniziato in una multinazionale della diagnostica in vitro e proseguito ricoprendo incarichi in società di ricerca pubbliche e private. Dal giugno 2017 è Presidente di Assolombarda. E negli anni ha ricoperto diversi ruoli in ambito associativo. E’ stato infatti, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Credito e Finanza, Fisco, Organizzazione e Sviluppo. Nel 2016 il Consiglio di Presidenza di Confindustria l’ha nominato Presidente del Gruppo Tecnico per il Fisco. È membro del Consiglio Generale di Confindustria e del Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia. Dal luglio 2019 è Presidente della Fondazione Assolombarda. Nel sistema di rappresentanza ha svolto anche i seguenti incarichi: Consigliere Incaricato per Ricerca, Innovazione e Agenda Digitale di Assolombarda; Presidente Gruppo Merceologico Terziario Innovativo di Assolombarda; Vice Presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda; Vice Presidente Regionale Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Lombardia. Dal giugno 2017 é membro del Consiglio Generale di Aspen Institute Italia, del Consiglio di Amministrazione di ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) e, dal novembre 2018, del Consiglio di Amministrazione dell’Università Bocconi. Dal luglio 2018, ricopre la carica di Past President di Cancro Primo Aiuto, Onlus con sede in Monza, che assiste gli ammalati e le loro famiglie. Forse l’unico punto debole di Bonomi sarebbe proprio la sua esperienza nel mondo industriale, perché potrebbe attirarsi l’etichetta di uomo del sistema che sarebbe in contrasto con la narrazione sovranista. Però potrebbe essere anche il suo punto di forza visto che è nel biomedicale. Precedenti: #sindacodiMilano2021: che ne pensate di Rota? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Messa? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di de Milato? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Tronca? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Fidanza? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Senna? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Del Debbio? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Maroni? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Morelli? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di De Corato? #sindacodiMilano2021 che ne pensate della Sardone? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Gallera? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Giachetti?  

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#sindacodiMilano2021: che ne pensate di Rota?

#sindacodiMilano2021: che ne pensate di Rota? Bruno Rota ha lasciato un buon ricordo come amministratore  inflessibile di Atm. I dipendenti ancora si ricordano quando orchestrava agguati improvvisi per smascherare il lavoratore fannullone o presunto tale, o il ferreo controllo delle divisioni aziendali. Un uomo di successo a Milano e rispedito indietro invece da Roma dove a quanto pare risanare l’azienda di trasporto pubblico è impossibile. Visto però che a Milano lo sviluppo su ferro sarà ancora un veicolo della crescita dei prossimi anni, Rota potrebbe essere l’uomo giusto. Ecco il suo cv: Dopo aver iniziato la propria attività lavorativa come giornalista professionista presso il Sole 24 Ore ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità come dirigente industriale presso IRI, SME e FINAGRA. S.p.A. E’ stato amministratore di numerose società tra cui Finlombarda, Fincapital, Alfa Romeo USA, Italgel.  Ha ricoperto il ruolo di direttore generale e poi di presidente di Serravalle S.p.A. fino al 2005.  Dall’ottobre 2011 è nel gruppo ATM come presidente e direttore generale. Laureato in scienze politiche all’Università Cattolica di Milano ha frequentato corsi di specializzazione presso la SDA Bocconi (Cofigea) e presso INSEAD (PED). Dal 1980 al 1994 docente presso l’Università Cattolica di Milano da ultimo come professore incaricato del corso “Organizzazione e Amministrazione delle grandi aziende”. Come profilo per il centro destra potrebbe essere calzante: gran lavoratore, inflessibile sulle regole e a favore dello sviluppo. Un tecnico sulla cui competenza come amministratore pochi potrebbero obbiettare qualcosa. Quindi di nuovo a voi la palla, #sindacodiMilano2021: che ne pensate di Rota? Precedenti: #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Messa? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di de Milato? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Tronca? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Fidanza? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Senna? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Del Debbio? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Maroni? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Morelli? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di De Corato? #sindacodiMilano2021 che ne pensate della Sardone? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Gallera? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Giachetti?

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