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De Corato (FdI): il 43% dei detenuti sono stranieri, primi i tunisini

Commentando l’arresto di un 16enne tunisino, fermato dai carabinieri in corso di Porta Ticinese per avere rapinato una donna di 30 anni. l’Assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato, ha elencato anche qualche numero sulla popolazione carceraria lombarda, “L’episodio va ad aggiungersi al lungo elenco di crimini commessi da tunisini: dallo spaccio di droga ai furti nei supermercati, dalle violenze domestiche alla maxirissa in piazza Mercanti. Mi chiedo cosa ci facessero a Milano, visto che la Tunisia non è un Paese in guerra e nemmeno vessato dalla dittatura” si chiede De Corato. “I tunisini presenti in città non scappano dalla violenza – prosegue – ma probabilmente dalla legge visto che in molto casi risultano avere precedenti penali e una volta arrivati in Italia non fanno altro che proseguire loro attività criminali. Lo confermano i dati pubblicati a settembre dal Ministero della Giustizia: nelle carceri lombarde, dove su 8.645 detenuti ben 3.736 (ossia il 43% del totale) sono stranieri, per presenza i tunisini (269) sono al quarto posto dopo marocchini (948), albanesi (498) e rumeni (311). Una volta presi – conclude – perché non li si espelle con accompagnamento?”.  

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Tre stranieri arrestati in Centrale e Garibaldi

Tre stranieri arrestati nelle stazioni milanesi. Ieri mattina la Polizia di Stato ha arrestato due cittadini del Marocco, nati nel 1986 e nel 1992, senza fissa dimora e non in regola sul territorio nazionale, per il furto di uno zaino ai danni di un viaggiatore presso la stazione Centrale. Nel corso di un servizio antiborseggio, gli agenti della Polizia ferroviaria hanno notato i due cittadini marocchini sottrarre uno zaino a un viaggiatore in piazza Duca D’Aosta che nella circostanza non si era accorto di nulla. Immediatamente intervenuti i poliziotti hanno arrestato i due ladri per furto in concorso e restituito lo zaino al proprietario. Uno dei due marocchini, inoltre, è stato trovato in possesso di 29 pastiglie di farmaci oppiacei e la somma di 25,00 euro motivo per cui è stato arrestato anche per spaccio di sostanze stupefacente. Nella stessa mattinata, invece, presso la Stazione FS di Milano Porta Garibaldi gli agenti della sottosezione Polfer sono intervenuti presso un esercizio commerciale all’interno della Stazione, poiché un cittadino dell’Ecuador nato nel 1997 e regolare sul territorio nazionale, aveva tentato di effettuare più acquisti con due carte di credito rubate. L’uomo, pluripregiudicato, è stato arrestato per indebito utilizzo di carte di credito e truffa.  

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Al Madama Hostel sconto ai non italiani contro il decreto sicurezza bis

Sconto del 10% alla cassa “per tutti coloro che non vengono considerati italiani“: è quanto ha deciso di fare, contro il decreto sicurezza bis, il Madama Hostel & Bistrot di Milano. “L’ostello per antonomasia è la casa di tutti e – spiega il locale sulla sua pagina Facebook – ospita i cittadini del mondo. Da quando il Madama H&B è nato, anche il suo staff che ogni giorno vi accoglie, vi porta da mangiare e vi versa da bere è composto da cittadini del mondo, e siamo fermamente convinti che il Decreto Sicurezza Bis va oltre l’infamia e la vergogna. Per questo motivo abbiamo deciso – come altri esercenti – di applicare uno sconto del 10 per cento a tutti coloro che, secondo questo ignobile decreto, non sono considerati italiani. Un piccolo gesto per dire NO a questo scempio, perché “la vera rivoluzione dobbiamo cominciare a farla dentro di noi“. L’iniziativa è nata al Simeva Market Berceto, in provincia di Parma, e dai commenti al post del Madama non è escluso che possa estendersi ad altri locali milanesi. ANSA  

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Il 60% delle case popolari in deroga è assegnato a extracomunitari

“Nel 2018 il Comune di Milano ha assegnato 341 case popolari in deroga e di queste 209 sono finite a immigrati: praticamente 6 alloggi su 10, fuori dalle graduatorie, finiscono soprattutto a extracomunitari sudamericani, nordafricani e asiatici. Si tratta di famiglie sfrattate o persone senza fissa dimora che non hanno i requisiti per partecipare ai classici bandi e quindi si rivolgono al Comune che procede alle assegnazioni dirette tramite una Commissione consultiva. Cosa penseranno i tanti che rispettano le regole e aspettano un casa da anni in graduatoria? Servono più controlli perché i cittadini chiedono norme chiare che valgano per tutti e non facilitazioni non oggettive che finiscono per premiare chi non ha i requisiti per accedere ai bandi“. Così Silvia Sardone, consigliere comunale ed europarlamentare della Lega. “Dall`accesso agli atti che ho richiesto al Comune per avere contezza della questione ho scoperto ancora una volta come il welfare a Milano continui a premiare gli stranieri: non è giusto che i tanti cittadini italiani in difficoltà si vedano sistematicamente scavalcare dagli ultimi arrivati nell’accesso a ogni tipo di servizio. Questa tendenza a favorire gli stranieri sembra ormai una prassi consolidata, alimentata da una propaganda anti-italiana della sinistra. Oltre alle politiche abitative – continua Silvia Sardone – ricordo le cifre della Bebè card (80% a mamme straniere), del sostegno al reddito (76% della Misura 1 a famiglie straniere con minori a carico), delle borse lavoro (50% a stranieri), dell`esenzione mensa (72% a stranieri). A Milano gli stranieri sono il 19% della popolazione eppure sono sempre maggioranza quando si parla di servizi sociali: la sinistra che non perde mai tempo nel gridare al razzismo cosa dice di fronte a questi numeri? Se c’è qualcuno che viene discriminato – ha concluso – a Milano non sono certo gli immigrati, ma gli italiani. Se da sempre pago le tasse nella mia città non posso vedermi scavalcare da extracomunitari appena arrivati“.  

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Maxi sequestro generi alimentari esteri

Sequestro di snack e dolci, ma anche bibite e prodotti alimentari essiccati. Tutti provenienti da Paesi esteri come Stati Uniti, Irlanda, Cina e Giappone, pronti per essere rivenduti al pubblico nonostante presentassero le informazioni sull’etichetta ancora in lingua madre quando il regolamento europeo prevede che, per motivi di trasparenza, la lingua utilizzata sia quella del Paese in cui il prodotto è commercializzato. La scorsa settimana il Nucleo Forestale dei Carabinieri ha sequestrato una tonnellata di questi prodotti in un esercizio commerciale del centro di Milano, in via Santa Maria Valle. Il reato prevede una sanzione amministrativa fino a un massimo di 24 mila euro comminata al titolare del negozio, un cittadino italiano.

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Sala: difficile integrare se i bambini stranieri superano il 30%. Sardone: colpa vostra.

Incontrando i cittadini a Dergano, nella seconda tappa dell’iniziativa ‘Colazione con il sindaco’ , Giuseppe Sala ha affrontato anche il tema dell’integrazione scolastica dei migranti e delle classi con alta percentuale di bambini stranieri. “Bisogna trovare il giusto modello di integrazione per aiutare i bambini stranieri e per non mettere in difficoltà quelli italiani che a loro volta rischiano di trovarsi in minoranza – ha detto -. È un percorso lungo ma bisogna provare a trovare le formule. L’unica cosa che si può fare è trovare forme di mobilità tra le scuole. Non è semplice ma bisogna provarci“. Il sindaco ha poi citato alcune analisi svolte secondo le quali “intorno al 30% di bambini non italiani sarebbe la condizione ideale“. “Quando è zero o 80% non va bene: capisco che quando c’è sproporzione rende difficile l’ integrazione“. Affermazioni cui ha ribattuto Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto “Il sindaco Sala finalmente si è accorto che in alcuni quartieri periferici della città esistono delle vere e proprie scuole-ghetto, ossia istituti dove le percentuali di alunni stranieri superano addirittura quelle degli italiani. Sala ha detto che quando la percentuale di bambini non italiani è zero o 80% non va bene perché ne risente l’integrazione: sono d’accordo con lui, ma è a causa delle folli politiche della sua amministrazione se si è arrivati alla formazione di ghetti dove gli immigrati sono in maggioranza e gli italiani stanno scomparendo“. “Sala – ha quindi concluso la Sardone – parla di mobilità scolastica, integrazione e delle difficoltà a cui vanno incontro i bambini italiani messi in minoranza, ma dovrebbe ammettere che – così come sulla sicurezza – anche per quanto riguarda la scuola le sue politiche delle porte aperte non hanno fatto altro che aggravare la situazione“.

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