ucraina

Come piccole formiche contro la guerra

Come piccole formiche contro la guerra. Perché in questi giorni si sta muovendo qualcosa nell’Occidente che si è svegliato debole, diviso e soprattutto impaurito. In tantissimi corrono da un pensiero ansiogeno all’altro, chi per l’economia, chi per le centrali nucleari, chi incita alla guerra e chi alla pace con uguale virulenza. Tutti come presi da un sogno o dall’illusione che gli appelli via social, le analisi di persone irrilevanti o le citazioni senza verifiche che vanno per la maggiore possano davvero destare l’interesse di qualcuno. Un mondo onirico la cui vita ha l’unico effetto di non far vivere la realtà: l’immersione in questa dimensione ultraterrena ha infatti pochissime eccezioni di persone che invece di parlare si sono messe in moto. Chi ha deciso di partire per l’Ucraina da solo, chi in compagnia e con pacchi di generi di prima necessità e chi con qualche organizzazione umanitaria. Noi non siamo partiti perché rifiutiamo il coinvolgimento nell’ennesima guerra (già non è affatto la prima di questo periodo storico), ma non possiamo ignorare ciò che sta succedendo: decine di migliaia di persone si stanno riversando in Italia, Paese di cui si può dire tutto il male del mondo ma non che qualcuno lo stia bombardando. Sono gli stessi che importavamo per  curarsi dei nostri anziani allontanati dalle famiglie come un peso morto, gli stessi che pulivano i nostri cessi con l’edulcorato ruolo di “collaboratori domestici”. A queste persone insomma, sentiamo di dovere qualcosa: il rispetto. Ecco perché abbiamo messo a disposizione della Prefettura un piccolo appartamento frutto dei risparmi di tre generazioni. E vi invitiamo a fare altrettanto: vorremmo farci portatori di un’opportunità nei confronti dello Stato che si sta organizzando per accogliere i 40mila che già sono arrivati in Italia. Se voi lettori sentite ciò che sentiamo noi e volete unirvi a questo spirito fattivo tipico di Milano e della Lombardia, vi chiediamo di inviarci una mail a direttore@osservatoremeneghino.info con l’indirizzo e la descrizione degli spazi che potreste mettere a disposizione per i profughi ucraini. Saremo una rete di privati che dimostra come in questa società decadente ci siano ancora delle energie vitali, una rete di milanesi e lombardi che una volta di più dimostrano quanto i caratteri descritti dal Manzoni non sono solo una serie di definizioni ben riuscite, ma lo spirito di un popolo che ha ancora un’anima. Il fare è nel DNA dei lombardi, per parlare e basta c’è già tantissima gente. Noi agiremo come piccole formiche contro la guerra, cercando di costruire qualcosa anche se ci costa fatica, perché è giusto e questo lungo inverno della ragione deve finire.

Come piccole formiche contro la guerra Leggi tutto »

EPA: continua la mobilitazione a sostegno dell’Ucraina

Continua senza soste la missione umanitaria EPAID FOR UCRAINA condotta dall’European Paratroopers Association (EPA), l’organizzazione internazionale no profit, fondata dall’ex paracadutista della “Folgore” Giulio Festa, a sostegno della popolazione ucraina. “In meno di una settimana abbiamo già consegnato alle autorità e alle organizzazione di volontariato ucraine oltre 16 tonnellate di aiuti umanitari di emergenza, in prevalenza medicinali, attrezzature sanitarie, coperte, indumenti, alimenti a lunga conservazione e beni prima necessità, grazie al duro lavoro dei nostri volontari, provenienti da tutta Europa e alla generosità dei nostri sostenitori” spiega Giulio Festa, presidente dell’associazione. Un ultimo carico è stato trasportato ieri a Lviv (Leopoli) con due furgoni dell’EPA, partiti dalla base operativa dell’associazione con sede a Tarnow (Polonia). Il carico contenente 2,5 tonnellate di attrezzature mediche e medicinali da destinare a ospedali e centri di primo soccorso, oltre a beni di prima necessità, prevalentemente destinati ai bambini (alimenti, pappe, pannolini e prodotti per l’igiene personale) è stato consegnato all’Amministrazione Regionale della Difesa di Dobrosyn-Mageriv e al Military Sport Center (SKA) di Lviv, dove sono ospitati 85 bambini profughi, provenienti dalle zone di guerra orientali del Paese. Un primo carico di 10 tonnellate, composto essenzialmente da attrezzature mediche, medicinali e altri presidi sanitari donati da Meds, MedOne, Prodoc, è stato inviato con un Tir della Mastab Transport a Leopoli venerdì 5 marzo, mentre sabato 6 marzo un secondo carico di 3 tonnellate di beni di emergenza, è stato trasportato con tre furgoni dell’associazione a Dobrosyn-Mageriv (Lviv), dove è stato consegnato alle autorità locali.  L’EPA invierà ulteriori carichi di aiuti umanitari a Leopoli nei prossimi giorni. “Stiamo lavorando sodo, ma per continuare a operare abbiamo bisogno del supporto di quanti, semplici cittadini o istituzioni, vogliono rendere possibile il proseguimento del nostro progetto umanitario per l’Ucraina,” è l’appello del milanese Alessio Fasano, coordinatore nazionale dell’European Paratroopers Association. I sostenitori più benemeriti saranno insigniti con la Croce al Merito dell’EPA. Chi vuole sostenere la campagna EPAID FOR UCRAINA può collegarsi al sito https://www.europeanparatroopers.org/about-us/donation.html

EPA: continua la mobilitazione a sostegno dell’Ucraina Leggi tutto »

Anche l’European Paratrooprs Association si mobilita per l’Ucraina

Anche l’European Paratroopers Association (EPA), l’organizzazione internazionale no profit, fondata dall’ex paracadutista della “Folgore” Giulio Festa, si mobilita per gli aiuti umanitari in Ucraina ed ha lanciato il progetto EPAID FOR UCRAINA. E’dal 2019 che l’EPA conduce iniziative umanitarie in Ucraina, dove ha una sede operativa a Leopoli. Con lo scoppio del conflitto, l’EPA ha lasciato provvisoriamente Leopoli per trasferirsi in Polonia dove ha allestito a Korczowa-Krakovets, in prossimità del confine, un punto di raccolta per lo stoccaggio di beni di prima necessità, medicinali, attrezzature sanitarie, coperte, indumenti, alimenti a lunga conservazione da inviare in Ucraina, e da distribuire, in parte, anche ai rifugiati. Mentre altro materiale è stato fatto inviare direttamente dai donatori agli enti e alle organizzazioni destinatarie ucraine. “Oggi un primo Tir della Mastab Transport con un carico di 10 tonnellate di attrezzature mediche, medicinali e altri presidi sanitari, fornito da Meds, MedOne, Prodoc e organizzato e coordinato dai nostri fratelli paracadutisti lituani e svedesi, è stato inviato in Ucraina. Qui il carico sarà suddiviso in lotti più piccoli che saranno distribuiti agli ospedali medici da campo, che al momento ne hanno maggiore necessità e urgenza. Altri tre furgoni di aiuti, con 3 tonnellate di medicinali e attrezzature medico-sanitarie, generi alimentari e altri beni di prima necessità, provenienti da Svezia, Danimarca, Germania, Italia, Spagna e Francia, saranno distribuiti a Leopoli nei prossimi giorni”, dichiara il presidente dell’European Paratroopers Association Giulio Festa. Intanto l’EPA ha allestito nella sua base operativa in Polonia anche un foresteria per ospitare gli operatori volontari giunti da Svezia, Danimarca, Francia, Italia e Lituania, che saranno impegnati nell’organizzazione degli aiuti. “Il lavoro degli operatori sul campo, la logistica, il noleggio dei mezzi di trasporto, il carburante, l’acquisto di materiale, richiedono la disponibilità di fondi adeguati”, spiega il coordinatore nazionale dell’European Paratroopers Association, il milanese Alessio Fasano, che rivolge ai cittadini milanesi un appello a partecipare all’iniziativa umanitaria messa in campo dall’associazione. I sostenitori più generosi saranno ricompensati con il conferimento della Croce al Merito dell’EPA. Chi vuole sostenere la campagna EPAID FOR UCRAINA può collegarsi al sito: https://www.europeanparatroopers.org/about-us/donation.html.

Anche l’European Paratrooprs Association si mobilita per l’Ucraina Leggi tutto »

A Casa Jannacci arrivate le prime famiglie dall’Ucraina

Casa Jannacci, lo storico dormitorio per senzatetto di viale Ortles a Milano, ha iniziato ad ospitare dalla notte scorsa le prime famiglie di profughi ucraini. “Sono in tutto una ventina gli ospiti del padiglione 3 della struttura che è stato completamente adibito all’accoglienza di uomini, donne e bambini in arrivo in queste ore in città – ha raccontato sulle sue pagine social l’assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolé -. A disposizione, in viale Ortles, ci sono 68 posti letto, organizzati in piccole camere doppie che sono state sistemate a tempo di record dagli operatori, con anche la collaborazione degli ospiti della struttura, che accoglie tutto l’anno i senza dimora. Proprio alcuni di loro, per rendere più accoglienti i luoghi, anche per i bambini presenti, si sono offerti per decorare i corridoi e le parti comuni del padiglione con alcuni mandala realizzati durante un laboratorio creativo. Un bell’esempio di solidarietà ed empatia di Milano e dei suoi cittadini più fragili”. Il Comune di Milano “sta lavorando intensamente per mettere in campo tutte le iniziative necessarie, in coordinamento con la Prefettura, il Consolato ucraino e tutte le istituzioni coinvolte”, ha concluso. ANSA

A Casa Jannacci arrivate le prime famiglie dall’Ucraina Leggi tutto »

Armi sì brigate no

Armi sì brigate no. L’ultimo evento “scandaloso” della cronaca milanese in relazione alla guerra in Ucraina è stato un post del Consolato ucraino che annunciava l’inizio del reclutamento di volontari per la prima linea. L’idea, dicevano, era di costruire brigate internazionali sul modello di quelle inviate in Spagna prima della Seconda Guerra Mondiale. E subito una serie di pensionati si è sentita giovane e bella, per citare Jovanotti. Ma scriviamo “dicevano” perché l’annuncio è durato lo spazio di un mattino: in tutta fretta è stato cancellato e riproposto come “solo per ucraini” perché senza dilungarsi in tecnicismi per un italiano semplice è illegale. Ma non è chiaro perché l’Italia può mandare armi e rifornimenti, ma non truppe. E poi non sarebbe stato un reparto dell’Esercito italiano, ma semplici volontari. E allora perché armi sì e brigate no? Perché sembra che il Paese mantenga la solita linea del Ventennio più famoso: armiamoci e partite. Solo che si siamo evoluti: ora è direttamente armiamoli e restiamo qui. Fino a quando si potrà tenere una linea come questa? Anche perché da tutta Italia iniziano ad arrivare segnalazioni di processi contro persone o gruppi che hanno iniziato i reclutamenti di volontari. Gli Stati non sono tenuti alla decenza, perché è un campo che attiene soprattutto ai singoli cittadini. Ma alla lunga deve esserci un senso anche alla linea politica di uno Stato, altrimenti quel poco che rimane della così detta comunità nazionale si sfalderà del tutto e lo stesso Stato non avrà più nessuno a cui rivolgersi. Perché è come avere una Costituzione “più bella del mondo” ma che poi viene applicata per un dieci per cento: non solo non serve a un tubo, ma danneggia la credibilità delle leggi e dello Stato che su di esse dovrebbe reggersi.

Armi sì brigate no Leggi tutto »

Con la guerra su e giù crypto

Con la guerra su e giù crypto. Perché siamo in giorni di guerra e le crypto rappresentano qualcosa di molto diverso da uno strumento per chi vuole evadere le tasse. Sono un circuito non controllato. Non è un caso se una delle minacce più spaventose a Putin sia stata l’eliminazione dalla piattaforma swift. E infatti non tutti a est si sono stracciati le vesti, perché in fondo non essere nell’economia controllata dagli anglo-americani per molti è un vantaggio. Così per un paradosso storico, mentre l’Ucraina soffre, le crypto riprendono valore. Non siamo ancora ai massimi toccati mesi fa, ma la strada sembra essere quella.

Con la guerra su e giù crypto Leggi tutto »

What do you like about this page?

0 / 400