urbanistica tattica

Via Rovereto, cittadini sulle barricate per l’urbanistica tattica

Via Rovereto, cittadini sulle barricate per l’urbanistica tattica. Il progetto per rivedere la viabilità della strada di NoLo ha creato i presupposti per una ricca e vivace discussione tra le parti in causa che ha portato il Comitato cittadini del Municipio 2 a convocare un’assemblea pubblica. Riunione tenutasi ieri sera al civico 10 e a cui hanno partecipato anche il presidente del Municipio 2 Samuele Piscina e l’assessore comunale alla Mobilità Marco Granelli. I due rappresentanti istituzionali erano stati invitati dal Salvatore Basile, presidente del Comitato, proprio per confrontarsi con i cittadini sui disagi passati, presenti e futuri della via. Dopo i loro saluti iniziali, ha preso la parola il presidente del Comitato: “Vogliamo che il Comune capisca le criticità che abbiamo già segnalato per iscritto ai suoi responsabili” ha spiegato Basile che ha aperto i lavori esponendo al pubblico (e ai due politici) i sei punti riassunti nella lettera aperta pubblica mesi fa dal Comitato. Ci sono i temi della larghezza delle strade, della sicurezza degli attraversamenti, degli spazi di manovra per le attività produttive, della sistemazione dei parcheggi, solo per citarne alcuni (il testo completo lo trovate QUI). Un elenco che ha lo scopo di far capire a Palazzo Marino che molti residenti pensano sia meglio tornare alla sistemazione precedente: la sperimentazione che negli ultimi mesi ha già modificato la viabilità di via Rovereto non va bene, perché ha peggiorato la loro vita quotidiana. Subito dopo la parola è passata ai cittadini. Tra le circa 80 persone presenti alla serata, sono stati sollevati molti dubbi sulla reale utilità del progetto, ma tante voci invece si sono schierate a favore del cambiamento. Cambiamento che per altro sta riguardando anche la zona di via Venini, causando anche lì una reazione negativa da parte di alcuni cittadini. Ma, ha spiegato Granelli, si tratta di un tentativo di risistemare la viabilità di tutta la zona, non solo di una via. C’è chi come la rappresentante dei “Genitori anti smog” ha provato a spiegare che si tratta di un progetto in un movimento più ampio che sta riguardando tutta la città e non solo. Basile le ha poi replicato che i progetti che riguardano tutti dovrebbero rispettare tutti, che siano pedoni, ciclisti o automobilisti. Non si può continuare a “trattare gli automobilisti come assassini”. La discussione però è stata molto vivace e ha toccato molte questioni. Un commerciante della zona ha proposto il tema del parcheggio degli autobus, così come della singolare velocità con cui il suo mezzo di trasporto viene multato non appena arriva sotto casa. Storia che ha colpito tutti i convenuti: che fossero pro o contro l’urbanistica tattica, tutti hanno concordato che per altre questioni la Polizia locale non si fa vedere. O arriva con una calma giudicata eccessiva dai residenti. Per multare il commerciante invece pare abbia tempi di reazione da record, forse chi la chiama in quei casi ha aderenze particolari? Per ora resterà un mistero. Il tema degli autobus è stato però affrontato e, si è scoperto dopo, anche il Comune sta già studiando come facilitare il carico e scarico di studenti del Trotter. La difesa dei bambini e della loro sicurezza è prioritaria, come sottolineato da Piscina anche nel suo intervento di chiusura dell’assemblea. C’è chi ha chiesto come mai, visto che c’è il bellissimo parco Trotter vicino, le persone dovrebbero trovarsi a trascorrere il tempo libero a tiro di tubo di scappamento delle auto. E anche che la zona fornita di fiori, tavoli e panche la sera diventa la base di balordi. Gli stessi che poco tempo fa hanno reso necessario l’intervento massiccio di carabinieri perché erano armati di machete. E lo hanno pure usato. D’altro canto, hanno ribattuto i favorevoli, di giorno sono più gli utilizzi positivi di quelli negativi. E a chi ha detto che i cittadini non sono stati coinvolti, hanno risposto di aver organizzato (o almeno tentato di farlo) la diffusione delle informazioni sia su internet che offline. E anche di aver avviato una raccolta firme di sostengo all’iniziativa che sono state consegnate all’assessore. (Proprio questa parte di cittadinanza che ha attivamente collaborato con il Comune per portare a NoLo anche questo progetto ha per contrasto messo in evidenza come ci siano parti di società che vivono realtà diverse. Da una parte chi è abituato a informarsi su internet e a usare i portali come PartecipaMi, dall’altra chi invece non frequenta il mondo digitale e in un certo senso si ritrova escluso da quanto gli succede attorno. Una divisione su cui sarebbe necessario lavorare e proprio NoLo, con il suo mix di personaggi da vecchio quartiere dei tempi della Ligera e creativi che impazziscono per baffi fantasiosi, hamburger gourmet e risvoltini dei pantaloni a misura di app, potrebbe essere il terreno giusto per qualche progetto sperimentale sulle persone oltre che su marchi e automobili).  Tornando ai temi della serata, è positivamente emersa la disponibilità del Comune a discutere e modificare ancora il progetto. Anche se Granelli si è ben guardato anche solo dal ventilare una marcia indietro totale. In compenso si è impegnato entro la fine dell’anno a procedere con le prime modifiche a basso impatto, come la creazione di un’area di carico e scarico in grado di facilitare la vita a chi ancora tiene aperta un’impresa. Piccoli gesti, ma che dimostrano l’utilità di assemblee pubbliche in grado di mettere in contatto diretto cittadini e istituzioni. Un altro, su cui Granelli e Piscina hanno concordato, è anche la continua pressione sulle forze dell’ordine (Questore e Prefetto compresi) per chiudere la discoteca sudamericana della zona, da sempre fonte di degrado su vari livelli (schiamazzi, spaccio, ecc), e incrementare i controlli per combattere la prostituzione dei trans. La serata, che ha avuto momenti di alta tensione, si è però conclusa con una certa serenità. La provvisorietà teorica del progetto (in Italia di solito nulla è più definitivo del provvisorio) non ha convinto tanti, ma il confronto diretto e sufficientemente civile invece pare aver aperto una breccia. Ci saranno altre occasioni pubbliche per discutere

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Urbanistica tattica tra via Spoleto e via Venini, Forza Italia non ci sta

Dopo aver trasformato Dergano, Angilberto II e Porta Genova, bene o male a secondo delle opinioni, l’urbanistica tattica è pronta a sbarcare tra via Spoleto e via Venini. L’intervento, che a giugno è stato presentato ai cittadini del quartiere spiega il Comune di Milano, sara’ realizzato a partire dal 26 agosto, con l’obiettivo di inaugurare la nuova piazza nella seconda parte di settembre insieme ai bambini della scuola Primaria Ciresola. “Questo intervento – secondo gli assessori Pierfrancesco Maran (Urbanistica) e Marco Granelli (Mobilità) – non solo migliorerà notevolmente la qualità dello spazio dedicato all’entrata e uscita da scuola per i piu’ piccoli, ma creerà un nuovo luogo di socialità e interazione per i cittadini del quartiere, in continuità con l’esperienza di Zona 30 realizzata nei mesi scorsi in via Rovereto. In seguito a numerosi incontri con il Municipio 2, con diverse associazioni di cittadini del quartiere e di commercianti, abbiamo modificato e migliorato il progetto iniziale, che sarà comunque una sperimentazione e potrà ancora accogliere osservazioni. Per migliorare la viabilità del quartiere agiremo anche sui semafori di viale Monza vicini al quartiere, per rendere più sicuri anche quegli attraversamenti, come chiesto i cittadini“. Per consentire i lavori, a partire da domani sarà posata la segnaletica in via Spoleto e via Venini per vietare la sosta nelle giornate del 26, 27 e 28. In quei tre giorni in via Venini, tra via Spoleto e via Popoli Uniti, sarà tracciata la sosta a spina di pesce e riorganizzata nel tratto tra via Martiri Oscuri e Popoli Uniti, mentre in via Spoleto verrà tracciata una pista ciclabile e un attraversamento pedonale. Saranno inoltre tracciate le strisce pedonali al centro dell’intersezione tra via Venini, via Spoleto e via Martiri Oscuri per garantire l’attraversamento in sicurezza della nuova piazza. Non sembrano essere per niente  d’accordo con la narrazione fatta dal Comune alcuni esponenti di Forza Italia, “Con i favori della città deserta, gli assessori Granelli e Maran rendono noto che verrà realizzata l’ennesima area di Urbanistica Tattica tra via Spoleto e via Venini – attacca infatti Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia -. Prima della pausa estiva, partecipai alla commissione esterna richiesta dal Municipio 2 in cui, alla presenza dell’assessore alla mobilità, i cittadini e il parlamentino locale si espressero in maniera contraria al progetto calato dall’alto“. L’esponente azzurro parla quindi di un solo incontro avvenuto fra il Comune e il Municipio e ritiene che a risentirne saranno in particolare la viabilità e la congestione del traffico, già a livelli insostenibili in via Popoli Uniti. “Qui non si tratta di fazioni politiche, ma di buon senso – precisa Antony Mammino, consigliere azzurro del Municipio 2 -. Pur condividendo l’obiettivo di creare un ambiente più sicuro per i bambini della scuola, è impensabile considerare di creare uno slargo in cui loro possano giocare, protetti solamente da fioriere, in mezzo allo smog e al passaggio del tram. Sarebbe meglio realizzare delle castellane, un musone più ampio di fronte alla scuola, una rotonda nella piazza e rendere il tratto di via Venini verso via Morbegno a senso unico, in modo tale da diminuire il traffico nella piazza“. Mammino ritiene che battaglia ideologica contro l’automobile non ha permesso alla giunta Sala di valutare la soluzione migliore per il quartiere. “Ancora una volta il Comune di Milano dimostra di coinvolgere l’ente più prossimo ai cittadini solo quando gli fa comodo, per non parlare della tanto declamata partecipazione – concludono i due esponenti di Forza Italia -. Da settimana prossima ci adopereremo con una raccolta firme tra residenti e commercianti e saremo pronti a organizzare qualsiasi altra iniziativa utile a bloccare questo scempio“.  

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L’urbanistica tattica si scontra con la realtà

Si è svolta come previsto ieri alle 18:00 in via Venini, angolo via Martiri Oscuri, la Commissione Mobilità del Municipio 2, aperta al pubblico, per valutare l’intervento di “urbanistica tattica” proposto da alcuni cittadini con l’intento di modificare la viabilità nell’incrocio fra le vie Spoleto, Venini e Martiri Oscuri.  Presenti oltre ai componenti della Commissione Municipale, i Consiglieri Comunali Alessandro De Chirico (FI), Fabrizio De Pasquale (FI), Sumaya Abdel Qader (PD), l’Assessore Marco Granelli e un pubblico numeroso ben oltre le aspettative. Motivo di tanta partecipazione è stata la diffusione fra i residenti della zona della notizia di quanto si vorrebbe realizzare nel loro quartiere, per iniziativa di un ristretto gruppo di persone, senza averli preventivamente informati e consultati. La mancanza di informazione è stata infatti uno dei motivi delle contestazioni fatte agli amministratori presenti. Ma non l’unico e sicuramente non il principale. Partendo dalle motivazioni dei proponenti il progetto, che non sono sicuramente campate in aria, in particolare il proposito di rendere meno pericoloso e difficoltoso l’attraversamento per i genitori e gli alunni che entrano ed escono dalla Scuola Media Ciresola, sono state sollevate numerose eccezioni su come si è deciso di ottenere lo scopo. Un rappresentante dei commercianti della zona, ha sottolineato come la riduzione dei posti auto e le modifiche della viabilità, in particolare le limitazioni al traffico previste per il tratto finale di via Venini, danneggeranno le attività commerciali a causa dell’impossibilità di raggiungerle o sostarvi nei pressi. Un altro cittadino ha spiegato che la nuova viabilità costringerà i residenti, e non solo, ad allungare le percorrenze per raggiungere i luoghi di destinazione e non otterrà lo scopo di ridurre il traffico in via Popoli Uniti, congestionandolo ulteriormente, con ovvie conseguenze sull’inquinamento dell’aria. Particolarmente apprezzati dal pubblico gli interventi di Nino Strada, dell’Associazione Quattro Tunnel, che ha proposto alcune modifiche di buon senso a marciapiedi e arredo urbano, utili a proteggere l’attraversamento e la permanenza fuori dalla Scuola senza stravolgere la viabilità e del Consigliere Municipale Antony Mammino che, dopo avere accusato l’assessore Granelli di volere solo eliminare parcheggi e impedire l’uso del mezzo privato ai cittadini, ha esposto un suo progetto di viabilità alternativa che ha trovato ampio consenso fra i presenti. Fra il pubblico qualcuno ha suggerito anche la realizzazione di “castellane” a protezione degli attraversamenti, un’idea da tenere sicuramente in considerazione visto che, tutelerebbe sia i pedoni, sia i commercianti della zona. In conclusione l’iniziativa non raccoglie certo un ampio consenso nel quartiere, per questo, in previsione del fatto che potrebbe essere comunque approvata dalla Giunta Comunale che ne sostiene l’indirizzo ideologico, il Municipio, se ci saranno i tempi per farlo, intende convocare un’altra commissione aperta al pubblico dopo avere attuato una corretta azione di informazione, per poi fare sintesi delle opinioni raccolte ed emettere il proprio parere che purtroppo non sarà vincolante. Interrogato in proposito, il Presidente del Municipio Samuele Piscina,  visto il malumore palesato dai cittadini, ha dichiarato che “la Giunta Municipale proverà a proporre una proposta alternativa che tenga in considerazione le problematiche di sicurezza per l’uscita dei bambini, traffico e posti auto“.  

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Urbanistica tattica per una città di poveracci

Poveracci perché mentre a Palazzo Marino si apprestano a farci l’ennesimo salasso, che porterà nelle casse di ATM un extra-gettito di circa 50 milioni di euro, dal Comune per sistemare vie e piazze mettono a disposizione quattro tolle di vernice, un po’ di panche di recupero e la manodopera gratis dei cittadini che illudono di partecipare alla riqualificazione della città. Un metodo da terzo mondo urbanistico basato spesso sulle sole richieste degli abitanti una via, se non di un solo palazzo, messo in atto senza nessuna visione strategica dei flussi di traffico e delle conseguenze che certi interventi locali avranno sul contesto generale. I disastri viabilistici causati in Porta Genova, Via Rovereto, Piazza Angilberto… con le conseguenti proteste dei cittadini imbufaliti, da un lato per l’aumentare del traffico e la riduzione dei parcheggi e dall’altro per l’avere creato le condizioni perché si creino bivacchi diurni e notturni, non sembrano aver fatto recedere l’Assessore Maran dalla convinzione che la partecipazione sia più importante della competenza. E già si profila all’orizzonte il prossimo guaio. E’ di ieri l’entusiasta annuncio dell’approssimarsi di un nuovo nefasto intervento nel Municipio 2. Questa volta ad essere bersaglio degli urbanisti della domenica è l’incrocio fra le vie Venini, Martiri Oscuri e Spoleto. Un crocevia che va sicuramente razionalizzato, ma non chiuso bloccando lo sbocco di Via Venini su viale Monza, togliendole così la funzione di alleggerire il traffico dell’artesia principale almeno nel suo tratto iniziale. Problema che ovviamente non si pongono quelli cui danno fastidio “le mamme che vanno a prendere i bambini a scuola con il suv“. Detto che si tratta di uno stereotipo, che di suv in doppia fila davanti alle scuole ce ne sarà uno ogni trenta auto, il problema forse sono i vigili in servizio davanti alle scuole che consentono la sosta in doppia fila e ancor più l’incapacità, da parte di chi non ha nulla da fare se non criticare, di tollerare un’azione della durata di forse qualche minuto. Comunque sia, visto che di far lavorare i vigili a Palazzo Marino non ne vogliono proprio sapere, mentre le zabette di quartiere non intendono far tacere le loro tastiere, ecco che chissà da dove salta fuori un nuovo progetto “dal basso“, “inclusivo“, “partecipato” che favorirà la “socializzazione”, proprio come piace al buon Maran. Poco importa se realizzarlo intaserà viale Monza e tutte le vie nei dintorni, costringendo chi abita nella zona a insulsi giri dell’oca per lasciare l’auto, quello che conta è far sentire i cittadini protagonisti del disastro che avranno causato. Certo, quelli della gang del barrio 18 allontanati dal Parco Martesana saranno felici di avere un nuovo ritrovo serale, ma di questo gli urbanisti della domenica se ne renderanno conto solo quando se li troveranno sotto casa. In tutto ciò gli unici a non essere coinvolti sono ovviamente i rappresentanti delle istituzioni locali, costretti a dire la loro commentando i post con cui l’Assessore all’Urbanistica diffonde le “sue” mirabolanti trovate. Fra questi il Consigliere di Forza Italia Antony Mammino che scrive: “E come al solito il Municipio 2 non è invitato al tavolo di confronto. Ottima cortesia istituzionale e grande approccio di collaborazione. PS in via popoli uniti saranno felicissimi con la congestione di traffico che c’è e i motorini sul marciapiede“. Un po’ pretenzioso l’azzurro, ci mancherebbe altro che gli sia consentito di fare il suo lavoro di amministratore quando c’è la “ggente” che può farlo al posto suo. Vedremo i risultati.  

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Nolo e la difesa dell’urbanistica tattica

Nolo e la difesa dell’urbanistica tattica. Non sono le sciure marie a sostenere che sia una buona idea cambiare l’immagine e la viabilità di via Rovereto, ma il popolo di Nolo nello storytelling che descrive la periferia milanese come un luogo di creatività e aziende innovative. Barbe lunghe, lavori spesso incomprensibili alle vecchie generazioni e la predilezione per un certo tipo di raffinatezza. Secondo noi però, in realtà il miracolo al contrario della zona tra viale Monza e via Padova è proprio quello di non aver cambiato davvero pelle nonostante l’arrivo della metropolitana: lungo l’asse della linea Rossa, si trovano ancora quartieri popolari con veri rappresentanti del popolo. Si incontrano marocchini che cercano di vendere set di coltelli (il prezzo? Un affarone assicurano), piccoli fruttivendoli cingalesi in cui la merce costa poco, congregazioni religiose a metà tra il Vaticano e Scientology, bar e attività in cui ancora non c’è il servizio di ricarica per le postepay, bancomat che funzionano a settimane alterne, stampatori di panette di droga (gli ultimi noti sono stati arrestati) e tanto altro. Il vecchio quartiere, come lo avrebbe descritto Pennac parlando di Belleville, che secondo i nolers con la barba da hipster necessita di vasi e panchine di legno. Il segmento sociale in questione gode di ottima stampa, ma non sembra rappresentativo della maggioranza degli abitanti della zona. Persone a cui piace poter vivere con serenità le proprie vie, senza bisogno di chiamarle street. Neanche la la ferrovia cittadina ha davvero cambiato questa fetta di città, magari povera ma con un suo fascino. Qui la taverna dei terroni si chiama davvero Taverna dei Terroni, con tanto di illustrazioni di uomini in canotta e la scritta “qui si mangia così”. Un luogo per persone semplici ancora non rastrellate dall’ennesimo processo di gentrificazione. Ai nolers però mancano le panchine. Il confronto con i residenti su via Rovereto però sembra inevitabile e pare che sia già stato avviato l’iter per un incontro pubblico con rappresentanti politici di Forza Italia e della Lega.  

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Urbanistica tattica, è una soluzione o un problema?

Urbanistica tattica, è una soluzione o un problema? La domanda è lecita nel momento in cui l’urbanistica tattica sta diventando una delle poche azioni di governo della presente Amministrazione. Sul piano dei grandi progetti per ora ha collezionato solo sconfitte, anche se rimane accesa la speranza per le Olimpiadi invernali. Una volta erano un evento secondario, ma in mancanza d’altro sono l’ultima carta per un Sala a corto di opportunità e sul viale discendente del mandato. Sulla gestione della città invece questa giunta ha perso il suo politico, Majorino. L’ex assessore infatti ha vinto il posto in Europa e difficilmente sarà presente quanto prima, lasciando così senza contenuti Sala: checché se ne pensi, Majorino aveva una forte impronta politica che era anche riuscito a imporre al tecnico Sala. Era l’anima sinistra della giunta. Adesso il primo cittadino si trova senza un’anima e senza grandi progetti: gli resta poco, tra cui l’urbanistica tattica. Come soluzione non sembra stupida: necessita di uno sforzo economico irrilevante per le casse del Comune, ma è in grado di cambiare il volto di pezzi di città ottenendo grandi riscontri di pubblico, ma soprattutto mediatici. Ma vale veramente la pena? In piazza Dergano sono scomparsi una decina di parcheggi per un intervento di urbanistica tattica, in via Rovereto un altro intervento ha avuto l’effetto di portare la movida dove non l’avevano mai vista. In sostanza più che una soluzione per i cittadini sembra una soluzione per l’Amministrazione. Da parte dei residenti delle zone dove viene applicata non si registra un grande entusiasmo, anzi: salvo rari casi, non ci sono persone soddisfatte, ma giornalisti di Repubblica entusiasti sì. Pronti a ricrederci, ma le auto servono ancora: l’urbanistica tattica è uno soluzione o un problema a seconda se la si intende come un modo per migliorare la vita dei cittadini o come un mezzo ulteriore di guerra al trasporto privato. In tempi in cui il biglietto Atm viene ulteriormente aumentato (+100% con le giunte di sinistra) non stupisce che l’urbanistica tattica piaccia a chi si muove con le auto del Comune o in zone 30: sarebbe molto bello organizzare un incontro pubblico con gli autori degli ultimi interventi di urbanistica tattica, forse sapranno spiegare meglio ai cittadini come e perché in realtà sia un’idea bellissima.

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