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I Verdi rivendicano la chiusura del Villaggio di Babbo Natale

I Verdi rivendicano la chiusura del Villaggio di Babbo Natale. A intervenire sull’argomento di cui si è discusso abbastanza negli ultimi giorni è Enrico Fedrighini, esponente storico della galassia ambientalista milanese, con un post su Facebook. Qualcuno infatti non ha gradito lo stop imposto dalle autorità che ha fermato la costruzione del villaggio con dimensioni che stava  nascendo all’Ippodromo del galoppo. Fedrighini sceglie un tono polemico per il suo intervento intitolato “VILLAGGIO DI BABBO NATALE ALL’IPPODROMO: LA VERIFICA E LE SEGNALAZIONI DI UN INCOMPETENTE”: “L’incompetente, per essere chiari, sono io: nel senso che l’Ippodromo del galoppo sorge all’interno del confine del Municipio 7 e, sotto il profilo amministrativo, il Municipio 8 “non ha competenza” a intervenirvi. Ma oltre che “incompetente” sono anche curioso: così, visto che la cosa sembrava non interessare a chi di dovere, lo scorso sabato mattina 9 novembre ho “oltrepassato il confine” entrando nell’area dove sta sorgendo il “Villaggio di Babbo Natale”, osservando all’opera diversi mezzi pesanti che stanno erigendo alte strutture in legno; mezzi e strutture che, causa le forti recenti piogge, rischiano di procurare gravi danni a un sito verde tutelato dalla Soprintendenza. Da qui le mie conseguenti segnalazioni sia alla Soprintendenza, sia al Municipio 7 (che è responsabile per quanto concerne la tutela del verde nel proprio territorio, anche il verde privato). Oggi (ieri per chi legge ndr) con l’assessore Granelli entriamo anche nel tema di traffico e sosta indotti dalle manifestazioni nell’area Ippodromo”. Come andrà a finire la questione lo sapremo tra qualche settimana, intanto i Verdi rivendicano la chiusura del Villaggio di Babbo Natale. un gesto che sembra voler riaffermare che legalità e sicurezza vengono prima del diritto allo svago e al divertimento anche se sotto un periodo in cui “siamo tutti più buoni”. Alla fine chi la spunterà in questa disfida natalizia?

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Baiamonti: rimesse le catene al verde

Baiamonti: rimesse le catene al verde. La reazione del Palazzo alla riapertura del giardino di piazza Baiamonti non è passata inosservata, d’altronde se ne è interessato anche il telegiornale Rai regionale: sono comparse infatti nuove catene e lucchetti per impedire l’accesso all’area. Una reazione che però non ha scoraggiato Baiamonti Verde Comune, il gruppo che si oppone alla cancellazione dello spazio verde. La lezione rappresentata dalla fine dello splendido giardino su cui sorge Palazzo Lombardia non scoraggia i residenti. Loro ci credono e sorridono alle catene: “E niente, questi sono di coccio, non hanno capito…hanno chiuso di nuovo il giardino con catene e lucchetti più grandi…e noi lo riapriremo! 😉 – annunciano su Facebook – SABATO mattina confermato l’appuntamento per lavorare e stare insieme nell’area liberata. Lato B – l’altro lato di Milano Fridays For Future Milano Giardini in Transito – Giardino Comunitario Lea Garofalo Salviamo Benedetto Marcello Salviamo città studi Difendiamo Piazza d’Armi COMITATO BASTA ESONDAZIONI SEVESO Comitato Cittadini Per Piazza D’armi Parco Piazza d’armi Le Giardiniere, Milano Comitato La Goccia Trotto Bene Comune Difendiamo il Parco Trenno dalla Via d’acqua Difendisansiro Associazione Amici Parco Nord No Asfalto Tuteliamo il territorio della Zona 8 contro ogni crimine urbanistico BovisAttiva BovisAttiva pagina informativa Progetto Lambrate Un AltroPiano x Milano MilanoX  Alcune forze politiche come i Verdi avevano anche appoggiato la protesta spendendosi in sede istituzionale per trovare ascolto alle richieste del comitato. Pare però che la decisione sia presa e anche questa volta non vinceranno i cittadini, ma il capitale. Poi dietro l’investimento in Porta Nuova non c’è qualche capitalista cattivo, ma la Famiglia Feltrinelli, tra i mostri sacri della sinistra milanese e italiana. Difficile per un Comune guidato da uno come Sala opporvisi. Per l’ultima parola però bisogna aspettare di vedere dopo sabato cosa succederà e vedere tra apri e chiudi chi l’avrà vinta.

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Verdi e cittadini contro i progetti in Baiamonti

Verdi e cittadini contro i progetti in Baiamonti. Elena Grandi, volto dei rinati Verdi e consigliere di Municipio 1, ha appoggiato la protesta nelle scorse settimane scrivendo una lettera ai responsabili istituzionali per chiedere di lasciare che il parchetto di piazzale Baiamonti resti tale. Un intervento seguito alle richieste di un gruppo di cittadini riuniti in “Baiamonti verde comune”, un comitato che sta organizzando un mail bombing proprio per convincere la politica cittadina a fermare il progetto di completamento del rinnovo della piazza che prevede la costruzione di nuovi edifici. Ecco il loro intervento: “Ci è stato mandata dagli amici di Fridays For Future Milano una bozza di lettera da personalizzare per effettuare un mail bombing su tutti i componenti del consiglio comunale in questo momento in cui si sta approvando il Piano di Governo del Territorio. Il lancio è iniziato ieri e sta già intasando le mail dei consiglieri! – annunciano via Facebook i protestanti – Se volete partecipare, come ci auguriamo, per favore leggete tutto e seguite le istruzioni! Le mail dovrebbero essere mandate a tutti gli indirizzi sotto elencati. Grazie 1) questo mail bombing è per ricordare le nostre priorità per il pgt 2) perché il mail bombing FUNZIONI bisogna PERSONALIZZARE LE MAIL. Scriveremo i nostri personali motivi e preoccupazioni, sempre mantenendo toni pacifici. 3)Se NON personalizzate le mail, arriveranno tutte uguali e finiranno nello spam 4) Mandate la mail APPENA POSSIBILE: se ne discute da lunedì 5)Sarebbe perfetto se molti di noi riuscissero ad andare ad ascoltare la commissione”. E’ stata preparata anche una bozza di lettera per chi volesse partecipare al mail bombing, con tanto di indirizzi mail che preferiamo non pubblicare, in cui si spiega perché i verdi e i cittadini siano contro i progetti in Baiamonti. Ecco la bozza: Gentile consigliere x, Sono NOME COGNOME, cittadin* di Milano, e sono preoccupat* per le scelte che prenderete in settimana, in sede di discussiine e votazione degli emendamenti relativi al Pgt. In particolare, nel documento di piano ci sono due aree destinate a edificazione che invece ritengo importante rimanessero a verde. Si tratta di: Piazza d’armi: dove l’area destinata a verde dovrebbe arrivare almeno all’80% L’area ex Tamoil piazzale Baiamonti: destinata totalmente a verde. In linea con la dichiarazione di emergenza climatica approvata dal Comune, Le chiedo di votare, e far votare anche i suoi colleghi, ricordando la salute di tutti noi milanesi, che viviamo nell’area più inquinata d’Europa. Cordiali saluti

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Per la prima della Scala: Attila, un Verdi con contaminazioni Rossiniane

Conterrà anche un po’ di Rossini l’ Attila verdiano che inaugurerà la stagione della Scala, il 7 dicembre prossimo, con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Davide Livermore. Lo ha rivelato questa sera lo stesso Chailly, presentando l’opera insieme a Sandro Cappelletto, direttore della Rivista di Studi Verdiani, con una conversazione a due davanti al pubblico degli ‘Amici della Scala‘. Si tratta delle “5 battute per Attila” che il Pesarese scrisse come “omaggio” a Verdi nel 1865, tre anni prima di morire, che Cappelletto ha mostrato in una diapositiva tratta dalla pagina originale con la scritta autografa “salvo la approvazione di Verdi” e che in seguito Rossini regalò a Giuseppina Strepponi, la celebre soprano che fu seconda moglie di Verdi. Ma non è la sola novità: c’è anche un’aria di 3 minuti e mezzo (“Oh dolore! ed io vivea”) che Verdi scrisse per il tenore scaligero Napoleone Moriani, interprete di Foresto nella prima esecuzione alla Scala il 26 dicembre 1846.

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