1 Febbraio 2023

Alessandro Pavanati (Noi Moderati): “Riconoscere la dignità del lavoro”

Alessandro Pavanati (Noi Moderati): “Riconoscere la dignità del lavoro”. Ecco la lettera di presentazione del candidato: “Salve, mi chiamo Alessandro Pavanati e sono il candidato di riferimento della lista Noi Moderati (ex Nuovo Centrodestra) per il Saronnese in vista delle prossime elezioni regionali. Mi candido alle prossime elezioni regionali, perché credo in una forza politica che si ispiri alla cultura liberale e riformista e a quella popolare ispirata alla dottrina sociale cattolica. Per questo puntiamo sul “noi”, valorizzando prima di tutto il rapporto con il territorio e con le tante formazioni sociali in grado di mantenerlo in buona salute. Rappresentiamo la “gamba” di centro, civica e moderata del Centrodestra: chi vota noi vota la stabilità e il buonsenso necessari per rilanciare il nostro territorio. Crediamo che l’Italia si fondi su una lunga tradizione di rapporti virtuosi, dalla famiglia alle alleanze internazionali, dalle piccole e medie imprese fino alle migliaia di associazioni che costituiscono una fitta rete di “istituzioni informali”, senza le quali il nostro Paese sarebbe infinitamente più povero. Noi vogliamo sostenere i corpi intermedi e la loro funzione essenziale nel mantenimento della coesione sociale. Crediamo che l’Italia sia fatta tutti i giorni da chi si sente protagonista del cambiamento e prova a offrire il proprio contributo. Noi vogliamo che sia riconosciuta la dignità del lavoro, che si ripristini l’ascensore sociale, che sia premiato il merito e che chi rimane indietro sia accompagnato e non abbandonato a sé stesso. In sintesi, portiamo avanti con forza la nostra identità cristiana e liberale, nel segno di “più società e meno Stato”. Perché lo Stato possa essere veramente al servizio della persona. Per l’Italia, per l’Europa, a partire dalla Lombardia dal Saronnese, che ha bisogno di tornare centrale, per offrire servizi e rappresentanza “a km 0″ ai nostri cittadini”.

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Sorrentino (FdI): “Agente aggredito, basta opposizione ideologica agli equipaggiamenti, la polizia locale va equiparata alle altre forze dell’ordine”

Sorrentino (FdI): “Agente aggredito, basta opposizione ideologica agli equipaggiamenti, la polizia locale va equiparata alle altre forze dell’ordine”. “L’aggressione subita a Busto Arsizio da un agente della Polizia Locale – a cui va la mia totale solidarietà – non ha fortunatamente avuto gravi conseguenze, ma richiama tutti gli amministratori locali, in particolare quelli che formeranno il nuovo Consiglio Regionale, a prestare la massima attenzione alla tutela passiva e attiva degli operatori della Forza Pubblica”. Lo scrive in una nota Carlo Sorrentino, Capogruppo di Fratelli d’Italia nel Municipio 2 e candidato alle elezioni regionali. “Creare le condizioni perché la Polizia Locale disponga di adeguate coperture assicurative e di equipaggiamenti all’avanguardia è un preciso dovere cui Regione Lombardia non si è mai sottratta – continua Sorrentino -, ma si può sempre fare di meglio, soprattutto nell’opera di convincimento nei confronti di quelle amministrazioni, che, per motivi ideologici, sono riluttanti a dotare i loro Agenti di strumenti fondamentali per la sicurezza loro e dei cittadini. È necessario, inoltre, battersi per ottenere l’equiparazione della Locale alle altre Forze dell’Ordine, in modo possa godere delle stesse tutele ad esse riservate. Impegni cui non mi sottrarrò se i cittadini decideranno di farmi partecipare all’amministrazione della nostra Regione”. Conclude Sorrentino. “Provo ogni giorno sulla mia pelle e su quella dei miei colleghi il disagio causato dalla mancanza di equipaggiamenti adeguati al nostro lavoro – gli fa eco Giuseppe Galdiero, Agente di Polizia Locale e Presidente di Circolo di Fratelli d’Italia – La mancata valorizzazione del nostro ruolo, che a oggi risulta ancora indefinito, crea il paradosso per cui un giorno siamo considerati Vigili Urbani e il successivo veniamo schierati in appoggio delle Forze dell’ordine con il solo ausilio di uno spray al peperoncino e nessuna dotazione di protezione passiva quale un giubbotto antiproiettile che molte amministrazioni non forniscono. Ci auguriamo – conclude Galdiero – che la prossima ammnistrazione lombarda si impegni a fondo per farci ottenere equipaggiamenti adeguati e riconoscere il ruolo che ci spetta”.

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Residenti di Paolo Sarpi in rivolta contro KFC: “Uno scempio”

Residenti di Paolo Sarpi in rivolta contro KFC: “Uno scempio”. Ecco il loro intervento: “Da più di un anno e mezzo i residenti di alcuni stabili di Via Canonica e via Paolo Sarpi sono costretti ad affacciarsi dalle loro finestre e vedere deturpato il loro decoro condominiale. La canna fumaria installata ad agosto 2021 dal fast food KFC, situato in Via Paolo Sarpi 61, è diventato un vero e proprio problema per la vista e non solo: l’impianto tecnico, infatti, rende le corti degli edifici in stile “vecchia Milano” un vero e proprio scempio, emanando al contempo un insopportabile odore di olio e pollo fritto negli appartamenti, impedendo ai residenti di aprire le loro finestre. E oltre a non aver risolto l’attuale problema, KFC ha in programma di spostare l’oggetto di tanto disagio verso via Paolo Sarpi, costringendo passanti, esercenti e altri condomini a fare i conti con l’olezzo insostenibile emanato dalle loro cucine. Attualmente la canna fumaria si sviluppa dall’interno del civico 61 arrampicandosi per tutta la facciata del palazzo e sbucando dal tetto diretto verso i civici Via Albertini, con una bocca di scarico larga 80 cm. Le immagini parlano più chiaro di ogni descrizione: questo mostro architettonico è la traduzione visiva del potere economico di una catena multinazionale a discapito di edifici storici e del benessere dei residenti. Il risultato è facilmente immaginabile: oltre ai disagi quotidiani relativi all’odore intollerabile (percepito in casa quanto su strada), è inevitabile che questo impianto comporti un considerevole deprezzamento del valore degli appartamenti. Ma c’è di più: secondo indiscrezioni questo scempio architettonico verrà spostato, a detta dei tecnici per “migliorare” le condizioni attuali, sulla parete opposta interna del cortile, con affaccio diretto su Via Paolo Sarpi. Il risultato sarà passeggiare per la via o mangiare un’ottima pizza al trancio con il costante e persistente odore di olio e pollo fritto (la situazione di KFC in via Orefici ne è il pratico esempio). Come è possibile che una catena di fast food possa così facilmente deturpare palazzi della “vecchia Milano” e costringere residenti di più condomini a tanto disagio?”

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Partiti i lavori per la prossima giunta regionale: La Russa vicepresidente e assessore all’agricoltura

Partiti i lavori per la prossima giunta regionale: La Russa vicepresidente e assessore all’agricoltura. Perché al di là dei sondaggi e sondaggini c’è chi sta già pensando al dopo elezioni. In particolare il centrodestra: la coalizione che sostiene Fontana è infatti abbastanza sicura di vincere le prossime consultazioni del 12 e 13 febbraio. E si sa che comanderà Fratelli d’Italia: per la prima volta  infatti anche a livello regionale il partito di Giorgia Meloni sarà la forza trainante pure in Lombardia. Ecco dunque che i meloniani hanno cominciato a prenotare i posti della prossima giunta, perché tutte le rilevazioni danno comunque in vantaggio Fontana su Majorino e Moratti: Romano La Russa dovrebbe diventare vicepresidente regionale e assessore all’agricoltura. Una scelta non casuale perché l’ascesa meloniana è stata sostenuta non poco proprio da Coldiretti, una delle poche associazioni che ha ancora davvero una rete capillare molto radicata sul territorio. Ecco dunque che oltre a diventare di fatto vicegovernatore, Romano La Russa dovrebbe ricoprire anche l’incarico prediletto da Fratelli d’Italia. Sempre ovviamente  che i lombardi decidano diversamente.

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“Firma digitale e remota, SPID e Cassetto Digitale: istruzioni per l’uso”, arriva il webinar gratuito

“Firma digitale e remota, SPID e Cassetto Digitale: istruzioni per l’uso”, arriva il webinar gratuito, promosso dalla Camera di commercio di milano Monza Brianza Lodi, finalizzato all’acquisizione delle conoscenze e competenze utili per l’utilizzo del proprio dispositivo digitale, martedì 7 febbraio, dalle ore 14 alle ore 16. Informazioni e iscrizioni al link. Obiettivo dell’incontro è quello di illustrare la modalità di utilizzo degli strumenti digitali a disposizione delle imprese attraverso dimostrazioni pratiche: la firma digitale CNS (Carta Nazionale dei Servizi), la firma remota, lo SPID (Identità Digitale) e il Cassetto digitale. Finalità dell’incontro è quella di fornire ai partecipanti le conoscenze e competenze utili per usare con facilità i dispositivi in possesso, sia su pc che su smartphone o tablet. Programma: utilizzo della firma digitale/CNS, utilizzo della firma remota, utilizzo SPID, accesso al cassetto digitale.  Destinatari: legali rappresentanti, amministratori e sindaci di impresa, piccoli imprenditori con sede legale o operativa iscritta presso la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e persone fisiche. Per partecipare all’incontro è  fortemente consigliato avere a disposizione il proprio dispositivo personale di firma digitale.

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Che Cospito!

Che Cospito! Nel giro di pochissimo tempo Milano si è risvegliata anarchica veramente. Ormai eravamo abituati a parlare di centri sociali soprattutto per il Leoncavallo, sorta di associazione a scopo di lucro che da anni sforna più parlamentari e politici ben pagati che iniziative anti sistema. Si sono borghesizzati pure loro, per usare un termine desueto. Invece grazie al trasferimento di Cospito a Opera Milano si è risvegliata anarchica. C’è pure Fumagalli, cognome molto milanese in questo caso affidato a un giornalista del Tg2, che si è preso gli schiaffi dai compagni di merenda dell’anarchico più famoso d’Italia. Le  auto della polizia locale vengono bruciate nel parcheggio municipale come nulla fosse e tutti si sentono precipitati in una dimensione surreale. Perché il 41bis è il regime di carcere duro non a caso, ma sono molto pochi quelli che lo vogliono togliere dichiarando che sanno di fare  indirettamente un favore alla mafia. Invece per l’anarchico Cospito sono di più quelli che si spendono per farglielo togliere perché sarebbe troppo duro. Ma Cospito non è un ragazzino agitato. E’ uno che sparava e metteva bombe. Poi non era troppo bravo come terrorista e la strage programmata non è andata  a buon fine, ma non pare un gran motivo per trattarlo come se non fosse pericoloso quanto i mafiosi. Per fortuna però queste sono le valutazioni che spettano ai magistrati e ai politici, per i giornalisti resta solo la cronaca degli avvenimenti.

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