19 Marzo 2021

Area C: centrodestra all’attacco di Sala

La dichiarazione del Sindaco Sala secondo cui su Area C  “noi staremo fermi così”, ha scatenato le reazioni del centrodestra: “Per giustificare la decisione di tenere accesi i varchi di Area C anche in zona rossa Sala spiega che chi lavora entra in centro solo prima delle dieci” ha dichiarato l’Europarlamentare di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, aggiungendo “E che tutti quelli che ci vanno dopo lo fanno per motivi non essenziali. Evidentemente il sindaco non sa che ci sono persone che lavorano su turni, che entrano nella Cerchia dei Bastioni per andare dal medico, che passano sotto le telecamere a qualunque orario per le ragioni più disparate, non sempre ludiche o superflue”. Piuttosto che trincerarsi dietro l’ennesima scusa, Sala  – ha concluso Fidanza – ammetta che il Comune vuole fare cassa sulle spalle dei cittadini e pendolari che non hanno la fortuna di vivere in Zona 1 e che non vogliono prendere i mezzi pubblici per non contagiarsi”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale Andrea Mascaretti ha invece esortato gli esponenti della Giunta a “spegnere Area C o dare buoni e dettagliati motivi per tenerla accesa a rischio per la salute dei milanesi, considerando che non è certo per ridurre l’inquinamento”. “Con che coraggio il sindaco Sala parla di polemiche strumentali sulla decisione da parte della sua giunta di tenere accese le telecamere di Area C?” si è invece chiesta l’Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega Silvia Sardone,  sottolineando “La nostra è una richiesta più che legittima e le immagini che ogni mattina vediamo sui mezzi pubblici sono la conferma più lampante della necessità di sospendere il pedaggio consentendo a milanesi e pendolari di raggiungere la città anche in auto”. Secondo la leghista per fare cassa si gioca “sulla salute dei cittadini che devono scegliere se pagare o se rischiare il contagio ammassati sugli autobus, sulle metro e sui tram”. “Una follia” secondo la Sardone di cui Sala dovrebbe “vergognarsi” sia “perché screditano il sacrosanto diritto dell’opposizione di proporre soluzioni” sia “perché sottovalutano e minimizzano le esigenze e la salute dei milanesi”.

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Rizzi (FI): Inter mai in discussione, Sala si occupi di ciò che gli compete

“Il Sindaco Sala, con le dichiarazioni fatte oggi sul futuro dello stadio San Siro, dimostra il suo totale stato confusionale – così il Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia ed ex giocatore delle giovanili dell’Inter Alan Rizzi. Pare evidente che nonostante i 5 anni da Sindaco, non abbia ancora chiaro quali siano le sue competenze e di cosa dovrebbe occuparsi, dimostrandosi totalmente inadeguato perché il futuro di una società non ha nulla a che vedere con la realizzazione di un progetto così importante come la riqualificazione dello stadio Meazza”. “L’Inter – continua Rizzi – in più di 100 anni di storia ha avuto 22 Presidenti e come tutti noi sappiamo ha vinto tutto quello che c’era da vincere in Italia, in Europa e nel mondo. La storia e tantomeno il futuro dell’Inter, non sono e non saranno mai in discussione. Spero che i tifosi dell’Inter e i cittadini milanesi, si ricordino di queste affermazioni alle prossime elezioni comunali” conclude il Sottosegretario Rizzi. Sul tema è intervenuto anche il Consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, sfidando Sala a “ritirare la concessione dell’impianto intitolato a Giuseppe Meazza alla squadra nerazzurra fino a quando non sarà fatta chiarezza” e “se deve assecondare anche gli spiriti giustizialisti della sua variopinta compagine revochi la concessione pure al Milan di proprietà del fondo Elliot”. “La verità  – ha sottolineato l’azzurro – è che il sindaco non vedeva l’ora di trovare una giustificazione per spiegare come mai il dossier “nuovo stadio” è ancora fermo dopo quasi due anni dalla presentazione dei progetti” concludendo “Ci sta che ci siano avvicendamenti societari, ma è irrispettoso infangare più di 100 anni di storia delle società calcistiche meneghine per tenersi buoni gli ecotalebani”.

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Covid: 5.641 positivi e 92 decessi

Sono 5.641 i nuovi positivi in Lombardia, l’8,9% dei 63.197 tamponi processati nelle ultime 24 ore. I decessi sono stati 92. Gli ingressi in terapia intensiva sono 58, con il totale dei pazienti ricoverati che sale a 786. Negli altri reparti dedicati al Covid sono ricoverate 6.744 persone. I dati di ieri: – i tamponi effettuati: 63.197 (di cui 43.892 molecolari e 19.305 antigenici) totale complessivo: 7.526.272  i nuovi casi positivi: 5.641 (di cui 182 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 554.969 (+2.245), di cui 5.510 dimessi e 549.459 guariti  in terapia intensiva: 786 (+5)  i ricoverati non in terapia intensiva: 6.744 (+103)  i decessi, totale complessivo: 29.551 (+92) I nuovi casi per provincia: Milano: 1.450 di cui 620 a Milano città; Bergamo: 341; Brescia: 982; Como: 351; Cremona: 246; Lecco: 154; Lodi: 87; Mantova: 381; Monza e Brianza: 548; Pavia: 304; Sondrio: 148; Varese: 541.

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Sala: Area C resta. Stop a San Siro

Su Area C, “noi staremo fermi così, sempre disponibili, se cambiassero le condizioni, ad essere molto flessibili”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, parlando della possibilità o meno di spegnere le telecamere della ztl del centro a margine della commemorazione delle vittime del Covid in piazza Scala. “La polemica su Area C è strumentale per una forza di opposizione che non riesce a produrre nessuna idea per la città. Per chi deve lavorare, presupponendo che si vada prima delle 10 e mi pare che sia la normalità, il problema non c’è. Dopo chi viene in centro in questa situazione?”, ha concluso sul tema, dopo avere lanciato una frecciata, ai politici di centrodestra che si sono rivolti al Prefetto per farla sospendere,  dicendo “è una politica molto triste quella che porta a fare esposti in Procura” sottolineando “se un mio assessore si permettesse di minacciare un esposto in Procura senza la mia autorizzazione io lo caccerei il giorno dopo”.  “Penso che finché in particolare l’Inter non chiarirà il suo destino per noi le cose devono essere necessariamente ferme”, ha invece detto ai cronisti Sala, che gli hanno chiesto se la giunta si esprimerà sul progetto del nuovo stadio entro la scadenza del mandato. “Il punto è, e lo voglio dire con chiarezza ai milanesi, che non stiamo parlando solo dello stadio ma stiamo parlando di un progetto in cui la metà dell’investimento è sullo stadio e la metà è su altre cose che portano a comporre il futuro di quell’area – ha aggiunto -. Che vorrà dire che ci saranno presumo cinque o sei anni di lavoro. Io non è che posso affidare un quartiere della città per un così lungo periodo a realtà di cui non è certa la proprietà futura. Parlo con rispetto di Zhang però devono necessariamente chiarire il futuro della società, fino ad allora credo che sia logico fermarsi”.

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Sala bastona i cinesi

Sala bastona i cinesi. E fa bene perché la Cina negli ultimi anni si è abituata a trattare con l’Italia in posizione di forza: troppa la forza del dragone cinese per contrastarla, i cinesi erano gli unici a spendere grandi cifre. Dunque in un Paese di arraffoni hanno avuto gioco facile. Paolo Sarpi è stata venduta da italiani ingolositi dalle generose offerte della comunità cinese, salvo poi accorgersi che China Town è China Town come dimostrano le sommosse di qualche anno fa quando (epoca Moratti) la comunità si rivoltò saldando con il suo vero governo, quello di Pechino. Oggi c’è un club che a quanto si dice non paga gli stipendi da parecchio. E anche sul nuovo Stadio pensa di poter fare ciò che vuole, tanto che Sala bastona i cinesi educatamente: finché non è chiara la proprietà, non si può andare avanti. Ma loro rispondono parlando d’altro: “FC Internazionale Milano ha una storia gloriosa ultracentenaria. Esisteva prima del Sindaco Sala e continuerà ad esistere anche al termine del suo mandato. Troviamo le dichiarazioni del Sindaco di Milano offensive nei confronti della Proprietà, irrispettose verso la storia e la realtà del Club e i suoi milioni di tifosi a Milano e in tutto il mondo nonché irrilevanti rispetto all’attuale iter amministrativo del progetto Un Nuovo Stadio per Milano. Se dovesse essere confermato che l’Inter e la Proprietà non sono gradite all’attuale amministrazione, sapremo prendere le decisioni conseguenti”. Quindi invece di chiarire cosa sta succedendo al loro interno, i cinesi usano la lunga tradizione interista come scudo suscitando dubbi sulle loro “cattive intenzioni” direbbe Morgan. Ma l’aspetto più surreale di tutta la vicenda è la parte di centrodestra d’accordo con i cinesi. Va bene attaccare Sala, ma almeno in modo comprensibile all’elettorato di centrodestra che va dal liberale spinto al patriottico. Cioè tutti quelli che sarebbe d’accordo a seguire una linea come quella di Sala. Peccato sia lui a farla sua e non un candidato sindaco. Ma per quello a quanto pare siamo passati da “a breve” a “non è una priorità”.

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De Chirico (FI): Crolla disponibile facciamo le primarie. FdI: noi ci siamo anche con un nostro nome

“Ho apprezzato molto le proposte avanzate da Simone Crolla in un recente incontro organizzato online dalla commissaria cittadina di Forza Italia, on. Cristina Rossello, e mi fa piacere che oggi Simone Crolla ribadisca la sua disponibilità”, lo scrive in una nota il Consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico. “Non è il solo esponente della Milano che lavora ad essersi proposto. – continua l’azzurro – Ciò vuol dire che c’è fermento e voglia di competere con il sindaco uscente. Recentemente ho proposto le primarie. Con la rosa di nomi che circolano nei Palazzi, tra politici e rappresentanti della società civile, sarebbe utile presentarsi alla città per capire cosa ne pensano gli elettori e riconquistarli sulla base dei programmi, delle proposte per rilanciare Milano, con un attento dibattito sulla nostra visione di città”. “Ci sono i tempi tecnici per organizzare le primarie, ho già pronto il regolamento. Basta volerlo e non perdere ulteriore tempo!” conclude De Chirico. Anche Fratelli d’Italia ha accolto favorevolmente la disponibilità a candidarsi come sindaco di centrodestra annunciata da Simone Crolla, “è una disponibilità in più da valutare. E’ sempre positivo quando c’è una molteplicità di gente che si propone”, ha infatti dichiarato l’Eurodeputato di FdI Carlo Fidanza. “Meglio avere una rosa ampia piuttosto che una rosa scarsa”, ha commentato invece il coordinatore cittadino Stefano Maullu. “C’è un tavolo in corso”, per la scelta del candidato di centrodestra, “che ha subito uno stop a causa delle vicende nazionali in merito al nuovo Governo. Non è un mistero che avendo posizionamenti differenti in merito al nuovo Governo c’è stato un rallentamento… noi siamo pronti a sciogliere le riserve su tutte le città che votano. Aspettiamo che gli alleati siano altrettanto disponibili”, ha affermato Carlo Fidanza. “A differenza dei nostri alleati, noi date non ne diamo ma stiamo lavorando per cercare il candidato che rappresenti tutta la coalizione e che consenta di rispecchiare un po’ la dimensione calvinista che Milano si aspetta: una persona che ami il lavoro, la città, che non sia catapultato dall’alto. E’ una città troppo importante che deve partire velocemente. Calma e gesso perché troveremo il candidato giusto. Il nome che abbiamo portato al tavolo come FdI c’è ancora, è un professionista stimato, valuteremo e penso che si possa usare questo tempo per vedere se arricchire ulteriormente questa rosa”, ha affermato ancora Maullu.

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