Municipio 7

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Ricorso dei Verdi al ministero per San Siro

Ricorso dei Verdi al ministero per San Siro. Ad annunciarlo Andre Bonessa, uno dei portavoce del movimento ambientalista via Facebook: “Mariolina de Luca Cardillo e io , a nome dei Verdi di Milano, abbiamo fatto un ricorso gerarchico al MIBACT per porre un “vincolo” al Meazza. Questo per chiarire cosa pensiamo della demolizione di San Siro. Ma questo non è il problema. Il problema è che il Meazza è un simbolo. Ma non solo il simbolo della Milano calcistica, è il simbolo di come questa amministrazione intenda lo sviluppo di questa città. Dietro la vicenda Meazza c’è la convinzione che la crescita, lo sviluppo, il futuro di Milano ( e dell’Italia) possano ri-partire dal mattone. Da quel mattone sotto il quale rischiamo di rimanere seppelliti e che in molti casi è zavorra. Dietro la Vicenda Meazza c’è la convinzione che aumentare la ricchezza di pochi possa aumentare la ricchezza di molti. Che costruire case da 10.000 euro al metro quadro possa risollevare le sorti di chi ne guadagna 1000 al mese. E’ questo che ci racconta questa vicenda. Ci racconta che quando parliamo di quanto MIlano sia cresciuta in questi anni ( andandone anche un po’ orgogliosi) citiamo Porta Nuova e City Life. Che hanno arricchito i fondi stranieri ( e di dubbia provenienza) ma che niente hanno fatto ricadere su questa città. Una città senza un piano industriale ma con mille e non più mille bar, ristoranti, paninoteche che si sono sfaldati al sole della prima crisi. La città delle week, dell’apparenza, della periferie ripittate come si pittano le piste ciclabili con migliaia di macchine parcheggiate sui parterre o i marciapiedi. Una città cresciuta grazie a una finanziarizzazione edilizia ma che presenta ancora le stesse deficienze abitative degli anni 80, in cui non c’è un intervento che sia uno a direzione pubblica. Questo ci racconta il Meazza. Il simbolo di una sconfitta culturale che non sta ( solo) nel distruggere le sue gradinate, ma nel prospettare un futuro “televisivo” a chi resterà sempre fuori dallo schermo. Chi dovrebbere scendere contro lo scempio “Meazza” non siamo noi, comoda borghesia che disquisisce di legami storici, identità culturale, socialità Bianciardiana del calcio. Chi dobbiamo far scendere in piazza sono quelli che a cento metri vivono in abitazioni degradate, in quartieri abbandonati, ( anche con opere di Ponti, Figini e Pollini e altri lasciate andare in malora) che vedranno crescere, come sempre, la ricchezza ( di pochi) sulle loro spalle”.

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Arrestato rapinatore marocchino

La scorsa notte i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale sono intervenuti per una rapina ai danni di un 25enne in via De Lemene.  Un marocchino di 31 anni ha minacciato la vittima con un cacciavite per farsi consegnare il cellulare dalla vittima dopo di che è fuggito. I poliziotti, dopo una breve ricerca, l’hanno arrestato e hanno riconsegnato il cellulare al proprietario.

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Arresti in via Domokos, Bestetti (FI): “In arrivo demolizione favela abusiva”

Arresti in via Domokos, Bestetti (FI): “In arrivo demolizione favela abusiva”. “L’arresto di due filippini nella baraccopoli abusiva di Piazza d’Armi, accanto a Via Domokos, è l’ennesima dimostrazione di come quell’area necessitasse di un intervento energico delle Istituzioni, per sanare un vergognoso degrado tollerato per oltre cinquant’anni”. Così in una nota il Presidente del Municipio 7, Marco Bestetti (Forza Italia) commenta l’arresto di due filippini nella favela di Via Domokos per spaccio e detenzione di armi. “Negli ultimi due anni – spiega – ho lavorato intensamente con la Prefettura, il Comune e la società INVIMIT, proprietaria dell’area, per ripristinare la legalità e il decoro in Piazza d’Armi, dove nei decenni è sorta una vera e propria favela abusiva con numerose baracche, carcasse di auto, abbandono abusivo di rifiuti e continui roghi, che intossicano l’aria del quartiere. Nelle prossime settimane si concluderà la gara d’appalto per la demolizione della baraccopoli e lo smaltimento di tutti i rifiuti, compiendo il primo importante passo verso la riqualificazione di tutta Piazza d’Armi e la sua consegna ai cittadini, con un grande parco urbano che cambierà il volto dell’intero quartiere”.  

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Forza Italia contro Atm per il manifesto anti Montanelli

Forza Italia contro Atm per il manifesto anti Montanelli. Il grande giornalista del Novecento oggi nell’occhio del ciclone per un pezzo del suo passato durante le guerre coloniali, subisce un altro attacco: in uno degli spazi pubblicitari dell’Azienda di trasporti milanesi è apparso un manifesto che imita le pubblicità del noto marchio di preservativi Durex, cambiato in Ducex per l’occasione con un richiamo alla preferenza per la destra politica di Montanelli. La statua oggetto di recenti di vandalismi è raffigurata avvolta in un preservativo, una esposizione che ha scatenato l’ira di Forza Italia che ha diramato un comunicato per contestarla “L’osceno manifesto affisso in una bacheca pubblicitaria di ATM è il secondo vergognoso oltraggio, in meno di una settimana, alla memoria di Indro Montanelli”. Così in una nota il Presidente del Municipio 7, Marco Bestetti (Forza Italia), e il Consigliere del Municipio 1 Federico Benassati (Forza Italia), commentano il manifesto dello street artist torinese Andrea Villa apparso a Milano. “Il fatto che il manifesto sia stato affisso in spazi pubblicitari in gestione ad ATM – spiegano – è un’aggravante che necessita di essere immediatamente chiarita. Il Comune di Milano e ATM forniscano immediate spiegazioni e rimuovano questo osceno manifesto. La memoria di Indro Montanelli merita tutela e rispetto, non certo le pagliacciate di artisti senza qualità in cerca del loro quarto d’ora di visibilità”.

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Arrestati due fidanzati spacciatori

Ieri pomeriggio, in via Trenno, la Polizia di Stato ha arrestato due cittadini italiani, un uomo e una donna 39enni, con precedenti di Polizia, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’attività di contrasto allo spaccio di droga in zona Lampugnano e San Siro, ha portato gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Bonola a individuare un appartamento in via Trenno, usato come base di appoggio per il deposito ed il confezionamento di cocaina che sarebbe poi stata rivenduta sulla piazza milanese. Avuta certezza che la coppia fosse presente in casa, i poliziotti ieri pomeriggio hanno atteso che l’uomo uscisse per bloccarlo e accedere nell’appartamento: alla vista dei poliziotti, la sua compagna ha tentato di raggiungere la camera da letto, verosimilmente per disfarsi dello stupefacente, ma la prontezza degli agenti lo ha impedito. Nel corso della perquisizione domiciliare gli agenti del Commissariato Bonola hanno rinvenuto e sequestrato 184 bustine già confezionate e n.8 involucri di cocaina pura, per un totale di 580 grammi, più due bilancini di precisione. L’uomo e la donna, già arrestata in passato per traffico internazionale di droga e fermata in altre occasioni con notevoli dosi di cocaina, sono stati arrestati e condotti a San Vittore.

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San Siro, Sollazzo: “Progetti poco convincenti”

San Siro, Sollazzo: “Progetti poco convincenti”. “Bisogna innanzitutto denunciare il fatto che assistiamo ad un ritardo esagerato col quale la documentazione venga fornita in ritardo ai consiglieri – Così il Consigliere Sollazzo al termine della Commissione Bilancio/Sport/Urbanistica sugli aggiornamenti della progettualità sullo stadio Meazza di San Siro – Ma a prescindere da questa condizione di fondo, i progetti allo stato attuale continuano a non convincere perché adesso c’è un aggravante in più: voler provare a conservare il ricordo del vecchio stadio mantenendo giusto una porzione di vecchia struttura come “souvenir”.  Mi sembra davvero una presa in giro nei riguardi della cittadinanza , indipendentemente dal tifo verso le due compagini. Esagerata la richiesta di 180 mq di volumetria con il pretesto di garantire la sostenibilità economica di questa operazione. Un’ operazione che in ogni caso non risollevera’ i due clubs da un punto di vista tattico e di appeal sulla cittadinanza fintanto che non ripartirà un vero progetto calcistico. E rimane il fatto che i due progetti (molto simili e fin troppo omologati con altri esempi europei e italiani) cambiano solo la  silhouette della struttura sportiva rendendola leggera e meno capiente e non hanno nulla a che vedere con la sfarzosita’ e l’eleganza della attuale “Scala del calcio”. In un periodo così arduo come quello post Covid 19 credo che sia inadeguato e rischioso un investimento di questo tipo che non rispetta nemmeno la voce della verità di tanti comitati e associazioni che vivono il quartiere in prima persona. Mi dispiace ma siamo ancora lontani da una soluzione finale”.

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