Municipio 8

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Albanese arestato per detenzione di stupefacenti

Intorno alle 10.45 di ieri la polizia ha arrestato un albanese di 26 anni, per detenzione di stupefacenti. L’uomo senza precedenti e regolare sul territorio, è stato fermato da una volante del commissariato Quarto Oggiaro, durante un’operazione di controllo, mentre a bordo di una Fiat Punto che stava per imboccare la tangenziale. Addosso all’uomo gli agenti hanno trovato 40 grammi di cocaina e 4mila 300 euro in contanti. Durante la successiva perquisizione a casa dell’uomo, in via Costanza, zona Quarto Oggiaro, sono stato trovati 70 grammi di eroina e diverso materiale per il confezionamento.

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Inaugurata Cascina Cotica ristrutturata

Un’antica cascina milanese in disuso trasformata in luogo di aggregazione e socialità. Torna a vivere Cascina Cotica, la struttura rurale ottocentesca di via Giulio Natta, nel cuore del quartiere Gallaratese. La cooperativa Delta Ecopolis, che ha vinto il bando di gara del Comune aggiudicandosi il diritto di superficie sull’area per 30 anni, ha ristrutturato e rifunzionalizzato la cascina, insediandovi un poliambulatorio medico, un coworking, aree dedicate alla socialità per giovani e anziani, uno spazio “ScopriCoop” di Coop Lombardia per la valorizzazione conoscenza e degustazione dei prodotti, tre piccoli appartamenti in affitto temporaneo a disposizione di giovani coppie o persone anziane, uno spazio dedicato ai servizi per l’abitare e una grande area a verde con orti e serre fruibili. La cascina, dichiarata di interesse storico e artistico dalla direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, torna così ad animarsi, diventando uno spazio pubblico per la collettività. Il progetto e’ stato approvato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Milano e dalla Commissione Per il Paesaggio. L’inaugurazione aperta alla città à avvenuta questa mattina alla presenza del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dell’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran e del Presidente di Delta Ecopolis Vincenzo Barbieri. “La bellezza di una città – ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala – sta nel conservare la sue diverse identita’ senza fermare le grandi trasformazioni. E’ quello che sta succedendo a Milano dove insieme ai nuovi e bellissimi grattacieli, divenuti simbolo della sua vocazione internazionale, sono state mantenute e recuperate numerose cascine urbane che ne testimoniano invece la tradizione agricola che tuttora sussiste. Cascina Cotica è una di queste e rinasce in un quartiere grande e molto verde come il Gallaratese, diventando luogo di socialità, di servizi e di nuove attivita’”. “Il recupero delle cascine rientra nell’ambito della valorizzazione della vocazione agricola della nostra città – ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica e Agricoltura Pierfrancesco Maran -. E’ un obiettivo che vogliamo continuare a perseguire con determinazione anche attraverso il nuovo Piano di Governo del Territorio, che prevede di vincolare ad attività agricola 3 milioni di metri quadrati di aree, in particolare in prossimità del Parco Agricolo Sud“. L’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera si è invece detto “orgoglioso di aver contribuito attraverso la collocazione di servizi sanitari a Cascina Cotica“, a riprova della “concreta dell’attenzione di Regione Lombardia per quest’area“, ricordando “Ho iniziato la mia carriera politica proprio nel quartiere Gallaratese dove vivevo e vedere il degrado e lo stato di abbandono in cui versava Cascina Cotica era per me un colpo al cuore“, concludendo “Oggi a Cascina Cotica  trovano casa due Centri Psico Sociali che ospiteranno circa 2000 utenti all’anno. Oggi i problemi di natura psicologica, specie nelle aree urbane, stanno subendo un’impennata in termini di incidenza e crescita. Avere a Milano due CPS…. dimostra la grande attenzione di Regione per i temi legati al territorio e ai bisogni dei cittadini”. A Milano vi sono circa 60 cascine di proprietà comunale pervenute nella disponibilità dell’Amministrazione in seguito a lasciti, donazioni, operazioni di compravendita. Se storicamente l’identità di queste strutture rurali era legata all’abitare, all’agricoltura e all’alimentazione, negli anni recenti si è sviluppata una nuova vocazione di servizio pubblico. Molte strutture sono state recuperate e tenute in vita da soggetti del terzo settore e associazioni di cittadini che al loro interno hanno trovato spazi disponibili e flessibili per ospitare attività sociali e culturali di diverso tipo e servizi per i cittadini: comunità di alloggio e cura, spazi per la cultura, laboratori didattici, luoghi di socialità e tempo libero.

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Padre e figlia inseguono scippatore nordafricano e lo fanno arrestare

Una ragazza, dopo essere  stata scippata uscendo dalla metro, ha chiamato in soccorso il padre, con cui si è messa all’inseguimento dello scippatore chiamando contemporaneamente il 112 e facendolo arrestare. E’ accaduto ieri sera a quando, intorno alle 20.30, una diciottenne è uscita dalla stazione della metropolitana di Lampugnano con il cellulare in mano e giunta in via Natta, è stata avvicinata da un nordafricano che glielo ha strappato di mano ed è scappato via. Lei però non si è persa d’animo, ha chiamato il padre mentre seguiva lo scippatore. L’uomo è subito arrivato e i due, insieme, lo hanno pedinato da una certa distanza chiamando al telefono la polizia. Una pattuglia, poco dopo, è arrivata e lo ha bloccato. Si tratta di un marocchino di 24 anni, irregolare e con precedenti.

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Il Palasharp trasformato in dormitorio per immigrati

A denunciarlo è Silvia Sardone, consigliere comunale e regionale del Gruppo Misto, che questa mattina vi ha svolto un sopralluogo: “ all’interno dell’area del Palasharp ho potuto constatare la massiccia presenza di immigrati che hanno trasformato l’ex tempio di concerti ed eventi in un vero e proprio dormitorio. Altri extracomunitari hanno preso possesso anche del tendone usato dalla comunità musulmana per la preghiera del venerdì: al suo interno è pieno di materassi e addirittura tende dove vivono decine di persone. E’ incredibile che un luogo simbolo di Milano sia abbandonato e ridotto in queste condizioni”. “E’ scandaloso che il Comune lasci a marcire il Palasharp” accusa la Sardone, ricordando “gli anni d’oro con le esibizioni di Frank Sinatra, Elton John, Nirvana e molti altri“. “Ora all’interno della struttura – continua l’ex azzurra – troviamo dei mini appartamenti che contano anche la presenza di alcuni bambini in condizioni igienico-sanitarie davvero pessime. Anche in cima ai gradoni delle tribune si possono trovare altri rifugi di immigrati. A preoccupare c’è anche la situazione del tendone adiacente che tutti i giorni tranne il venerdì di preghiera si trasforma in un dormitorio abusivo di nordafricani“. Sardone si domanda “perché il Comune non metta in sicurezza l’accesso di via Padre Carlo Salerio dove gli immigrati entrano ed escono in tutta tranquillità perché il cancello è stato divelto” concludendo “Il Palasharp è uno dei tanti buchi neri sparsi per la città dove può succedere di tutto senza che il Comune ne sia a conoscenza: il fatto che così tanti immigrati trovino riparo in una struttura come questa testimonia una volta di più l’incapacità della sinistra di gestire l’accoglienza a Milano“.

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Prima proiezione di: Quarto Oggiaro – Milano rinasce a nord-ovest

Giunge a conclusione, e sarà proiettato per la prima volta il 9 novembre a Villa Scheibler, “57 Quarto Oggiaro – Milano rinasce a nord-ovest”, documentario realizzato da un gruppo di giornalisti e videomaker per raccontare uno dei quartieri simbolo della periferia milanese. L’obiettivo degli autori (Massimiliano Perna, Alina Nastasa, Marco Feliciani )è stato ribaltare il ‘clichè’, quello per cui Quarto Oggiaro sia un luogo “invivibile” noto solo per episodi di criminalità e degrado. Per farlo, con un progetto di crowdfunding che ha raccolto oltre 3mila euro, hanno attraversato le strade e le piazze del quartiere scoprendo le storie e le vite delle tante persone che vi abitano, i talenti giovanili , le memorie dei meno giovani, l’impegno costante delle associazioni – sono oltre cento le realtà attive del territorio – che lavorano da anni con successo per migliorare la vivibilità di Quarto Oggiaro e cancellare l’immagine che troppo spesso gli viene affibbiata da chi non ci vive. Un documentario, spiegano i promotori, per “mostrare la verità e la bellezza di un posto fin troppo bistrattato”.

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Trasferimento della Rai al Portello, si valuta la fattibilità

L’Amministrazione Comunale ha chiesto una nuova proposta di Studio di Coordinamento Progettuale Unitario a Fondazione Fiera Milano per il trasferimento del centro di produzione della Rai nei padiglioni 1 e 2 dell’ex polo fieristico del Portello. Richiesta che arriva dopo il buon esito di un indagine di mercato, bandita dalla stessa Rai, sull’operazione che potrebbe chiudersi entro la fine del 2019. Lo ha reso noto nel corso della Giunta odierna l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran. “Accogliamo con favore la nuova funzione che si delinea per il Portello – ha dichiarato l’assessore Maran -. Avvieremo ora con Fondazione Fiera un percorso di condivisione per l’attuazione dei contenuti dell’Accordo di Programma affinché lo sviluppo dell’area sia compatibile con le caratteristiche del quartiere“. Su richiesta di Fondazione Fiera, l’Amministrazione ha esplicitato indirizzi e priorità per lo sviluppo degli interventi previsti nell’ambito dell’Accordo di Programma del Portello che riguarda Fiera. È stata ribadita la predilezione per la conservazione degli edifici della vecchia fiera, compreso il mantenimento del timpano di Bellini, l’insediamento di funzioni di interesse generale come appunto il nuovo centro di produzione Rai, il rispetto di alcune soluzioni progettuali che privilegino i collegamenti ciclopedonali sul viale Scarampo e il collocamento di ulteriori funzioni compatibili previste nell’Accordo di Programma – uffici, piccole strutture di vendita, ricettivo – in altre aree libere all’interno del perimetro dell’Adp. Ci si augura così di avviare un proficuo lavoro comune dopo la falsa partenza dei progetti precedenti.

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