Roma – Politica

Tutela legale per gli agenti di polizia: appello del Sap a Draghi

Tutela legale per gli agenti di polizia: appello del Sap a Draghi. Nella giornata di oggi 11 novembre 2021 il SAP, a firma del Segretario Generale Stefano Paoloni, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi, per attenzionarlo a quella che è la difficile e farraginosa situazione, legata alla tutela legale dei nostri uomini in servizio. In un periodo storico come questo, dove i nostri uomini in divisa sono particolarmente attaccati e dove espletare al meglio le proprie funzioni di sicurezza sembra essere diventata la cosa più complessa, abbiamo rilevato che l’argomento legato alla “Tutela Legale” dei nostri uomini, non è stato incluso nel disegno di legge di bilancio per l’anno finanziario 2022 inviato a Bruxelles e che nei prossimi giorni sarà sottoposto all’esame del Parlamento. “Essendo per noi un elemento imprescindibile, abbiamo ritenuto opportuno porre all’attenzione del Presidente del Consiglio, questo vuoto all’interno della legge di bilancio.” Siamo ancora in tempo perché questa proposta, legata alla tutela legale degli agenti, possa essere ivi inserita e argomentata in sede di discussione parlamentare. Dice Stefano Paoloni: “Ad oggi il personale delle forze dell’ordine non può contare su una completa tutela legale per fatti di servizio. Infatti, nel momento in cui è costretto a difendersi nei procedimenti penali per fatti di servizio, è obbligato a sostenere le spese legali di tasca propria. Purtroppo i casi in cui il personale è costretto ad avvalersi di una difesa legale sono davvero numerosi. Un esempio tra i tanti che ha assunto gli onori della cronaca è quello di Stazione Termini di questa estate dove si ricorderà che un nostro collega è stato obbligato a ferire ad una gamba una persona che brandiva pericolosamente un coltello.” Tutto ciò accade a causa delle, sempre più numerose, strumentalizzazioni che vengono utilizzate “[…] Strumentalizzazioni volte a farne modificare il ruolo all’interno del procedimento penale. Infatti, l’agente o ufficiale di p.g. da testimone passa a quello di imputato in procedimento connesso. In tal modo viene sminuita la valenza probatoria della sua testimonianza.” Questa è una battaglia che il SAP porta avanti da anni e che, a causa del deterioramento della situazione attuale nei confronti di chi espleta le proprie funzioni di sicurezza e ordine pubblico, sta diventato sempre più urgente da risolvere. Fiduciosi in una presa di coscienza da parte delle Istituzioni, continuiamo a portare avanti la nostra causa.

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Rave party, SAP: “Forze dell’ordine all’angolo per mancanza norme adeguate”

Rave party, SAP: “Forze dell’ordine all’angolo per mancanza norme adeguate”. A far scattare oltremodo la molla della pazienza è servita una frase scritta su una chat Telegram, dove gli organizzatori francesi del secondo rave party NON autorizzato, hanno messo in ridicolo il comparto sicurezza italiano, facendo passare le Forze dell’Ordine come “appendici non necessarie”. Nella frase si legge “… si è scelta un’area dell’Italia perché qui è tutto più semplice”. Dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP: “Se non verranno prese delle decisioni in tempo, presto ce ne sarà un altro, con tutti gli annessi e connessi del caso. Questo non solo è un campanello di allarme per il comparto sicurezza, che già ad oggi si trova in difficoltà con i soli problemi del Paese, ma rischia di diventare un eco per creare ulteriori disagi al comparto stesso. Disagi organizzati non da italiani, ma da soggetti stranieri, che reputano l’Italia una “Terra Franca” dove poter fare ciò che più conviene.” Questo rischia di trasmettere un messaggio ancora più grave, mettendo in discussione il comparto della sicurezza italiano. A monte troviamo la già precaria situazione degli operatori in prima linea, che vivono quotidianamente in contingenza di rischio e senza tutele. Continua Paoloni: “Quanto accaduto, dimostra che già dal primo Rave non c’è stata una risposta adeguata per disincentivare questo tipo di iniziativa, fuori da ogni regola e norma di sicurezza interna al nostro Paese. E’ già da tempo che chiediamo norme per rendere più efficaci le attività di polizia. Oggi gli operatori di polizia non solo mettono a rischio la loro incolumità fisica ma rischiano anche sterili strumentalizzazioni”. Se da una parte si ritiene che questi rave party non debbano essere organizzati, perché vanno contro ogni regola e norma di sicurezza interna, dall’altra non vengono effettuati gli interventi atti a bloccarli, perché c’è il rischio che un’azione mirata e volta a bloccarli diventi un boomerang. “Servono interventi mirati, per rendere le forze dell’ordine più autorevoli nei servizi di ordine pubblico e per disincentivare questo tipo di iniziative nel nostro Paese”. Coloro che partecipano a questi rave sembrano avere un’immunità incomprensibile. Nessuno risponde per i reati commessi, basta vedere le attività della Procura di Milano che ha chiesto l’archiviazione del procedimento a carico di alcuni partecipanti, individuati in un analogo rave circa due anni fa. “Questa è la dimostrazione che le forze dell’ordine non hanno gli strumenti adeguati a disincentivare tali iniziative. Invitiamo pertanto il Ministro Lamorgese a fare una proposta legislativa in tal senso.”

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Ci aspettano giorni difficili ma noi non molliamo

Ci aspettano giorni difficili ma noi non molliamo. Il Sap vicino ai colleghi in servizio a Roma. Ci aspetta un fine settimana di fuoco. Oltre 2400 uomini in campo richiamati da tutta Italia, senza contare le forze in essere nella Capitale. Per questi eventi, la macchina della sicurezza è stata molto attenta e scrupolosa. Per le strade ci saranno dai 4/5mila agenti. Il dispositivo sicurezza è pronto ad affrontare questo importante momento di Ordine Pubblico. Questo nonostante i disagi interni, dove non sempre le prescrizioni previste dal Covid vengono rispettate. Purtroppo la macchina logistica è in affanno e non si può negare il malcontento per le condizioni di lavoro, che ad oggi sono estremamente rischiose e provanti. Non è stato affatto semplice, fare arrivare su Roma, tutti questi agenti. Si è messo in moto un congegno di sicurezza come non accadeva da tempo, che però deve comunque tenere conto anche di tutte le restanti esigenze sul territorio. Spostare un numero così elevato di personale, da una parte all’altra dell’Italia ha comportato una complessa macchina logistica, che purtroppo non sempre ha funzionato. Siamo comunque pronti e l’attenzione su Roma è alta. Per questo motivo il SAP, ha creato un gruppo Telegram, per sostenere i colleghi che incontrano ed incontreranno difficoltà logistiche. Ad oggi, diverse sono già state le segnalazioni, alcune delle quali hanno già dato i primi risultati attraverso anche l’importante sostegno e la disponibilità dataci dalla Questura di Roma per risolverli.  

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Tedeschi (Periferia Italia): “Astensione periferie dato serissimo”

Tedeschi (Periferia Italia): “Astensione periferie dato serissimo”. «La mancanza di rappresentanza politica nelle periferie delle grandi città ha dato vita al partito più grande mai esistito in Italia, quello dell’astensione». Antonio Tedeschi, Segretario nazionale di Periferia Italia, commenta così i dati sull’affluenza emersi dall’ultima tornata elettorale. Oltre il 50% della popolazione che vive nelle periferie di Napoli, Roma, Milano, Torino e Bologna ha scelto infatti di rifugiarsi nel non voto. «Un dato incredibile, ma purtroppo vero», prosegue Tedeschi. «E più che vero, reale. Una fotografia, cioè, della realtà che stiamo vivendo, caratterizzata da uno scollamento sempre più evidente tra la classe politica e le zone più decentrate delle nostre città. Quello dell’astensionismo è il partito maggiore, di gran lunga. Potremmo dire il nuovo partito di massa». Proprio la classe politica si interroga da tempo su come poter riacquistare la fiducia di questi territori, ma evidentemente non basta aprire o chiudere una campagna a Tor Bella Monaca, a Barriera di Milano o a Scampia. C’è un modo per tentare di riavvicinare queste aree ai processi di partecipazione politica le cui decisioni e i cui risultati, naturalmente, le coinvolgono direttamente? «Le periferie vanno messe realmente al centro della proposta politica. Ed è quello che intendiamo fare noi di Periferia Italia. La svolta può passare per una rinnovata centralità delle periferie e delle aree interne», spiega Tedeschi. Cos’è Periferia Italia? «È un movimento nato poco più di un anno fa – prosegue Tedeschi – dalla mia esperienza in Regione Molise, come consigliere, e dalla voglia e dall’entusiasmo di un gruppo di amici competenti, appassionati e desiderosi di dare una mano e un contributo alla crescita delle zone del Paese tradizionalmente meno considerate dalla politica». – https://www.periferiaitalia.it – https://www.facebook.com/periferiaitalia

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Sempre più frequenti le aggressioni nei confronti delle Forze dell’Ordine: gli avvenimenti di Trieste e Milano fanno riflettere

Sempre più frequenti le aggressioni nei confronti delle Forze dell’Ordine: gli avvenimenti di Trieste e Milano fanno riflettere. Servono provvedimenti. La narrativa nazionale ci presenta un quadro preoccupante, sulla percezione, sempre più crescente, di una violenza ingiustificata nei confronti delle Forze dell’Ordine. Giovedì scorso a Trieste un agente della Polfer è stato aggredito, senza motivo, con un coltello alla gola, creando un evidente taglio che fortunatamente non ha reciso nessuna arteria. Un uomo che si era recato negli uffici della Polizia Ferroviaria per effettuare una denuncia, da offeso si è trasformato inspiegabilmente in offensore. Lunedì a Milano, davanti ad una scuola, un sudanese regolare ha aggredito due agenti, chiamati da alcuni genitori preoccupati per la presenza dell’individuo con una bottiglia di vetro in mano. All’arrivo dei poliziotti l’aggressore ha provato a fuggire, ma raggiunto si è scagliato contro gli agenti. In prima battuta con la stessa bottiglia e successivamente con un paio di forbici. Fortunatamente i poliziotti hanno riportato delle ferite lievi. Il fenomeno delle aggressioni nei confronti delle Forze dell’Ordine è in crescita. Secondo le statistiche, in media, 8 agenti al giorno vengono feriti, 1 ogni 3 ore circa. “Il 14 ottobre dello scorso anno, abbiamo manifestato a Piazza del Popolo, per denunciare questo fenomeno preoccupante – dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP – ma l’esecutivo non ha ancora preso alcun provvedimento. Servono garanzie funzionali, norme adeguate, dotazioni adatte come TASER, Body Cam e un adeguamento delle piante organiche. Siamo strutturalmente fuori di circa 10 mila uomini. Auspichiamo che le decisioni sul green pass non portino alla riduzione dell’organico già debilitato’”.

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I sindacati del comparto sicurezza chiedono udienza a Draghi

I sindacati del comparto sicurezza chiedono udienza a Draghi. Ecco la loro lettera: Signor Presidente del Consiglio, le sottoscritte Organizzazioni Sindacali e CoCeR del Comparto Sicurezza e Difesa ritengono di doverLe rappresentare la necessità di essere consultati come previsto dall’art. 8 bis del d.lgs. n. 195 del 1995 nell’ambito dell’iter procedurale che porterà all’approvazione della legge di bilancio prima della predisposizione del documento di programmazione economico-finanziaria. Tale coinvolgimento è indispensabile per consentirci di rappresentarLe le esigenze del Comparto sicurezza e difesa in modo tale che il Governo di cui Lei è alla guida possa procedere ad un’approfondita valutazione prima di redigere il disegno di legge di bilancio. In questo momento appare altresì particolarmente importante affrontare con la S.V. alcuni temi strettamente connessi con l’attuale fase di rinnovo contrattuale e che richiedono una adeguata attenzione nella prossima legge di bilancio. In particolare occorre comprendere se l’Esecutivo ritiene prioritari alcuni temi particolarmente importanti e molto sentiti dal personale quali la c.d. previdenza dedicata, l’ampliamento delle tutele legali per fatti di servizio, l’assistenza sanitaria e l’applicazione espressa dell’art. 54 d.p.r. 1092/1973 a tutto il personale del Comparto sicurezza e difesa. Signor Presidente del Consiglio, in ragione di quanto rappresentato è dunque quanto mai indispensabile la predisposizione di un incontro per potersi confrontare sui temi richiamati. Fiduciosi nelle determinazioni che intenderà adottare Le inviamo distinti saluti. SIULP – SAP – SIAP/USIP (Polizia di Stato) SAPPE – UILPA PP – FNS CISL (Polizia Penitenziaria COCER CARABINIERI – COCER GUARDIA DI FINANZA – COCER ESERCITO – COCER MARINA – COCER AERONAUTIC

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