25 aprile

La Russa: “Il 25 aprile dedicato ai morti di Covid19”

La Russa: “Il 25 aprile dedicato ai morti di Covid19″. La proposta di Ignazio La Russa è di dedicare la ricorrenza legata alla Liberazione dal nazifascismo a tutti i caduti italiani di tutte le guerre, un modo cioè per trovare punti di unione comuni a tutti gli italiani. Cancellando con un gesto simbolico la strisciante guerra civile che ci accompagna da 80 anni l’Italia. La proposta ovviamente ha suscitato le ire di chi non accetta che moltissimi italiani non si riconosco nel mito della “Resistenza”: attacchi di ogni genere sono arrivati dalla sinistra indignata per una proposta che aveva tutto meno che toni bellicosi. Ecco infatti la dichiarazione di La Russa: “Questa mattina, con una diretta Facebook insieme a Edoardo Sylos Labini e ad alcuni parlamentari abbiamo avanzato una proposta rivolta a tutti, senza distinzioni politiche e culturali: da quest’anno il 25 aprile diventi, anziché divisivo, giornata di concordia nazionale nella quale ricordare i caduti di tutte le guerre, senza esclusione alcuna. E in questa data si accomuni anche il ricordo di tutte le vittime del Covid-19 che speriamo cessino proprio in aprile”. Sarebbe il modo migliore per ripartire in una Italia finalmente capace, dopo 75 anni da quel lontano 1945, di privilegiare ciò che ci unisce e che ci rende tutti orgogliosi di essere italiani. Nel ricordo dei caduti, chi vorrà, sabato prossimo potrà listare a lutto un tricolore e cantare la canzone del Piave che da sempre le Forze armate dedicano ai caduti di ogni guerra”, ha dichiarato La Russa: “Il 25 aprile dedicato ai morti di Covid19”. Non è però una proposta che piace. Anche il Piave è considerato da molti troppo di destra. Meglio continuare a odiarsi, pare. Così tutti i baracconi che si reggono sulle contrapposizioni possono andare avanti senza lavorare veramente, o almeno questa è l’unica spiegazione che troviamo. L’Italia del Novecento va archiviata e in fretta, per aprire un periodo di pace persino più lungo e stabile della seconda metà del secolo più sanguinoso della storia umana. Lo sforzo, come sottolineato da La Russa, sarebbe da entrambe le parti (destra, sinistra): “Capisco che sia difficile per entrambe le parti” ha sottolineato La Russa, dunque non è una provocazione, ma una proposta di pace. Vedremo se i custodi del Novecento casseranno anche questo.

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Ponte del 25 aprile: uffici comunali in tilt

Tutti in vacanza, ma per chi resta c’è il disagio. Personale assente, disorganizzazione e tutti i luoghi comuni degli uffici pubblici nell’ufficio più centrale della ricca bella ed efficiente Milano. Una situazione inaccettabile per i milanesi e in particolare per il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico: “Ecco come si presentano al pubblico gli uffici di via Larga. La fila è solo per chiedere informazioni o per ritirare il biglietto per l’attesa del servizio richiesto. Poi con molta pazienza bisogna aspettare in androne la chiamata. Nonostante l’appuntamento fissato da tempo, gli uffici preposti sono sotto organico a causa del ponte. Quei milanesi che hanno approfittato delle ferie per rimanere in città e districarsi nei meandri delle innumerevoli tappe burocratiche rientreranno al lavoro più stressati di prima. Possibile che né la Tajani, assessore al personale, né la Cocco, assessore ai servizi civici, non abbiano pensato di diramare una circolare per chiedere la copertura degli uffici aperti al pubblico durante il lungo ponte? È questa la Milano efficiente di cui Sala ne declama il modello?”.  Lo sfogo postato su Facebook sottolinea un altro dei talloni di Achille del mito di Milano come città in cui va tutto bene. Ne stanno emergendo sempre di più: ad ogni passo che ci allontana dalla possibilità di dire che sta succedendo qualcosa di buono. Milano si è riscoperta città più indebitata d’Italia, così come non c’è stata nessuna grande notizia da dare ai cittadini. Expo rimane un momento magico per questa cittadina da meno di due milioni di abitanti. Il sindaco Giuseppe Sala senza l’aiuto di un governo guidato da Renzi non sa più dove trovare i soldi per andare avanti. Chi vuole fare debiti per Milano? Nessuno, almeno non adesso. E prima o poi dovranno ammetterlo anche Sala e i suoi scherani.

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25 aprile, applausi per Sala, insulti alla Brigata Ebraica

Dopo la partenza da Corso Venezia del corteo del tradizionale corteo per celebrare l’anniversario della Liberazione, accolto dagli applausi, alla manifestazione si è unito il sindaco Giuseppe Sala in fascia tricolore con al suo fianco la compagna Chiara Bazoli. “Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo e mostrare che non facciamo un passo indietro, mostrare che sono quanto mai vivi e contemporanei i valori della Resistenza” ha spiegato Sala,  proseguendo “Noi in qualche modo, senza esagerare, raccogliamo il testimone dei partigiani, che hanno fatto la parte difficile, ma si vede che il lavoro non e’ finito. Oggi è più facile, ma è un impegno a cui non si puo’ scappare“. In merito all’assenza di Salvini, Sala ha detto “Il minimo pre requisito” perché il 25 aprile sia una festa di tutti, “è credere nei valori della democrazia” e “lo dovrà dire anche Salvini” perché “se manifestiamo nostalgie verso momenti non democratici..non penso che Salvini voglia essere da quella parte, ma anche snobbare il 25 aprile non va bene. Non diamo per scontato niente, è l’ultima cosa che bisogna fare“. Poi Sala ha commentato l’assenza di esponenti del governo dichiarando “il punto non è questo, so che c’è Buffagni in forma privata, poi sono da altre parti, ma il punto è dimostrare nelle azioni che ogni appoggio a forze anticostituzionali va stroncato. Per esempio, io non ho nulla contro la memoria di Ramelli, ma quando vedo firme anche da forze costituzionali per una manifestazioni promossa anche da forze anticostituzionali, dico stiamo attenti a chi ci accompagniamo. Per me il vero punto è chi sono i miei compagni di viaggio“. Il corteo ha quindi raggiunto il centro cittadino in modo sostanzialmente tranquillo, anche se è stato funestato dalle solite contestazioni da parte dei militanti filopalestinesi al passaggio della Brigata Ebraica all’altezza di piazza San Babila dove, da dietro le transenne alcune decine di persone con cartelli e bandiere palestinesi hanno urlato slogan come “Fuori i sionisti dal corteo” e “Israele fascista stato terrorista“.

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25 aprile, Forza Italia commemora gli alleati caduti

“Il 25 aprile è festa di tutti, festa di libertà e di riconoscenza verso coloro che hanno contribuito a liberare l’Italia dal nazifascismo. I partigiani, di ogni colore e fede, ma anche le decine di migliaia di soldati anglo-americani che hanno perduto la vita nella campagna d’Italia fra il 1943 e il 1945. Per onorare la loro memoria, questa mattina, insieme a una delegazione di parlamentari lombardi tra cui Giacomo Caliendo, Matteo Perego, Cristina Rossello, Federica Zanella, al capogruppo in Comune Fabrizio De Pasquale, al consigliere comunale Pietro Tatarella, unitamente ad alcuni consiglieri di zona, ci siamo recati al Milan War Cemetery nel parco di Trenno. Un luogo di struggente bellezza e pace dove riposano oltre 400 caduti, prevalentemente provenienti da Paesi del Commonwealth”. Così Mariastella Gelmini, deputato di Fi e coordinatrice lombarda, al termine della commemorazione degli alleati caduti al Parco di Trenno.  

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Lo striscione di oltraggi

Sono giorni funesti per l’Italia. E a Milano anche di più, presa com’è da una serie di atti a dir poco oltraggiosi. Ad aprire le danze sono stati gli ultras della Lazio, giunti a Milano per la semifinale di Coppa Italia: hanno disteso per pochi minuti uno striscione con scritto “ONORE A BENITO MUSSOLINI”. Le polemiche sono subito esplose per una provocazione che ha colpito nel segno visto il calendario. Intanto mentre una minoranza di una minoranza, perché non tutti i tifosi della Lazio sono fascisti (e pure tra chi è di destra c’è chi non sarà stato d’accordo), ha centrato l’obbiettivo di finire su tutti i giornali e canali comunicativi. Un oltraggio al 25 aprile perpetrato con la complicità degli stessi che hanno reso Salvini un fenomeno mediatico. Poi sono arrivati i geni di Facebook con la brillante idea di pubblicare la foto dello striscione capovolta, un chiaro riferimento alla fine del Duce appeso in piazzale Loreto per lo spasso degli stessi che poco prima riempivano le piazze dove straparlava nei suoi comizi. Anche diversi giornalisti di testate importanti lo hanno fatto, un altro oltraggio al loro mestiere, alle loro aziende e, più grave, ai loro lettori. Chi ha studiato la Storia poi sa che questo non è stato un Paese antifascista, fino alle prime sconfitte pesanti la maggioranza della popolazione sosteneva il regime. Caduto il Duce poi siamo diventati tutti partigiani. D’altronde siamo famosi per essere un Paese di traditori avendo sempre cambiato bandiera a seconda delle convenienze nell’ultima guerra. Un altro oltraggio, questa volta all’onestà intellettuale, alla Storia e alla decenza (carattere a cui i milanesi una volta tenevano). Infine aspettiamo l’ultimo oltraggio, quello alla verità. Oggi in tanti sventoleranno, molto probabilmente sui social, bandiere, magliette e cache gorge rossi in omaggio all’ideale comunista. Lenin e Stalin furono più truci persino di animali come Hitler, ma questa informazione sembra non penetrare nelle teste degli italiani. Ancora oggi i venezuelani e alcuni popoli asiatici soffrono sotto il tallone di dittature comuniste sanguinarie, ma sembra che nessuno se ne sia accorto. O che non voglia saperlo. Eppure abbiamo avuto anche fenomeni come le Brigate rosse fino ai primi anni Duemila. Sarà questo l’ultimo oltraggio di una lunga serie in questo 25 aprile, vedremo chi vincerà questa gara verso il basso. Una lunga striscia, anzi uno striscione di oltraggi.  

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Programma delle celebrazioni per il 25 aprile

Il Comune ha comunicato il programma delle celebrazioni previste per domani, giovedì 25 aprile, 74esimo anniversario della Liberazione, alle quali parteciperanno i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Milano. La deposizione delle corone sarà alle ore 9.00 in Piazza Tricolore – Monumento alla Guardia di Finanza; alle ore 9.15 a Palazzo Isimbardi – Lapide dedicata ai Caduti; alle ore 9.30 a Palazzo Marino – Lapide che riporta la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare; alle ore 10.00 Largo Caduti Milanesi per la Patria – Sacrario dei Caduti di tutte le guerre; alle ore 10.30 Campo Giuriati – Lapide dedicata ai Caduti; alle ore 10.45 Piazzale Loreto – Monumento in ricordo dei Quindici Martiri; alle ore 11.00 Via Cascina Bellaria – Cimitero inglese di Trenno. Alle 14.30 infine la manifestazione con il corteo che partirà alle 14.30 da Corso Venezia, angolo via Palestro per concludersi poi in Piazza Duomo. Il sindaco Giuseppe Sala in particolare sarà presente in mattinata alla deposizione delle corone a Palazzo Marino (ore 9.30) e in Largo Caduti Milanesi per la patria al Sacrario dei Caduti (ore 10) e nel pomeriggio al corteo.  

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