andrea pellegrini

Lasciate visitare gli ammalati

Desidero fare una riflessione senza dar vita a polemiche ma con l’intento di sollevare una “questione umana”. Preso atto che attualmente il covid 19 è in fase non emergenziale, considerato inoltre, che piano piano il nostro Paese ha avviato finalmente la ripartenza delle attività, credo sia altrettanto importante impegnare risorse e pensieri affinché i nostri ammalati ricoverati negli ospedale possano poter vedere i propri famigliari, in particolare le persone anziane che si trovano a vivere esperienze dolorose ed in solitudine.( chiaramente individuando modalità in sicurezza). Comprendo e capisco la prudenza dei sanitari e il loro spirito responsabile e protettivo verso i più deboli, ma faccio appello alla politica e ai vertici della sanità affinché ci si impegni seriamente nel trovare una concreta modalità nel permettere ai nostri cari ricoverati di poter ricevere un sorriso ed una carezza dai propri famigliari, anche per pochi attimi. È vero, il pericolo non è del tutto scongiurato, ma ad oggi qualcosa è cambiato in meglio. Da 1 a 100 c’è di mezzo il 50… Facciamo qualcosa in più, per regale qualche minuto di gioia ai nostri cari in ospedale. Se ci si impegna tutti si può fare. di Andrea Pellegrini

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Pellegrini (Lega): “Pochi nomi in lista e poco coraggio nel cambiare la città”

Pellegrini (Lega): “Pochi nomi in lista e poco coraggio nel cambiare la città”. Consigliere e già assessore alla Sicurezza del Municipio 9, Andrea Pellegrini è un leghista di stretta osservanza, ma ha deciso di non ricandidarsi. Non ha però smesso di occuparsi di politica. Ecco dunque che parliamo con lui della crisi del centrodestra milanese. Pellegrini partiamo da un dato: i partiti faticano a trovare nomi per riempire le liste, come mai? Oggi la politica non attrae più come prima per tanti motivi: da una parte ci sono quelli ideali e pratici, dall’altra quelli economici. Specialmente nei Municipi ci si è resi conto che i cittadini hanno più speranze di ottenere risultati dei politici. Io ho fatto la prova: spesso se un comitato o un cittadino chiedeva qualcosa alle istituzioni, queste rispondevano più rapidamente a loro che a me pur essendo eletto per quel motivo, cioè rappresentare le esigenze dei cittadini. Quindi pian piano si è persa la connessione tra politica e cittadini per molti motivi, anche per la spinta di chi non vuole una politica forte: perché dove c’è una politica forte, i poteri che non derivano dal consenso dei cittadini vincono più facilmente. Il racconto della politica solo come spreco, come connessione con affari sporchi, insomma di tutto ciò che non va portava in questa direzione. E in ultimo c’è anche il tema economico, perché specialmente ai livelli più bassi i compensi sono così bassi che diventano più un problema per chi lavora che altro. Sta diventando un impegno per pensionati che vogliono arrotondare In effetti manca persino un candidato sindaco Questo è un altro simbolo della crisi del centrodestra: Bolognini e Salvini ci hanno provato a mettere in campo il nome di una brava persona come Roberto Rasia dal Polo, ma poi gli alleati non lo hanno appoggiato. Ma se non si riesce a remare tutti dalla stessa parte, vincere è impossibile. C’è quasi l’impressione che non si voglia vincere a Milano. Che la città sia sacrificata dentro uno schema di gioco più grande. La sinistra però intanto vince La sinistra vince da anni a Milano perché ha il coraggio di pensare un modello diverso di città e di portarlo avanti anche se riceve critiche e contestazioni. Un esempio semplice sono le piste ciclabili: le fanno anche se sanno che alcuni li contesteranno, perché sono cose che hanno promesso e devono ripagare chi li ha votati perché voleva le piste ciclabili. Il centrodestra può ripartire da temi suoi come la sicurezza? Il centrodestra ha tanti temi oltre alla sicurezza perché anche il sociale se interpretato in un certo modo è sicurezza. Dovremmo però liberarci degli slogan che ci impediscono di fare le cose: un esempio è il tema delle occupazioni abusive dove non si considerano tante situazioni che sarebbe facile sanare perché si è prigionieri dello slogan “Abusivi tutti fuori”. Invece lavorare sulla pace sociale potrebbe avere effetti molto più incisivi anche sulla sicurezza. Pace sociale è il nome di un suo progetto, ce lo vuole spiegare in poche parole? Il progetto “pace sociale — pace per le famiglie” prevede un reintegro a tutti gli effetti nell’ambito della legalità e nel tessuto sociale cittadino dei nuclei famigliari abusivi giudicati meritevoli di aiuto, mediante l’attivazione di un percorso che preveda l’accesso a misure di sostegno alle famiglie e sistemazioni abitative economicamente sostenibili. Di questa “pace sociale” non solo beneficerebbero le famiglie in difficoltà ma abusive per necessità: tramite la regolarizzazione, infatti, anche gli enti/gestori degli alloggi ERP potrebbero finalmente mettere a reddito unità immobiliari che oggi per loro rappresentano solo un onere, e non una risorsa, a motivo dei costi di gestione sostenuti, e le aziende di erogazione di corrente elettrica e di gas potrebbero stipulate contratti regolari. Ovviamente la scelta dei soggetti abusivi da avviare al progetto non può prescindere dalla preventiva attività di censimento degli occupanti, che dovrebbe essere realizzata dagli Enti Gestori degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e specificatamente finalizzata alla puntuale raccolta della documentazione e delle informazioni utili alle successive considerazioni ed analisi.    

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Quelle strane assunzioni lampo del Comune: 3 ore per tentare la sorte

Quelle strane assunzioni lampo del Comune: 3 ore per tentare la sorte. Il bando è stato segnalato dal consigliere di Municipio 9 Andrea Pellegrini (Lega): “Per chi interessa si sbrighi a presentare la domanda perché il Comune di Milano apre e chiude i bandi in tempi molto,molto rapidi…( chissà il perché? ) “Le domande di adesione possono essere presentate a partire dalle ore 08.45 del giorno mercoledì 09 dicembre 2020 ed entro e non oltre le ore 12.45 del giorno mercoledì 09 dicembre 2020″ Opportunità anche per chi non ha il diploma…”. Il bando pubblicato sul sito del Comune di Milano parla chiaro sulla proposta di assunzione a tempo indeterminato: Organizzazione e Risorse Umane Bando di Concorso – Pubblicato sul sito internet il 01/12/2020 – Termine di consegna domanda di partecipazione il 09/12/2020 Questa Amministrazione intende assumere n. 9 Esecutore dei Servizi Tecnici – Cat. B1 – per esigenze varie dell’Amministrazione Comunale – di cui n. 3 riservati ai volontari delle FF.AA (D.Lgs 215/01). Le domande di adesione possono essere presentate a partire dalle ore 08.45 del giorno mercoledì 09 dicembre 2020 ed entro e non oltre le ore 12.45 del giorno mercoledì 09 dicembre 2020. Le candidature devono essere presentate solo ed esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo afolmet.art16@pec.it indicando nell’oggetto della PEC “avviamento a selezione art. 16 – COMUNE DI MILANO – CPI di domicilio – COGNOME”. Non sono ammesse le candidature inviate alla PEC istituzionale da una casella di posta ordinaria. Ecco perché titoliamo: Quelle strane assunzioni lampo del Comune: 3 ore per tentare la sorte. Perché uno stesso rappresentante istituzionale è rimasto sorpreso dalla velocità prevista da quelle righe. Dunque milanesi in grado di sostenere la corsa siete avvertiti, domani potete concorrere per un posto pubblico. Per tre ore, ma è comunque sempre meglio che una.

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Pace sociale, la proposta leghista di sanatoria per gli abusivi Aler

Pace sociale, la proposta leghista di sanatoria per gli abusivi Aler. Ad avanzarla Andrea Pellegrini, ex assessore alla Sicurezza del Municipio 9: “Al netto delle strumentalizzazioni politiche che emergono in questo articolo, devo ammettere che alcune considerazioni sono effettivamente condivisibili e che è giunto il momento di realizzare una vera “Pace Sociale” che renda possibile affrontare con criteri corretti e oneste valutazioni il disagio di tante famiglie che pur essendo “abusive” vivono nella legalità e nel rispetto, ma allo stesso tempo contrastare con tolleranza ZERO tutte quelle forme di delinquenza, prepotenza, e racket che sono presenti nella realtà delle case popolari. Un progetto che va costruito in un contesto politico sereno e condiviso, un piano la ” Pace Sociale” che rimetta la Famiglia al centro della questione, vincendo pregiudizi politici ed ideologici, alzando quindi il ” tiro” della Politica…Nel 2018 avevo pensato a questo progetto ” Pace Sociale ” e oggi più che mai penso sia davvero percorribile a patto che non diventi ” cibo” elettorale …”. L’idea però non dispiace anche ad altri schieramenti politici di segno opposto e potrebbe essere un’occasione unica: la piaga dell’abusivismo è stata spesso al centro del degrado nelle case popolari e facile bacino di voti per i politici più spregiudicati: un problema se non viene risolto, ha sempre bisogno di campioni. Una volta che si risolve, i campioni non servono più. E tenere un quinto dei milanesi (nelle case popolari vivono circa 250mila persone) nel guado, specialmente se poveri, è molto utile a fini elettorali. Non lo è a fini pratici, anzi siamo arrivati a un tale livello di spreco di risorse che stando a quanto dice il Pd regionale non ci sono i soldi nemmeno per progettare i lavori di ristrutturazione. Aler e gli abusivi sono una piaga contabile che non si può risolvere con un’operazione lunga e complessa: questa formula è stata applicata nei decenni scorsi e non si è realizzata nessuna svolta. Le case popolari hanno perso la loro funzione da tempo: dovevano essere un aiuto temporaneo per chi è in difficoltà, ora ci sono famiglie che vivono nello stesso appartamento da generazioni. Quindi forse vale la pena di soluzioni drastiche come quelle proposte da Pellegrini. Una svolta il più possibile premiante per chi è abusivo suo malgrado forse è quello che serve.

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Pellegrini, Lega: “Cosa sta facendo Sala per i mercati scoperti?”

Pellegrini, Lega: “Cosa sta facendo Sala per i mercati scoperti?”. La domanda arriva dopo che nei giorni scorsi si è sollevata la contestazione degli operatori che vendono beni di prima necessità come gli alimentari. Una protesta durissima contro i vertici istituzionali lombardi, gli unici che sembravano non avere un piano per questo settore a differenza di altre regioni. Persino Apeca, l’organo di Confcommercio che ufficialmente si occupa del settore, si è svegliata con un comunicato. In ritardo rispetto agli operatori, ma si è svegliata. Però a proposito di reazioni istituzionali ci sono altri che sembrano in panne come i governanti di Palazzo Marino. Ecco allora la domanda di Pellegrini, Lega: “Cosa sta facendo Sala per i mercati scoperti?”. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala potrebbe seguire l’esempio di alcuni suoi colleghi come Chiara Appendino di Torino: potrebbe cioè organizzare un piano preciso su come e quando riaprirli. Ecco l’intervento del consigliere di Municipio 9 Andrea Pellegrini pubblicato sulla sua pagina Facebook: Egregio Sig. Sindaco di Milano Beppe Sala guardi e ascolti questo video, la sua collega si è impegnata assieme alla sua amministrazione a ridisegnare i mercati di Torino e a permettere la riattivazione della loro funzione commerciale e sociale, Lei e la sua Assessora cosa avete fatto in proposito in questo periodo di sospensione dei mercati cittadini , visto l’imminente ripresa delle attività commerciali, e quindi alla auspicata riapertura dei mercati cittadini scoperti ? Può anche Lei illustrare le sue idee a riguardo ? O pensa di tenerli sospesi ancora per lungo tempo … Ci faccia sapere Sig. Sindaco Sala. Cordialmente. Gli ambulanti Milanesi.

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La Lega contesta il Pd sulle case occupate Aler

La Lega contesta il Pd sulle case occupate Aler. In questi giorni Fabio Galesi, assessore alla Casa del Municipio 8, ha accompagnato una troupe di Striscia la Notizia a registrare un servizio sulle case popolari Aler occupate dai rom durante questi giorni di crisi da Covid19. Una frase di Galesi ha suscitato le ire del leghista Andrea Pellegrini, ex assessore alla Sicurezza e ora consigliere di Municipio 9, sulle differenze di trattamento che avrebbero subito gli occupanti se si fosse trattato di immobili gestiti dal Comune di Milano. Ecco il suo sfogo che segue al suo intervento di qualche giorno fa: Pazzesco !! Ancora una volta il sig. Fabio Galesi ( assessore in quota PD in Municipio 8) usa la tv per attaccare Aler sul fronte delle occupazioni abusive compiute dai Rom nei stabili Aler , non sapendo, o peggio omettendo di dichiarare che solo le Forze dell’Ordine hanno il potere di estromettere forzosamente gli occupanti abusivi. Nel caso di presenza dei minori, tra l’altro il Comune di Milano dovrebbe intervenire e prendere in carico il nucleo famigliare offrendo loro una alternativa alloggiativa… Un particolare molto importante è emerso ascoltando al minuto 4.44″” dove il Sig. Fabio Galesi riferendosi ad una Rom occupante con queste parole ” una cosa è certa se eravate nel patrimonio del Comune di Milano eravate già fuori “. Questa affermazione ci fa capire che a Milano e sul patrimonio comunale si opera in modo diverso sul tema delle occupazioni, di questo ne prendiamo atto, con molto stupore, rimanendo sconcertati… Caro Fabio, una cosa giusta potresti farla : rimettere la tua carica al Presidente del ” tuo” Municipio … #protocollidiversi #gestoriprivilegiati Non è la prima volta che la Lega contesta il Pd sulle case occupate Aler, segno che il patrimonio immobiliare pubblico è ancora uno dei temi centrali del dibattito pubblico.

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