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Traffico di droga e armi in Lombardia: 30 arresti

Trenta persone sono state arrestate dai carabinieri in varie province della Lombardia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Monza, con accuse a vario titolo per traffico e illecita detenzione di armi da guerra e comuni, detenzione e traffico di stupefacenti, rapina, estorsione, furto, ricettazione e riciclaggio, a seguito di un’indagine dei carabinieri di Sesto San Giovanni (Milano). Si tratta di un vasto gruppo criminale italiano che ha costituito una rete di spaccio di droga e di traffico di armi, destinate a criminali residenti in provincia di Milano e nel resto della regione. ANSA

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Un arresto per detenzione di armi e droga

Gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato un uomo, italiano di 55 anni, per detenzione di stupefacenti e di un’arma clandestina e denunciato un altro di 51 anni sempre per detenzione di droga. Gli agenti del Commissariato Comasina durante un’attività investigativa, avevano avuto l’informazione di un una persona in procinto di ritirare un quantitativo di cocaina e che fosse solito nascondere la droga in un’abitazione e in un box. Dopo una serie di appostamenti è stata eseguita una perquisizione e gli investigatori hanno trovato in casa del 55enne, in via Malakoff a Corsico, 12,5 chili di hashish, due di cocaina e un revolver calibro 44 magnum con matricola abrasa e 41 cartucce. L’uomo è quindi stato arrestato. E’ stata quindi effettuata un’altra perquisizione in un box di via Molinetto di Lorenteggio. All’interno i poliziotti hanno sequestrato 40 chili di hashish in due grosse confezioni in cartone. In questo caso l’uomo, che è stato denunciato, era già in carcere perché arrestato dalla Polizia di Bergamo per detenzione di cocaina. ANSA

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Armi sì brigate no

Armi sì brigate no. L’ultimo evento “scandaloso” della cronaca milanese in relazione alla guerra in Ucraina è stato un post del Consolato ucraino che annunciava l’inizio del reclutamento di volontari per la prima linea. L’idea, dicevano, era di costruire brigate internazionali sul modello di quelle inviate in Spagna prima della Seconda Guerra Mondiale. E subito una serie di pensionati si è sentita giovane e bella, per citare Jovanotti. Ma scriviamo “dicevano” perché l’annuncio è durato lo spazio di un mattino: in tutta fretta è stato cancellato e riproposto come “solo per ucraini” perché senza dilungarsi in tecnicismi per un italiano semplice è illegale. Ma non è chiaro perché l’Italia può mandare armi e rifornimenti, ma non truppe. E poi non sarebbe stato un reparto dell’Esercito italiano, ma semplici volontari. E allora perché armi sì e brigate no? Perché sembra che il Paese mantenga la solita linea del Ventennio più famoso: armiamoci e partite. Solo che si siamo evoluti: ora è direttamente armiamoli e restiamo qui. Fino a quando si potrà tenere una linea come questa? Anche perché da tutta Italia iniziano ad arrivare segnalazioni di processi contro persone o gruppi che hanno iniziato i reclutamenti di volontari. Gli Stati non sono tenuti alla decenza, perché è un campo che attiene soprattutto ai singoli cittadini. Ma alla lunga deve esserci un senso anche alla linea politica di uno Stato, altrimenti quel poco che rimane della così detta comunità nazionale si sfalderà del tutto e lo stesso Stato non avrà più nessuno a cui rivolgersi. Perché è come avere una Costituzione “più bella del mondo” ma che poi viene applicata per un dieci per cento: non solo non serve a un tubo, ma danneggia la credibilità delle leggi e dello Stato che su di esse dovrebbe reggersi.

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Il Pd incita a prendere le armi contro la Regione

Il Pd incita a prendere le armi contro la Regione. L’intervento è di Carlo Monguzzi, consigliere comunale del Pd e presidente della Commissione Mobilità di Palazzo Marino: “Armi al popolo” ha scritto sul suo profilo Facebook pubblicando un articolo in cui si raccontava l’ipotesi di un ritorno di Letizia Moratti in politica attiva come sostituta di Giulio Gallera. Un intervento che ha subito suscitato le reazioni del centrodestra. Marco Bestetti, presidente forzista del Municipio 7, ha contestato così le parole di Monguzzi: Uno è ancora per qualche mese il Sindaco di Milano. L’altro è ancora per qualche ora il Presidente della Commissione Mobilità del Comune: ha appena invocato la lotta armata (“armi al popolo”) contro la Regione Lombardia. Linguaggio indegno e violento, da anni di piombo. Si dimetta immediatamente!”. Ma sui social Bestetti non è stato l’unico a indignarsi per parole tanto scomposte da un rappresentante istituzionale: l’onda sta salendo perché la tensione sociale raramente ha raggiunto i livelli attuali. Incitare alle armi, pur se da un profilo social, è potenzialmente pericoloso. Tanto più che si tratta di un consigliere comunale di Milano, una delle città più note al mondo. Non è un bar dove si gioca un torneo di scopa. Ma la campagna elettorale pare iniziata, tanto che Il Pd incita a prendere le armi contro la Regione. Un inizio scoppiettante per il 2021 di Milano. Ora vedremo se questa crisi si risolverà con le dimissioni di Monguzzi, ma è un’eventualità abbastanza improbabile: la sinistra ha da tempo chiarito che le frasi scomposte del proprio schieramento sono accettabili, mentre qualunque esternazione degli avversari è un’evidente attacco alla democrazia. Un obbiettivo più probabile è ottenere un passo indietro di Monguzzi come gesto di buon senso per una campagna in cui i toni possano essere accessi, ma non pericolosi.

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Movida: arresti e denunce per armi e droga

Sono continuati, ieri sera sabato 3 ottobre, i controlli sulle zone della movida milanese da parte della Polizia di Stato che ha monitorato, in particolare, la zona dei navigli, ove non si sono registrate situazioni di criticità. Inoltre, nella strategia, da qualche tempo adottata, di predisporre anche controlli “anticipati”, in un’ottica di prevenzione, sia sanitaria che di quegli episodi di disturbo e violenza riscontrati nelle varie zone, l’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Milano, con le sue varie articolazioni (Volanti, Polmetro, Unità Cinofile antidroga), affiancate dal Reparto Mobile e da operatori della Polizia Scientifica, ha predisposto un servizio specifico, sin dalle 19.30, presso la Stazione MM2 di Porta Genova, fermata strategica della linea metropolitana milanese utilizzata da molti giovani per raggiungere le zone del divertimento milanese, sulla quale spesso, anche in fase di ritorno, sono stati registrati atti di vandalismo e danneggiamenti. Nel corso del servizio presso la indicata stazione MM, concluso verso le ore 01.30 di stamane: sono state controllate circa 180 persone; un cittadino marocchino di 27 anni è stato arrestato perché trovato in possesso di circa 21 grammi di hashish, 1 di cocaina e 360 euro in contanti verosimile provento dell’attività di spaccio; lo stesso è stato anche deferito all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per il reato di false generalità e porto abusivo di arma da taglio (coltello a scatto di 16 cm); un cittadino italiano minorenne denunciato in stato di libertà perché in possesso di 10 grammi di hashish e 4 di marijuana; un cittadino italiano deferito all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per porto abusivo di arma da taglio (coltello di 14 cm); un cittadino italiano deferito all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per resistenza a Pubblico Ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità; un cittadino straniero indagato per ingresso e permanenza illegale sul territorio; sono stati trovati 2 telefoni cellulari di provenienza furtiva riconsegnati poi ai legittimi proprietari; 12 persone sono state sanzionate per il mancato uso della mascherina; 155 persone sono state sanzionate, con la collaborazione del personale ATM, per mancanza del titolo di viaggio. Al termine del servizio, nell’area della Stazione Metropolitana, sono stati rinvenuti e sequestrati, a carico di ignoti, un cacciavite, un coltello multiuso, un paio di forbici con punta acuminata, una pipa da crack artigianale, quattro siringhe, 5 grammi di hashish e 5 di marijuana.

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Giambellino, sequestrate armi e munizioni in una cantina

Giovedì sera, all’interno di una cantina di uno stabile di via Recoaro, gli agenti del Commissariato Lorenteggio hanno sequestrato, a carico di ignoti, due pistole e delle munizioni occultate all’interno di un sacchetto. I poliziotti, a seguito di un’attività investigativa, hanno individuato la cantina dove sospettavano fossero occultate armi ed effettivamente hanno rinvenuto e sequestrato un sacchetto con all’interno: una pistola Beretta mod. 35 calibro 7,65 con cartuccia camerata. un serbatoio fornito di ulteriori 2 cartucce ed una seconda pistola marca Beretta mod. 418 calibro 6,35 con caricatore fornito di 3 cartucce. Entrambe le armi hanno la matricola abrasa ed erano occultate in calzini. Inoltre, gli agenti hanno sequestrato 19 cartucce calibro 7,65 e 23 calibro 6,35 rinvenute in due astucci. Proseguono le indagini al fine di risalire al detentore delle armi clandestine.

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