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I giovani del centrodestra scendono in campo per i bambini

I movimenti giovanili di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega organizzano un triangolare di calcetto per beneficenza; il ricavato sarà destinato all’acquisto di giocattoli da donare ai bambini della clinica De Marchi di Milano. Venerdì 25 ottobre dalle ore 19 in viale Famagosta 79 si sfideranno le squadre di calcio a 5 di Forza Italia Giovani, Gioventù Nazionale e Lega Giovani per una nobile azione. “Fare sport e del bene fa bene!” Afferma Francesco Rocca, presidente di Gioventù Nazionale Milano Città, “Nella nostra città abbiamo sempre più bisogno di eventi di questo genere, come militanti e giovani che svolgono attività politica sul territorio dobbiamo dare il buon esempio, anche con queste iniziative; fare comunità ed essere esempio!”. Dichiara Deborah Latorre, Coordinatrice di Forza Italia Giovani: “Anche se i nostri tre giovanili si scontreranno tra di loro nella partita di calcetto, questo evento è la dimostrazione che i giovani del Centrodestra a Milano sanno lavorare uniti e compatti con obiettivi comuni. È proprio dall’amicizia e dalla collaborazione che nasce un’iniziativa come questa; tutti insieme per portare il sorriso ai bambini della clinica De Marchi di Milano”. Francesco Giani, Coordinatore Lega Giovani Milano afferma: “Sono i momenti di aggregazione come questi che rendono una vera comunità il movimento giovanile. Momenti in cui la politica diventa motivo di unione. L’iniziativa in più ha uno scopo veramente bello, donare giochi ai bambini in ospedale e regalargli un sorriso. Piccoli gesti che riempiono il cuore e uniscono sempre più un gruppo di ragazzi impegnati per gli stessi ideali”.  

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Via Guicciardi: l’asilo di Sala fa ancora acqua

Via Guicciardi: l’asilo di Sala fa ancora acqua. Tanta da costringere il primo cittadino a ordinarne la chiusura. Tra un proclama e l’altro infatti il sindaco Giuseppe Sala spesso si dimentica di amministrare la città, motivo principale per il quale ha ottenuto la fiducia e lo stipendio dai milanesi. Concentrato com’è però sul marketing personale ha lasciato a piedi 60 famiglie. Il centrodestra è complice e miope, perché non combatte i genitori presi per il naso dal Comune: se viene chiesta una quota di iscrizione per un servizio e poi il servizio erogato è molto diverso dal previsto si potrà ben parlare di presa in giro? Secondo i genitori dell’asilo pure di più: si sono infatti rivolti a un avvocato perché la situazione è diventata intollerabile. Lasciamo la parola proprio alla lettera aperta inviata e ignorata da Palazzo Marino. Suscita una certa sorpresa e curiosità vedere che proprio in questi giorni il Comune stia sponsorizzando su Facebook i lavori finiti in un’altra scuola comunale. Ma forse è solo pensar male da giornalisti. “L’asilo di via Guicciardi 3/A si è di nuovo allagato. Il Comune di Milano stavolta ha dichiarato la struttura inagibile e mio figlio ieri ha trovato il cancello chiuso. Tutti a casa, senza risposte. Ieri sera alle 20.15 una segretaria del nido mi risponde al telefono e mi dice che da oggi, per venti giorni, Alessio deve frequentare un asilo a Bruzzano a 5 km da casa e dalla materna dove frequenta suo fratello maggiore. E dopo? Nessuno ancora lo sa. Nessun’altra comunicazione ufficiale, fino ad ora. Come possono pensare che bambini di un anno (alcuni anche lattanti) vengano smistati e rimbalzati da un asilo all’altro, con tutine e pannolini in un trolley stile “studenti fuori sede”, creando immensi disagi a noi genitori? Così, di fatto, ci stanno impedendo di andare al lavoro… alla faccia delle politiche di conciliazione lavoro-vita. Così, di fatto, costringono noi genitori lavoratori full time, e senza nonni, a improvvisare quotidianamente soluzioni per i nostri figli, senza dormirci la notte… alla faccia del sostegno alle famiglie. Così, di fatto, ci costringono a pagare babysitter costosissime senza alcuna garanzia di risarcimento… alla faccia del sostegno alla natalità. Ora faccio una semplice domanda a Laura Galimberti e Beppe Sala: potete accettare che nella città che amministrate 60 famiglie vivano questa situazione? Ed era tutto prevedibile, visto che a settembre era già successo e l’impresa aveva ammesso pubblicamente di non essere sufficientemente attrezzata per gestire il maltempo. Venite a parlare con noi genitori, ascoltate le nostre richieste e lamentele… e almeno, dico almeno… garantite la gratuità del (dis)servizio finora offerto. Almeno metteteci la faccia. Michela Finizio (mamma di Alessio) E ora cosa succederà? Qualcuno si muoverà per via Guicciardi dove l’asilo di Sala fa ancora acqua.

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Rom si toccava i genitali davanti a dei bambini, arrestato

Un uomo 51enne di etnia rom è stato arrestato dalla polizia per avere molestato due bambini di 4 anni all’interno del nuovo Parco della Lambretta, tra via Caduti di Marcinelle e via Caduti in Missione di pace. E’ accaduto ieri pomeriggio alle 16.40. A chiamare gli agenti sono stati i genitori dei piccoli che hanno notato l’uomo avvicinarsi ai propri figli, mentre si toccava i genitali, senza smettere nemmeno davanti alle urla delle madri. I poliziotti prontamente intervenuti, sono riusciti a bloccare l’uomo, che ha precedenti specifici, prima che potesse allontanarsi.  

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Milano Ristorazione, i dati di gradimento dei bambini e il nuovo menù

I bambini hanno scelto la semplicità. L’indagine sul gradimento delle pietanze, realizzata per Milano Ristorazione dall’Istituto Piepoli esposta a Palazzo Marino, fa emergere i gusti dei piccoli milanesi: piatti semplici e genuini. Presentati oggi anche il nuovo menù inverno 2019/2020 e la nuova edizione dell’iniziativa ‘Frutta a metà mattina’. Per l’anno scolastico 2018/2019 la rilevazione ha interessato 14.544 bambini e bambine delle 27 Scuole Primarie che hanno aderito all’indagine, individuate come campione rappresentativo della popolazione scolastica. L’opinione dei piccoli milanesi sui menù è stata, anche quest’anno, globalmente positiva. Pasta e pizza rimangono, tra i primi piatti, i più apprezzati. Tra le paste, le più amate dai bambini si riconfermano essere quelle delle ricette classiche, tradizionali e più semplici della cucina italiana: ad esempio quelle a base di olio e parmigiano o pomodoro e basilico. Tra i secondi, è la carne a ottenere il primo posto, in particolare nelle preparazioni impanate, con ricette come la cotoletta di lonza alla milanese o le rustichelle di pollo. Cresce l’apprezzamento anche per l’arrosto di tacchino agli aromi, inserito anche nel prossimo menù invernale 2019-2020 che entrerà in vigore il prossimo 21 ottobre. Come negli scorsi anni, i contorni hanno ottenuto un gradimento minore rispetto a primi e secondi, confermandosi tanto necessari in una alimentazione equilibrata e sana, quanto poco amati dai bambini. Il “fine pasto” più gradito dai bambini è stato il succo di frutti rossi di Sicilia, prodotto da cooperative che gestiscono le terre confiscate alle mafie e servito il 21 marzo, in occasione del menù speciale realizzato, in collaborazione con Libera Terra, per la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Tra la frutta proposta i bambini preferiscono le banane rispetto a mele, pere e arance. L’indagine ha coinvolto per la prima volta anche 79 insegnanti, su base volontaria, che svolgono la propria attività nelle 103 classi aderenti all’indagine e che hanno ‘promosso’ Milano Ristorazione, con una nota di merito rivolta al personale incaricato della somministrazione dei pasti nei refettori scolastici. “La mensa scolastica non è soltanto un servizio che riteniamo fondamentale per una città come Milano, ma anche un momento educativo e di condivisione importante – commenta l’assessore all’Educazione Laura Galimberti –. Ci sono bambini e ragazzi che grazie alla mensa consumano l’unico pasto completo della giornata e che possono in questo modo contare su cibi sani e nutrienti bilanciati. In particolare, voglio ringraziare Milano Ristorazione perché in questi anni ha dimostrato una costante capacità di ascolto e miglioramento, che sono certa proseguirà anche in futuro, grazie all’ottimo lavoro che svolge in collaborazione con i rappresentanti delle commissioni mensa, gli educatori, gli insegnanti e con gli stessi bambini. Quest’apertura dimostrata al giudizio di adulti e piccini è sinonimo di grande trasparenza e serietà”. “Misurare il gradimento dei nostri menù e del nostro servizio è per noi fondamentale – dichiara il Presidente di Milano Ristorazione Bernardo Lucio Notarangelo – perché ci aiuta nel nostro compito di migliorare costantemente la qualità di ciò che facciamo. Ogni giorno le Commissioni Mensa, composte da genitori e nonni dei nostri piccoli utenti, ci valutano attraverso questionari sui quali basiamo le nostre azioni di miglioramento. Ogni anno ci valutano i bambini, attraverso l’indagine che oggi è stata presentata. Da quest’anno abbiamo coinvolto anche gli insegnanti, che rivestono un ruolo determinante nel rapporto tra noi e i bambini. In questo dialogo con tutti, in cui dobbiamo ascoltare per migliorare, ci auguriamo anche una sempre maggiore adesione ai nostri progetti, che hanno l’obiettivo di stimolare una buona pratica alimentare fin dai primi anni e di diffondere una cultura della sostenibilità contro lo spreco alimentare”. Presentato oggi anche il nuovo menù inverno 2019/2020 vede novità e riscoperte di anni precedenti.  Tra i primi piatti, le lasagne al ragù di soia biologica e la crema di zucchine con rigatini di farro biologico; tra i secondi piatti il nasello al pomodoro, olive e capperi, l’arrosto di tacchino, la frittata con le zucchine e la caciotta biologica. I contorni prevedono, oltre al consueto ritorno in menù inverno del purè di patate, le carote a tronchetto, servite prima della pizza. Come dessert viene introdotto il tortino biologico equosolidale alla carota. Confermata la presenza di prodotti biologici corrispondenti al 37% del totale complessivo, ciò a riprova della sempre crescente attenzione che Milano Ristorazione pone alla valorizzazione degli aspetti di sostenibilità ambientale nella selezione di materie prime di qualità. Torna infine anche quest’anno l’iniziativa ‘Frutta a metà mattina’, che nell’anno scolastico 2018/2019 ha visto coinvolte 680 classi per un totale di 14.622 bambini e bambine. L’iniziativa del Comune di Milano e Milano Ristorazione, che hanno contribuito con proprie risorse straordinarie nei primi anni, per l’anno scolastico 2019/2020, sarà sostenuta dal “Programma QuBì -La ricetta contro la povertà infantile-”, promosso da Fondazione Cariplo e sostenuto da Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi e Fondazione Fiera Milano, e coinvolgerà fino a 75 scuole e circa 20.000 alunni e alunne delle Primarie milanesi. La scadenza per le scuole che intendono aderire al programma è fissata per il 4 ottobre 2019. “Nei primi anni del progetto ‘Frutta a metà mattina’ Milano Ristorazione ha constatato un ottimo impatto sulle abitudini alimentari di bambini tra i 6 e i 10 anni, che riescono così a maturare importanti basi per un migliore stile di vita – conclude Anna Scavuzzo, vicesindaco con delega alla Food Policy – e dopo due anni dall’avvio del programma è stato rilevato che consumare frutta al posto di altri cibi a metà mattina ha aumentato il gradimento del pranzo dell’11% (dal 63% al 74%) e diminuito lo spreco alimentare del 17%. Il programma ‘Frutta a metà mattina’ contribuisce inoltre al raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs), definiti dalle Nazioni Unite e su cui Milano sta compiendo un percorso significativo per l’Agenda 2030”. Indagine di gradimento  Nuovo menù Video Frutta a metà mattina  

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Malmenato perché sospettato di offrire spinelli ai bambini

Poco prima delle 20 di ieri, un 27enne ha chiesto l’intervento della polizia spiegando di essere stato malmenato da due sconosciuti sudamericani mentre si trovava interno del parco Franco Verga a quartiere Quarto Oggiaro. Lo ha riferito la questura meneghina, aggiungendo che gli autori della presunta aggressione sono due cittadini di origine peruviana di 34 e 35 anni che quando hanno visto i poliziotti si sono subiti avvicinati ammettendo di aver spintonato l’uomo ma di averlo fatto per allontanarlo, dato che in più occasioni aveva offerto di fumare spinelli ai bambini e ai loro figli di 10 e 12 anni. I due hanno spiegato di aver cercato di cacciare l’uomo per lo stesso motivo anche nei giorni precedenti ma che lui avrebbe continuato a ripresentarsi dove giocano i bambini offrendo loro di unirsi a lui per fumare spinelli. Il 27enne ha negato e gli agenti hanno quindi invitato tutti e tre (sono incensurati) a presentarsi in commissariato per chiarire i contorni della vicenda ed eventualmente sporgere querela. Cosa che al momento non è ancora avvenuta.  

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Nella Milano di Sala l’asilo è un cantiere

Nella Milano di Sala l’asilo è un cantiere. E non per dire: mentre i bambini si trovano in classe partiva nella stanza vicino partiva il rumore e il tremolio imposto dal martello, sollevando polveri e la paura dei bambini più sensibili. Repubblica, non volendo creare problemi al proprio sindaco, ha scritto un articolo che definire criticabile è un complimento. Va bene tutto, ma visti i fiumi di inchiostro sui bambini che si spendono in altre occasioni, questa volta il giornale di Verdelli poteva prendere le parti dei bambini e non di Giuseppe Sala. Noi almeno lo facciamo, unendoci alle maestre, le prime a chiedere una mano ai genitori degli alunni perché una situazione del genere era intollerabile. Nell’asilo di via Giucciardi 3/A al posto delle finestre ci sono teli di plastica, lo stesso edificio è ancora “imbustato” in un cantiere, alcune stanze sono allagate, la polvere è ovunque, insomma nella Milano di Sala l’asilo è un cantiere. E fino a venerdì c’erano appunto gli operai che lavoravano durante le lezioni, poi i genitori allertati dalle maestre hanno chiamato i vigili del fuoco che hanno imposto l’evacuazione: non ci sono le uscite di emergenza, la spiegazione data ai genitori sorpresi. Quindi nella Milano di Sala l’asilo è un cantiere, senza uscite di sicurezza per altro. Dopo la chiusura imposta dai vigili del fuoco però la scuola ha riaperto. Un lunedì come un altro per l’Amministrazione, tanto abituata ad avere cantieri aperti da tenerne uno per i bambini. Madri e padri che potevano scegliere o hanno ritirato i figli o li hanno tenuti a casa, altri sono stati costretti a portarli in via Guicciardi. L’unica reazione della giunta Sala è stata stoppare gli operai negli orari scolastici. Un passo avanti, ma il vero problema era che i lavori dovevano essere chiusi il 2 settembre  e non è successo (anche questo molto tipico nella Milano dell’era corrente): il sindaco era impegnato una volta di più a occuparsi di altro invece che di amministrare la città. Tanto Corriere e Repubblica hanno ottimi rapporti con Sala, sempre in predicato di diventare ministro o premier nel futuro. E sappiamo quanto attaccarsi alle gonne del candidato giusto possa favorire la carriera dei corifei che si fanno passare per giornalisti. Da quel lato non arriveranno mai critiche vere al manovratore, ma non per questo le opposizioni devono restare zitte. Le minoranze hanno strumenti per farsi sentire, se non rimangono abbagliati dalla sfavillante Milano raccontata dallo story telling del sindaco. Se la grande stampa si è allineata al potere, la politica non è obbligata ad allinearsi. Intanto pubblichiamo una lettera di una mamma a cui Sala ovviamente non ha risposto, anche in questi giorni è troppo impegnato per occuparsi di Milano e dei suoi figli. Caro sindaco Giuseppe Sala, è normale che nella Milano di oggi i nostri figli debbano andare all’asilo nido all’interno di un cantiere? Ma come potete pensare che, edificio agibile o meno in base alle disposizioni vigenti, dei bambini minori di tre anni vivano le loro giornate in una struttura circondata da impalcature, in mezzo a polvere e odore di muffa, tra stanze barricate dietro tendoni di plastica, operai sul tetto, rumori di calcinacci e trapani, con tutti i disagi che un cantiere edile di certe dimensioni può riservare?Sono queste le condizioni per rendere le scuole dei nostri figli “sicure”? Stamattina abbiamo chiamato i Vigili del fuoco dopo aver visto allagate le stanze del nido dove i bambini dovrebbero giocare e mangiare la pappa. I Vigili del fuoco ci hanno fatto sgomberare l’edificio, in fretta. I nostri figli ora sono a casa al sicuro e apprendiamo dai giornali che lunedì mattina vorreste tornare ad accoglierli nell’edificio di via Guicciardi 3A. Avete i poteri magici per chiudere un cantiere in un weekend oppure volete davvero che dei bambini, così piccoli, debbano passare l’autunno e parte dell’inverno in queste condizioni? Il cantiere è già in ritardo e il freddo è alle porte. Perché nei giorni scorsi, nonostante le nostre sollecitazioni, nessuno ci ha dato rassicurazioni o fornito documenti certi per assicurare la sicurezza della struttura? E ora che i Vigili del fuoco hanno fatto ci sgomberare in fretta e furia l’edificio noi dovremmo riportare lunedì mattina i nostri figli a giocare sotto le impalcature solo perché voi assicurate di rispettare le normative? Quando arriverà il freddo e dovrete chiudere le finestre come si farà con le polveri? Come garantite che le potenti piogge ed eventuali eventi climatici anomali (di questi tempi possibili) non faranno cedere la struttura? Come può un cantiere accelerare se non possono fare rumore negli orari di apertura del nido (si spera) e finire entro questo mese? Come garantite la sicurezza quando ci sono continuamente operai che entrano ed escono dall’edificio? Le domande sono tante. Attendiamo risposte prima di decidere se riportare lunedì mattina all’asilo i nostri piccoli. L’unica cosa che ci conforta sono le loro splendide maestre che in questi giorni hanno fatto di tutto per ridurre i disagi e mantenere il sorriso. Un’altra sede, subito, è il minimo che possiate dare alle famiglie coinvolte. Paghiamo regolarmente le rette scolastiche e i nostri figli sono la cosa più preziosa che abbiamo. Una mamma dell’asilo nido Guicciardi 3A

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