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Covid19: venti milioni da Berlusconi e Caprotti

Covid19: venti milioni da Berlusconi e Caprotti. Gli annunci hanno sollevato molti cuori dal pensiero dei finanziamenti per il nuovo hub nazionale in costruzione alla Fiera, si parla di 400 posti, ma sollevato anche qualche sopracciglio di troppo perché quando i soldi arrivano da Arcore per qualcuno sono comunque sporchi. Altri invece hanno festeggiato una borghesia così generosa da permettere di costruire sia in Fiera che un altro padiglione specializzato al San Raffaele. Tra l’altro la borghesia lombarda, salvo i Berlusconi e i Caprotti, per la gran parte ha donato somme consistenti chiedendo però l’anonimato. Marco Bestetti, il nuovo nome giovane degli azzurri lanciato proprio da Silvio, ha diramato un comunicato: Il Coordinamento cittadino di Forza Italia Milano, composto da tutti gli eletti e i militanti del movimento azzurro, esprime profonda gratitudine al Presidente Silvio Berlusconi per questo ennesimo atto di amore verso la Lombardia e l’Italia intera, in un momento di grave difficoltà per tutto il Paese. Anche in questa occasione, il Presidente Berlusconi ha scelto di parlare poco e fare molto, con la generosa concretezza che l’ha sempre contraddistinto. Siamo convinti che questa donazione darà un importante contributo al superamento dell’emergenza e un segnale di speranza per tutta l’Italia. Grazie Presidente!

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Macron taglia il tgv

Macron taglia il tgv. L’annuncio è arrivato con un comunicato stampa in cui la società francese annunciava unilateralmente la chiusura del treno veloce per Parigi. Un altro passo verso la chiusura di chi come i francesi sorrideva della reazione italiana alla crisi Covid19. SNCF Voyages Italia, in conseguenza alle misure per il contenimento del COVID-2019 disposte dalle Autorità italiane e francesi, ha deciso la sospensione del servizio ferroviario TGV Milano-Parigi a partire da mercoledì 18 marzo. Il provvedimento avrà validità fino a nuove indicazioni sull’emergenza sanitaria da parte delle Autorità. A partire dal 9 marzo il servizio era già stato parzialmente rimodulato con la riduzione dell’offerta dei TGV Milano-Parigi, a seguito delle misure indicate dalle Autorità italiane. Rimborsi dei titoli di viaggio I viaggiatori che sono già in possesso di un titolo di viaggio fino al 30 aprile potranno procedere alla richiesta di rimborso, tramite i canali di acquisto online entro l’orario di partenza del treno indicato sul biglietto acquistato oppure effettuando richiesta entro 60 giorni successivi alla data di partenza della corsa tramite il sito sncf.com al seguente link: https://www.sncf.com/fr/service-client/reclamations/tgv-intercites. Informazioni e aggiornamenti sono disponibili sul sito web sncf.com e sul profilo ufficiale Twitter @TGVItalia.

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Coronavirus e diabete: le regole di cautela da SID e AMD

Coronavirus e diabete: le regole di cautela da SID e AMD. Le associazioni di fronte all’emergenza hanno diramato un comunicato che volentieri pubblichiamo: Anche le Società scientifiche della Diabetologia si attivano per far fronte all’emergenza coronavirus, rivolgendo ai pazienti alcune specifiche raccomandazioni, volte a intensificare controllo e gestione del diabete, in virtù dei rischi indotti dalla diffusione in Italia dell’ormai famigerato Covid-19. La stessa International Diabetes Federation proprio in questi giorni ha pubblicato un documento informativo su coronavirus e diabete, che anche AMD (Associazione Medici Diabetologi) e SID (Società Italiana di Diabetologia) recepiscono e condividono con tutte le persone con diabete in Italia, affinché rispettino alcuni comportamenti cautelativi, validi per qualsiasi patologia, ma quanto mai utili ai tempi del coronavirus. “Le persone che convivono con il diabete sanno bene quanto sia importante fare ancora più attenzione alla gestione della propria patologia se a questa se ne aggiunge un’altra, di qualsiasi tipo”, spiegano il professor Francesco Purrello, presidente SID e il dottor Paolo di Bartolo, presidente AMD. “In questi giorni di emergenza nazionale, invitiamo i pazienti a mantenere la calma e a comportarsi come farebbero se oltre al diabete dovessero gestire una qualsiasi altra patologia o situazione particolarmente stressante. Occorre insomma attenersi a poche ma fondamentali regole, che valgono sempre nella stagione influenzale, o quando si debba affrontare qualsiasi altra patologia in aggiunta al diabete: mantenersi idratati, monitorare ancora più scrupolosamente il glucosio nel sangue, misurare regolarmente la febbre, tenere sotto controllo anche i chetoni – in caso di terapia a base di insulina – e seguire in modo puntuale le indicazioni che si ricevono dal proprio team di cura”. SID e AMD sottolineano come sia importante non generare un eccessivo allarmismo e come i rischi di contrarre la malattia da Coronavirus siano più elevati per le persone che oltre al diabete, presentano ipertensione e malattie cardiache, malattie renali o respiratorie, un precario controllo del diabete e più lunga durata di malattia. Questi pazienti sono i più esposti alle insidie del coronavirus e, quindi, sono coloro che devono osservare le massime cautele. Per gli altri pazienti con Diabete, la maggior parte per fortuna, valgono oltre a queste indicazioni specifiche, le raccomandazioni volte a limitare la diffusione del contagio, valide anche per la popolazione generale: lavare spesso le mani, evitare contatti ravvicinati, cioè mantenere almeno 1 metro di distanza, non toccarsi naso, bocca e occhi, evitare i luoghi affollati e le strette di mano, starnutire e tossire coprendo naso e bocca con un fazzoletto usa e getta o nell’incavo del gomito; e ancora, in caso di sintomi influenzali stare a casa e informare il medico di famiglia del proprio stato di salute, o contattare gli appositi numeri regionali.

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Sala contestato per la sua assenza

Sala contestato per la sua assenza. In questi giorni se ne sono viste e sentite molte a causa dell’emergenza Coronavirus, ma secondo alcuni milanesi chi invece si è visto poco è il sindaco Giuseppe Sala. Un manifesto digitale ha iniziato a girare per Facebook, creando subito una serie di reazioni tra cui quella dell’ex vicensindaco e consigliere regionale di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato che l’ha riproposto sulle proprie pagine social, ottenendone subito delle reazioni molto vivaci dai suoi contatti. Mario Buzzi Vergognoso…un sindaco che tiene più ai migranti e non fa nulla per la sua popolazione “non merita di essere sindaco”! Maria Botticelli Mario Buzzi giusto Maria Botticelli Forse lo visto vicino al cimitero Rosalia la Barbera Maria Botticelli musocco scommetto Lorena Zingarelli Spini Ma a questo non gliene frega niente manco degli extracomunitari Cristian Coviello Fate pena. Ma vi si ritorcerà contro. Finché speculare sulla pelle degli altri, qualcuno vi segue. Quando iniziate a sciacallare (senza mai approntare una soluzione razionale e realizzabile) sulla pelle dei diretti interessati, il giochino non tiene più Marco Spagna Questo vive in centro per gli aperitivi in galleria c’è sempre Rosalia la Barbera Marco Spagna a, sbafu Sala contestato per la sua assenza dunque. Come gestirà queste settimane di calma ansiogena? Per ora ha  chiesto a tutti di ridurre la socialità, ma anche di non fermarsi. Resta dunque il dubbio: Sala ha dimostrato di essere bravo a fare il capocantiere, sarà capace anche di gestire questa emergenza in cui bisogna stare fermi?

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La Milano di Expo si schianta sul virus

La Milano di Expo si schianta sul virus. Non è un modo di dire, ma quello che è successo: se c’è tanta ansia nel capoluogo lombardo è perché il corona virus ha messo in ginocchio uno storytelling e uno story doing che ci portiamo dietro da dieci anni. Milano è stata la città del lavoro, poi le fabbriche del Novecento hanno chiuso col loro carico di tumori e terreni compromessi, lasciando la città senza identità.Identità che è tornata con grande carica grazie a Expo 2015, un evento mondiale pompato da tutto il sistema Paese. Persino le critiche di chi vedeva limiti nel modello di futuro riassumibile in clienti e camerieri furono tacitate come anti progressiste. Milano ha ripreso in pieno la sua vitalità, scoprendo che a  trecentomila operai si erano sostituiti trecentomila studenti. Nuova linfa per le casse pubbliche, nuove energie da incanalare  in eventi sempre più mondiale e alla moda. Musica, cibo, una sorta di perenne sagra di paese o festa del santo patrono ma in versione chic. Ma ecco la vera apoteosi: il virus così facile da diffondere che rischia seriamente di mettere a dura prova il sistema sanitario. Lo stesso sindaco Giuseppe Sala, promotore della nuova Milano da Bere, ha dovuto chiedere ai milanesi di ridurre la vita sociale. State in case, pare l’ordine generale. Regione Lombardia ha spinto perché si chiudessero i bar in anticipo e moltissimi uffici calano le serrande. Ecco dunque che la Milano di Expo si schianta sul virus: la città della vitalità, unica per altro di una nazione perennemente depressa, si deve fermare. Non è la peste bubbonica, ma a livello psicologico è un dramma sociale per Milano che forse potrebbe cambiare il modo di raccontarsi e di viversi. Da città del mattone e dello sballo a città della cura, forse solo un sogno che svanirà passata l’emergenza. Forse.

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Un’ondata di speranza per i ristoranti cinesi

Un’ondata di speranza per i ristoranti cinesi. All’improvviso si è iniziato a parlare del coronavirus, l’ultima di una serie di epidemie che hanno colpito il mondo negli ultimi anni. Morti, infettati, la Cina in allarme chiede aiuto alle altre nazioni, diventando da tigre crescente a bacino di epidemia come ai tempi della peste nera. Si sono moltiplicati gli episodi di intolleranza verso cittadini cinesi o presunti tali: in molte zone d’Italia il radicamento delle comunità asiatiche dura da secoli e ha avuto molte seconde generazioni. I tratti somatici hanno dunque dato adito a situazioni di sferzante ironia, come di preoccupante allarmismo. E le attività cinesi hanno diramato l’allarme clienti: non viene più nessuno a mangiare da noi. Piano piano la notizia ha smosso un’ondata di speranza per i ristoranti cinesi: semplici cittadini, ma più spesso politici locali, si sono riversati come un fiume nei ristoranti cinesi. Con loro si sono prodotte molte foto per diffondere il verbo della solidarietà verso la comunità colpita in patria da una seria minaccia per la salute dei propri cari. A decine hanno aderito a quest’onda: destra, sinistra, insomma tutti insieme hanno costituito un popolo delle sardine cinesi che ha portato nuova linfa in quelle che fino a ieri erano floridissime realtà economiche. Chi ha ordinato cinese, chi è andato fuori casa, ma tutti sono stati un’ondata di speranza per i ristoranti cinesi.

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