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Corteo non autorizzato e imbrattamenti FI e FdI chiedono provvedimenti

“A distanza di sole due settimane dalla cancellazione del murale in memoria di Dax, il militante anarchico del centro sociale O.R.So. ucciso dieci anni fa, è riapparso un altro murale che inneggia alla liberazione di Vince“. Lo denuncia Alessandro De Chirico, Consigliere comunale di Forza Italia. “Vince” non altri che Vincenzo Vecchi, il latitante arrestato in agosto in Francia dopo una latitanza di 8 anni, che dovrà scontare la condanna di 11 anni e mezzo per “devastazione e saccheggio” a seguito del G8 di Genova del 2001. “L’area della Darsena rientra tra i luoghi di Milano inseriti nella delibera sul DASPO urbano votata pochi mesi fa dal Consiglio comunale“, sottolinea De Chirico, che chiede alla vicesindaco “di far visionare le immagini delle numerosissime telecamere di videosorveglianza presenti sui Navigli affinché vengano identificati coloro che mercoledì sera hanno manifestato in un corteo non autorizzato e di provvedere alla denuncia nei confronti di chi ha imbrattato, per l’ennesima volta, i muri del porto di Milano – concludendo – A cosa serve una misura come il DASPO se nessuno ne chiede l’applicazione?“. “Dopo il violento corteo degli anarchici di mercoledì sera, durante il quale non sono mancati fuochi d’artificio, petardi, muri imbrattati, auto e vetrine danneggiate” commenta invece Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, “è comparso in Darsena l’ennesimo murale firmato Dax Odia“. “Ora, sul muro grigio si legge “Vince Libero. Ne’ estradizione ne’ prigione. – prosegue decorato –  E’ un chiaro messaggio d’istigazione a delinquere e a violare la richiesta di estradizione della Magistratura. Quanto tempo ci vorrà prima Sala lo faccia cancellare? Altri sei mesi come per l’imbrattatura precedente?” si chiede l’ex vice-sindaco. “Quando sono apparse sui muri di Milano scritte in ricordo di Ramelli o Pedenovi, sono subito state cancellate dal Comune – annota De corato –  Quando invece gli autori sono i centri sociali l’esposizione dell’opera dura per mesi – concludendo – Ci auguriamo che questo nuovo murale venga fatto sparire il prima possibile“.

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Musulmani in corteo per la giornata dell’Ashura

Come hanno fatto in milioni in tutto il mondo, ieri pomeriggio, alcune centinaia di musulmani hanno sfilato per celebrare la giornata dell’Ashura, la principale ricorrenza del calendario religioso sciita, una delle più importanti ricorrenze del calendario islamico, in cui si commemora l’uccisione dell’imam Hussein nella battaglia di Karbala, in Iraq, nel 7° secolo dopo Cristo. Un evento che corso degli anni ha assunto un significato fortemente politico di contestazione contro il sunnismo, contro gli Stati Uniti e contro Israele. I partecipanti si sono radunati in piazza Duca D’Aosta, davanti alla Stazione Centrale, vestiti di nero, da lì corteo si è quindi mosso lungo via Vittor Pisani, con in testa alcune bandiere rosse e nere con scritte in arabo e in coda numerose donne e bambini. In mezzo anche uno striscione in italiano, con scritto “Giornata di Ashura, giornata di lutto e di dolore“. A vigilare sulla manifestazione la Polizia di Stato.  

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Gli scontri al corteo di Ramelli sbarcano in parlamento

Dei fatti del 29 aprile se ne discuterà in parlamento, lo annunciano i deputati di fratelli d’Italia Paola Frassinetti, Carlo Fidanza e Marco Osnato che in una nota congiunta spiegano: “Dopo gli sconcertanti episodi accaduti a Milano in piazzale Susa la sera del 29 aprile abbiamo ritenuto giusto e doveroso presentare un’interrogazione al Ministro dell’Interno Salvini. Nell’interrogazione chiediamo in primis le motivazioni del diniego della fiaccolata prevista il 29 aprile per commemorare Sergio Ramelli in considerazione del fatto che nei 15 anni in cui si è tenuta non si è mai registrato alcun atto di violenza“.  “Inoltre – aggiungono – ci è parso del tutto fuori luogo autorizzare la contro manifestazione della sinistra che si opponeva allo svolgimento della commemorazione di un ragazzo ucciso 44 anni fa, intesa da molti come una chiara provocazione. Ma il punto focale su cui incentriamo la nostra attenzione è quello di conoscere i motivi per cui lunedì 29 aprile sera è stato ordinato agli agenti di caricare in modo assolutamente sproporzionato dei ragazzi che in modo evidentemente pacifico e simbolico volevano disporsi per il corteo in viale Romagna e che potevano essere contenute senza un utilizzo della forza così spropositato come testimoniato dai numerosi video“.

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Appello del centrodestra pro corteo per Ramelli

Oltre 60 tra parlamentari, eurodeputati e consiglieri regionali, comunali e municipali, hanno firmato un appello al Prefetto, al questore e al sindaco di Milano perché “non si vieti con motivazioni prive di reale necessità” il corteo per Sergio Ramelli, morto a 18 anni, il 29 aprile 1975, dopo essere stato brutalmente aggredito a colpi di chiave inglese da militanti di Avanguardia Operaia. I firmatari, tra cui i vice presidenti di Camera e Senato Fabio Rampelli e Ignazio La Russa, appoggiano la richiesta avanzata da un comitato di promotori, che, si spiega nell’appello, “intende rendere onore a un giovane di 18 anni la cui sola colpa, come accertato dalla giustizia italiana, di avere aderito al Fronte della Gioventù”. A promuovere il corteo-fiaccolata sono CasaPound Italia, Forza Nuova e Lealtà Azione, che, nella lettera inviata a prefetto, questore e sindaco a corredo dell’appello e firmata da Marco Clemente per Cpi, da Duilio Canu per Fn e da Stefano del Miglio, per Ln, spiegano così le loro ragioni: “Dopo quattro anni in cui il ricordo del barbaro assassinio a colpi di chiave inglese, per mano di un commando di Avanguardia Operaia, di un giovane di soli 18 anni, è stato affidato ad eventi statici di piazza si ritiene, infatti, sia giunto il momento di ritornare alla formula del corteo-fiaccolata. Un corteo silenzioso che nei tanti anni in cui si è svolto prima dei divieti che si sono perpetrati dal 2015 al 2018, mai ha procurato disagi, incidenti o turbative d’ordine pubblico ma anzi, si è sempre contraddistinto per compostezza e rispetto dei luoghi e delle persone“. CasaPound Italia, Forza Nuova e Lealtà Azione chiedono dunque di poter organizzare il 29 aprile a Milano “un corteo-fiaccolata che parta da Piazzale Susa e che sfili per viale Romagna, via Beato Angelico per poi terminare in via Paladini“. Elenco dei firmatari Fabio Rampelli, Vice Presidente Camera dei Deputati – Ignazio La Russa, Vice Presidente Senato – Alessandro Colucci, Deputato e Segretario della Camera dei Deputati – Daniele Belotti, Deputato – Alessio Butti, Deputato – Jari Colla, Deputato – Carlo Fidanza, Deputato – Tommaso Foti, Deputato – Paola Frassinetti, Deputato – Igor Iezzi, Deputato – Lucrezia Mantovani, Deputato – Alessandro Morelli, Deputato e Consigliere Comunale Milano – Marco Osnato, Deputato – Alessandra Gallone, Senatore – Isabella Rauti, Senatore – Sen. Daniela Santanchè, Senatore – Mario Borghezio, Eurodeputato – Danilo Oscar Lancini, Eurodeputato – Alan Rizzi, Sottosegretario Regione Lombardia – Riccardo De Corato, Assessore Regione Lombardia – Gabriele Barucco, Consigliere Regionale Lombardia – Massimiliano Bastoni, Consigliere Regionale Lombardia e Consigliere Comunale Milano – Viviana Beccalossi, Consigliere Regionale Lombardia – Marco Colombo, Consigliere Regionale Lombardia – Giacomo Cosentino, Consigliere Regionale Lombardia – Paolo Franco, Consigliere Regionale Lombardia – Alex Galizzi, Consigliere Regionale Lombardia – Ruggero Invernizzi, Consigliere Regionale Lombardia – Franco Lucente, Consigliere Regionale Lombardia – Floriano Massardi, Consigliere Regionale Lombardia – Barbara Mazzali, Consigliere Regionale Lombardia – Silvia Sardone, Consigliere Regionale Lombardia e Consigliere Comunale Milano – Simona Tironi, Consigliere Regionale Lombardia – Luigi Pagliuca, Vice Presidente Consiglio Comune di Milano – Luigi Amicone, Consigliere Comune Milano – Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale Milano – Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale Milano – Matteo Forte, Consigliere Comunale Milano – Pietro Tatarella, Consigliere Comunale Milano – Filippo Jarach, Consigliere Municipio 1 – Carlo Sorrentino, Presidente Consiglio Municipio 2 – Riccardo Truppo, Consigliere Municipio 2 . Rita Cosenza, Consigliere Municipio 3 – Paolo Bassi; Presidente Municipio 4 – Oscar Stano, Presidente Consiglio Municipio 4 – Francesca Testa, Consigliere Municipio 4 – Giuseppe Maiocchi, Presidente Consiglio di Municipio 5 – Daniel Camardo, Consigliere Municipio 5 – Marco Campagnano, Consigliere Municipio 5 – Massimo Conte, Consigliere Municipio 5 – Rosa di Vaia, Consigliere Municipio 5 – Massimo Facchini, Consigliere Municipio 5 – Giovanni Ferrari, Consigliere Municipio, 5 – Alessandro Giacomazzi, Consigliere Municipio 5 – Chiara Perazzi, Consigliere Municipio 5 – Roberta Perrone, Consigliere Municipio 5 – Carlo Serini, Consigliere Municipio 5 – Cosimo Stallo, Consigliere Municipio 5 – Francesco Rocca, Consigliere Municipio 5 – Flavio Verri, Consigliere Municipio 5 – Marco Bestetti, Presidente Municipio 7 – Stefano Pavesi, Consigliere Municipio 8 – Enrico Turato, Consigliere Municipio 9.

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Corteo degli antagonisti e nuovo murales in memoria di Dax

“La lotta non si arresta. Contro carcere e capitale, complici e solidali” e il volto di Dax: è il nuovo murales che in Darsena, ricorda Davide Cesare, il militante di sinistra ucciso nella notte tra il 16 e il 17 marzo del 2003 davanti al centro sociale O.r.so da Federico, Mattia e Giorgio Morbi, simpatizzanti di estrema destra. E proprio da piazza XXIV maggio è partito il corteo di quasi un migliaio di persone, secondo gli organizzatori, tra militanti del coordinamento Memoria Antifascista e centri sociali. Il murale è stato concluso mentre gli antagonisti sfilavano lungo corso di Porta Ticinese, per raggiungere via Brioschi, dove c’è la targa che ricorda Dax, per poi chiudere il corteo in via Gola, dove abitava il giovane. In corteo anche Rosa, mamma di Davide: “Chi ha un’ideologia diversa sarebbe felice se tutto cadesse nel dimenticatoio. Davide credeva fino in fondo in quello che faceva e i giovani di oggi, quando racconto la sua storia, mi ringraziano: non è vero che sono disinteressati, hanno una coscienza antifascista“.

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People, le reazioni dell’opposizione

Non si sono fatte attendere le reazioni dell’opposizione all’odierna manifestazione “People – prima le persone” organizzata dalla sinistra milanese. Secondo Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale: “Oggi la sinistra milanese ha organizzato il solito corteo autoreferenziale, con associazioni amiche e slogan vuoti. Una vetrina politica in vista delle primarie Pd: i problemi dei milanesi non vengono neppure contemplati”. “Di fronte all’ennesima marcia in favore dei diritti dei migranti – prosegue l’azzurro – verrebbe da chiedere alla giunta Sala cosa è stato fatto dal Comune per agevolare i tanti milanesi in difficoltà, gli abitanti delle periferie, i cittadini in graduatoria da anni per una casa popolare regolarmente occupata da abusivi, anziani e lavoratori messi in ginocchio da Area B, senza neppure prevedere adeguati incentivi che consentano loro di sostituire il proprio mezzo, che tra qualche mese rischiano di spendere di più persino per prendere l’autobus o la metro” concludendo “La sinistra faccia meno sfilate e agisca di più: i cittadini chiedono sicurezza, decoro urbano e un ascolto maggiore da parte delle istituzioni”. Silvia Sardone, Consigliere Regionale e comunale del Gruppo Misto, ha invece dichiarato: “Se ce ne fosse ancora bisogno, oggi la sinistra ha dato dimostrazione per l’ennesima volta di essere completamente scollegata dalla realtà: il sindaco Sala, l’assessore Majorino e le varie onlus che hanno fatto dell’immigrazione il proprio cavallo di battaglia hanno sfilato per le vie del centro in supporto agli extracomunitari, a causa dei quali le periferie di Milano sono diventati ghetti impenetrabili. Come al solito hanno gridato al razzismo, dimenticandosi che i veri razzisti sono loro: anti-italiani che pensano solo agli immigrati e mai alle famiglie in difficoltà o agli anziani“. “La sinistra – ha quindi concluso la Sardone – anche oggi ha dimostrato di fregarsene del sentire comune della stragrande maggioranza dei cittadini che chiedono esattamente l’opposto di quanto porta avanti il Comune di Milano: i milanesi vogliono più sicurezza e legalità, invece in cambio ottengono la palma di capitale italiana del crimine e città con più clandestini: è questo il loro Modello Milano?”. Tagliente Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia che ha ironizzato: “Sfortunatamente per loro, i tre spacciatori di droga arrestati dalla Polizia a Milano non potranno partecipare alla marcia antirazzista organizzata oggi da Sala e Majorino a Milano. Non potranno esserci, assieme a migranti e clandestini, perché sono dietro le sbarre di una galera. E speriamo ci restino a lungo“, per poi elencare gli arresti di immigrati effettuati oggi dalla polizia e concludere “Questi tre arresti non sono casuali né episodici: rappresentano lo specchio fedele di una Milano che, proprio grazie a Sala e Majorino, è stata letteralmente riempita di migranti e spacciatori. Sino ad arrivare a questi risultati. Complimenti vivissimi, e buona marcia pro migranti“.      

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