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De Chirico (FI) denuncerò Sala per omissione di atti d’ufficio

“Quanto avvenuto ieri sera alla Darsena è scioccante, ma assolutamente prevedibile. Domani presenterò una denuncia contro il sindaco Sala per omissione di atti d’ufficio in piena pandemia”, lo annuncia Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia. “Solo 12 ore prima del folle rave-covid party Sala ha registrato un video per chiedere più controlli sulla Darsena. – continua l’azzurro –  E dov’erano questi controlli? A chi li chiedeva? È ancora lui il primo cittadino, nonché la prima autorità della salute dei milanesi, come spesso ha ricordato mentre criticava le altre Istituzioni, e che come tale deve agire per governare al meglio Milano. Queste scene sono indecenti, c’è una chiara responsabilità politica nell’incapacità di gestire l’ordine pubblico. Se la Scavuzzo, con delega alla Polizia Locale, non ha mandato ordine di intervenire deve essere immediatamente rimossa dall’incarico. Se l’ordine di servizio è stato mandato e il comandante Ciacci non ha impiegato sul posto un equo contingente di Vigili per chiudere la Darsena deve essere immediatamente sostituito. Il Prefetto è stato avvisato del pericolo assembramenti dal sindaco oppure Sala si è limitato a fare il suo video da influencer e basta? Il Questore era stato informato? Il ministro”. “Lamorgese deve prendere seri provvedimenti e commissariare il Comune di Milano per manifesta incapacità. Non possiamo più permettere che l’episodio si chiuda in poche ore dopo le vibranti polemiche del giorno dopo e qualche scaramuccia politica. Questa volta qualche testa dovrà cadere per forza – conclude il Forzista – perché dopo un anno è inaccettabile vedere scene indegne come quelle di ieri sera!”.

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De Chirico (FI): bluff ecologista di Sala smascherato dai dati

“Se ce ne fosse stato ancora bisogno, i vari lockdown dell’ultimo anno hanno evidenziato che l’inquinamento da traffico automobilistico incide in minima parte sullo smog”, l osottolinea Alessandro De Chirico, consigliere Comunale di Forza Italia. “L’occasione dei bonus statali – continua l’azzurro – messi a disposizione per l’efficientamento energetico sarebbero un incentivo per intervenire su tutto il patrimonio immobiliare di proprietà del Comune di Milano. Eppure gli interventi programmati per ottenere il superbonus del 110% sono solo una dozzina. Se si cambiassero le caldaie, si facessero i cappotti termici, si intervenisse sulle valvole dei caloriferi nelle singole abitazioni di tutti gli stabili comunali, sia residenziali che terziari, non si salverebbe il Pianeta, ma la qualità dell’aria di Milano migliorerebbe molto”. “Sicuramente più di quello che ottengono le politiche ambientaliste di Sala che, per accontentare i gretini milanesi, si ostina a voler fare la guerra all’automobile privata anziché programmare interventi strutturali di lungo periodo che porterebbero anche a un miglioramento delle condizioni abitative e di qualità della vita” conclude quindi De Chirico.

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Mascaretti (FdI) regala bagni chimici. De Chirico (FI): Milano deve correre… ma non al bagno

“E’ da marzo 2020, quando è iniziato il primo lockdown che ho posto all’Amministrazione comunale il problema delle donne e degli uomini che lavorano giorno e notte per strada, come i tassisti, che non hanno a disposizione servizi igienici quando i bar e i locali sono costretti a chiudere o a effettuare solamente l’asporto. In una situazione di emergenza occorrono risposte rapide, ma invece l’Amministrazione ha trascurato queste categorie di lavoratori per quasi un anno. Inaccettabile. Eppure, sarebbe bastato poco”, lo ha dichiato Andrea Mascaretti Capogruppo FdI a Palazzo Marino. “Avevo proposto – spiega – con mozioni, ordini del giorno e interventi in Consiglio comunale di rendere accessibili, di giorno e di notte, alcuni bagni dei Municipi o delle Fermate della Metropolitana, per offrire una soluzione dignitosa a chi continuava a garantire un servizio a tutti i cittadini, ma a causa delle chiusure non aveva più accesso ai servizi igienici. Soprattutto se pensiamo al disagio per le donne. E’ trascorso ormai quasi un anno e nonostante le mie continue richieste, l’Amministrazione non ha fatto ancora nulla. Ora ho deciso di intervenire personalmente, come privato cittadino, in attesa che l’Amministrazione faccia la sua parte, anche se con estremo e colpevole ritardo”. Mascarette conclude quindi rendendo noto di avere “consegnato ai tassisti presenti in Stazione Centrale due voucher per due bagni chimici – uno per le donne e uno per gli uomini – che pagherò di tasca mia e saranno installati per garantire alle tassiste e ai tassisti di Milano la disponibilità di servizi igienici anche quando i locali sono chiusi.“ Iniziativa che accolta con scetticismo dal Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico, che dopo avere attaccato il Sindaco Sala sempre “impegnato nelle ospitate TV del primo pomeriggio per raggiungere le massaie, Milano sembra sempre più incapace di risollevarsi dalla crisi che ha colpito la città. Per capirlo basterebbe farsi un giro in metropolitana alle 9 del mattino o indagare meglio su cosa è successo nella scuola della Barona che è diventata un focolaio della variante inglese. Non sappiamo ancora quando si voterà, ma anche se il sindaco uscente fa il tifo per maggio, è molto probabile che si vada a dopo l’estate”, per poi sottolineare: “Se vogliamo risultare credibili noi dell’opposizione non possiamo passare il tempo, in attesa di un candidato, a regalare bagni chimici, oggi ai tassisti e domani ai tranvieri, come se fossero gadget elettorali. Smascheriamo Sala e il centrosinistra sulle loro incongruenze”. “Ad esempio – aggiunge -, in via Senigallia c’è l’ex-residence Leonardo da Vinci. 44.000 mq di ecomostro abbandonato da oltre un decennio. La stazione di TreNord Bruzzano è distante pochi passi e a una fermata c’è Bovisa. Se Sala ci tiene davvero alla transizione ecologica perché non chiede al Politecnico di realizzare lì uno studentato, riutilizzando uno stabile abbandonato, anziché abbattere il bosco di alberi ad alto fusto della Goccia?”, concludendo, “Per tornare ad amministrare la città il centrodestra deve far tornare a correre Milano…ma non al bagno”.

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MuoverMi scende in campo ed è subito polemica

Non sono passate nemmeno 24 ore da quando “MuoverMi lista civica per Milano 2021” ha annunciato la candidatura nelle file di Fratelli d’Italia di alcuni appartenenti al movimento d’opinione e già è scoppiata una polemica che ha messo su due fronti quelli che ne fanno parte. Tutto ha avuto inizio quando il Consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, ha pubblicato sulla bacheca Facebook della pagina del movimento un post in cui si diceva dispiaciuto per la mancata formazione della lista elettorale, offrendosi di autentificare lui stesso le firme necessarie a presentarla, se avessero ancora intenzione di farlo. Incassati i ringraziamenti di Andrea Zino, che ha però sottolineato che “il rischio di non raccogliere in tempo le firme era troppo elevato”, all’azzurro ha però risposto in tono piccato anche il suo collega d’aula Andrea Mascaretti, capogruppo di Fratelli d’Italia, che deve avere considerato l’offerta un’intromissione in una sua operazione di successo (anche se gli farà probabilmente perdere voti). “#staiserenodechirico” ha esordito Mascaretti, spiegando che “la loro esperienza é importante per il CDX e valorizziamo il loro apporto civico nella lista ufficiale”, per poi concludere in tono polemico “Se ritieni puoi votarli”. A questo punto, senza scomporsi, De Chirico gli ha risposto di essere “serenissimo” perché, “qualcuno ha aderito anche alla mia squadra” e di li in poi è scoppiato il finimondo. Andrea Sacchi, esponente del movimento candidato in Consiglio Comunale per Fratelli d’Italia, è intervenuto scrivendo, “non mi risulta nessuno di muovermi (membro attivo) candidato per FI ad oggi”. Commento che non ha avuto un effetto immediato perché a questo è seguita una stucchevole polemica fra Sacchi e De Chirico su moschee e viabilità, che è stata fortunatamente interrotta da Giulia Panvini Rosati, che con il commento “io sono candidata per FI e sono iscritta a Muovermi” ha sparigliato le carte. Sacchi, preso di sorpresa, dopo essersi definito “responsabile della comunicazione”, ha negato di conoscerla, sottolineando “Sei iscritta a muovermi, non sei di muovermi sono due cose diverse”. Affermazione che evidenzia una certa impreparazione politica, perché se una persona è iscritta (ad esempio) a Forza Italia, ne fa parte, prescindendo il fatto che la dirigenza ne sia a conoscenza o meno. Sacchi e la Rosati si sono quindi confrontati sulle capacità comunicative dell’uno e sulla partecipazione dell’altra, senza risparmiarsi stoccate, “non preoccuparti non ti porto via voti” ha detto ad esempio la Rosati, precisando di essersi sempre confrontata “con Dubini” (il fondatore del movimento) e di avere pagato la quota di iscrizione, cosa che se corrispondesse al vero (e non abbiamo motivo di dubitarne) toglierebbe ogni dubbio sul fatto che lei ne faccia parte. Sacchi, dalla sua ha però sostenuto che, “muovermi come associazione non mi risulta abbia concordato nessuna candidatura eccetto le nostre 3 in FDI” e, pur dicendosi felice per l’opportunità che le è stata offerta, ha concluso: “Se dici che sei una candidata di muovermi, ti smentisco seccamente”. Affermazione che poteva chiudere la questione se non fossero intervenuti altri commentatori. Prima Alex Verga, che stupito per la polemica, ha ricordato: “MuoverMi è una lista civica apartitica”, chiedendo quindi un intervento chiarificatore di Edoardo Dubini poi, Vittorio Benbanaste, che ha sollevato il dubbio “avete consultato il movimento nel farlo?”, incalzando poi Sacchi con un “Chi rappresenti se ti candidi con FDI? Per me solo FDI”. Domande che non hanno ricevuto risposta, sollevando qualche perplessità sulla trasparenza con cui è stata condotta l’operazione. In attesa di un intervento del fondatore del movimento Edoardo Dubini, che potrebbe mettere la parola fine alla polemica, la questione rimane in sospeso e la corsa di MuoverMi sembra essersi fermata ancora prima di partire.

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De Chirico (FI): Tasca ha trasforato la Galleria in un centro commerciale

“Le linee per la valorizzazione degli spazi commerciali della Galleria sarebbero dovute passare dal Consiglio comunale perché i bandi vengono ormai assegnati al maggior offerente e per le botteghe storiche, a conduzione familiare, è impossibile tener testa alle multinazionali”, spiega Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia. “Da mesi – continua il forzista – chiediamo di convocare un tavolo di confronto con l’associazione Salotto di Milano per affrontare questo tema dei rinnovi delle concessioni, per capire meglio le criticità delle tante famiglie che hanno investito nelle loro attività oggi sfiancate dalle serrate governative e per impedire che la Galleria si trasformi in un centro commerciale di lusso. Ad esempio, lo Spazio Cobianchi è rimasto chiuso per due anni perché al precedente assegnatario fu omesso di dire che c’era un problema di fognature. Spero che i gestori del ristorante Savini siano stati informati della situazione perché far cenare i propri commensali con certe puzze degli scarichi fognari potrebbe non rivelarsi un’idea vincente”. “Oggi il professor Tasca che si preoccupa unicamente di far cassa si pavoneggia per aver realizzato un mall in stile qatariota perché non è abituato a far politica e ad ascoltare i problemi dei milanesi. La resa dei conti elettorali si avvicina -conclude De Chirico – e l’assessore fa bene ad aver deciso di tornare a fare a tempo pieno il suo mestiere.

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De Chirico (FI): Comune lontano anni luce dai milanesi

“Da mesi chiediamo che venga convocato un tavolo urgente per affrontare il tema del caro affitti degli spazi demaniali in Galleria. Settimana scorsa l’assessore Tasca in commissione ci ha risposto che il tema non è di sua competenza e che prima di convocare l’associazione “Salotto di Milano” attende indicazioni da non si sa bene quale ente superiore”. Lo scrive in una nota il consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico. “Fatto sta che, mentre c’è un rimpallo delle responsabilità, negozi e bar in Galleria rimangono chiusi e alcuni, addirittura, chiudono per sempre. – continua l’azzurro – Qualcuno farà ricorso al TAR per il trattamento riservato dall’Ente. In Consiglio comunale abbiamo più volte chiesto di sospendere gli affitti degli spazi demaniali e di ridurre le tasse comunali, vista la situazione drammatica di molte attività economiche aperte a singhiozzo per decreto. Tutte le nostre richieste sono rimbalzate sul muro di gomma innalzato dal Comune di Milano – conclude il forzista – la cui giunta è lontana anni luce dai milanesi e il cui sindaco è totalmente incapace di dare risposte puntuali a chi chiede aiuto”.

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