emergenza

Sala sotto scacco sull’ambiente

Sala sotto scacco sull’ambiente. Dopo giorni di risposte dure contro i suoi stessi alleati Verdi e di giudizi suoi e del rettore Ferruccio Resta (probabile futuro politico), il sindaco sembra essere giunto a più miti consigli: a quanto riferisce il comitato per la difesa del Parco Bassini Sala avrebbe deciso di incontrare i cittadini sulle barricate per l’ambiente. Questo il comunicato: Sala si impegna a ricevere il comitato Bassini. Sabato mattina alcuni delegati del comitato “Salviamo il parco Bassini” hanno partecipato alla Colazione con il Sindaco presso il Frida, all’Isola, con l’intenzione di chiedere a Sala l’istituzione di un tavolo che valuti soluzioni alternative più sostenibili rispetto all’attuale progetto dell’edificio di Chimica del Politecnico di Milano. In presenza dei cittadini e di alcuni giornalisti presenti, il sindaco si è impegnato a sentire il Rettore Resta e ha dato la sua disponibilità per incontrarsi coi delegati la settimana successiva alla prossima. Il comitato ora attende di essere convocato da Sala prima che gli ultimi alberi rimasti nel parco Bassini spariscano. Un’ottima decisione secondo noi: il sindaco infatti è un dipendente dei cittadini, non un sovrano. Almeno non ancora, dunque è giusto trovare tutto il tempo e le risorse per ascoltarli. Ma per Sala il problema è sempre più consistente: già con i cittadini di Salviamo Benedetto Marcello aveva dovuto trovare il tempo di parlare direttamente con i suoi amministrati. Non erano bastati gli assessori o gli interventi abbozzati per mettere una pezza su una criticità a cui Palazzo Marino non sembra saper trovare una risposta. Adesso gli ricapita con il Parco Bassini in città Studi. Il Municipio 3 è dunque un allarme rosso(verde) perché è uno dei cuori della sinistra milanese. Il circolo 02Pd ha dato i “natali” politici ad assessori e deputati. Andare in crisi sull’ambiente proprio lì potrebbe essere un fallimento serio per Sala. A maggior ragione perché in questi anni era così sicuro dei suoi “fortini” da agire soprattutto sui Municipi in mano al centro destra. Come gestirà questa emergenza Verde Sala? E il centro destra? Milano città della Cura potrebbe avere delle declinazioni verdi…

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Protocollo fra Prefettura e ospedali per fronteggiare l’emergenza droga fra i giovani

Sono sempre più giovani i ragazzi che scivolano nel tunnel della droga, un’emergenza di ritorno che interessa ormai anche adolescenti a partire dai 13-14 anni. Realizzare interventi specifici rivolti ai minori segnalati per possesso di sostanze stupefacenti e ai loro genitori è l’obiettivo del protocollo sperimentale sottoscritto oggi dal prefetto di Milano, Renato Saccone, con il direttore generale dell’Asst Santi Paolo e Carlo, Matteo Stocco, alla presenza dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. “Il fenomeno delle dipendenze da sostanze è recentemente riesploso. I nostri sforzi sono orientati a recuperare coloro che ormai sono entrati nel tunnel, ma anche e soprattutto lavorare sulla prevenzione“, spiega l’assessore ricordando che “poche settimane fa Regione Lombardia ha stanziato 4,4 milioni di euro a sostegno delle strutture che operano nel settore delle dipendenze, aumentando il numero dei posti accreditati a contratto“. Con il nuovo protocollo scendono in campo, attraverso interventi integrati e coordinati, gli assistenti sociali del Nucleo operativo tossicodipendenze (Not) della Prefettura e il team multidisciplinare di specialisti (educatore professionale, psicologo, criminologo) di ‘Spazio Blu’, servizio dell’azienda socio-sanitaria territoriale Santi Paolo e Carlo dedicato alla diagnosi e alla cura di minori e giovani assuntori di sostanze stupefacenti, segnalati dall’autorità giudiziaria. L’accordo prevede in particolare interventi psico-educativi di gruppo chiamati ‘Insieme per capire’, volti a verificare se esistono cause di disagio nei minori, a capire se i genitori ne sono consapevoli e se danno risposte adeguate alle difficoltà dei figli, e a stimolare “posizioni proattive” consolidando “i legami e le progettualità evolutive, con successivo orientamento ai servizi territoriali di cura“. Avverte Gallera: “I giovani sono il nostro futuro e noi ci stiamo impegnando per recuperare coloro che sono incappati in problemi mettendoli nelle condizioni, insieme alle famiglie, di tornare a una vita normale“. “Il protocollo operativo costituisce un altro importante tassello dell’attività di sistema avviata con tutti gli enti istituzionali per prevenire in modo strategico e integrato il fenomeno delle dipendenze giovanili da sostanze stupefacenti – dichiara il prefetto Saccone – L’accordo tende a responsabilizzare maggiormente i minori segnalati alla Prefettura, attraverso il coinvolgimento dei genitori che saranno supportati da esperti altamente qualificati“. Osserva il Dg Stocco: “Quando sei giovane alla salute non ci pensi, ti senti invincibile. L’intervento degli operatori sanitari e sociosanitari darà la possibilità di trasformare la sanzione giudiziaria in un’occasione di recupero e di educazione alla tutela della propria salute“. Nel corso del 2018 – ricordano i promotori dell’intesa – sono pervenute all’ufficio Not della Prefettura di Milano 247 segnalazioni, di cui 24 provenienti dal contesto scolastico, di minorenni con illecita detenzione di sostanze stupefacenti destinate all’uso personale. Mentre dal 1 gennaio 2019 a oggi sono state 153 le segnalazioni a carico di minori, di cui 8 provenienti dal contesto scolastico. Dal canto suo la Procura per i minorenni riceve circa 400 segnalazioni all’anno per sospetta o conclamata cessione e spaccio di stupefacenti. Ma qual è l’identikit? Si tratta di giovani di famiglie definite “normali“, in genere maschi, anche se il numero delle ragazze è in aumento. Italiani nell’80% dei casi, non presentano particolari problemi di disagio economico o sociale, se non la voglia impellente, spesso per noia, di “sballare”. Iniziano in genere col provare sostanze considerate “leggere“, ma non disdegnano alcol, gioco d’azzardo, bullismo e cyberbullismo. E per pagarsi la droga la vendono agli amici, a scuola o nel tempo libero. Recuperarli è la missione del protocollo, “un importante e ambizioso progetto che vede coinvolti attivamente il Dipartimento di Salute mentale dell’Asst Santi Paolo e Carlo diretto da Giuseppe Biffi, il Dipartimento interaziendale Area dipendenze guidato da Riccardo Gatti, il Serd Area penale penitenziaria diretto Francesco Scopelliti e lo Spazio Blu sotto la responsabilità di Mara Gonevi“.  

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De Corato: il nuovo Governo non potrà nascondere l’emergenza nomadi

In seguito alla diffusione del Viminale dei dati riguardanti la presenza di campi rom più o meno autorizzati nella città metropolitana di Milano, l’Assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato ha dichiarato “il governo giallorosso non potrà nasconderli in un cassetto. Sono numeri che confermano l’emergenza nomadi, soprattutto se si pensa ai campi irregolari e al fatto che il ministero dell’Interno dichiara esplicitamente la propria difficoltà nel quantificare un numero preciso di occupanti abusivi nella decina di insediamenti occasionali a Milano“. Questi ultimi “sono, per intenderci, – continua De Corato – quelli che più disturbano i milanesi in certe zone, come via Medici del Vascello e al Musocco, perché sono in continua rotazione. Qui i rom vanno, vengono, delinquono e portando degrado. Un circolo vizioso che logora i cittadini residenti in queste aree. Le lamentele per il degrado e l’insicurezza non arrivano solo dai cittadini di via Bonfadini e via Medici del Vascello, ma anche dai residenti di via Caduti di Marcinelle e via Cima, dal municipio 3, dal Parco dei Fontanili, nel municipio 6, chi la mattina si vede la via occupata da camper e roulotte, esclusi sicuramente dalla statistica“. L’emergenza, secondo De Corato, riguarda anche le roulottes e i camper, non censiti, che occupano intere vie. “Ecco i numeri della Città Metropolitana di Milano: sono 8 i villaggi autorizzati, due in più che a Roma, per un totale di circa 710 persone con 238 minori, di cui 5 solo nel capoluogo, per un totale di circa 590 persone di cui circa 190 minori; 1 a Trezzo sull’Adda, per un totale di 16 persone di cui 6 minori; 1 ad Arluno, per un totale di 12 persone di cui 5 minori, 1 a Buccinasco, per un totale di 92 persone di cui 37 minori. I villaggi non autorizzati sono 12,3 in più di Napoli, per un totale di circa 582 persone tra le quali 114 minori, di cui 9 solo nel capoluogo lombardo per un totale di circa 400 persone di cui circa 50 minori; 1 a Garbagnate Milanese, per un totale di 90 persone di cui 27 minori; 1 a Senago, per un totale di 86 persone di cui 35 minori; 1 a Robecco sul Naviglio, per un totale di 6 persone di cui 2 minori” ha precisato. Sulle risorse economiche che vengono utilizzate dalle amministrazioni l’ex vice sindaco Sottolinea, “a oggi non sappiamo ancora con esattezza nemmeno quante ne vengano utilizzate. A quanti dei minori che vivono negli insediamenti rom viene negata un’infanzia degna, un percorso scolastico e una vita familiare e sociale che possa farli crescere con serenità? I campi irregolari della Lombardia vanno chiusi senza indugio, questa deve essere una priorità per la politica locale! Per quanto riguarda la città di Milano, dove persistono ben 9 campi rom irregolari, fanno sorridere le parole che il Sindaco ha pronunciato poco più di un anno fa”. De Corato incalza quindi, “Sala, totalmente in contrasto con quanto fatto fino ad ora, il 18 maggio 2018 sul Corriere della Sera dichiarava che “non sono (i campi rom) un modello di successo, né da replicare. Certamente non se ne creeranno altri. Verificheremo più avanti se c’è la possibilità di chiudere anche quelli esistenti” e poi ancora, “la città ci chiede meno tolleranza. Non dobbiamo limitarci a spostarli, ma bisogna intensificare i controlli sui documenti, se mandano i bambini a scuola, come si sbarazzano dei rifiuti. C’è bisogno di una pressione continua“. “Ora di fronte a queste dichiarazioni – conclude De Corato –  mi chiedo se il Sindaco di Milano vorrà prendere davvero sul serio la situazione tragica di alcune zone della città, ed intervenire celermente per chiudere i campi rom irregolari, allontanando i nomadi dalle aree che occupano abusivamente. I cittadini sono esasperati ed i numeri gli danno ragione“.  

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Emergenza ludopatia a Milano

A Milano il business delle slot machine e video lotterie vale 3 miliardi e 115 milioni: è una emergenza legata alla ludopatia, come risulta dai dati dell’Agenzia dei monopoli per il 2018 riportati in un’inchiesta pubblicata oggi dal Corriere della Sera Milano. Si tratta di circa mille euro per ognuno degli abitanti della città metropolitana considerando anche i neonati, con picchi registrati in alcuni comuni dell’hinterland. In particolare, l’inchiesta del quotidiano si e’ soffermata su Carpiano, piccolo comune a sud del capoluogo, non lontano da Melegnano, dove si trova una sala giochi aperta 24 su 24 e definita in zona “il mostro“: gli abitanti sono 4.200 e in media ognuno di loro ha speso più di 12 mila euro in un anno, un record che secondo il giornale milanese, che ha intervistato anche il sindaco, non è solo nazionale, ma europeo. Il direttore del centro per le dipendenze della Casa del giovane di Pavia ha spiegato che sono quasi sempre i figli a chiedere aiuto per genitori ludopatici, accompagnandoli nei centri di recupero. Secondo i suoi dati, circa il 97% dei dipendenti dal gioco passa dalle slot machines; definisce la sala “Las Vegas” di Capriano come equivalente al famoso bosco di Rogoredo: “il gioco – ha detto al Corriere – è l’eroina del terzo millennio“. AGI  

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Previste forti piogge, attivato il piano d’emergenza

A causa della previsione di forti piogge in arrivo sulla città il Comune ha disposto l’attivazione del  il centro operativo comunale in via Drago. In seguito all’avviso di criticità ordinaria per rischio idraulico emesso per questa mattina e le ore successive, è stato attivato il centro per graduare l’attivazione del piano di emergenza che consiste nel monitoraggio dei livelli idrometrici dei fiumi Seveso e Lambro e del radar a cura della Protezione Civile del Comune di Milano. Sono inoltre state messe in allerta le squadre di protezione civile e attivate le pattuglie della Polizia Locale.  

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Da Forza Italia proposte per sopperire all’emergenza scuole

Destinare gli oneri di urbanizzazione alla manutenzione delle scuole, potenziare l’ufficio gare, affidare all’esterno la progettazione degli interventi, assegnare più poteri in materia di edilizia scolastica ai municipi. Sono tra le proposte che Forza Italia in Comune ha presentato oggi in una conferenza stampa sulla situazione delle scuole in città. “Qualche mese fa i piccoli alunni della scuola elementare di via Stoppani a Milano sono entrati in classe con un caschetto in testa. Una protesta forte, significativa, che impegna tutte le istituzioni – il Comune in primis – alla prevenzione, alla manutenzione e alla messa in sicurezza delle scuole“, secondo Mariastella Gelmini, consigliere comunale e coordinatrice regionale di Fi, che aggiunge: “l’emergenza scuole a Milano non ha a che fare solo con l’edilizia scolastica, ma anche con la qualità degli impianti di riscaldamento e con una vera e propria “emergenza educativa” che riguarda soprattutto i quartieri più periferici della città“. “Servono interventi concreti, di carattere nazionale e locale, per garantire la sicurezza delle strutture, ma anche per sostenere la disabilità e incentivare attività extra scolastiche di inclusione sociale, in grado di ricostruire quel tessuto sociale che oggi manca. Asili e scuole – afferma infine Gelmini- sono la migliore presenza delle istituzioni sulle aree in cui è più alto il disagio e dovrebbero essere la priorità di una politica che sa guardare al futuro“. In questo senso, gli azzurri chiedono anche voucher per la pratica sportiva di bambini con famiglie non abbienti e il potenziamento delle attività extra scolastiche con il sostegno di Comune e municipi.

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