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Il Centro studi Isagro di Novara dedicato alla memoria del prof. Renato Ugo

Il Centro studi Isagro di Novara dedicato alla memoria del prof. Renato Ugo. Isagro SpA, società quotata in Borsa nel segmento STAR, in memoria del prof. Renato Ugo, recentemente scomparso, ha deciso di dedicare il Centro Ricerche di Novara alla sua importante figura. L’amministratore delegato e CEO di Isagro SpA, dott. Giorgio Basile, è stato collega del prof. Renato Ugo per molti anni in Montedison, dove aveva potuto non solo stringere una grande amicizia con lui, ma anche apprezzarne le grandi doti professionali e di innovazione scientifica. A quel tempo Renato Ugo fu coordinatore della ricerca per conto del Presidente di allora, Mario Schimberni, e si rivelò uno dei maggiori chimici italiani, per decenni docente alla Statale di Milano e internazionalmente riconosciuto, con Jean-Marie Basset, il fondatore della chimica organometallica di superficie e fra i primi ad affrontare la catalisi omogenea con metalli di transizione. Negli ultimi anni il professore, accademico dei Lincei, è stato Presidente della AIRI, associazione cui ha dedicato tempo, energie e un grande contributo di autorevolezza scientifica e conoscenza delle problematiche di ricerca industriale di livello internazionale. Una volta fondata la Isagro SpA una ventina d’anni fa, il dott. Giorgio Basile è ricorso più volte alla collaborazione col prof. Renato Ugo avviando quelle iniziative nel mondo degli agrofarmaci innovativi che ancora caratterizzano la società Isagro SpA sul mercato internazionale. Il 18 febbraio 2021, alla presenza della moglie e dei più affezionati amici e colleghi, verrà scoperta una targa in memoria del prof. Renato Ugo presso la sede del Centro Ricerche Isagro SpA di Novara a lui dedicato, mentre il 23 febbraio, nel corso di un webinar aperto al grande pubblico, non solo verrà ricordata la figura del professore, ma anche e soprattutto verranno ricordate le importanti cariche ricoperte nel mondo dell’industria chimica e dell’associazionismo negli ultimi anni. PROGRAMMA del webinar in diretta del 23/02/2021 alle 17:30 Apertura del Dott. Giorgio Basile Cavaliere del Lavoro Dott. Paolo Lamberti, Presidente di Federchimica Dott. Alessandro Spada, Presidente Assolombarda Dott. Sergio Dompé – Presidente e Amministratore Delegato Dompé Farmaceutici S.p.A. Cavaliere del Lavoro Dott.ssa Diana Bracco de Silva, Presidente e Amministratore Delegato Bracco S.p.A. Dott. Rinaldo Psaro, già Direttore Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari del CNR Prof. Dott. Antonio Sgamellotti – Professore Emerito Università di Perugia e Accademico dei Lincei Dott. Andrea Bairati, Presidente AIRI Chiusura del Dott. Giorgio Basile Modera l’incontro Stefano Righi Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa Trendiest News – info@trendiest.it ISAGRO SpA A partire dalla seconda metà del 2019 e nel corso del 2020 Isagro SpA ha attivamente lavorato all’implementazione del suo nuovo modello di business, nel 2021completamente operativo, che prevede un focus specifico sullo sviluppo di posizioni di mercato e prodotti/formulati relativi al “Bio-Copper” (ossia di origine biologica/naturale e rameica, quest’ultima rientrante nella chimica inorganica), anche attraverso operazioni di crescita per linee esterne. In tale quadro, Isagro SpA potrà creare valore per i propri Stakeholder con maggiore efficacia concentrando il proprio sviluppo strategico nel comparto dei prodotti di origine biologica (settore in crescita e nel quale la dimensione media degli operatori è largamente inferiore a quella del comparto della chimica organica) e rameica (settore nel quale Isagro SpA già dispone di solide posizioni di mercato, con un progetto di crescita già avviato), con la possibilità di sviluppare il portafoglio prodotti già esistente e di procedere a selezionate operazioni di acquisizione. Peraltro, specifici prodotti di chimica organica saranno mantenuti in portafoglio in una logica di integrated crop management e di cash-cow.

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La nuova strategia di “integrated crop management” premia Isagro spa

La nuova strategia di “integrated crop management” premia Isagro spa. Discontinuando l’allocazione di risorse che era stata necessaria fino al 2019 per la creazione di nuove molecole, e dando priorità fin da oggi alla crescita commerciale dei prodotti biologici e rameici, cui si aggiungono le molecole già in portafoglio, si consolida per Isagro l’obiettivo di valorizzare il concetto di “integrated crop management”. Una Isagro che, assolutamente adeguata in termini dimensionali al settore delle bio-solutions dove ha scelto di operare da oggi in poi, è in grado di apportare la propria cultura di ricerca e sviluppo, e la propria esperienza registrativa, in un mercato che sarà progressivamente sempre più regolamentato. L’abbandono della strategia di creazione di nuove molecole organiche ha reso possibile il compimento di un ciclo: la vendita dell’ultimo prodotto, creato in collaborazione al 50% con una grande società americana. Questo ha permesso di ricavare in questi giorni l’importante valore di circa 55 milioni di euro: al completamento dell’operazione si sarà creata una plusvalenza di 30 milioni di euro. Anche durante la STAR Conference di fine maggio 2020, organizzata da Borsa Italiana, Giorgio Basile, Presidente e CEO di Isagro SpA, ha sottolineato quanto la nuova strategia aziendale, pur in un contesto drammatico per il “business” in generale in Italia e nel mondo, stia dimostrando la sua efficacia nel comparto agroalimentare, cui Isagro appartiene. Comparto caratterizzato da una domanda sostanzialmente “anelastica”, il che può essere di spunto agli investitori per dare valore alla preferenza per questo tipo di scelta finanziaria. In particolare va ricordata a investitori e risparmiatori la presenza sul mercato borsistico delle “Isagro Sviluppo”, azioni espressamente create per tutelare l’interesse dei privati. Non si tratta di semplici azioni privilegiate, presenti anche in altre società quotate, ma di veri e propri elementi di difesa del risparmio. A fronte della mancanza di diritto di voto (in pratica inutile, vista proprio la struttura azionaria di Isagro, la cui maggioranza è saldamente in mano al gruppo di controllo) le Sviluppo fruiscono di un extra-dividendo (+20%) rispetto alle azioni ordinarie in caso di distribuzione degli utili. Ma non basta: le Sviluppo si convertono automaticamente in Azioni Ordinarie, nel rapporto 1:1, in caso di perdita del controllo e in caso di OPA obbligatoria. Anche se la prudenza da usare in questi casi non permette di proiettare necessariamente all’intero anno il successo di fatturato raggiunto nei primi mesi del 2020, è giusto supporre che la svolta avvenuta nella strategia stia già dando i suoi frutti. La crescita, anche per linee esterne, proseguirà nel solco tracciato negli anni, ben riassunto dal concetto di “creatività italiana” che ha sempre caratterizzato la società. Insomma, già i primi mesi del 2020 dimostrano che il nuovo modello di business non era solo un’intenzione: è già definito e in essere.

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Isagro: “Agrofarmaci in crescita nel trimestre 2020”

Isagro: “Agrofarmaci in crescita nel trimestre 2020”. Pure durante la crisi infatti alcuni settori dell’economia hanno avuto aumenti di fatturato considerevoli e non solo nella GDO. Isagro SpA è una multinazionale italiana che, pur con dimensioni ridotte rispetto ai grandi player mondiali, ha presenza storica e di successo consolidata attraverso la ricerca e sviluppo e con una presenza globale che rafforza  il proprio sviluppo strategico nel comparto dei prodotti di origine biologica (settore in crescita e nel quale la dimensione media degli operatori è largamente inferiore a quella del comparto della chimica organica) e rameica (settore nel quale Isagro già dispone di solide posizioni di mercato, con un progetto di crescita già avviato) Come vanno letti i dati della trimestrale I numeri consolidati dell’Attività ordinaria corrente di Isagro vanno valutati senza considerare né la riuscita dismissione di Isagro Asia a fine 2019 né i contributi una tantum, ovvero le voci non ricorrenti e le dismissioni. Nel primo trimestre 2020, Isagro ha registrato ricavi pari a 35,9 milioni di Euro rispetto ai 33,5 milioni dello stesso trimestre dell’anno precedente con un margine operativo lordo (EBITDA) positivo di 4,3 milioni di Euro rispetto al precedente valore di 3,0 milioni e ha generato una cassa di circa 900.000 euro, al netto della variazione del circolante e di contributi una tantum derivanti dagli Accordi di Medio/Lungo termine. In realtà il dato è ancora più confortante, perché i 4,3 milioni di margine andrebbero confrontati non con i 3,0 milioni. ma con la cifra depurata come accennavamo. Anche se la prudenza da usare in questi casi non permette di proiettare necessariamente all’intero anno questa progressione di fatturato, il successo raggiunto nei primi mesi fa giustamente ritenere che la svolta avvenuta nella strategia stia già dando i suoi frutti. La stessa cosa vale nei confronti del Margine Operativo Lordo, che nel trimestre darebbe risultati molto più interessanti se confrontato con le cifre depurate. Qui una tavola riassuntiva: 1Q 2020 1Q 2019 Variazione % Fatturato 35,9€M 31,0€M 16% Margine Operativo Lordo (EBITDA) 4,3€M 0,5€M   Non a caso Giorgio Basile, Presidente e CEO di Isagro S.p.A. durante la presentazione dei dati in conference call, ottimista per quanto la nuova strategia aziendale sta dimostrando, si è lasciato sfuggire una divertente battuta ispirata alle commedie di Eduardo De Filippo “E’ passata la nottata”.   La ridefinizione del modello di business Isagro, dopo aver già comunicato in passato la propria decisione strategica di non investire più nella ricerca e sviluppo di nuove molecole di origine organica, ha avviato la ridefinizione del proprio modello di business, che prevede lo sviluppo nel comparto del Bio-Copper sia con crescita interna grazie alla propria Ricerca e Sviluppo che tramite acquisizioni, finanziate attraverso la cessione di selezionati asset di chimica organica, i cui valori di libro sono stimati inferiori ai rispettivi valori di mercato. In tale quadro Isagro ritiene di potere creare valore per i propri Stakeholder con maggiore efficacia concentrando il proprio sviluppo strategico nel comparto dei prodotti di origine biologica e rameica con la possibilità di sviluppare il portafoglio prodotti già esistente e di procedere a selezionate operazioni di acquisizione nel campo delle bio-solutions. La crescita, anche per linee esterne, proseguirà nel solco tracciato negli anni, ben riassunto dal concetto di “creatività italiana” che ha sempre caratterizzato la società. Peraltro, specifici prodotti di chimica organica saranno mantenuti in portafoglio in una logica di integrated crop management. Prospettive Con riferimento all’anno in corso, Isagro ha previsto prudenzialmente, prima dei possibili effetti derivanti dalla recente crisi sanitaria mondiale, un livello di vendite di agrofarmaci e servizi sostanzialmente in linea con quello del 2019. Appare peraltro confortante che i dati del primo trimestre 2020 abbiano già indicato una crescita delle vendite di agrofarmaci e servizi del 16% rispetto al primo trimestre del 2019. Insomma, già il primo trimestre 2020 dimostra che il nuovo modello di business non era solo un’intenzione: è già definito e in essere.

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Isagro vende Fluindapyr per 55 milioni di euro

Isagro vende Fluindapyr per 55 milioni di euro. L’annuncio che Isagro S.p.A vende a FMC Corporation gli asset del principio attivo Fluindapyr lo ha dato ieri la stessa società. L’operazione genererà un provento straordinario prima delle tasse di circa 30 milioni di euro, confermando così il valore della Proprietà Intellettuale di Isagro. FMC Corporation e Isagro S.p.A (BIT: ISG) hanno raggiunto l’accordo per un’offerta vincolante in base alla quale FMC acquisirà gli asset di Isagro relativi alla molecola Fluindapyr al prezzo di 55 milioni di Euro. Al Closing ed al contestuale pagamento del Prezzo, attesi entro la fine del terzo trimestre 2020, verranno trasferiti a FMC la proprietà intellettuale, il know-how, le registrazioni, le formulazioni e gli altri asset relativi a tale molecola fungicida ad ampio spettro. L’operazione, soggetta ai consueti iter autorizzativi da parte delle Autorità antitrust e alla finalizzazione / trasferimento di accordi commerciali, esclude passività, siti produttivi e personale. “Questa operazione, unitamente al disinvestimento di Isagro Asia dello scorso Dicembre, assicura le condizioni finanziarie per la realizzazione del nuovo modello di business di Isagro, basato sulla crescita nei biorational anche attraverso acquisizioni” ha dichiarato alla stampa Giorgio Basile, Presidente e CEO di Isagro S.p.A. Il Presidente e CEO di Isagro, ha ulteriormente descritto l’importanza dell’operazione annunciata oggi. Che si abbina contestualmente all’attesa dei dati di bilancio del 2019, presentati oggi stesso in una conference call di Borsa Italiana. “Il 2019 è stato l’anno peggiore nella vita di Isagro” aggiunge il dr. Basile ”La contestualità dei due comunicati nasce per il fatto di non creare confusione sul mercato. Sviluppare, con altri, nuove molecole di chimica organica. Questo era l’orgoglio di Isagro. Ma il 2019 ha registrato 14 milioni di perdite, per uno squilibrio strutturale di cui vi avevo ampiamente parlato nel corso delle precedenti interviste che avevo rilasciato in questi mesi”. E conclude: “Nel 2020 abbiamo deciso di cambiare modello di business, come già più volte annunciato. Ma la vendita di questo nuovo prodotto, Fluindapyr, è stata veramente importante per la generazione della cassa, perché ci permette di investire nello sviluppo e ridefinire l’organizzazione di Isagro, anche attraverso acquisizioni mirate nel settore del bio. Facendo leva sia sui fungicidi rameici, sia sui prodotti di chimica organica esistenti nel nostro portafoglio, siamo determinati a portare avanti un progetto di crescita aziendale focalizzato sulle bio-solutions. Svilupperemo soluzioni studiate non per la sola agricoltura biologica, ma per tutta l’agricoltura, nella logica dell’integrated crop management. Non è un abbandono della chimica, semplicemente crediamo nella gestione integrata per la cura e la salute della pianta, usando chimica, rame e prodotti bio.”

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Isagro ridisegna il modello di business

Il Consiglio di Amministrazione di Isagro S.p.A., riunitosi in data odierna ha analizzato lo stato del processo di ridefinizione del modello di business di Isagro e ha deliberato di usufruire dei maggiori termini per l’esame ed approvazione del progetto di bilancio al 31 dicembre 2019, rinviandone la trattazione al 28 aprile 2020, rispetto alla data originariamente prevista del 12 marzo 2020. Stato del processo di ridefinizione del modello di business di Isagro – La ridefinizione del modello di business di Isagro, entrata in una fase attuativa lo scorso mese di dicembre con la cessione della società interamente controllata Isagro Asia Private Limited ( qui link articolo del 28 gennaio scorso), è proseguita con ulteriori approfondimenti e sono allo stato in corso contatti e trattative plurimi che si ritiene potranno meglio definirsi nel corso delle prossime settimane. A tal riguardo, si ricorda che Isagro, dopo aver già comunicato in passato la propria decisione strategica di non investire più nello sviluppo di nuove molecole di chimica organica originate dalla propria Ricerca Innovativa, sta lavorando allo sviluppo di un nuovo modello di business che dovrà basarsi prevalentemente su prodotti di origine biologica e naturale. Tale sviluppo sarà finanziato tramite operazioni di natura straordinaria volte a fare emergere, attraverso la cessione di asset relativi a prodotti e molecole di origine chimica, come già avvenuto per la dismissione della partecipazione in Isagro Asia, componenti di valore ad oggi non adeguatamente espresse; dette operazioni saranno accompagnate dalle necessarie misure di ridefinizione organizzativa. L’Assemblea ordinaria che sarà chiamata ad esaminare il Bilancio 2019 si terrà entro la fine del prossimo mese di giugno in data che sarà oggetto di separata comunicazione. Isagro Isagro S.p.A., società indipendente nata nel 1993 e di origine Montecatini/Montedison, è oggi la capofila di un Gruppo che offre soluzioni innovative e a basso impatto ambientale per l’agricoltura e con un progetto di crescita nel comparto dei prodotti di origine biologica e naturale.  Isagro S.p.A., quotata presso la Borsa di Milano dal 2003 e sullo STAR – Segmento Titoli ad Alti Requisiti – dal 2004, nel 2014 ha emesso le Azioni Sviluppo, una innovativa categoria di azioni speciali appositamente concepita per società con un Soggetto Controllante. Le loro principali caratteristiche sono l’assenza del diritto di voto, un extra dividendo rispetto alle Azioni Ordinarie (20% nel caso di Isagro) e la conversione automatica in Azioni Ordinarie nel rapporto 1:1 in ogni caso di perdita di controllo e/o di OPA obbligatoria. 

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Isagro abbandona gli asset chimici

Isagro abbandona gli asset chimici. Già alla Star Conference di Borsa Italiana del marzo 2019 Giorgio Basile, presidente e azionista di riferimento di Isagro SpA, quotata al segmento Star di Borsa Italiana, parlava di futuro. Ora questo futuro sta arrivando e desideriamo approfondire con lui gli aspetti salienti della sua politica espansiva. Del resto aveva introdotto il proprio intervento di marzo 2019 rivolto a investitori e giornalisti del settore, proprio con queste parole: “Non vi racconterò solo che cosa stiamo facendo, ma anche che cosa vogliamo fare”. Vediamo con lui come si è mossa Isagro negli ultimi nove mesi e, soprattutto, come si muoverà nel 2020. Abbiamo assistito nel 2019 a una certa crisi nel mercato mondiale degli agrofarmaci, e anche i risultati di Isagro, sia in termini di fatturato, sia in termini di andamento azionario, si sono rivelati abbastanza deludenti. Come mai si sono presentate queste difficoltà, e su quali elementi potrebbe basarsi una ripresa del titolo alla Borsa di Milano in un prossimo futuro? “Distinguiamo i temi di mercato dai temi della società. Il mercato in alcune aree geografiche ha avuto qualche problema, ma qui siamo nell’ambito del congiunturale. Quindi nessun alibi per quello che riguarda invece l’andamento della società che nel 2019, come dai dati annunciati per i primi 9 mesi, lascia immaginare di chiudere l’anno con un risultato largamente negativo-. Non è il mercato che ha giustificato questo, è un fatto solo parzialmente congiunturale. Ci sono dei fatti interni alla società”. A che cosa si riferisce esattamente? “E’ qualcosa che in primo luogo ha riguardato specificatamente un importante prodotto della nostra gamma, venduto in miscela con un altro principio attivo, ora revocato a livello europeo, il che ha determinato un impatto significativo. Ma, al di là di questo punto, in realtà noi nel 2019 siamo giunti al capolinea di un percorso, di una storia, che da anni ormai si andava a concretizzare e cioè la progressiva insostenibilità del modello di business di Isagro basato sulla scoperta di nuove molecole chimiche e il successivo sviluppo delle stesse”. Quindi non svilupperete più nuove molecole chimiche? “Questo modello, che è il modello storico, dall’origine della nostra ricerca, questo pezzo di attività è diventato anno dopo anno progressivamente insostenibile per il motivo molto semplice che il costo dello sviluppo si è incrementato di 6/7/8 volte nel corso degli ultimi 20 anni arrivando a costi assolutamente insostenibili per la dimensione limitata della nostra società rispetto ai colossi internazionali con i quali ci confrontiamo. Non a caso eravamo solo noi l’unica società piccola ancora con questo modello a livello globale”. Questo aspetto era già stato segnalato da lei nel corso delle ultime conferenze in Borsa “Non è che ce ne siamo accorti solo nel 2019, ma siamo dovuti arrivare al 2019 per completare lo sviluppo dell’ultimo prodotto, che è un fungicida sviluppato su base 50/50 con una nota società americana. Non potevamo interrompere questo progetto perché il valore ad oggi, concluso lo sviluppo, è importante. Purtroppo però in termini di cassa l’investimento, a causa della sua notevole dimensione, ha creato un eccessivo assorbimento di risorse”. Pochi giorni fa avete comunicato la dismissione delle attività in India. Mi sembra di capire che con questa operazione si è creata una grande liquidità che sta portando un enorme beneficio alla società. Come pensate di sfruttare questa occasione? “Io toglierei il grande … la liquidità diventerà molto rilevante quando avremo portato avanti altri pezzi del progetto. Vorrei però sottolineare come questa operazione non si sia presentata come una semplice opportunità per generare cassa per far fronte ad esigenze finanziarie. Assolutamente no. La cessione di Isagro Asia è il primo dei passi con i quali intendiamo a breve concludere il percorso che le accennavo prima. Parlo di mesi, non di anni perché il discorso è sicuramente all’interno del 2020 e nemmeno necessariamente alla fine del 2020. La svolta sarà nei prossimi 5 – 6 – 7 mesi con un obiettivo molto realistico, quello di dismettere gli altri asset chimici. Intendo dire asset chimici costituiti da prodotti esistenti, nonché da quelli nella pipeline di ricerca”. Questa è una rivoluzione copernicana nelle strategie di Isagro dal 2020 in poi “In un certo senso sì. Noi da quest’anno abbiamo dismesso l’impegno nello spendere come ricerca e investire nello sviluppo di nuovi prodotti. Quindi dismetteremo i prodotti della pipeline di ricerca: in altre parole smettiamo di spendere nella ricerca e sviluppo della chimica, cediamo gli assets, sia quelli che abbiamo già e che producono oggi un fatturato , sia quell’ultimo che abbiamo sviluppato che ancora non produce fatturato . Tutto questo progressivamente nell’intervallo di tempo che ho indicato, per generare una cassa, a questo punto sì molto importante, un multiplo di quello che abbiamo già realizzato con la cessione di Isagro Asia” Ma si tratterà di una cifra più che elevata. Come pensate di reinvestirla? “Reinvestiremo il ricavato di questi asset in altri mezzi per la protezione delle piante, quelli che attengono all’area del biologico. Non per l’agricoltura biologica solamente, ma per l’agricoltura nel suo complesso. Agricoltura tradizionale che si avvale di mezzi chimici, e dei quali si continuerà ad avvalere, ma per la quale continueremo a giocare il ruolo della Italian Creativity for Plant Health. Non cambia la nostra missione, solo che invece di fornire il prodotto chimico, forniamo il prodotto biologico, sia quello che già abbiamo, sia soprattutto quello che intendiamo sviluppare da oggi. Come? Con acquisizioni per integrare la gamma di prodotti che proporremo nella nuova struttura. E tenendoci le varie presenze all’estero in termini distributivi, però orientandole a vendere questa innovativa gamma di prodotti.” L’acquisizione di asset esistenti avverrà solo in Italia e in Europa o in tutto il mondo? “Guardiamo sia ad una possibile acquisizione in Italia, sia certamente anche nel resto del mondo. il punto è che privilegiamo nei limiti del possibile operazioni in Italia perché non vorremmo avere Isagro quotata in Borsa Italiana solo come holding di partecipazioni. Se facessimo tutte le acquisizioni di società in giro per il mondo, la Isagro rimarrebbe col

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