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Proteste contro l’albero della scuola che pubblicizza Apple

Proteste contro l’albero della scuola che pubblicizza Apple. Il caso è arrivato a interessare il Consiglio regionale e in particolare il consigliere Mammì. “Discutibile la scelta della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Ungaretti di Melzo, la prima tra le Apple Distinguished School,  che ha scelto di sostituire i simboli tradizionali del Natale con il simbolo della mela, il logo della famosa azienda statunitense, come puntale dell’albero e come addobbo alle finestre scolastiche. E’ semplicemente assurdo: una scuola pubblica non può essere veicolo pubblicitario di una multinazionale. Invece di alimentare la cultura del sapere, favorire la creatività, insegnare il pensiero critico e la capacità di lavoro in gruppo, il rischio, più che fondato,  è quello di incentivare consumismo e individualismo”, così Gregorio Mammi, consigliere regionale del M5S Lombardia. Queste le parole che il consigliere Mammì ha usato in una lettera rivolta alla dirigente scolastica dell’Istituto dopo una interlocuzione con un gruppo di genitori lamentando che “l’innovazione viene presentata come un valore in sé, senza che sia esplicitata qual è la finalità didattica. In sostanza stiamo parlando di una scuola brandizzata e punto”. Il Consigliere spiega: “Le preoccupazioni e le lamentele che ho ricevuto dai genitori sono condivisibili: non si può commercializzare il marchio di una famosa azienda multinazionale statunitense ed il diritto all’istruzione trattando i bambini come consumatori in erba, per altro imponendo una visione ed un’esperienza univoca”. Le proteste contro l’albero della scuola che pubblicizza Apple in effetti non si erano ancora sentite, ma nella Lombardia di oggi succede anche questo. In un momento come il Natale l’albero brandizzato ha ricordato a molti che il Natale non è solo la festa dei consumi.

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Aler VA/CO/MB. Mammì (M5S): “Doppia relazione sul bilancio consuntivo: Assessore chiarisca”

Aler VA/CO/MB. Mammì (M5S): “Doppia relazione sul bilancio consuntivo: Assessore chiarisca”. Presso l’ALER di Varese – Como – Monza Brianza – Busto Arsizio sono emerse delle rilevanti ed insuperabili divergenze tra i componenti del Collegio Sindacale in merito al Bilancio d’esercizio 2019. E’ stata presentata una doppia relazione da allegare al Bilancio Consuntivo: una redatta dal solo Presidente del Collegio Sindacale, di per sé non rappresentativa dell’intero Collegio, e l’altra dagli altri componenti, Dott.ssa Ruggieri e Dott. Inderbitzin. Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia, dichiara: “Ruggieri e Inderbitzin, pur non rilevando violazioni di legge e dello statuto, né operazioni tali da compromettere l’integrità dell’Ente, nella Relazione hanno segnalato alcune forti criticità soprattutto nella gestione dei contratti di appalto. Insomma, dall’analisi delle Relazioni emerge immediatamente un sistema di gestione e controlli dei contratti di appalto presso l’ALER di Varese – Como – Monza Brianza – Busto Arsizio non del tutto adeguato al livello di complessità gestionale dell’Ente”. E aggiunge: “Ritengo sia urgente che la Regione Lombardia, nella figura dell’Assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità, Stefano Bolognini, proceda mediante azioni mirate al fine di fare chiarezza sulla situazione emersa presso l’ALER di Varese – Como – Monza Brianza – Busto Arsizio e superare queste divergenze, considerato sia il ruolo di organo di controllo che ricopre il Collegio Sindacale sia il ruolo dell’ALER in quanto strumento del quale la Regione e gli enti locali si avvalgono per la gestione unitaria dei servizi abitativi pubblici e per l’esercizio delle proprie funzioni nel campo delle politiche abitative, con particolare attenzione alla loro funzione sociale (L.R. 16/2016, art. 1, c. 2)”.

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Scuola. Mammì (M5S): “Famiglie preoccupate per i figli e la Lega fa polemica sui banchi”

Scuola. Mammì (M5S): “Famiglie preoccupate per i figli e la Lega fa polemica sui banchi”. “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il governare, ma nonostante le preoccupazioni delle famiglie per la riapertura delle scuole la Lega in Lombardia, ha deciso di rimanere sul piede di guerra contro Roma. Al contrario, ci sono argomenti che dovrebbero unire la politica al fine di trovare delle soluzioni condivise ed intelligenti. Per due mesi i colleghi leghisti hanno pubblicato post e comunicati contro i banchi a rotelle, per poi accorgersi che i banchi che stanno consegnando nelle scuole sono dei normalissimi banchi monoposto. Poi si sono scagliati contro il plexiglass e contro il distanziamento. Adesso la polemica è sull’utilizzo dei mezzi pubblici e contro il Comitato tecnico scientifico, il tutto senza un minimo di soluzione alternativa o di idea geniale. Sarebbe il caso che chi governa la nostra Regione inizi a pensare alle proprie competenze, e renda nota uno volta per tutte la strategia che vuole mettere in campo per evitare di ritrovarci in condizioni disperate”, così Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia. Mammì aggiunge: “In alcuni aeroporti si utilizzano tamponi rapidi, sarebbe utile adottare questa strategia anche per le scuole lombarde come suggerito dal segretario provinciale e regionale del sindacato pediatri SiMPeF  Ezio Finazzi? Sarebbe prevedere una strategia insieme al Governo che garantisca ai genitori la possibilità di tenere a casa un figlio che presenta qualche sintomo influenzale ad esempio con delle proroghe allo stato ‘malattia bambino’ o a concessione di ‘permessi Covid?? In fase di Bilancio di assestamento ho proposto di istituire la figura del medico scolastico, proposta che è stata bocciata senza nemmeno un minimo di discussione adesso pare che vogliano istituire l’infermiere scolastico, ma è possibile che a pochi giorni dalla riapertura di asili nido e scuole molti genitori non abbiano ricevuto nemmeno la minima istruzione da parte di Regione Lombardia?”. “Oggi la riapertura dei servizi educativi e scolastici è una delle sfide più importanti, senza collaborazione con altre Istituzioni sarà molto difficile evitare contagi. Per una volta chi governa eviti di fare il primo della classe e metta a disposizione tutta la sua ‘grandezza’ per aiutare il paese Italia. Con i bambini non si scherza”, conclude Mammì.

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