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20 giugno, De Corato (FdI): autonomi in piazza contro gli USA e per chiedere la scarcerazione dei terroristi

“Sabato i centri sociali scenderanno in piazza per chiedere giustizia e liberare i Compagni Anarchici arrestati per terrorismo tra Milano e Bologna lo sorso 13 giugno. Lo dicono apertamente i manifesti che pubblicizzano il corteo affissi in tutta via Padova, luogo dal quale avrà inizio la marcia“. Lo afferma l’Assessore regionale alla sicurezza,  Riccardo De Corato in merito alla manifestazione dei centri sociali prevista per sabato 20 giugno. “Uno striscione, addirittura – aggiunge l’ex vicesindaco –  si dice contrario all’articolo 270 bis del codice penale, tanto per intenderci, quello che afferma che chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico è punito con la reclusione da sette a quindici anni”. “I centri sociali manifesteranno anche contro gli Usa – continua De Corato –  solidali con le rivolte che stanno dilagando, contro lo smart working e contro le politiche di carcerazione a favore dell’indulto. E cosa, forse, più preoccupante e da non sottovalutare, è che si inciti alla lotta e alla cospirazione. Quest’ultima significa letteralmente unione di più persone che si accordano segretamente per intervenire più o meno radicalmente e violentemente in una situazione politica“. “Mi auguro solo che, considerando il clima di odio e l’appello di qualche illustre politico alla radicalizzazione della protesta, sabato la situazione non degeneri, ma anzi venga tenuta sotto controllo. Anche se – conclude De Corato – i manifesti che dipingono un grattacielo in fiamme non lasciano presagire nulla di buono”.

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I lavoratori dello spettacolo manifestano davanti alla Triennale

“Anche noi siamo un impegno istituzionale“. Con questi cartelli rivolti al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che avrebbe dovuto essere presente all’inaugurazione del palinsesto estivo ma ha dato forfait per l’impegno agli Stati Generali, i lavoratori lombardi dello spettacolo hanno inscenato una protesta davanti alla Triennale di Milano. In un centinaio si sono ritrovati davanti all’istituzione culturale milanese per chiedere “un immediato reddito di continuità garantito e adeguato per tutto il periodo di crisi e ripresa del settore – ha spiegato Rita Pelusio, attrice comica portavoce della categoria – almeno fino al 2021″. Gli artisti, le maestranze e i tecnici riuniti nel coordinamento lombardo chiedono anche un tavolo di confronto “immediato” sulla ripartenza che per loro fino ad oggi è stata “una bufala”. Secondo i lavoratori “non è vero che si riparte, forse il 30% delle imprese culturali lo ha fatto lasciando fuori i teatri che non hanno un finanziamento pubblico e gli artisti indipendenti”. ANSA

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In Cadorna i rider protestano contro Trenord

Continua la protesta del comitato riderXidiritti, che unisce i gruppi organizzati di rider e fattorini. Alla stazione Cadorna, dove sono stati raggiunti da Giovanni di Aldo, Giovanni e Giacomo, e da legambiente, i rider hanno dato il via a una protesta per chiedere a Trenord di ritirare il divieto di caricare le bici sui treni. Con slogan come ‘United we stand‘ e cartelli con scritto ‘Durante la pandemia noi eravamo fuori a rischiare le nostre vite per lavorare, ora siamo stati dimenticati‘, i fattorini in bicicletta hanno protestato anche davanti alla stazione di porta Garibaldi. Ieri in più di 70 si erano dati appuntamento all’aperto per un’assemblea “per discutere – raccontano da Deliverance Milano – del contratto collettivo nazionale, di sicurezza sul lavoro, del trasporto bici per i pendolari e sulla necessità di organizzarci insieme“. Poi tanta era la voglia di protestare che è partita una strikemass che dalle vie del centro è passata da Duomo a Piazza Castello verso zona Navigli, Piazza 24 Maggio, Porta Genova per concludersi al parco di Via Solari. “Abbiamo sfilato per le strade della città chiedendo una sanatoria per i rider senza documenti e senza permesso di soggiorno, una soluzione per le bici in stazione a Trenord e un contratto di lavoro alle piattaforme. Lo stato di agitazione – annunciano i rider – è appena ricominciato e non siamo mai stati così tanti, agguerriti ed uniti“. ANSA

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Per la sinistra sono “assassini” anche i padroni

Lavoratori, precari e sindacalisti si sono mobilitati ieri per manifestare il loro malcontento per una crisi resa ancora più evidente dal lockdown e di cui chiedono il conto “ai padroni” che hanno definito “assassini” in uno striscione srotolato davanti alla sede di Assolombarda per pochi minuti e poi portato in corteo. La manifestazione è partita da Via Larga, non molto lontano dalla Torre Velasca, ed è arrivata in piazza Duomo. Organizzata da S.I. Cobas e Adl Cobas, hanno preso parte tra gli altri il coordinamento precari scuola, la Camera del Non Lavoro, il Partito Comunista dei lavoratori, la Federazione Giovani Comunisti, operatori del mondo della sanità, lavoratori delle società di logistica addetti alle consegne di pacchi, dipendenti licenziati da Zara, giovani dei centri sociali e un gruppo di Carc, i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo. Tra bandiere rosse, cartelloni e striscioni, anche quello in cui si leggeva, riferito ai ‘padroni’, “Assassini, le nostre vite valgono più dei vostri profitti“. Molti gli slogan, anche per protestare contro la politica con cui in Lombardia è stata gestita l’epidemia di Covid-19. ANSA  

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Centrodestra ordinatamente in Duomo per contestare il Governo

Come chiesto dagli organizzatori, eletti, quadri e militanti di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, si sono presentati numerosi in piazza Duomo per contestare il Governo, ma limitatamente al numero di persone che potevano stare in sicurezza all’interno dello spazio transennato a loro riservato. Nessun assembramento, ne comportamenti sopra le righe come accaduto durante la manifestazione dei “gilet arancioni” del Generale Pappalardo o anche oggi a poca distanza da piazza Duomo, dove una trentina di autonomi avevano organizzato una contromanifestazione. Poco dopo le 11:00, sul palco allestito a lato della piazza si sono succeduti gli interventi di Alessandro Morelli (Lega), Daniela Santanchè (FdI), Massimiliano Salini (FI) e Paolo Grimoldi (Lega), uniti nell’enfatizzare sciacallaggi e attacchi ingiustificati subiti dalla Lombardia, da parte della sinistra, dopo che la regione è stata pesantemente colpita dal covid-19 e nel chiedere maggiori attenzioni risorse da parte del Governo, scatenando un coro di “dimissioni, dimissioni” ogni qualvolta qualche oratore citava l’esecutivo. Oltre ai già citati, erano presenti diversi esponenti politici del Centrodestra: i consiglieri Comunali Andrea Mascaretti (FdI), Fabrizio De Pasquale e Alessandro De Chirico (FI), Massimiliano Bastoni e Gabriele Abbiati (Lega), gli Onorevoli Marco Osnato (FdI), Mariastella Gelmini (FI), gli Europarlamentari Carlo Fidanza (FdI) e Silvia Sardone (Lega) e gli Assessori Regionali Riccardo De Corato (FdI) e Stefano Bolognini (Lega) e Giulio Gallera (FI) che ha dichiarato “Siamo qui anche per rivendicare l’orgoglio di una Regione che è stata oggetto di attacchi inaccettabili e assolutamente inverecondi e immotivati“. Soddisfatti al termine della manifestazione Enrico Turato, “Il 2 giugno regala sempre grandi emozioni per quello che rappresenta. Per questo, anche oggi, nell’anno della pandemia, il nostro amore per la Patria ci ha spinti ordinatamente e in sicurezza in piazza per dare voce agli italiani” e Riccardo Truppo, “E’ stato bello portare il nostre ordine in una piazza dove pochi giorni fa ha regnato il caos e vedere come i nostri militanti l’abbiano lasciata più pulita di come l’hanno trovata“, che si sono occupati dell’organizzazione per la parte che competeva Fratelli d’Italia. Anche Fabrizio De Pasquale, Capogruppo in Consiglio Comunale di Forza Italia, ha apprezzato “vedere un centrodestra in piazza, composto ma determinato e unito nel contestare un governo inetto e minoritario che danneggia la Lombardia“. “E’ stato bellissimo questo momento di unità di tutto il centrodestra, proprio il 2 giugno“, ha invece detto Silvia Sardone, Consigliere Comunale ed Europarlamentare della Lega, concludendo, “Eravamo insieme a testimoniare che non vogliamo arrenderci al declino e che non abbandoniamo le tante categorie in difficoltà, totalmente non considerate da questo Governo di incapaci“.

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Il 6 giugno tornano a manifestare i CARC

Un “patto d’Azione per un fronte anticapitalista” per far “pagare la crisi ai padroni“. Con queste parole, come si legge su social e siti, alcuni sigle dell’antagonismo, tra cui i Carc (Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo) responsabili dei murales con intimidazioni al governatore Attilio Fontana, annunciano che scenderanno in piazza in tutta Italia il prossimo 6 giugno. Le manifestazioni sono state promosse da SiCobas. “Abbiamo deciso – si legge nel testo rilanciato anche dai Carc – dopo diversi momenti di confronto nazionale di convergere e di dar vita a un patto d’azione, un fronte unico anticapitalista che ricomponga, nel conflitto e nella prospettiva politica di una trasformazione radicale della società, le diverse lotte presenti sul piano nazionale e locale“. “Facciamo appello – scrive SiCobas – a tutte le realtà sociali, sindacali e politiche che condividono questa necessità, e ai singoli proletari stanchi di sfogare la propria rabbia solo sui social virtuali, a partecipare in massa alla giornata del 6 giugno“. A rivendicare la scritta su un muro contro Fontana erano stati, anche con una conferenza stampa, Pablo Bonuccelli e Claudia Marcolini, due esponenti dei Carc, i quali si erano anche detti pronti a farne altre, tanto che nei giorni seguenti era stato trovato un altro murale dello stesso genere. ANSA  

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