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Olimpiadi, ufficializzata la candidatura Milano – Cortina

Il Sindaco Giuseppe Sala e il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, hanno espresso soddisfazione per l’ufficializzazione della candidatura di Milano e Cortina per le Olimpiadi invernali 2026 da parte del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale riunito in Argentina. “Sono davvero soddisfatto. Ora al lavoro.” E’ stato il commento scritto sui social networks  dal Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che lo ha concluso con l’invito “Uniamo le forze per centrare un obiettivo importantissimo non solo per la Lombardia e il Veneto ma per tutta Italia“. Al rappresentante leghista ha fatto immediatamente eco Giuseppe Sala scrivendo sulla sua bacheca Facebook:  “La candidatura di Milano-Cortina 2026 è stata ufficialmente accettata dal CIO. Avanti con fiducia, noi ci crediamo“.  

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Sindaco Sala, cade l’accusa per turbativa d’asta

L’accusa di “turbativa d’asta” mossa dalla che la Procura generale al Sindaco Sala per gli appalti relativi alla fornitura di alberi e verde per Expo è stata archiviata dal giudice preliminare Giovanna Campanile. La decisione del Giudice è stata facilitata dalla stessa Procura Generale che dopo avere approfondito il caso aveva chiesto il proscioglimento, così ieri Campanile ha  sentenziato che dalla gestione dell’appalto “non è derivato nessun ingiusto vantaggio o danno per alcuno dei concorrenti”. Per Sala rimane ora aperta una sola accusa: la falsificazione del verbale di nomina della commissione che doveva aggiudicare la piastra, retrodatata per guadagnare tempo quando nel 2013 si pavento il timore di non finire i lavori in tempo per l’inaugurazione. Il processo, che comincerà il mese prossimo, non sembra preoccupare i difensori di Sala, secondo i quali (dato per scontato che il documento fu falsificato) si tratterebbe di un “reato innocuo” che non ha portato conseguenze pratiche come nel caso di quello archiviato ieri. Il Sindaco, appresa la decisione del giudice, ha dichiarato  “è un peso di meno” sottolineando che anche se “rimane una parte sulla retro-datazione di un documento, però pare che stia venendo fuori un quadro generale di mia correttezza e che ho sempre fatto l’interesse del bene pubblico“. “Sono sempre stato sereno – ha quindi concluso Sala – ma alleggerirsi aiuta, anche perché non faccio un lavoro semplicissimo“.  

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Alpini: inaugurata sede del Comitato per l’Adunata del Centenario

È stata inaugurata nell’ex casello daziario di Porta Volta a Milano la sede del Comitato Organizzatore degli Alpini per l’Adunata del Centenario, in programma nel capoluogo lombardo nel maggio del 2019. Alla presenza del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente nazionale dell’Ana, associazione nazionale alpini, Sebastiano Favero è stato il tagliato il nastro. “Dal punto di vista del Comune – ha detto il Sindaco Sala – è importante mantenere vivo il rapporto con gli alpini, che storicamente c’è da sempre, ma la riapertura del casello daziario di oggi è una dimostrazione che già prima del 2019 cominciano a succedere cose positive. In realtà gli alpini ci sono stati vicini sempre e credo che sia un po’ un obiettivo dell’Amministrazione far sì che si attivino sempre più queste forze per farsi dare una mano in generale nella manutenzione della città”. L’adunata del centenario “è una manifestazione eccezionale – ha detto il governatore Fontana ricordando il suo legame speciale con gli alpini per via del padre ’penna nera’. Durante la sfilata sentiremo il cuore vibrare e ci commuoveremo. Regione Lombardia farà tutto quanto nelle sue possibilità: le istituzioni devono riconoscenza agli Alpini, che – ha concluso il presidente Fontana – hanno iniziato ad esercitare il volontariato e la solidarietà quando ancora non erano pratiche cosi’ diffuse come oggi”. La città di Milano “è per noi un punto di riferimento – ha dichiarato il presidente nazionale Favero -. Credo che Milano meriti questa adunata perché dopo cento anni è giusto tornare qui per ricordare la fondazione dell’Ana, ma anche perché sottolineare che gli alpini ci saranno anche tra cento anni”.

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In centro manifestazione degli studenti contro Salvini

Si sono radunati alle 9.30 in largo Cairoli, per il primo sciopero dell’anno delle scuole milanesi e di li sono partiti formando un corteo che percorrerà tutto il centro città: via Cusani, Broletto, Orefici, Mazzini, Missori, Larga, Verziere, Porta Vittoria, San Damiano, Senato, Cavour, Repubblica, Vittor Pisani e Duca d’Aosta. La manifestazione organizzata da “Rete studenti” e dal collettivo “Casc Lambrate” ha come slogan “Salvini la pacchia è finita”. Il serpentone formato da numerose persone, che si è avviato mentre i giovani scandivano lo slogan “siamo tutti antifascisti”, è controllato a vista da Forze dell’Ordine e Polizia Locale. Per ora non si segnalano incidenti, salvo l’imbrattamento di alcune vetrine da parte di gruppi di autonomi e il traffico impazzito in tutto il centro cittadino. Il Corteo si è quindi concluso alle 13.00 circa in Piazza Duca d’Aosta senza che si verificasse nessun episodio degno di nota. Nel pomeriggio, Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto ha commentato la manifestazione accusando il Sala di doppiopesismo: “Dal centro alla zona della stazione Centrale il traffico è andato in tilt, come da previsioni: il sindaco Sala, che si era lamentato della chiusura di corso Monforte per il vertice in prefettura di settimana scorsa, ora non dice nulla?”. “Due pesi e due misure come sempre: quando a creare disagi sono i suoi amici la sinistra tace“. Per poi definire i manifestanti: “studenti che hanno sfruttato il venerdì per farsi il fine settimana lungo e antagonisti dei centri sociali che si sono scagliati contro la possibilità che la polizia faccia controlli anti-droga all’esterno delle scuole“. che, ha concluso “hanno imbrattato una vetrina di Benetton, oltre a protestare davanti a Zara e Assolombarda. Siamo all’assurdo: questi ragazzi della legalità proprio non vogliono saperne“.  

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Triennale, presentato il nuovo programma

La Triennale di Milano, sotto la guida del Presidente Stefano Boeri, ha presentato oggi il suo nuovo progetto culturale, che ingloberà diversi settori: design, moda, architettura, urbanistica, arti visive, new media, fotografia, performance, teatro, danza e musica. “Ci troviamo in un momento in cui una comunicazione aperta e onesta non solo è necessaria, ma è rivoluzionaria – ha affermato Boeri – Quando i governi e la politica sembrano non riuscire più a rispondere ad alcuni bisogni fondamentali della società, siamo spinti a guardare ad altri luoghi, come le istituzioni culturali e creative, per facilitare il confronto e il dialogo”. È stato anticipato il fil rouge della XXII Esposizione Internazionale, che s’intitolerà “Broken Nature: Design Takes on Human Survival”, curata da Paola Antonelli: “Abbiamo fatto passi da gigante con le partecipazioni internazionali, alcune figurano per la prima volta, come Camerun e Sri Lanka Il concetto di ‘restorative design’ risuona con forza e sensibilità nelle partecipazioni internazionali e ci permette di credere nel potere del design di aiutare i cittadini a comprendere la complessità, valutare i rischi, adattare i comportamenti e chiedere cambiamenti”. Tra le mostre dell’esposizione anche “La nazione delle piante”, un’esposizione curata da Stefano Mancuso: “L’universo delle piante è la nazione più popolosa della terra e non ha voce. Sarà un viaggio di esplorazione, dove impareremo a conoscere le piante, come memorizzano le informazioni e come imparano“. Tra le iniziative presentate in Triennale, questa mattina a Milano anche l’apertura del Museo Permanente del Design Italiano, curato da Joseph Grima: “Le imprese non soltanto supportano la cultura ma la producono Noi vogliamo rappresentare un polo di ricerca, facendo diventare la Triennale un punto di riferimento importante, qualcosa di stabile che racconterà anche alle generazioni future cos’è successo di straordinario negli ultimi decenni“. Dovendosi basare su una collezione, inizialmente “abbiamo pensato di agire velocemente – ha continuato Grima – e abbiamo visto che cosa esiste già in questo edificio, anche grazie agli archivi delle ultime triennali, riorganizzando quello che c’è. Lo presenteremo in modo molto semplice per leggere la storia del design in uno spazio che sia vivo“. È stato ribadito inoltre il ruolo fondamentale della relazione con la città di Milano, grazie al nuovo Urban Center che verrà allestito all’interno degli spazi di viale Alemagna. Tutti i progetti legati all’architettura fanno capo a Lorenza Baroncelli e tra quelli presentati dal palco, anche Triennale Off, una rigenerazione urbana degli spazi circostanti tra la stazione Cadorna e il Palazzo dell’Arte. Il Triennale Teatro dell’Arte intende consolidare il proprio ruolo di centro internazionale per le performing arts. La proposta culturale, affidata ad Umberto Angelini, curatore per il teatro, la danza, la musica e la performance, continuerà ad articolarsi in due momenti: la stagione teatrale al Teatro dell’Arte e il festival FOG Milano Triennale Performing Arts, che si apre a tutta la città. Il programma presentato prevede inoltre un ampio cartellone di collaborazioni con, tra gli altri, il MoMa di New York, la Tate e le Serpentine Galleries di Londra, il Teatro della Scala, il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Franco Parenti, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, oltre a mostre sull’architettura e una retrospettiva sul lavoro di design di Enzo Mari.

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Via Corelli, scontro fra Sala e l’opposizione

Ad accendere le polveri è stato lo stesso Sindaco Giuseppe Sala è intervenuto che, a margine della presentazione del programma della Triennale, ha espresso la sua opinione in merito alla situazione del Centro per i Rmpatri (CPR) di via Corelli: “Nell’incontro con Salvini avevo segnalato il problema generale sulla questione migrazioni a Milano. Se ci sono formule che tolgono un tetto a chi ce l’ha e li mettono per strada è peggio anche per la città. Lo chiedo anche ai miei concittadini: anche se il sistema attuale non è perfetto, queste persone devono dormire per strada o nei parchi? Ma non è peggio per tutti noi?”. Concludendo: “Se poi pensiamo che il Comune ci provvederà, mettendo mano alla situazione e investendo altre risorse per trovare questi spazi, siamo punto e da capo”. Immediata la replica di Silvia Sardone, Consigliere del Gruppo misto in Comune e Regione, “Sala si conferma contrario alla trasformazione di via Corelli in Centro per l’identificazione ed espulsione degli immigrati. Lo fa  con una banalissima motivazione: se togliamo un tetto, gli immigrati finiranno per strada. Evidentemente non si è reso conto che grazie alle sue politiche pro accoglienza la città si è già riempita di immigrati, spesso clandestini, che dormono per strada o nei parchi, bivaccano o occupano edifici abbandonati”. Concludendo con il dire che la trasformazione del centro di via Corelli “è una scelta giusta e necessaria per aumentare i rimpatri di chi non ha diritto di stare in Italia“. Sul tema, l’Assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato attacca direttamente il Sindaco Sala: “è evidente che, la sua cultura, è diventata una cultura che non prevede il rimpatrio di immigrati, ma solo ospitalità di questi a spese del contribuente italiano”. Poi spiega: “sei richieste su dieci presentate da migranti richiedenti asilo sono state respinte negli ultimi anni dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale” persone “rimaste libere di circolare illegalmente sul nostro territorio“. Secondo l’esponente di Fratellid’Italia vi è la necessità “di aprire il cpr con urgenza, entro fine anno”  senza che vi sia un aggravio di spese per la Pubblica Amministrazione, perché, conclude “essendo un cas, già pesa sulle tasche comunali, quindi, l’unica cosa che dovrebbe fare Sala, è quella di prendere queste persone e suddividerle nei vari centri di accoglienza comunali presenti nella città, dove posto ce n’è visto che gli sbarchi da un anno sono diminuiti!“.

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