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Milan l’è un gran Milan diventa un video

“Milan l’è un gran Milan“, la canzone simbolo di Milano diventa un video che racconta la voglia del capoluogo lombardo di ripartire con entusiasmo. Un’idea nata dall’autrice teatrale Sabina Negri che dopo “le sconfortanti immagini che per mesi sono passate in televisione e sui social di una città in ginocchio, di persone smarrite, in balia di un nemico invisibile”, ha voluto cantare e raccontare la grandezza di Milano. “Da lombarda, nata a Codogno, non potevo restare indifferente a quello che sta accadendo nella nostra Regione e all’immagine che ne sta uscendo, in toni, a volte troppo esagerati – spiega l’artista -. Con il musicista Simone Spreafico, la cantante Patrizia Rossi, e con il coordinamento artistico del regista Lorenzo Loris, ho pensato di far entrare nelle case la nostra voce di milanesi: il nostro dialetto, la tradizione popolare, l’orgoglio di essere milanesi in un ‘recitar cantando’ che ha lo scopo di farci sentire più vicini gli uni agli altri“. ANSA

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Arrestati due pluripregiudicati con documenti falsi

Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha arrestato due pluripregiudicati, un 41enne cittadino marocchino e un 40enne georgiano in possesso di documenti falsi. Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Lambrate, giovedì pomeriggio 28 maggio in Largo Murani, hanno fermato due persone per un controllo. Un uomo è risultato in regola con i documenti mentre l’altro ha esibito un passaporto, una carta di identità e una patente di guida tutte di nazionalità belghe. La conformazione dei documenti ha insospettito gli agenti, che li hanno sottoposti all’analisi dei colleghi della Polizia Scientifica, i quali hanno accertato che, in effetti, fossero tutti documenti falsi. Il successivo fotosegnalamento e la rilevazione delle impronte del controllato hanno poi fatto emergere una lunga serie di “alias” dietro ai quali l’uomo aveva nascosto la sua vera identità: il 41enne è risultato essere un cittadino marocchino pluripregiudicato per reati di spaccio di stupefacenti con diversi anni ancora da scontare. Martedì 2 giugno nel pomeriggio, invece, i poliziotti della volante del Commissariato Lambrate hanno arrestato un 40enne in Piazza Gobetti. Al momento del controllo l’uomo ha esibito documenti attestanti la nazionalità greca, una residenza in Spagna e, come luogo di nascita, la Russia. Anche in questo caso l’analisi documentale eseguita dagli agenti del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica ha confermato la falsità della patente e del passaporto; la comparazione delle impronte digitali, inoltre, ha permesso di scoprire che l’uomo fosse in realtà di nazionalità georgiana e che, lo scorso ottobre, era stato destinatario di espulsione come misura alternativa alla detenzione. Gli agenti del Commissariato Lambrate hanno dunque arrestato il 40enne per inosservanza del provvedimento d’espulsione; gli hanno, inoltre, contestato sanzioni amministrative per oltre 5000 euro e sequestrato la macchina spagnola sulla quale viaggiava.  

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Arrestato Marocchino con una Smith & Wesson

Ieri pomeriggio la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino marocchino di 36 anni per detenzione di droga ai fini di spaccio, detenzione illegale di armi e ricettazione. Alle 18.45 la Centrale Operativa della Questura di Milano ha diramato una nota di ricerca di un’autovettura Audi A3 con due persone a bordo in possesso di un’arma da fuoco e che circolava in Viale Stelvio. GIi agenti dell’UOPI del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia, in servizio di vigilanza agli obiettivi sensibili, mentre transitavano lungo Corso Buenos Aires, hanno notato l’auto che corrispondeva alle descrizioni e hanno comunicato il tutto alla Centrale Operativa della Questura che ha inviato altre volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale in ausilio. I poliziotti hanno fermato l’auto tra via Gaffurio e via Gomes: il conducente è stato trovato in possesso di un revolver Smith & Wesson privo di cartucce nel tamburo, due cartucce calibro 38 compatibili con l’arma, un involucro contenente altre cartucce, 2000 euro in banconote di piccolo taglio, 4 involucri contenti 499 grammi di eroina. A seguito di perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno anche sequestrati tre cellulari all’uomo, risultato avere il permesso di soggiorno scaduto.  

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Procura: depositato dossier sul clima d’odio intorno a Fontana

Una trentina di pagine di documenti, intitolate “clima di odio”, in cui vengono raccolte tutte le minacce ed intimidazioni on line e non solo rivolte al governatore lombardo Attilio Fontana, sotto scorta. Le ha depositate oggi in Procura a Milano, come “produzione documentale”, il legale del presidente, l’avvocato Jacopo Pensa. Ci sono anche lettere anonime spedite alla famiglia Fontana, come una nella quale si paventa “un incidente stradale occasionale”. Le carte sono state depositate al pm Alberto Nobili, capo dell’antiterrorismo. ANSA  

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1.273 morti nelle RSA di Milano

Dal 20 febbraio al 20 maggio nelle Residenze sanitarie milanesi sono morte per coronavirus 1273 persone mentre il 40% degli operatori, a fine aprile, era assente per motivi legati alla diffusione del Covid 19. Sono i dati di un dossier dell’Ats di Milano riportato in cui si descrive l’evolversi dell’epidemia di coronavirus tra gli ospiti di queste strutture. L’Ats di Milano,ha raccolto i numeri forniti dalle Rsa dell’intero territorio che comprende anche il lodigiano, in particolare quello dei decessi: al 20 maggio: il 26 per cento dei morti, ha avuto certamente il Covid-19, il 34 per cento ha manifestato sintomi sospetti. In tre mesi, dal 20 febbraio al 20 maggio le strutture dichiarano 4.486 morti e più della metà, il 59,6% sono attribuibili al virus. Nelle Rsa di Milano città il valore più alto: 61,65%, 1273 persone tra covid accertato e sospetto. “Informazioni che ci devono far riflettere” dice Vittorio Demichelis , direttore sanitario dell’Ats Milano secondo il quale “per affrontare la questione sarebbe servito più personale” e “andrà rivalutata la sicurezza delle strutture“. ANSA  

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Alan Rizzi (FI): Majorino è un totalitarista

“Majorino non si smentisce“, lo afferma il Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia, Alan Rizzi, che poi aggiunge, “L’emergenza Covid ha svelato la vera identità politica dell’europarlamentare: un totalitarista. L’idea di ‘denunciare’ una parte politica autorizzata a manifestare è tipica delle forze politiche estremiste. Drammatico che ad utilizzare queste parole sia un eurodeputato che si definisce democratico“. “Ormai la sinistra milanese di ispirazione majoriniana non ha più nulla di democratico” sostiene Rizzi, dopo avere visto riportato sul Corriere il post in cui Majorino scrive: Credo che gli organizzatori e i presenti alla manifestazione del 2 giugno vadano trattati come Pappalardo e quindi denunciati. “Dall’istigazione alla minaccia“, prosegue Rizzi, “E’ questa l’idea di sinistra che ha il Sindaco Beppe Sala?“, si chiede il Sottosegretario vista anche la pubblicazione del nuovo libro del Sindaco Sala dal titolo: “Società: per azioni“. “Se il modello di sinistra del sindaco è rappresentato dalla sua maggioranza in Consiglio Comunale, con una buona parte legata a Majorino, dunque non c’è nulla di nuovo in ciò che vuole; ma un vero ritorno al passato con una sinistra comunista totalitaria e con deviazioni anti-democratiche“. “Spiace che né il Presidente del Parlamento Europeo, il democratico Sassoli, né il segretario del PD Nicola Zingaretti siano intervenuti sulle dichiarazioni pericolose di Majorino in merito alla radicalizzare la protesta contro la Giunta Regionale. Oggi più che mai – Conclude Rizzi – viste le nuove affermazioni minacciose dell’eurodeputato, un partito che per tramite dei suoi dirigenti invoca un clima di responsabilità nazionale deve prendere le distanze da Majorino.  

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