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Verdi all’attacco di MM: “Cambiamo la dirigenza”

Verdi all’attacco di MM: “Cambiamo la dirigenza”. Giuseppe Santagostino ha condiviso su Facebook un ampio intervento in cui si evidenziano i limiti e i problemi dell’attuale gestione: “La gestione del verde passa da un appalto esterno a MM, cosi come nel corso degli ultimi vent’anni è passata quella dell’acqua e delle fognature, quella delle case popolari, quella dei depuratori di S.Rocco e Nosedo, i sottopassi stradali. Se osserviamo i bilanci l’antica società di progetto ha cambiato pelle e diventa una strana multiservizi senza attività lucrose fuor del servizio acquedotto, un gestore in house di risorse comunali: secondo i rilievi di Arera spesso sono state usate risorse provenienti dalla tariffazione idraulica per tappare i buchi più evidenti della gestione degli ERP, eludendo proprio lo spirito della legge. Per questo motivo la prossima inevitabile confluenza in gestore unico sottrarrà al Comune la gallina dalle uova d’oro che ha sin qui tappato i buchi di una gestione da minimo della vita degli ERP, mentre i 20 mln del confluendo verde probabilmente prenderanno loro lo spazio di salvatore della patria delle pubbliche finanze milanesi se i buchi continueranno ad esserci. Ma l’aspetto più interessante è un altro: la somma di competenze e remunerazioni degli ultimi vent’anni è andata mascherando la progressiva regressione dell’attività tipica di progetto, ovvero il core business di MM. I motivi di queste due derive contemporanee sono scritti nella genetica di MM: società per azioni a titolare unico, fu la principale dispensatrice di tangenti generate proprio dagli appalti del Comune che non ebbe problema alcuno nel pagarle 193 miliardi a chilometro la linea 3, quando i costi previsti erano di 50 miliardi. Dopo il 1992 questa politica di finanza allegra comunale pro-partiti, finì e con essa gradatamente svanì la centralità della partecipata che a parte i fasti Expo e qualche appalto italiano ha visto le attività di ingegneria passare dai 110 mln del 2011, primo anno della gestione Cetti, ai 30 del 2019, mentre il vero salvatore si confermava il SII, grazie anche agli adeguamenti tariffari chiesti per investimenti solo parzialmente fatti. Si verifica dunque un salvataggio a rovescio da parte del Comune verso la sua partecipata che da cassa continua e vanto ingegneristico, sembra diventata il rifugio delle gestioni onerose il cui valore tiene però alti artificiosamente i suoi altrimenti asfittici fatturati. La gestione del verde non pare sfuggire a questo andazzo caritatevole, anche perché le competenze oggi sono tutte in capo al Comune, i cui tecnici, per me che osservo la cosa sul campo, hanno occhio ed esperienza maturati nella gestione prima del Coges e ora di Miami e quindi, avendo l’obiettivo di riportare la gestione in house, questa poteva finire senza troppi giri proprio nell’ambito comunale. Trovo che il rapporto tossico tra Comune e Partecipata abbia poi il suo tratto più inquietante nella gestione del Piano Periferie, demandata a Bina di MM, come se la principale opzione politica del quinquennio trascorso fosse cosa da ordinaria amministrazione gestibile da un dirigente qualsiasi, per quanto lautamente pagato (faccio notare che alla voce Amministrazione trasparente, manchino del tutto gli importi corrisposti ai suoi 37 dirigenti) quando la lentezza e gli scarsi risultati raggiunti mostrano che forse tale direzione avrebbe dovuto venire esternalizzata, perché la somma della nulla produttività della macchina comunale deputata, e lo scarso impegno di MM fanno un accoppiata dai ritorni politici nulli. Da ultimo proprio la risposta lenta (e al momento invisibile) di MM alle clamorose opportunità offerte prima dal 70% e ora dal 110% paiono indicare che è giunto il momento di rimettere il carrozzone di Politecnico Vecchio 8 in carreggiata, facendone riemergere la vocazione progettuale; lo stesso dicasi per le opportunità che nasceranno dalla confluenza in unico gestore del SII dove MM potrebbe fungere da leader progettuale delle nuove reti ma, a occhio, non pare che nemmeno qui ci siano grandi entusiasmi e progetti. Se fosse una società per azioni meno bizzarra, e se non fosse che dal Comune, come si è visto, tenendo ad essere troppo caritatevoli (probabilmente perché tra dirigenti di identica estrazione si tende a fare comunella), direi che sarebbe giunto il momento di un deciso cambio di governance puntando su energie mentali nuove e fresche, in luogo dei bolliti che ci ritroviamo oggi. Qualche migliaia di euro a una società di cacciatori di teste con obiettivi chiari, non ci impiegherebbero molto a cavar fuori i soggetti adatti”. (Se MM vorrà la ospiteremo volentieri per eventuali repliche)

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Superbonus per le case popolari

Superbonus per le case popolari. “..La Direzione Generale ha attivato nei confronti delle cinque aziende un’azione di coordinamento al fine di favorire la più ampia adesione alle misure di incentivazione nazionale che riguardano il recupero energetico del patrimonio residenziale pubblico..” ed ancora “..Abbiamo già effettuato un paio di incontri con Aler Milano che sta definendo un programma di investimenti per oltre 300 milioni di euro, e che ha già pubblicato una prima gara per 60 milioni di euro circa..”. Questo è un estratto della risposta, in merito alle azioni inerenti l’utilizzo del superbonus per le case popolari, che la Direzione Generale Politiche Abitative ha fornito, a seguito di formale richiesta, al Consigliere Regionale del M5S Lombardia, Nicola Di Marco, che commenta: “Quanto comunicato dimostra, con i fatti, che l’azione del Governo Nazionale guidato da Giuseppe Conte è orientata nella giusta direzione. Regione Lombardia e le Aler stanno inoltre dando seguito a quanto votato all’unanimità nel Consiglio Regionale di luglio, su una mozione a mia prima firma, dove si chiedeva proprio un impegno degli Enti competenti per sfruttare al massimo le possibilità date dal DL RILANCIO. Questa comunicazione è importante ed è un primo passo potrebbe consentire, con le strutture di Direzione Lavori e Negoziali/Legali attrezzate in modo congruo, una rivoluzione nel settore, con l’avvio di ristrutturazioni e riqualificazioni attese da anni e, grazie a questi lavori si potranno abbassare i costi per servizi. In particolare, sarà possibile la realizzazione del cappotto termico o di impianti di riscaldamento, la sistemazione degli infissi, pavimenti, pannelli solari, coloninne per la ricarica di veicoli elettrici. Sono interventi ormai improrogabili che garantiranno la valorizzazione del patrimonio e un miglioramento reale delle condizioni di vita degli inquilini. Si potrà coniugare la crescita economica ed occupazionale alla sostenibilità ambientale. Infatti, questo intervento darà una boccata di ossigeno alle piccole e medie imprese che saranno chiamate ad eseguire i lavori. Tra gli interventi già messi a gara (https://aler.mi.it/gara/repp-nn-56÷65-2020/) spiccano sicuramente, per quantità, quelli nei quartieri di Rozzano e Gratosoglio (Milano) dove vivono migliaia di inquilini od in numerose vie di Milano. Ma non sono da meno le decine di interventi nella Provincia di Milano come ad esempio a Trezzano sul Naviglio, a San Giuliano Milanese, a Sesto San Giovanni o a Legnano. Tutte situazioni che continueremo a monitorare puntualmente. Regione Lombardia non ha più scuse e deve indirizzare tutte le risorse proprie, che non dovrà più investire nelle manutenzioni – perchè coperte dalla misura nazionale – verso l’emergenza abitativa che cresce sempre più. E’ necessario un piano per aumentare lo stock di alloggi da destinare ai servizi abitativi. Solo così potremo dare una risposta soddisfacente ai Cittadini in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria ed ora economica e sociale. Il M5S Lombardia darà il proprio contributo con ulteriori proposte costruttive anche nella sessione di bilancio di previsione che si terrà in questa settimana e ci auguriamo una apertura da parte della maggioranza al fine di ribadire l’importanza del diritto alla casa che purtroppo, negli ultimi anni, in Lombardia è stato spesso penalizzato da un cronico sottofinanziamento delle Giunte che si sono succedute, condannando decine di quartieri al degrado ed ai più disparati disagi”.

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Favoritismi MM, Sollazzo (M5S): caso inquietante. Giunta riferisca in aula

Favoritismi MM, Sollazzo (M5S): caso inquietante. Giunta riferisca in aula e risponda alle domande dell’opposizione. L’opposizione insomma ha deciso di battere un colpo sul tema case popolari, tornato alla ribalta grazie a un discutibile articolo del Corriere della Sera che ha avuto almeno il merito di tornare a parlare di un tema che in molti conoscono: la gestione degli immobili erp. Il consigliere del M5S Simone Sollazzo ha presentato un’interrogazione alla Giunta rispetto ai casi di favoritismi nell’assegnazione di alloggi popolari MM, denunciati dal Corriere della Sera. Simone Sollazzo spiega: “il quadro disegnato dal Corriere è inquietante e vergognoso, tanto più che a Milano abbiamo ancora 20.000 domande inevase. Per questo motivo chiedo alla Giunta di fornire un aggiornamento sull’indagine avviata dalla stessa azienda MM soprattutto quali saranno le azioni che l’Amministrazione comunale ha intenzione di intraprendere e contemporaneamente rendere note le modalità con le quali vengono effettuati i controlli sulla gestione delle graduatorie e relativa assegnazione degli immobili del patrimonio gestito da MM. È necessario inoltre che il Sindaco Sala e l’assessore Rabaiotti vengano in aula a riferire sulla vicenda” Dal fascicolo di cui si parla, quello consegnato alla Guardia di Finanza (che ci risulta provenire dagli stessi che MM ha cacciato negli ultimi anni), l’azienda stessa ha dovuto far partire una indagine interna. I risultati interni saranno probabilmente nulli o si cercherà di scaricare tutto su Aler, mentre quelli della Guardia di Finanza probabilmente no. E non è detto che il sistema riesca a controllare anche i militari come controlla bene altri pezzi della Cosa Pubblica. Partecipa al sondaggio Per quale partito voterai alle elezioni amministrative di Milano  VOTA

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MM persino il Corriere si accorge che qualcosa non va

MM persino il Corriere si accorge che qualcosa non va. Dopo aver tenuto una linea genuflessa nei confronti di chi gestiva la sicurezza delle case popolari, un’altra manina passa un fascicolo allo stesso giornalista. Oggi lo stesso giornalista parla di un dossier che avrebbe verificato e che parla di una gestione allegra delle case popolari. Case date ad amici e parenti della dirigenza e via discorrendo. Un altro simbolo di una gestione che pare tutt’altro che di primo livello della cosa pubblica e su cui sono arrivate le critiche dell’opposizione. Secondo Marco Osnato, deputato di FdI: “Oggi abbiamo la plastica conferma di ciò che abbiamo detto da sempre, ovvero che il quadro idilliaco tratteggiato da Pisapia prima e da Sala poi sulle case popolari in realtà è una fotografia opaca di una mala gestione dove sciatteria amministrativa e incrostazioni gestionali si sovrappongono a ingerenze partitiche nell’operato aziendale! La favola, alla quale non abbiamo peraltro mai creduto, della “meravigliosa gestione” dell’edilizia popolare da parte del Comune è smentita, prima dalle quotidiane lamentele che raccogliamo dagli inquilini, e ora da notizie di stampa gravissime che testimoniano una concezione tutt’altro che trasparente della cosa pubblica. Mi chiedo cosa farà il sindaco è come si comporteranno quegli esponenti del PD sempre pronti a infangare chiunque stia dall’altra parte, basandosi su illazioni spesso costruite ad arte, e che – oggi – si trovano a doversi assumere la responsabilità politica di un gravissimo fallimento politico con evidenti tratti di illegalità diffusa?”. Alessandro De Chirico, Forza Italia, rincara la dose: “L’articolo pubblicato questa mattina dal Corriere della Sera, sulle basi di un’inchiesta giudiziaria tuttora in corso, accende luci sinistre sulla gestione MM delle case popolari di proprietà del Comune di Milano. Alloggi di pregio o in centro città assegnati alla figlia di, all’autista di, all’attivista politica, all’uomo della security, alla portinaia, al commissario della Polizia Locale. Un quadro poco edificante, per non dir di peggio, che merita approfondimenti per individuare le responsabilità politiche, oltre a quelle penali, di chi sapeva ed ha taciuto in maniera connivente. Mi auguro che il giustizialista David Gentili, presidente della commissione anticorruzione, si attivi oggi stesso per convocare quanto prima un’audizione della dirigenza MM coinvolgendo le commissioni Casa ed Enti Partecipati. Nel frattempo mi auguro che il sindaco Sala, finito di aprire “il pacco del terrone”, si dedichi concretamente ai problemi della città. E la casa è uno dei grossi problemi irrisolti da questa amministrazione, a meno che nello scomputo degli alloggi consegnati non rientrino quelli di questa che sembra essere una nuova parentopoli“.    

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Protesta dei cittadini contro le vibrazioni causate dalla Metropolitana

Si è tenuta questa mattina alle ore 12 in piazza Argentina il flashmob organizzato dai cittadini residenti nel tratto Pacini/Piola/Loreto per sensibilizzare ATM e il Comune sulle problematiche generate dalle vibrazioni e dai rumori emessi dai convogli della metropolitana che transitano su quelle tratte. C’è stata una buona presenza di cittadini a testimoniare il loro disagio e un grande coinvolgimento dei passanti che hanno sottoscritto la petizione promossa dalla Consigliera di Forza Italia del Municipio 3 Mery Azman rivolta alle istituzioni. È stata un’occasione di incontro e di scambi di opinione con i rappresentanti istituzionali presenti che hanno garantito ai cittadini la loro attenzione e il supporto nelle sedi competenti. La manifestazione è stata vivacizzata da una mostra di disegni sul tema vibrazioni e metro realizzata dai piccoli alunni della Scuola dell’infanzia SS. Redentore di via Palestrina 11 i quali con questo gesto hanno voluto esprimere anche il loro disagio per le vibrazioni. Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia, nei prossimi giorni presenterà un’interrogazione per conoscere gli esiti dei rilevamenti effettuati all’interno del condominio di via Palestrina 13. Le firme raccolte a sostegno dell’iniziativa  verranno consegnate al Sindaco Sala in una futura manifestazione da organizzare davanti a Palazzo Marino.  

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MM, altri feriti per una frenata improvvisa, De Pasquale (FI): Granelli dia spiegazioni

Un altro episodio di frenata improvvisa, con feriti, in metropolitana. Sulla linea 1, a Cadorna, intorno alle 16 di ieri, un treno ha frenato improvvisamente. Almeno otto, secondo il 118, le persone coinvolte, tra cui un bambino di 8 anni. Per tutti le condizioni non sarebbero gravi (codici verdi). La circolazione è stata sospesa tra Pagano e Cairoli per prestare soccorso a dei passeggeri “in seguito all’attivazione di una frenata di sicurezza“, spiega Atm su Twitter. Poco dopo le 17,30, i soccorsi sono stati ultimati e la circolazione è ripresa regolare su tutta la linea. Pochi giorni fa un analogo episodio si era verificato sulla linea 2. Sull’episodio è intervenuto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Fabrizio De Pasquale: “Ancora una frenata brusca e uno stop del servizio sulla M1 . Esigiamo fino da lunedì risposte da Granelli e da Atm per conoscere i motivi per cui si moltiplicano frenate e stop improvvisi che determinano situazioni di panico e di rischio. Prima di qualsiasi aumento del biglietto occorre prima garantire un servizio efficiente“.  

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