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Milano, Monza Brianza, Lodi: manifatturiero pronto a ripartire

Milano, Monza Brianza, Lodi: manifatturiero pronto a ripartire. Migliora la situazione finanziaria delle imprese, in forte crescita il lavoro agile, anche se meno del 50% lo manterrà. La Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Unioncamere Lombardia hanno indagato le conseguenze della pandemia e le strategie di reazione adottate dalle imprese nell’ambito delle attività trimestrali di monitoraggio del manifatturiero, a distanza di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Le interviste sono state realizzate nella prima metà di aprile 2021, quando le imprese si sono trovate in zona rossa e arancione. Nel manifatturiero le criticità prevalenti sono legate a problemi con i clienti e gli ordinativi, problema segnalato dal 32,4% delle imprese industriali di Milano, il 28,6% di Monza Brianza, il 25% di Lodi. A Lodi il dato più importante sono i problemi di approvvigionamento/organizzazione col 29,5%, che per Milano e Monza Brianza sono rispettivamente 22,8% e 26,4%. Con la ripresa della domanda mondiale stanno inoltre emergendo anche difficoltà di reperimento dei materiali e significativi rincari delle materie prime e semilavorati. Dalle dichiarazioni degli imprenditori emerge una situazione difficile anche se in lento miglioramento la percentuale che dichiara di non avere alcun problema è abbastanza elevata (16,2% per Milano, 14,3% per Monza e Brianza, ancora più alta con 22,7% per Lodi. Le imprese che dichiarano di aver subito perdite difficilmente recuperabili sono 10,1% per Milano, 14,3% per Monza Brianza, 9,1% per Lodi. Le imprese in questo periodo di difficoltà hanno fatto largo impiego degli ammortizzatori sociali: il 37,3% per Milano, il 29,3% per Monza Brianza, il 27,3% per Lodi dichiara di aver utilizzato recentemente la Cassa Integrazione. Questo strumento ha permesso di limitare il ricorso a provvedimenti con impatti maggiormente negativi sull’occupazione come la riduzione dell’organico e il mancato rinnovo dei contratti in scadenza. Nell’industria il 26,3% delle imprese di Milano, il 32,1% di Monza Brianza, il 36,4% a Lodi ha dichiarato di non aver avuto ripercussioni o di avere aumentato l’organico, con imprese in espansione (22,8% a Milano, 20% a Monza Brianza, 18,2% a Lodi). Interessanti i dati sullo smart working: oltre la metà delle imprese lo ha adottato durante la pandemia nell’industria (62,1% a Milano, 59% a Monza Brianza e 55% a Lodi). Non tutte le imprese sembrano comunque intenzionate a rendere strutturale questa modalità di lavoro: non lo sono il 52% a Milano, il 64,6% a Monza Brianza, il 54,2% a Lodi.

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Conclusa l’esperienza presso l’Ospedale Fiera Milano del team della ASST Monza

Ieri, venerdì 28 maggio, si è conclusa l’esperienza presso l’Ospedale Fiera Milano del team della ASST Monza. Il Modulo N (questo il nome operativo del modulo da 14 posti letto gestito da ASST Monza in Fiera Milano) è stato, fra tutti, quello che meglio ha rappresentato l’idea di collaborazione interaziendale di istituti sia pubblici che privati. Guidati dalla dott.ssa Egle Rondelli (Responsabile Medico) e della dott.ssa Simona Vimercati (Coordinatore Infermieristico) si sono infatti alternati medici anestesisti ed Infermieri di Area Critica provenienti da Ospedale San Gerardo di Monza, Ospedale di Desio, Ospedale di Vimercate, Policlinico San Matteo Pavia, ICS Maugeri, Clinica Città Studi e Casa di Cura Villa Igea. Insieme, nel periodo compreso tra il 2 novembre 2020 ed il 28 maggio 2021, hanno trattato 92 pazienti molto gravi, tutti intubati e ventilati provenienti da tutta la Lombardia. La mortalità rilevata è stata del 20%, un numero straordinariamente basso comunque lo si consideri. Solo 3 pazienti hanno richiesto il ricovero in un ECMO Center, tutti gli altri sono stati gestiti all’interno dell’Ospedale in Fiera che ha dunque mostrato le caratteristiche di un vero Ospedale di I livello. “Hanno dovuto affrontare – spiega il prof. Giuseppe Foti, Direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza della ASST Monza – oltre alla pandemia Covid anche l’epidemia di germi aggressivi resistenti a tutti gli antibiotici e questo ha comportato la necessità di aggiungere isolamento all’isolamento, ridurre la capacità ricettiva ed affrontare infezioni difficilmente governabili. Nonostante ciò l’esito clinico è stato straordinariamente positivo. Non tutto il personale aveva la stessa esperienza nel gestire pazienti così complessi ma lo straordinario entusiasmo, la cooperazione fra pari, lo spirito di squadra e lo scambio di esperienze diverse immediatamente applicate nel contesto operativo hanno fatto la differenza. Un grande grazie a tutti loro”. “La struttura della Fiera – sottolinea il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparone – ha rappresentato un aiuto fondamentale per il sistema sanitario Lombardo. Senza il supporto aggiuntivo del modulo da 14 posti letto in fiera, l’occupazione nei nostri ospedali avrebbe raggiunto livelli non sostenibili: 43 il picco di posti letto per malati di terapia intensiva in un solo giorno raggiunto durante la seconda ondata e 37 quello durante la terza ondata che si aggiungono a quello di 71 pazienti della prima ondata al San Gerardo. Un plauso quindi alla iniziativa dell’Ospedale in Fiera e ha chi ha saputo gestire così bene ambedue i fronti su cui siamo stati impegnati”.

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La guerra fredda sui vaccini in Brianza

La guerra fredda sui vaccini in Brianza è in atto. E alcuni potrebbero parteciparvi senza nemmeno accorgersene. Oppure, nella peggiore delle ipotesi, sapendolo. Mario Draghi ha sottolineato l’importanza della partecipazione del presidente Biden al Consiglio europeo nel suo primo intervento in Parlamento. Un dettaglio passato quasi inosservato del suo discorso, ma è stato l’unico ad avere un effetto pratico rapido ed essenziale: una multinazionale ha annunciato l‘inizio della produzione di vaccini Pfizer nella provincia di Monza e Brianza. Una multinazionale americana. E nello stesso tempo le televisioni italiane hanno iniziato a raccontare nel dettaglio cosa succede in Myanmar, Stato protetto dalla Russia di Putin. Proprio la stessa Russia a cui si vorrebbero rivolgere alcune Regioni come Lazio e Campania per avere il vaccino Sputnik, ma che appena lo hanno dichiarato si sono viste rispondere subito da Draghi di non fare fughe in avanti. Gli americani hanno aperto una porta, meglio non appoggiarsi ancora al “killer” Putin. Perché per ora a Monza si infialeranno i vaccini, una parte della produzione. E se diciamo ancora è perché l’ex “good guy” di Trump ha già piazzato un colpo proprio in Brianza: il fondo sovrano russo ha stretto un accordo per la produzione di vaccini Sputnik con un’azienda brianzola perché i russi non hanno le strutture a differenza degli americani. Però hanno soldi e tecnologia medica. E nella loro caccia a stabilimenti, hanno trovato anche quello italiano di Caponago. L’aspetto più assurdo di tutta la guerra fredda sui vaccini in Brianza però resta il fatto che entrambi gli stabilimenti produrranno vaccini. Ma per ora non è in programma che siano distribuiti in Italia. Quindi le aziende sul nostro territorio lavoreranno per salvare le vite di cittadini di altre nazioni.

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La Lombardia chiede indietro i mobili al Quirinale

La Lombardia chiede indietro i mobili al Quirinale. Il Consiglio regionale ha approvato oggi con 63 voti favorevoli e due astenuti una mozione presentata dalla Lega (primo firmatario Alessandro Corbetta) che chiede la restituzione degli arredi originali della Villa Reale di Monza, collocati e custoditi al Palazzo del Quirinale e a Montecitorio. Nel mobilio reale un tempo a Monza ma ora a Roma figurano, tra i pezzi più famosi, gli splendidi seggioloni di Andrea Brustolon del XVII secolo (in bosso scolpito, intagliato e patinato, che raffigura i 12 segni zodiacali) e il salotto dell’imperatore di Germania (con mobilio in legno intagliato e dorato) e un salotto in stile veneziano. “So perfettamente che i tentativi di restituzione svolti negli ultimi decenni – ha detto il consigliere della Lega Alessandro Corbetta – non sono andati a buon fine, ma questa è una battaglia da continuare perché quegli arredi appartengono alla Reggia e devono tornare a Monza. Riaverli darebbe un impulso importante e concreto alla rinascita della Reggia, anche a seguito del ritorno in mani pubbliche dell’intero complesso”. Il documento è stato integrato con un emendamento presentato da Luigi Ponti (PD) col quale si chiede al Consorzio della Reggia di sviluppare un progetto di valorizzazione museale della Villa per mostre dedicate agli arredi delle varie epoche. Respinta invece una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario Marco Fumagalli) che puntava al rilancio e valorizzazione della struttura storico attraverso una gestione in house tramite il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza “perché la Giunta – ha sottolineato l’Assessore Stefano Bruno Galli – sta già operando in tal senso”.

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Tim: banda ultralarga in arrivo per 168 comuni lombardi

Tim: banda ultralarga in arrivo per 168 comuni lombardi. TIM accelera sullo sviluppo della banda ultralarga in Lombardia avviando un importante piano che già da oggi rende disponibili i collegamenti in fibra ottica nelle “aree bianche” di 168 comuni distribuiti sull’intero territorio regionale, che aumenteranno progressivamente nel corso delle prossime settimane, attraverso l’accensione di 470 armadi stradali collegati alla rete FTTC (Fiber to the cabinet). L’iniziativa, che rientra nell’ambito di un importante programma nazionale, ha l’obiettivo di dare attuazione alle disposizioni emergenziali arrivate dalle principali Istituzioni e Autorità del Paese. In particolare, con riferimento all’articolo 82 del decreto “Cura Italia” per l’emergenza Covid-19, all’Ordinanza della Presidenza del Consiglio e alle misure urgenti di Agcom riguardanti i servizi a banda larga e ultralarga. Un insieme di misure rivolte agli operatori con la richiesta di adottare tempestive iniziative atte a potenziare le infrastrutture di rete e a garantirne il funzionamento e l’operatività migliorandone la disponibilità, la capacità e la qualità, consentendo inoltre di rafforzare la rete gestendo i picchi di traffico di questa fase. I 168 comuni della Lombardia già oggetto di questo intervento sono così distribuiti a livello delle singole province: Bergamo 9, Brescia 24, Como 19, Cremona 3, Lecco 3, Lodi 7, Mantova 6, Milano 28, Monza e della Brianza 14, Pavia 11, Sondrio 10 e Varese 34. TIM, sulla base del programma di copertura, ha già “acceso” i servizi a banda ultralarga nei comuni che rientrano  nella prima tranche di interventi, rendendoli disponibili sia alla clientela retail, sia a quella wholesale. TIM, inoltre, sta dando ulteriore impulso allo sviluppo della fibra ottica nelle “aree bianche” della Lombardia attraverso un piano di cablaggio sviluppato congiuntamente con Infratel, riguardante altri comuni della regione. Grazie a questo importante programma infrastrutturale, un sempre maggiore numero di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni é abilitato ai servizi a banda ultralarga fino a 200 Mbps per soddisfare la crescente domanda di connettività nelle zone rurali e a bassa densità abitativa del Paese, anche nell’ottica di sostenere lo Smart working. Per assicurare connessioni ultrabroadband nei comuni non ancora raggiunti dalla fibra, inoltre, TIM conferma il proprio impegno per la diffusione di connessioni ultrabroadband grazie alla tecnologia FWA (Fixed Wireless Access). Questo l’elenco dei comuni interessati dagli interventi nelle aree bianche: Provincia di Milano: Abbiategrasso, Basiano, Bernate Ticino, Casarile, Casorezzo, Cassinetta di Lugagnano, Cerro Maggiore, Colturano, Corbetta, Dairago, Grezzago, Magenta, Magnago, Marcallo con Casone, Masate, Nerviano, Parabiago, Pogliano Milanese, Pozzo D’Adda, San Colombano al Lambro, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Santo Stefano Ticino, Senago, Vanzaghello, Vanzago, Vernate, Vittuone Provincia di Bergamo: Albano Sant’Alessandro, Ciserano, Entratico, Gandosso, Pianico, Scanzorosciate, Torre de’ Roveri, Trescore Balneario, Zandobbio Provincia di Brescia: Alfianello, Artogne, Azzano Mella, Berzo Inferiore, Borgo San Giacomo, Brandico, Caino, Cividate Camuno, Desenzano del Garda, Edolo, Gardone Riviera, Lograto, Lonato del Garda, Longhena, Mairano, Malegno, Monticelli Brusati, Orzinuovi, Paratico, Ponte di Legno, Rovato, San Felice del Benaco, Soiano del Lago, Verolavecchia Provincia di Como: Albese con Cassano, Appiano Gentile, Arosio, Bregnano, Canzo, Carimate, Caslino D’Erba, Casnate con Bernate, Erba, Locate Varesino, Longone al Segrino, Maslianico, Mozzate, Novedrate, Oltrona di San Mamette, San Fermo della Battaglia, Senna Comasco, Torno, Turate Provincia di Cremona: Chieve, Montodine, Voltido Provincia di Lecco: Malgrate, Robbiate, Verderio Provincia di Lodi: Borghetto Lodigiano, Casaletto Lodigiano, Castiglione d’Adda, Cervignano d’Adda, Fombio, Graffignana, Mulazzano Provincia di Mantova: Bagnolo San Vito, Casaloldo, Gonzaga, Mantova, Medole, Ostiglia Provincia di Monza e della Brianza: Bellusco, Biassono, Busnago, Caponago, Carnate, Lazzate, Limbiate, Macherio, Mezzago, Monza, Roncello, Vedano al Lambro, Verano Brianza, Vimercate Provincia di Pavia: Broni, Casei Gerola, Cigognola, Montebello della Battaglia, Montescano, Montù Beccaria, Robbio, Sannazzaro de’ Burgondi, Semiana, Trivolzio, Trovo Provincia di Sondrio: Cedrasco, Colorina, Faedo Valtellino, Fusine, Gordona, Mese, Montagna in Valtellina, Piateda, Prata Camportaccio, Rogolo Provincia di Varese: Besano, Bodio Lomnago, Brebbia, Brenta, Buguggiate, Caravate, Casale Litta, Casorate Sempione, Cassano Magnago, Cavaria con Premezzo, Cittiglio, Cremenaga, Cuasso al Monte, Daverio, Galliate Lombardo, Germignaga, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Inarzo, Jerago con Orago, Lonate Ceppino, Lonate Pozzolo, Marnate, Morazzone, Oggiona con Santo Stefano, Porto Ceresio, Ranco, Sangiano, Solbiate Olona, Somma Lombardo, Taino, Valganna, Venegono Superiore, Vergiate

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Confesercenti: “Beppe Sala ricordati della città metropolitana”

Confesercenti: “Beppe Sala ricordati della città metropolitana”. Il senso del comunicato diramato da Confesercenti Milano, Lodi e Monza e Brianza è questo. Un appello che tiene conto dei provvedimenti sulla sospensione o rinvio dei tributi locali già stabilita sia da Regione Lombardia che dal Comune di Milano e dal Comune di Lodi (trovate l’elenco più in basso). Per ora solo Monza non ha ancora ufficializzato le proprie decisioni in tal senso. Questo il comunicato che ricorda a Giuseppe Sala che sarebbe pure a capo della città metropolitana: «La priorità resta sconfiggere l’infezione polmonare, ma non possiamo permetterci che il cuore economico di Milano e dintorni cessi di battere: chiediamo un tavolo di confronto metropolitano per coordinare i necessari interventi da parte di tutti i Comuni della ex Provincia, partendo da un ricalcolo dei tributi locali e dal reperimento dei fondi necessari per sostenere il rilancio, anche impiegando il gettito già incamerato dell’imposta di soggiorno». Così Andrea Painini, Presidente di Confesercenti Milano, si rivolge a Giuseppe “Beppe” Sala, nella sua veste di Sindaco metropolitano. «Le difficoltà degli enti di area vasta sono note» riprende Painini «ma l’esistenza stessa di questo livello istituzionale – che ha tra le sue funzioni statutarie anche il coordinamento dello sviluppo economico e sociale sul territorio delle municipalità che si riuniscono attorno a Milano – impongono un intervento dell’ente nell’emergenza». Per Claudio Cremonesi, Direttore della Confesercenti milanese, l’intervento della Città Metropolitana è un’esigenza operativa: «non si tratta solo di consentire alle Associazioni imprenditoriali d’interloquire contemporaneamente con 133 Comuni, ma anzitutto di favorire un confronto tra le stesse Amministrazioni, avvalendosi di un’istituzione già esistente come sede di confronto e proposta». «In tal senso» soggiunge Cremonesi «riteniamo essenziale rivedere anzitutto i tributi locali come tassa rifiuti e canone di occupazione suolo pubblico, rimodulandoli alla luce delle sospensioni alle attività, nonché ribassando le aliquote per la parte residua, al netto delle doverose e quanto più duratore sospensioni e ratealizzazioni». «Per rilanciare il tessuto economico locale, riteniamo altresì auspicabile subordinare abbattimenti dell’IMU sugli immobili commerciali a riduzioni dei canoni da parte dei locatori, nonché ricorrere al gettito dell’imposta di soggiorno». Di seguito riportiamo le misure adottate dai vari enti territoriali: Lodi – Rate dei piani di rientro, in seguito ad avvisi di accertamento e liquidazione per TARI, IMU, TASI
Il pagamento delle rate in scadenza a marzo e aprile viene differito rispettivamente a maggio e giugno, con conseguente slittamento degli originari piani di rateizzazione. Accertamenti IMU e TARI notificati nei mesi di gennaio e febbraio 2020
Sono sospesi i termini di versamento, nonché di ricorso e mediazione fino al 31.05.2020. Versamenti per Tosap, imposta di pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni
Il versamento è differito al 30.06.2020 Rate TARI 2020 
Viene abolito il versamento in soluzione unica entro il 16 giugno e introdotto il pagamento in tre rate: 31.07.2020; 30.09.2020 e 31.01.2021 a conguaglio. Milano – a. per le locazioni/concessioni di unità immobiliari di proprietà comunale, assegnate ad attività commerciali, culturali e imprese dal Demanio dell’Ente, il differimento della scadenza del pagamento delle prime tre rate relative all’anno 2020 al 30 settembre 2020 senza more e interessi. Eventuali ritardi rispetto alle scadenze contrattuali previste non daranno luogo a sanzioni, revoche o decadenze, se il corrispettivo dovuto sarà versato entro il 30 settembre 2020; b. pertutti gli altri canoni di locazione e concessione relativi a beni immobili (edifici e aree) relativi all’anno 2020, con scadenze previste nel primo semestre dell’anno, il differimento senza more e interessi al 30 settembre 2020. Eventuali ritardi rispetto alle scadenze contrattuali previste non daranno luogo a sanzioni, revoche o decadenze, se il corrispettivo dovuto sarà versato entro il 30 settembre 2020; c. peri canoni di concessione di servizi relativi all’anno 2020, con scadenze previste nel primo semestre dell’anno, il differimento senza more e interessi al 30 settembre 2020. Eventuali ritardi rispetto alle scadenze contrattuali previste non daranno luogo a sanzioni, revoche o decadenze, se il corrispettivo dovuto sarà versato entro il 30 settembre 2020; d. per il Canone di Occupazione del Suolo e delle Aree Pubbliche (COSAP) annuale, la ridefinizione della scadenza delle quattro rate annuali programmate nel 2020 per i mesi di aprile, giugno, settembre e dicembre, rispettivamente al 15 settembre, 15 ottobre, 15 novembre e 15 dicembre; e. per il Canone di Occupazione del Suolo e delle Aree Pubbliche (COSAP) relativo ai mercati, ai chioschi ed edicole, il differimento della rata unica per posteggio, prevista in scadenza al 30 giugno, a una scadenza successiva al 30 settembre e comunque entro il 31 dicembre 2020. La data di scadenza verrà comunicata con atti ufficiali; f. per il pagamento della TARI 2020, la facoltà di pagamento, oltre che in unica soluzione, in quattro rate (anziché nelle consuete due rate) e precisamente alle seguenti scadenze: 15 settembre (prima rata), 15 ottobre  (seconda rata), 15 novembre (terza rata o pagamento in unica soluzione), 15 dicembre (quarta e ultima rata); g. la riscossione delle royalties maturate nell’ambito delle concessioni di servizi per il secondo semestre dell’anno 2019 e per il 2020 è differita senza more e interessi al 30 settembre 2020. Eventuali ritardi rispetto alle scadenze contrattuali previste non daranno luogo a sanzioni, revoche o decadenze, se il corrispettivo dovuto sarà versato entro il 30 settembre 2020; h) il differimento al 30 settembre 2020 del termine di pagamento per quanto attiene al versamento della seconda rata dell’imposta comunale sulla pubblicità di durata annuale, qualora l’importo complessivo dovuto sia superiore a € 1.549,37, di cui all’art. 9, comma 4, del D. Lgs. 15/11/1993 n.507; b) il differimento al 30 settembre 2020 del termine di versamento dell’imposta di soggiorno per il trimestre gennaio/marzo 2020, di cui agli artt. 8, comma 1, e 23, comma 1, del Regolamento dell’imposta comunale di soggiorno nella Città di Milano, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 19 del 11/6/2012 e s.m.i.; Lombardia – La delibera regionale n. 2965 del 23 marzo 2020 prevede la sospensione dei versamenti dei tributi regionali: Bollo Auto, Ecotassa e Tassa sulle Concessioni per i soggetti che hanno domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nel territorio della regione Lombardia. La

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