omicidio

Via Mauro Macchi: dubbi sul movente dell’omicidio

Un omicidio troppo efferato, con una coltellata a tagliare di netto la gola, per ipotizzare una rapina finita male. E’ una valutazione di inquirenti e investigatori che stanno indagando sul ‘giallo’ della morte del ginecologo campano Stefano Ansaldi, sgozzato sabato vicino alla stazione Centrale di Milano. Nelle indagini dei carabinieri, coordinate dall’aggiunto Laura Pedio e dal pm Adriano Scudieri, è stata disposta l’autopsia. Si sta cercando di capire perché il medico fosse arrivato a Milano quel pomeriggio. Accanto al corpo c’erano la sua valigetta e il suo Rolex a terra. Gli sono stati portati via il portafogli e il cellulare. ANSA

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Via Mauro Macchi: il centrodestra punta il dito contro Sala

L’efferato omicidio avvenuto sabato sera in via Mauro Macchi, ha scatenato una pioggia di critiche e accuse da parte del centrodestra nei confronti del Sindaco Sala. Un episodio che “evidenzia ancora una volta l’emergenza sicurezza che sta vivendo la città di Milano“, ha infatti commentato il Consigliere Regionale e Comunale di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, che ha aggiunto: “le vie limitrofe alla Stazione Centrale restano completamente sguarnite e prive di controlli“. Secondo l’ex vice-sindaco, “Servono dei presidi mobili di polizia di Stato e carabinieri, in sinergia con le pattuglie della polizia locale“, concludendo, “Il sindaco Sala ha a disposizione oltre 3 mila agenti, li impieghi anche per la sicurezza della città”. “Mentre il sindaco Sala annuncia la sua visione rivoluzionaria per amministrare Milano, un uomo di 65 anni viene barbaramente ucciso vicino alla stazione Centrale”, sottolinea invece l’Eurodeputato di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza,  aggiungendo, “per l’ennesima volta che in città c’è un allarme sicurezza inascoltato dal centrosinistra”. Una situazione che secondo Fidanza è dovuta al “senso di impunità diffuso veicolato anche dalla retorica della metropoli patinata esempio di virtù per tutta l’Italia“.”Sala prenda atto del fallimento della sua amministrazione” ha quindi concluso l’Europarlamentare. Anche secondo Silvia Sardone, Eurodeputata e Consigliere Comunale della Lega, l’episodio “riapre il sempre più evidente problema di sicurezza a Milano“. “D’altronde che Milano sia capitale del crimine – sottolinea la Sardone – lo dicono tutte le classifiche. E’ ultima su 107 province per quanto riguarda la sicurezza secondo la recente classifica del Sole24Ore sulla qualità della vita ed è penultima, sempre sul versante criminalità, nella classifica annuale di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma”. “E’ evidente che l’immigrazione senza freni stia amplificando questo problema”, aggiunge la leghista, concludendo, “Il Sindaco Sala si svegli e apra gli occhi!”.

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Omicidio per rapina in via Mauro Macchi

Omicidio in via Mauro Macchi: nel tardo pomeriggio di ieri, un uomo con un profondo taglio alla gola, è stato trovato agonizzante per terra in via Mauro Macchi angolo via Scarlatti. All’arrivo dei soccorsi l’uomo era già deceduto e i Carabinieri giunti sul posto hanno immediatamente iniziato le indagini, rinvenendo vicino al corpo un coltello probabilmente usato per colpire l’uomo. Secondo alcuni testimoni, che avrebbero assistito all’aggressione mortale, si sarebbe trattato di una rapina finita male, messa in atto da due persone, probabilmente di origine nordafricana, attualmente ricercate dalle Forze dell’Ordine. La vittima sarebbe un  65enne italiano, residente a Napoli.

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Egiziano arrestato per l’omicidio di una prostituta

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, nelle prime ore della mattinata odierna a San Giuliano Milanese (MI) ha arrestato, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano su richiesta del Procuratore Agg. dr.ssa Laura Pedio e dal Sostituto Procuratore dr.ssa Cristiana Roveda, un venticinquenne egiziano, irregolare sul territorio nazionale, ritenuto responsabile dell’omicidio di una 45enne, avvenuto nel pomeriggio del 28 aprile u.s., all’interno dell’abitazione della donna in via Lorenteggio. L’attività investigativa condotta della Sezione Omicidi della Squadra Mobile milanese, con l’iniziale supporto operativo degli agenti del Commissariato di PS “Porta Genova”, ha consentito di ricostruire la dinamica dell’omicidio e gli ultimi momenti di vita della donna, identificare l’autore e ripercorrere il suo tragitto di fuga. Le indagini sono state rese difficoltose dall’avvento del lockdown che ha fortemente ritardato l’espletamento degli accertamenti autoptici e i relativi esiti. In particolare, i poliziotti hanno accertato che, previe comunicazioni telefoniche e tramite l’applicazione WhatsApp per concordare l’ora dell’incontro, l’uomo ha, prima, incontrato la donna presso l’appartamento di lei e, dopo una ventina di minuti, si è allontanato dallo stabile per tornare a casa a San Giuliano Milanese (MI). Verosimilmente l’autore non ha consumato la prestazione sessuale ma, dopo una possibile discussione con la vittima, l’ha soffocata con una stretta al collo che non ha lasciato alcun segno visibile sulla pelle e si è allontanato subito dopo. Un amico della vittima, il giorno successivo, preoccupato dal fatto che la stessa non rispondesse al telefono, si è recato presso la sua e ha rinvenuto, in cucina, il cadavere dell’amica sdraiata al suolo. Solo la successiva autopsia ha rilevato l’anomala rottura bilaterale dei cornetti tiroidei dovuta ad asfissia meccanica da compressione determinata da un’azione violenta di altra persona. Da qui sono partite le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile che, attraverso l’escussione dei testimoni, l’attività tecnica e la paziente raccolta e visione delle telecamere di videosorveglianza, hanno consentito l’individuazione dell’autore nel venticinquenne egiziano. Questa mattina è stato raggiunto dagli agenti della Squadra Mobile in un appartamento a San Giuliano Milanese (MI) ed è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno accertato che non vi erano stati pregressi incontri tra i due.

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Due arresti per contrabbando di tabacchi e omicidio

La Polizia di Stato ha arrestato, in esecuzione di un arresto ai fini estradizionali emesso dall’ Autorità Giudiziaria della Romania, un cittadino rumeno di 43 anni a seguito della condanna a una pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di contrabbando di tabacchi e un 56 enne cittadino moldavo, in esecuzione di un arresto provvisorio ai fini estradizionali emesso dalla Moldavia – Corte di Chisinau, responsabile di un omicidio preterintenzionale ai danni di un avventore di un esercizio commerciale, avvenuto nel 2013 in Moldavia. Il Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia, nei giorni scorsi, ha informato gli investigatori della Squadra Mobile di Milano di un probabile domicilio del ricercato 43enne rumeno nel comune di Rodano in provincia di Milano. Nel domicilio segnalato, inizialmente, i poliziotti non hanno trovato l’uomo, ma tramite diverse indagini effettuate, gli agenti hanno accertato che lo straniero nel frattempo aveva avviato un’attività imprenditoriale legata alla ristorazione, poco distante dalla sua abitazione, dove è stato fermato. Invece, l’uomo 56 anni, cittadino moldavo, FAINA Iurii, nel corso di una violenta lite aveva ucciso a calci e pugni il rivale. Condannato alla pena di anni dodici, a fine 2017, prima che la sentenza di condanna fosse divenuta definitiva, era fuggito diventando un latitante ricercato da tutte le Polizia d’Europa. Il Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia – SIRENE, nei giorni scorsi, ha informato gli agenti della Squadra Mobile di Milano che l’uomo avrebbe potuto trascorrere alcuni giorni a Milano. Lo stesso avrebbe potuto essere in possesso di un documento falso che gli avrebbe consentito l’ingresso in Italia. All’esito dell’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile, che attraverso il Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia sono stati in costante contatto con gli investigatori moldavi, i poliziotti hanno localizzato e fermato l’uomo all’interno di un appartamento in zona Sempione. Il ricercato, sorpreso dall’intervento della Polizia di Stato, non ha opposto resistenza. I due uomini sono stati accompagnati alla Casa Circondariale di San Vittore dove rimarranno in attesa della decisione della Corte d’Appello di Milano in merito alla loro estradizione.

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Trans ucciso: fermato uomo sospettato dell’omicidio

Un uomo è stato fermato alle prime ore di ieri mattina a Milano con l’accusa di essere il killer di Emanuel Alves Rabacchi, la trans di 48 anni uccisa nella sua casa di via Plana a Milano con oltre 50 coltellate lo scorso 20 luglio. L’uomo è anche accusato di strage, per aver lasciato aperto il gas della cucina della vittima, nel tentativo di provocare un ‘esplosione che potesse anche cancellare le prove del delitto.  

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