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Non solo a Milano, ma anche fra Monguzzi (Verdi) e Barberis (PD) tira brutta aria

Nel corso della seduta del Consiglio Comunale di lunedì, terminati i reciproci interventi, il Capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi e quello del Partito Democratico Filippo Barberis, hanno dato vita a un’accesa discussione il cui frastuono ha costretto il collega che doveva parlare dopo di loro ad attendere che la Presidenza li convincesse a tacere. Motivo della divergenza: l’atteggiamento sempre più più critico di Monguzzi nei confronti della maggioranza di cui lui stesso fa parte e la conseguente strenua difesa di Barberis dei provvedimenti presi dalla Giunta Sala. I concetti espressi dal Capogruppo dei verdi in aula sono gli stessi che aveva espresso nei giorni precedenti e poi ribadito in seguito. Prima di tutto che  “L’aria è sempre tossica” ironizzando “Sala dice addirittura che sono già pronte le misure antismog, probabilmente la danza della pioggia”. Secondo Monguzzi, la Giunta sta permettendo alla destra di massacrarla mentre i dati “sono la palese dimostrazione che Area B e C sono sbagliate” o meglio, ha puntualizzato, gestiti cosi male che non danno risultati e addirittura il traffico aumenta. Monguzzi,  è anche particolarmente concentrato su quella che secondo lui è una priorità: l’informazione: “il Comune predisponga dei totem o dei pali con piccoli schermi dove ci siano i dati di inquinamento, chiari, tempestivi e leggibili, le eventuali indicazioni sanitarie”. Monguzzi ha anche sottolineato un caso particolare, quello relativo al 18% di Pm10 prodotto dalla combustione di legna in città. Un problema che doveva essere in buona parte risolto entro il settembre del 2023 mettendo a norma i forni delle pizzerie, ma per cui “nulla ovviamente è stato fatto”. Infine, Monguzzi è tornato a deridere il Sindaco e facendo riferimento al titolo di un quotidiano: “Sala: già pronte le misure antismog” ha concluso “La vera fake è questa non il sito svizzero IQAir” Tutte affermazioni risultate alquanto indigeste a Filippo Barberis, che non ha fatto nulla per nasconderlo: “Noi continueremo a fare generosamente la nostra parte ma è inascoltabile chi, come il consigliere Monguzzi, non perde mezza occasione per attaccare la maggioranza con toni più distruttivi delle stesse forze di opposizione e contribuendo a generare un’idea dell’amministrazione come indifferente o incapace. Critiche non fondate e dannose, Davanti a questi attacchi ingiusti e sterili non siamo più disposti a tacere”. Proseguendo con l’elencare  i i provvedimenti presi e risultati ottenuti dalla giunta in materia di tutela dell’ambiente e sottolineando che a remare contro l’amministrazione ci sono stati anche fattori ambientali quali l’aumentare le giornate senza pioggia e le temperature sempre più alte in città. Il capogruppo del PD è quindi tornato sulle critiche di Monguzzi definendole “Dannose perché queste critiche contribuiscono a delegittimare un’amministrazione, che tra l’altro vede proprio un esponente dei verdi con la delega all’ambiente in Giunta, e una maggioranza politica che è senza ombra di dubbio tra le più attente e attive d’Italia su queste politiche”. Infine, Barberis si ha espresso l’intenzione di impegnarsi ancora di più e la necessità che ciò avvenga in concerto con Regione lombardia. Purtroppo, quando in Consiglio Comunale si sono spenti i microfoni la disputa fra i due ha assunto toni molto meno istituzionali e la Presidente, Elena Buscemi, ha avuto il suo bel da fare per riportare la calma in aula.

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Mirabelli: “Liste Pd verificate dal Prefetto”

Mirabelli: “Liste Pd verificate dal Prefetto”. L’annuncio lo ha dato lo stesso senatore del Partito democratico in una conferenza stampa e lo ha spiegato così: “Abbiamo messo insieme due cose. La prima è l’allarme che hanno lanciato tutti coloro che si occupano di lotta alle mafie a partire dal Procuratore Nazionale De Raho fino alla nostra Procuratrice della nostra Direzione Distrettuale Antimafia Alessandra Dolci sul rischio che la crisi economica possa diventare un’opportunità per le mafie sia tentando di accedere ai finanziamenti che arrivano dallo Stato, sia tentando di acquisire aziende, fornendo servizi alle imprese e inquinando l’economia legale. Una seconda questione è legata al fatto che, sempre in queste settimane, stiamo verificando che molte inchieste hanno già portato ad arresti che attestano che quell’allarme è vero. Già si sono verificati episodi della criminalità organizzata che cerca di appropriarsi di finanziamenti pubblici ma abbiamo anche notizie sul fatto che ci siano consiglieri comunali, come avvenuto in provincia di Varese, che si prestano a fare da teste di ponte per la criminalità organizzata nei Consigli comunali, semplicemente per garantire agli interessi della criminalità organizzata qualche utilità. Diventa, quindi, ancora più importante in questa fase controllare le liste. Diventa importante farlo in alcuni Comuni – come Corsico, Legnano, Bollate, Baranzate – che recentemente o in passato sono stati interessati dalla criminalità organizzata. Come è noto, infatti, si è radicata e si è insediata la ‘ndrangheta. Diventa, quindi, importante dare un segnale. Il Partito Democratico ha già fatto la scelta nel proprio Statuto di garantire che le proprie liste mantengano e rispettino i dettami che ci sono nel Codice di Autoregolamentazione redatto dalla Commissione Nazionale Antimafia per stabilire incompatibilità politiche con le candidature. Adesso diciamo anche che non basta presentare le liste e non basta il controllo successivo alle liste ma chiediamo al Prefetto di verificare le nostre liste prima della presentazione per capire se le persone che stiamo candidando non hanno alcuna ombra e non possono essere in alcun modo legate alla criminalità organizzata. Facciamo questo noi, però è una cosa che vogliamo chiedere a tutta la politica. Siccome penso che tutta la politica debba mettere in sicurezza le Pubbliche Amministrazioni dalle infiltrazioni mafiose, penso che questa iniziativa del Partito Democratico vale per noi ma è soprattutto un appello, un messaggio e un segnale che lanciamo a tutte le altre forze politiche perché si segua il nostro esempio e si faccia in modo che le liste che parteciperanno alle prossime elezioni siano garantite per i cittadini, per dare credibilità alla politica e per mandare alle urne i cittadini tranquilli da questo punto di vista. Hanno detto molto i candidati sindaci e mi pare che ci sia la consapevolezza che nessun Comune e nessuna comunità è al riparo dai rischi di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Mi pare, quindi, che ci sia l’attenzione giusta. Fino a pochi anni fa, non in casa nostra, si sentivano spesso i sindaci negare la presenza o i rischi della presenza della criminalità organizzata nei nostri territori, anche di fronte all’evidenza. Oggi ci sono i sindaci sostenuti dal Partito Democratico che, anche nel corso della conferenza stampa, hanno dimostrato un’attenzione giusta su questo tema. È ciò che serve ai cittadini di questo territorio e ai cittadini di tutto il Paese perché ormai le mafie si sono insediate in tutto il Paese e a livello nazionale e, quindi, oltre a mandare un in bocca al lupo a tutti i candidati sindaci, c’è soprattutto una conferma della loro volontà di fare della lotta alle mafie una priorità della nostra azione politica. Un’altra cosa che tengo a dire è che non siamo gelosi: non ci teniamo al fatto che questa sia solo un’iniziativa del PD o con il bollino del PD ma, anzi, mi auguro che da questa iniziativa nasca anche un appello a tutte le forze politiche a mettere la stessa attenzione che noi vogliamo che facciano i nostri candidati sindaci sul tema delle liste e della loro trasparenza e pulizia. Non ci teniamo ad avere la golden share o il monopolio su questa questione ma serve invece che tutta la politica comprenda che la questione della lotta alle mafie, anche al Nord, soprattutto in questa fase è una priorità assoluta. Se tutta la politica lo capisce sarà più facile sconfiggere le mafie.

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Lo strano silenzio sui contatti dei cittadini passati al Pd

Lo strano silenzio sui contatti dei cittadini passati al Pd. E’ calato uno strano silenzio sulla questione che abbiamo sollevato ieri sull’Osservatore, eppure in tempi di campagne elettorali dovrebbe essere ancora più rilevante: l’applicazione dell’Amsa infatti ha veicolato le segnalazioni delle bici abbandonate Ofo (azienda cinese fallita che ha abbandonato le proprie bici in sharing per la città) sul telefono privato di un consigliere di Municipio 3. Un politico del Pd che ha messo a disposizione il proprio numero e una mail dedicata alle segnalazioni dei cittadini, sarebbe un bel gesto se si fosse limitato a usare mezzi propri. Invece un suo collega ha scoperto che è anche l’applicazione dell’Amsa a girargli i contatti. Pratico? Senza dubbio, ma non è lui che poi rimuove le bici, quindi perché mandargli i numeri di telefono dei cittadini? Perché il meccanismo raccontato da Enrico Turato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Municipio 9, è questo: lui ha mandato una foto con indirizzo delle bici abbandonata all’app dell’Amsa e la app ha risposto con un messaggio in cui invitava a contattare via whatsapp un certo numero di telefono. Il telefono però è quello di un consigliere municipale del Partito democratico, che si è pure subito qualificato come tale a Turato (abbiamo mostrato gli screenshot ieri). Un fatto discutibile e con vari profili di irregolarità, quantomeno di opportunità: se si accetta che un politico che fa qualcosa di utile può usare le infrastrutture aziendali pubbliche come le app, è facile prevedere una nuova stagione di impegno civico tra gli eletti o aspiranti tali. Le liste di contatti sono essenziali per fini elettorali, dunque a centinaia saranno spinti a gesti di interessato amore civico. Forse per assurdo la strada intrapresa da Amsa e dal Partito democratico è quella giusta: forzando le regole in questo modo, l’onda di impegno interessato potrebbe cambiare il volto della città. Niente più bici abbandonate, marciapiedi danneggiati, muri sporchi, servizi carenti o quelle mille piccole storie di disorganizzazione e disagio sociale che rendono la vita in città più difficile. Però lo strano silenzio sui contatti dei cittadini passati al Pd non sembra riscuotere attenzione.

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Caso bici Ofo, Fratelli d’Italia: chi vigila sull’utilizzo dei dati forniti ad esponenti del Pd?

Caso bici Ofo, Fratelli d’Italia: chi vigila sull’utilizzo dei dati forniti ad esponenti del Pd? La domanda arriva dopo che Enrico Turato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Municipio 9, si è accorto che Amsa invia ai cittadini il numero di telefono di un consigliere di municipio del Partito democratico per segnalare le bici Ofo abbandonate. Ecco allora che i meloniani sollevano la questione: “In seguito all’indicazione ricevuta da AMSA, di segnalare la presenza di una OFO abbandonata via mail o cellulare, a recapiti poi rivelatisi appartenere a un esponente del PD, ho deciso di approfondire la questione per capire da quanto tempo il “servizio” fosse gestito in questo modo”. Lo rende noto Enrico Turato, Capogruppo di Fratelli d’Italia, nel Municipio 9. “Le ricerche mi hanno permesso di appurare che – spiega Turato – già nel settembre del 2019 l’Assessore Massimo Scarinzi e il vice presidente del Consiglio Filippo Andrea Rossi, entrambi del Municipio 3, avevano promosso la loro attività di recupero fornendo gli stessi recapiti. Un servizio che risolvevano segnalando a loro volta i mezzi abbandonati a chi di dovere: la Polizia Locale, attraverso la mail pl.ufficiocentraleveicoliabbandonati@comune.milano.it”. “Perché i due esponenti del PD abbiano preferito far transitare le segnalazioni da loro invece di pubblicizzare il recapito della Polizia Locale posso anche immaginarlo – conclude Turato – la vera domanda cui dare risposta è però: perché AMSA abbia fatto lo stesso?”. “Quella che si pone ora è la questione legale di come saranno tutelati dall’eventuale uso improprio dei propri dati, quelli che li hanno forniti in buona fede senza sapere di darli a degli esponenti politici”, spiega Otello Ruggeri, Presidente del Circolo Nord Est Milano di Fratelli d’Italia. “Almeno un paio degli iscritti al nostro circolo hanno effettuato segnalazioni simili – continua Ruggeri – e ci sarà facile scoprire se in futuro riceveranno  comunicazioni politiche non richieste, ma non per tutti sarà così. Ci impegniamo quindi fin d’ora – aggiunge – a segnalare al garante per la privacy qualsiasi violazione di cui verremo al corrente e – conclude – ci attendiamo che i due esponenti del PD chiariscano al più presto se hanno provveduto a cancellare tutti i dati sensibili venuti in loro possesso e se questi siano stati conservati in server al di fuori dall’Unione Europea, o comunicati a terzi senza che venisse fornita adeguata informativa”.

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Arresti Cinisello, Sisler (Fdi): “Garantisti, ma si faccia chiarezza”

Arresti Cinisello, Sisler (Fdi): “Garantisti, ma si faccia chiarezza”. “Anche in questo caso come in tutte queste occasioni noi rimaniamo garantisti, a differenza di quanto capitato e tuttora capita da parte di altre forze politiche non appartenenti al centro destra e quindi confidiamo che Siria Trezzi e tutti gli altri indagati possano dimostrare  la loro totale estraneità ai fatti contestati – così dichiara Sandro Sisler Portavoce provinciale di Fratelli d’Italia – Tuttavia non possiamo esimerci dall’evidenziare che anche a Cinisello Balsamo, come in molti comuni della provincia di Milano, amministrati dalla sinistra, ci sia stato un sistema di commistione tra potere politico, sistema delle imprese edificatrici, asseritamente con finalità mutualistiche ed altre realtà da sempre collaterali alla sinistra stessa che possiamo definire, perlomeno, dubbio e sul quale ci attendiamo e speriamo che la Procura possa fare chiarezza. Fermo restando che non ci sarà nessuna speculazione politica da parte nostra. Non possiamo esimerci dal ricordare che noi, da sempre , nelle aule competenti, abbiamo denunciato queste situazioni e riteniamo che sia necessaria una profonda riflessione sui potenziali conflitti d’interessi  a sinistra”.

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La Lega contesta il Pd sulle case occupate Aler

La Lega contesta il Pd sulle case occupate Aler. In questi giorni Fabio Galesi, assessore alla Casa del Municipio 8, ha accompagnato una troupe di Striscia la Notizia a registrare un servizio sulle case popolari Aler occupate dai rom durante questi giorni di crisi da Covid19. Una frase di Galesi ha suscitato le ire del leghista Andrea Pellegrini, ex assessore alla Sicurezza e ora consigliere di Municipio 9, sulle differenze di trattamento che avrebbero subito gli occupanti se si fosse trattato di immobili gestiti dal Comune di Milano. Ecco il suo sfogo che segue al suo intervento di qualche giorno fa: Pazzesco !! Ancora una volta il sig. Fabio Galesi ( assessore in quota PD in Municipio 8) usa la tv per attaccare Aler sul fronte delle occupazioni abusive compiute dai Rom nei stabili Aler , non sapendo, o peggio omettendo di dichiarare che solo le Forze dell’Ordine hanno il potere di estromettere forzosamente gli occupanti abusivi. Nel caso di presenza dei minori, tra l’altro il Comune di Milano dovrebbe intervenire e prendere in carico il nucleo famigliare offrendo loro una alternativa alloggiativa… Un particolare molto importante è emerso ascoltando al minuto 4.44″” dove il Sig. Fabio Galesi riferendosi ad una Rom occupante con queste parole ” una cosa è certa se eravate nel patrimonio del Comune di Milano eravate già fuori “. Questa affermazione ci fa capire che a Milano e sul patrimonio comunale si opera in modo diverso sul tema delle occupazioni, di questo ne prendiamo atto, con molto stupore, rimanendo sconcertati… Caro Fabio, una cosa giusta potresti farla : rimettere la tua carica al Presidente del ” tuo” Municipio … #protocollidiversi #gestoriprivilegiati Non è la prima volta che la Lega contesta il Pd sulle case occupate Aler, segno che il patrimonio immobiliare pubblico è ancora uno dei temi centrali del dibattito pubblico.

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