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Il video dell’uomo che spara a due poliziotti

Il video dell’uomo che spara a due poliziotti. Perché per quanto possa essere assurdo, è andata così: riconosciuto dagli agenti ha estratto rapidamente l’arma e si è messo a sparare all’altezza del finestrino. Un fatto gravissimo come ha commentato Stefano Paoloni, segretario del SAP: “Siamo stati informati su un evento increscioso e gravissimo, accaduto nella tarda mattinata di oggi. Due poliziotti, due colleghi, durante lo svolgimento delle loro mansioni, sono rimasti feriti in un conflitto a fuoco in viale Magna Grecia a Taranto. Sembrerebbe che gli agenti fossero sulle tracce di un uomo che aveva rubato un porche e sul quale era stata fatta una segnalazione. Durante la richiesta di riconoscimento del soggetto, quest’ultimo avrebbe impugnato una pistola, prendendo di sorpresa i colleghi e sparando alcuni colpi. Subito dopo aver premuto il grilletto, l’uomo sarebbe fuggito, dileguandosi. Ma la prontezza degli operatori ha permesso l’arresto dello stesso subito dopo l’accaduto. Entrambi gli agenti sono rimasti feriti. Uno è stato colpito alla mano e l’altro trasportato in ospedale è stato ferito al torace. Dalle notizie fino ad ora ricevute, sembrerebbe che sia fuori pericolo. “Auguriamo ai colleghi una pronta guarigione e auspichiamo che chi ha operato per colpire gli agenti venga prontamente punito senza sconti” dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP. Continua Paoloni: “Questo episodio evidenzia ancora la necessità e l’urgenza di avere in dotazione, i nuovi giubbetti antiproiettile indossabili dagli agenti durante il servizio, come quelli attualmente in fase di sperimentazione. Pertanto, ci sembra chiaro, che sia necessario che vengano superate le lungaggini burocratiche e che al più presto possano essere utilizzati dai colleghi che operano di pattuglia nelle strade”.

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La Polizia arresta 5 pusher

Tra martedì e venerdì scorsi i poliziotti della sezione antidroga della locale Squadra mobile hanno arrestato cinque spacciatori e sequestrato tre etti di cocaina, uno di hashish e 11mila euro in contanti. Lo ha riferito in una nota la questura del capoluogo lombardo, spiegando che lo scorso martedì sera, dopo averlo pedinato, gli agenti hanno fermato nei pressi di piazza Amati un 31enne pluripregiudicato macedone che aveva una dose da un grammo di coca nascosto nel calzino e nel portafoglio quasi tremila euro in contanti. Nella successiva perquisizione nella sua abitazione sono stati rinvenuti altri 50 grammi di “bamba” nascosti nell’armadio e un bilancino di precisione. Lo stesso giorno, a Trezzano sul Naviglio (Milano), a finire in manette è stato un 48enne pregiudicato italiano. Dopo averlo visto vendere circa 2 grammi di coca ad un automobilista, è stato bloccato: negli splip aveva nascosto altri 21 grammi della stessa sostanza e, nel portafoglio un’ulteriore dose pronta per essere venduta e un paio di grammi di hashish, oltre a 270 euro in contanti. Nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, invece, è stato arrestato un pusher tunisino già sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia per precedenti reati legati allo spaccio e alla misura dell’avviso orale. Fermato, dop averlo visto spacciare due palline di coca in zona via Farini, è stato trovato in possesso di altre otto dosi da mezzo grammo di cocaina ciascuna nascoste sotto la cintura dei pantaloni e 1.100 euro in contanti nel portafoglio. La perquisizione è stata così estesa alla sua abitazione dove, all’interno dell’armadietto del bagno, sono stati rinvenuti ulteriori 82 grammi di cocaina, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi. Giovedì sera, in zona Quarto Oggiaro, è stato arrestato un 46enne pregiudicato italiano sorpreso a spacciare nell’androne del palazzo dove vive in via Satta. Nel comodino della sua camera da letto aveva due sacchetti con 130 grammi di cocaina, un panetto di circa un etto di hashish, un foglio con la contabilità dello spaccio e un bilancino di precisione, mentre sul mobile della televisione, 10 dosi di cocaina già pronte e all’interno dell’armadio circa settemila euro in contanti. Ieri sera, infine, nell’ambito di un mirato servizio in zona Darsena è stato sottoposto a controllo un 31enne pregiudicato marocchino destinatario di una misura restrittiva per rapina, per cui deve scontare la pena di 2 anni e 2 mesi. Prima di essere condotto in carcere, è stato trovato in possesso di un telefono cellulare e di un bancomat rubati ed è stato quindi denunciato anche per ricettazione.

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Lo sgombero a Casa Pound è stato una trappola

Lo sgombero a Casa Pound è stato una trappola. Con riferimento allo sgombero del Circolo Futurista di Casal Bertone e appartenente a CasaPound, avvenuto ieri mattina, sono doverose alcune riflessioni. Apprendiamo che durante il servizio in oggetto, che risultava come una pianificata attività, si è acceso un forte scontro tra agenti delle forze dell’ordine e i 40 militanti, che si sono fatti trovare pronti alla lotta, muniti di caschi e protezioni. Alla luce di quanto accaduto, il servizio si è rivelato una vera e propria “trappola” per i colleghi in campo, dove si sono riscontrati diversi feriti tra gli operatori del Reparto Mobile. Uno tra questi piuttosto serio, che ha riportato la frattura di uno zigomo, dell’orbita dell’occhio e del setto nasale e che è stato ricoverato in ospedale per essere operato, oltre a vari altri colleghi feriti in modo più lieve. Esprimiamo pertanto solidarietà e vicinanza ai colleghi colpiti, augurando loro una pronta guarigione. Ciò che è accaduto ieri fa riflettere. Dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP: “Quanto accaduto ci dà l’impressione di essere caduti in una vera trappola. La pianificazione e il confronto con le parti è fondamentale per evitare incidenti. Anche la politica deve fare la propria parte e non lasciare che certe situazioni vengano risolte dalle sole forze dell’ordine obbligandole all’uso della forza.” “La forza in campo di fatto si è rivelata inadeguata, rispetto a quello che si dovuto fronteggiare. La durezza degli scontri è stata rilevabile, non solo dal numero dei feriti, ma anche dal fatto che molte delle dotazioni si sono danneggiate. Fino ad arrivare alla rottura di 10 sfollagente”. Queste perplessità, sono state prontamente rappresentate dalla nostra Segreteria Provinciale di Roma con una lettera indirizzata al Questore. Il tutto segnalando che quanto accaduto ieri è di una gravità rilevante e chiedendo che a servizi del genere venga accordata una maggiore attenzione. di Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP

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Prima le mascherine rosa ora giallo canarino

Prima le mascherine rosa ora giallo canarino. Il SAP a meno di una settimana dalla precedente lettera al Capo della Polizia, Lamberto Giannini, sulla questione dell’arrivo di dispositivi di protezione FFP2 rosa, si trova a riscrivere per un motivo analogo e legato all’arrivo di mascherine color giallo canarino. A tal proposito apprendiamo che sono in distribuzione nelle province siciliane, attualmente a Messina e Ragusa, dispositivi di protezione FFP2 di colore giallo canarino. Questo ci ha indotto ancora una volta a segnalare al Capo della Polizia la questione, chiedendo un intervento. Dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP: “Le polemiche suscitate, quando abbiamo denunciato l’arrivo del primo lotto color rosa, ci sono apparse strumentali, poiché alludevano ad un presunto machismo o polemizzavano genericamente sull’accaduto. Oltre ad esserci sembrate strumentali e in cattiva fede, non hanno colto il senso della richiesta fatta al Capo della Polizia. Ribadiamo per tanto, che l’uso dell’uniforme è dettato da un regolamento ben preciso a cui bisogna attenersi, per il rispetto dell’Istituzione che si rappresenta.”. A tal proposito sottolineiamo che da sempre tutte le norme che configurano il codice etico del poliziotto mirano ad evitare immagini tese a ridicolizzare o sminuire di autorevolezza l’Istituzione rappresentata sul campo operativo. Lo stesso Regolamento di servizio (D.P.R. 782 del 28 ottobre 1985) presta particolare attenzione all’aspetto esteriore al fine di evitare giudizi negativi, incidenti sul prestigio e sul decoro dell’Amministrazione che rappresenta. Ogni elemento indossato, come anche ogni modo di “acconciare” la propria persona, deve essere compatibile con il decoro della divisa e la dignità della funzione, evitando ogni forma di appariscenza. In linea con questo orientamento istituzionale si pone, infatti, il divieto di variare la foggia dell’uniforme e, pertanto, di utilizzare qualsiasi elemento che possa alterarne l’aspetto formale. Ciò è preminente innanzitutto nella Legge 1° aprile 1981 n. 121 riguardante il “Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza”. Qui, infatti, viene stabilito “l’appartenente alla polizia di Stato deve indossare la divisa con proprietà, dignità e decoro”. Legittimare mascherine multicolor significa delegittimare l’uniformità della divisa. A questo punto ci aspettiamo che da domani nessun agente di polizia potrà più essere punito se deciderà di tingersi i capelli alla moda color pastello vede, giallo canarino, rosa, blu ecc. La forma è sostanza, e la divisa va indossata con decoro per trasmettere efficienza ed equilibrio nello svolgimento delle funzioni.

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Parco Forlanini: rave abusivo interrotto dalla Polizia

Un rave party abusivo all’interno di uno stabile occupato nei pressi del parco Forlanini, a Milano, è stato interrotto, stamani, dalla Polizia di Stato, che ha impedito l’accesso ad altri giovani che gravitavano nella zona circostante. Lo ha reso noto la Questura. “Per accedere allo stabile, tuttavia, si è reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco- si legge in una nota – in quanto, all’arrivo della Polizia, gli occupanti hanno sbarrato tutte le entrate disponibili”. Gli agenti hanno identificato e allontanato una trentina di ragazzi trovati all’interno; tre persone, ritenute gli organizzatori dell’evento, sono state denunciate, e le forze dell’ordine hanno sequestrato le attrezzature utilizzate. ANSA

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Controlli di Polizia nella Stazione Garibaldi

La Polizia di Stato sabato sera a Milano ha eseguito dei servizi straordinari di controllo del territorio nei pressi della Stazione Metropolitana MM2 Garibaldi finalizzati alla prevenzione dei reati, e al contrasto di atti di vandalismo, segnalati presso quella linea, ad opera di alcuni soggetti in transito. Gli agenti della sezione Polmetro dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno operato in collaborazione con i colleghi dell’Unità Cinofila e del personale della Security ATM per i servizi d’istituto finalizzati alla salvaguardia dei beni aziendali. Sono state controllate e identificate 279 persone, di cui 64 risultate avere precedenti di polizia. Quattro gli indagati in stato di libertà: un cittadino brasiliano minorenne trovato in possesso di un coltello dalla lunghezza di 20,5 cm che gli è stato sequestrato, un minorenne egiziano con 8,7 gr di hashish, un minorenne italiano per resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione per la tessera sanitaria provento di furto che aveva con sé e, infine, un 22enne romeno per resistenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale che è stato anche sanzionato amministrativamente per ubriachezza molesta. A carico di ignoti è stato sequestrato invece un coltello a serramanico di 15 cm, rinvenuto nelle adiacenze dello scalo. Nel corso del servizio, sono state elevate 5 violazioni amministrative, con contestuale ordine di allontanamento per 48 ore dalla stazione Metropolitana di Garibaldi emesso nei confronti di altrettante persone. Undici le violazioni amministrative, contestate dai poliziotti, per il mancato uso della mascherina previsto per contrastare la diffusione del covid-19.

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