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Da lunedì 1° giugno riapriranno palestre, piscine e circoli culturali

Da lunedì 1° giugno riapriranno palestre, piscine, circoli culturali e ricreativi in Lombardia. Lo prevede la nuova ordinanza alla firma del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. L’attività fisica all’aperto potrà essere eseguita nel rispetto delle misure di distanziamento di 2 metri previste dal Dpcm vigente. Via libera anche all’accesso nei parchi tematici e di divertimento, oltre che nei parchi faunistici. Tutte queste attività dovranno rispettare le puntuali indicazioni contenute nelle ‘linee guida’ approvate dalla Conferenza delle Regioni. Dal 15 giugno è previsto anche l’inizio dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza (dai 3 ai 17 anni) e le attività di spettacolo. Fatta salva la possibilità di svolgere le prove in assenza di pubblico già a partire dal 1° giugno Sempre nel rispetto di quanto previsto delle regole delle ‘linee guida’ interregionali. L’ordinanza conferma, poi, l’obbligo su tutto il territorio regionale di portare la mascherina o altri indumenti utili a coprire le vie respiratorie anche all’aperto. Resta obbligatoria anche la misurazione della temperatura per il datore di lavoro e per i dipendenti; così come la stessa misura continua a valere anche per i clienti dei ristoranti. Permane, infine, il blocco delle slot machines nei locali pubblici. La nuova ordinanza della Lombardia sarà valida dal 1° al 14 giugno 2020. È possibile leggere la nuova ordinanza di Regione Lombardia qui.  

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Sabato riapertura dei mercati agricoli scoperti

Via libera alla riapertura dei mercati agricoli in città. L’ordinanza firmata dall’Amministrazione equipara ai mercati settimanali scoperti, per le modalità di svolgimento, i 23 mercati scoperti per la vendita diretta da parte degli agricoltori, stabilendo una serie di parametri per il loro svolgimento al fine di assicurare il rispetto di condizioni idonee alla tutela della salute e della sicurezza. “Con questo provvedimento – dichiara l’assessore all’Agricoltura Pierfrancesco Maran – riportiamo un servizio importante nei quartieri e sosteniamo le attività dei tanti agricoltori che lavorano con passione offrendo prodotti di qualità e a km zero. Confidiamo che, come già visto nella gestione dei mercati comunali, anche in questo caso saranno rispettate le norme di sicurezza”. “La riapertura dei mercati agricoli – commenta l’assessora alle Attività produttive e Commercio Cristina Tajani – affianca e implementa la ripresa sperimentale di 26 mercati scoperti in città avvenuta la settimana scorsa. Questa ripartenza permetterà ai produttori di riprendere la vendita diretta dopo mesi di stop e ai consumatori di conoscere direttamente il produttore di ciò che si acquista. Un rapporto umano recuperato che è già garanzia di qualità”. Il piano di riapertura per ognuno dei 23 siti sarà valutato dall’Amministrazione in base alle proposte presentate dai referenti di mercato. In particolare, dovrà essere delimitata con transenne l’area di occupazione, prevedendo un varco di accesso separato da quello di uscita, con personale preposto al controllo e al contingentamento degli accessi. Dovrà essere garantita la distanza interpersonale di almeno un metro e osservato il divieto di assembramento tramite il controllo da parte di personale dedicato. Sarà consentito l’accesso alle singole porzioni dell’area di mercato ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori di anni 14, persone con disabilità o anziani. Sarà individuato un “Covid manager” per coordinare sul posto il personale addetto ai fini dell’assistenza a clienti ed operatori del mercato. Potrà essere effettuata la rilevazione della temperatura corporea – da parte di personale addetto – sia ai clienti, prima dell’accesso all’area di mercato, sia agli operatori commerciali. Questi ultimi avranno l’obbligo di mascherina a copertura di naso e bocca e di guanti e dovranno rispettare il distanziamento di almeno due metri e mezzo tra le proprie attrezzature di vendita e quelle dei vicini. Infine è consentita la presenza di non più di due operatori simultaneamente in ogni posteggio. L’attività riparte da domani con il Mercato agricolo dei navigli, mentre sono in corso di istruttoria i piani proposti per la riapertura del Mercato della terra alla Fabbrica del vapore e di quello di piazza Sant’Eustorgio, che potrebbero riaprire già dalla prossima settimana.  

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Da giovedì riapertura dei mercati scoperti

Da giovedì 7 maggio Milano ritrova i suoi mercati scoperti. Saranno infatti 26 quelli che torneranno operativi in via sperimentale per i soli operatori generi alimentari, su 94 che normalmente hanno luogo in città.  Il programma di riapertura elaborato dall’Assessorato alle Attività produttive e Commercio in collaborazione con la Polizia locale e con le associazioni di categoria per il Commercio su Aree pubbliche prevede una graduale ripresa in più fasi dei mercati scoperti, in sintonia con i provvedimenti emessi dal Governo e dalla Regione Lombardia per il contenimento del virus durante la Fase 2 dell’emergenza CoViD. “Abbiamo predisposto un piano di 26 aperture improntato alla gradualità, alla prudenza e alla copertura di quartieri sia centrali sia periferici, capace di rispondere in maniera efficace e puntale alle esigenze dei cittadini, soprattutto anziani che numerosi frequentano i mercati scoperti – spiega l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani –. Importante è stato il confronto con gli ambulanti e le loro associazioni: l’obiettivo comune è la tutela della salute di cittadini e lavoratori, senza dimenticare la grave sofferenza economica di una categoria che ha sofferto in questi mesi una grave perdita di reddito”. La prima fase prevede la riapertura di 26 mercati settimanali (4 mercati al giorno dal lunedì al venerdì e 6 mercati il sabato) con una capacità complessiva di 1.124 posteggi, esclusivamente alimentari (il 34% dei 3.336 titolari alimentari totali).  Per questa fase sono stati preferiti quei mercati che insistono su parterre centrali, parcheggi, piazze aperte e strade che non presentano promiscuità con accessi residenziali o edifici pubblici e privati. Inoltre verrà condotta una sperimentazione in un mercato collocato in una via residenziale, il mercato di via Fauchè del sabato, dove è stato effettuato un sopralluogo preventivo alla presenza della Protezione civile. Le sedi mercatali, a tutela della salute dei cittadini e degli operatori, saranno delimitate e recintate e presenteranno varchi obbligatori di accesso e uscita, che limiteranno al massimo l’incrocio ravvicinato tra le persone. I varchi saranno presidiati da personale dedicato che, oltre a regolare l’afflusso,  potrà rilevare  la temperatura corporea dei cittadini prima dell’ingresso. Per limitare al massimo la concentrazione sarà definita la capienza massima, riferito al numero di persone contemporaneamente presenti all’interno delle aree di mercato, che comunque non potrà essere superiore al doppio del numero dei posteggi. L’ingresso sarà consentito a un solo membro per famiglia, fatta eccezione per coloro che hanno la necessità di recare con sé minori di anni 14, persone con disabilità o anziani. Ciascun operatore commerciale dovrà obbligatoriamente usare mascherina e guanti. I banchi di vendita saranno posizionati in forma alternata nella modalità a scacchiera oppure su fila unica mantenendo una distanza minima di 2,5 metri tra un operatore e l’altro. Ogni banco vedrà al massimo la presenza di due addetti alla vendita e in questa fase saranno sospese le operazioni di spunta, ovvero le assegnazioni giornaliere sui posteggi temporaneamente liberi. Nei prossimi giorni l’Amministrazione comunale sottoscriverà appositi accordi con le associazioni di categoria e con gli operatori commerciali per lo svolgimento delle attività di presidio e sorveglianza dei varchi d’accesso e delle aree mercatali. Le associazioni, come previsto dall’Ordinanza regionale, metteranno inoltre a disposizione in ogni mercato un “CoViD manager”, con il compito di coordinare sul posto il personale, ai fini dell’assistenza a clienti e operatori del mercato nonché supervisionare l’attuazione delle misure di prevenzione e sicurezza. La seconda fase – che prenderà il via dopo la prima settimana sperimentale – prevede l’attivazione graduale di ulteriori mercati, in modo da consentire la ricollocazione di tutti gli operatori alimentari titolari di posteggio nei mercati milanesi. La vendita di prodotti non alimentari rimane inibita almeno fino al 18 maggio. Quando i decreti del Governo e le ordinanze regionali lo consentiranno, potrà iniziare la terza fase con il reinserimento definitivo di tutti i generi merceologici e la riapertura delle attività per tutti i circa 10mila operatori presenti nei mercati cittadini. Il programma di riapertura  previsto dall’Amministrazione sarà modulare e flessibile  in ragione della necessità di rispettare  eventuali  nuove  regole di contingentamento imposte da Governo e Regione Lombardia durante la fase 2 dell’emergenza. Solo nel caso in cui permangano anche in futuro stringenti regole di distanziamento tali da comportare la drastica riduzione di spazi disponibili nei mercati, sarà necessario adottare un sistema di rotazione tra gli operatori, imponendo la frequenza alternata. Giovedì 7 maggio alle ore 11 presso il mercato di via San Marco l’assessora Cristina Tajani illustrerà il nuovo assetto dei mercati.

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Fila per la riapertura casellario giudiziale

Una lunga coda composta da decine e decine di persone si snoda all’esterno del Palazzo di Giustizia di Milano, tra via Freguglia e la scalinata dell’ingresso principale del Palagiustizia di corso di Porta Vittoria. Oggi, infatti, riapre e solo per tre ore, tra le 9 e le 12, lo sportello del casellario giudiziale “per la riconsegna dei certificati prenotati telematicamente”. Nell’atrio del Palazzo, infatti, dove è aperto lo sportello, solo per oggi e chiuso in queste settimane per l’emergenza sanitaria (viene riaperto solo alcuni giorni fissati), è consentita la presenza di non più di 10 utenti alla volta e deve essere rispettata la distanza di sicurezza. Per questo motivo si è creata una lunga coda all’esterno dell’edificio che arriva fino a via Freguglia, uno dei lati del Palazzo. Ovviamente, l’accesso al Palagiustizia è autorizzato soltanto a chi indossa mascherina e guanti e previa misurazione delle temperatura. Dall’inizio dell’emergenza nel Palagiustizia milanese sono stati chiusi al pubblico mano a mano tutti gli sportelli, le cancellerie e gli uffici e l’attività, così come le udienze, viene effettuata prevalentemente per via telematica. Una situazione destinata a protrarsi anche fino a fine giugno.  

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Il 7 maggio riaprirà l’Idroscalo

Riaprirà il 7 maggio l’Idroscalo. Si potrà accedere da un unico ingresso pedonale e ciclabile – ingresso 3 Riviera Est – con misurazione della temperatura e contingentamento degli ingressi. L’accesso – viene comunicato – è condizionato al rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro ed è vietata ogni forma di assembramento. “L’obiettivo è consentire ai cittadini – ormai chiusi in casa da molti giorni – di trovare sollievo in questo parco pubblico, in massima sicurezza“, ha dichiarato il presidente del cda dell’Istituzione Idroscalo, Marco Francioso, che ha predisposto un processo graduale di riapertura per minimizzare i rischi. Il Parco sarà aperto dalle 7,30 alle 21 in modo tale da spalmare le presenze su una fascia oraria ampia. Sarà consentito sia passeggiare sia fare attività motoria, mentre non è consentita l’attività ludica e ricreativa, compreso l’uso della spiaggia. Sono previsti interventi di sanificazione (almeno due volte al giorno) per le panchine, su cui potranno sostare, distanziate, solo 2 persone, fatti salvi i nuclei famigliari con bambini. Non è consentito l’accesso in acqua e le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse così come le case dell’acqua e le fontanelle.  

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Fontana: avanti con la riapertura, ma ci siano regole chiare

“Per Regione Lombardia – ha dichiarato il governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana – è fondamentale che da qui al 4 maggio, scadenza ormai prossima, ci siano regole chiare, certe e inequivocabili”. “E penso a quelle per l’utilizzo delle mascherine o a un protocollo univoco – ha aggiunto – da applicare a chi, rientrato al lavoro, risultasse poi positivo al Covid-19“. “Le proposte del Governo, con l’accordo delle Regioni, vanno – ha continuato Fontana – verso una graduale riapertura delle attività. A partire da cantieri e produzioni legate all’export“. “Sulla base dei dati sanitari e con l’obiettivo primario della tutela della salute dei cittadini nella ripartenza dal coronavirus – ha concluso Fontana – bisogna prevedere puntualmente anche la riapertura di tutte le altre attività produttive e commerciali e le modalità del lavoro in smartworking. Il tempo a disposizione è pochissimo. I cittadini non possono essere ‘avvisati’ all’ultimo momento”.  

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