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Via Padova: ha ragione Sardone o i commercianti?

Via Padova: ha ragione Sardone o i commercianti? In questi giorni è tornata alla ribalta la questione via Padova. Da sempre è una delle vie di Milano di cui si denuncia il degrado e l’ultimo intervento della Lega ha riaperto il tema: Silvia Sardone, notissimo volto leghista su Milano, ha organizzato la presentazione di un libro e il suo partito una fiaccolata per chiedere più sicurezza per via Padova. Durante la serata un altro corteo ha cercato di marciare verso i leghisti con lo scopo di bloccare la presentazione del libro e contestare la manifestazione. Perché secondo alcuni continuare a parlare di via Padova come di un luogo di degrado e insicurezza è ingiusto e sbagliato. Ingiusto perché negli anni la situazione sarebbe molto migliorata in generale dal punto di vista della sicurezza (anche se nessuno nega che ci siano dei problemi), sbagliato perché se si continua il racconto negativo sulla via non si farà altro che tenerla ai margini dello sviluppo cittadino. E infatti va ammesso che non erano tanti i commercianti aderenti alla manifestazione della Lega o alla presentazione del libro di Sardone. Invece erano più numerosi i contestatori. Forse solo una questione di organizzazione, forse i leghisti soffrono del calo degli iscritti registrato su Milano e provincia negli ultimi anni. Ma il dato numerico dell’altra sera è innegabile. E allora su resta il dubbio su via Padova: ha ragione Sardone o i commercianti? Perché alcuni di loro sostengono che non servano gli appelli a più sicurezza e controlli, ma sarebbe più utile invece iniziare a lavorare in positivo sulla via. Creare uno storytelling positivo come si usa dire nel presente. Il dubbio resta aperto e potrebbe essere un’idea creare un evento pubblico in cui discutere seriamente del tema, sia con chi la pensa in modo che con chi la pensa in un altro. Così sicuramente via Padova non avrebbe nulla da perdere e in fondo la questione importante dovrebbe essere proprio il destino di questa parte di città, non del singolo personaggio che ne parla.

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Sardone: Sala attacca il governo perché lui i rave non li ferma

“Oggi il sindaco Sala attacca il decreto legge del governo cercando di dare lezioni di sicurezza a tutti: con quale coraggio, forse, non lo sa nemmeno lui. Parlare di “certo atteggiamento verso la musica e i giovani” significa chiudere un occhio e lasciare che si sballino con droghe sintetiche h24? Perché è questo che succede nei rave party, ovviamente abusivi. Nel settembre del 2021, tra gli edifici abbandonati di via dei Pestagalli, anche a Milano era andato in scena un rave party. L’allora ministro Lamorgese, ora per fortuna ex, e il sindaco Sala stettero con le mani in mano, fregandosene bellamente delle segnalazioni dei cittadini. Il fatto avvenne poco dopo il mega rave di Viterbo in cui ci scappò anche il morto. Sala dice che Milano farà la sua parte: ovvero tollerare spacciatori, tossici, occupazioni abusive e campi rom irregolari? Anche no… Il modello Milano che hanno in mente Sala e il Pd è quello delle città capitale del crimine in tutte le classifiche nazionali”. Così in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. [the_ad id=”36270″]

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Bivacchi. Sardone: Mirabelli si sveglia dal letargo ora che governa il centrodestra

“Il senatore del Pd Franco Mirabelli si è svegliato dal suo lungo letargo e – come per magia – ora che governa il centrodestra si è accorto dei bivacchi e del degrado in via Cagni, all’esterno dell’ufficio della Questura voluto dall’ormai ex ministro Lamorgese per raccogliere le domande di protezione internazionale. Come Lega abbiamo denunciato questa situazione ai limiti della decenza già da diversi mesi e il nuovo ministro Piantedosi siamo certi che si adopererà fin da subito per risolvere i problemi e riportare l’ordine nel quartiere. Ma ci chiediamo dove abbia vissuto il senatore Mirabelli finora: con che coraggio ora spara addosso al Viminale pochi giorni dopo il nuovo insediamento? Come mai l’interrogazione parlamentare non l’ha presentata all’inizio dei bivacchi in via Cagni? Un modo di fare politica, questo, che insulta l’intelligenza degli italiani. Per fortuna, però, Pd e compagni sono passati all’opposizione e potranno al massimo puntare a fare figure barbine come quella di Mirabelli…”. Così in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. [the_ad id=”36270″]

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Vaiano Valle. Sardone: comune assegna case popolari ai rom dopo decenni d’abusivismo

“È incredibile: dopo 25 anni di occupazione abusiva nei terreni di Vaiano Valle il Comune premia le famiglie rom regalando loro alloggi popolari dei Servizi abitativi transitori, ovvero fuori dalle normali graduatori cui devono inserirsi tutti gli altri bisognosi, italiani o stranieri che siano. Questo è vero razzismo ed è targato sinistra. In risposta a una mia interrogazione sul tema ho scoperto che 25 famiglie rom andranno a vivere in case Mm e 2 in case Aler, per un totale di 107 persone che ne scavalcano migliaia in attesa da anni di ricevere le chiavi del proprio alloggio. Altre tre famiglie, inoltre, verranno sistemate nel Centro di ospitalità temporanea di via Novara che non brilla certo per efficienza visto che in tre anni (2018-2020) è stato speso un milione di euro per trovare casa solo a 95 persone su 341”. Così in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. “L’obiettivo, o meglio il miraggio, dell’amministrazione – prosegue Sardone – è quello di avviare i rom a un’autonomia abitativa, reddituale e sociale e per questo verranno spese altre vagonate di denaro inutilmente per progetti che si dimostreranno fallimentari come fallimentari si sono dimostrati tutti i tentativi messi in atto fin qui per integrare queste comunità restie a vivere nella legalità e a conformarsi ai nostri stili di vita. Si parla addirittura di percorsi di autonomia finanziaria per imparare a gestire le proprie spese: ormai siamo al ridicolo. Voglio ricordare ai buonisti di sinistra che a Vaiano Valle sono stati scoperti giri di compravendite di auto usate da criminali per rimanere “puliti” durante i colpi messi a segno, piantagioni di marijuana e cani tenuti in condizioni pessime. Per non parlare dei roghi tossici nelle discariche abusive in mezzo al verde. Il Comune – chiude l’esponente leghista – persevera nei suoi errori e la gravità delle sue scelte è sempre più inaudita. Il messaggio che passa è molto semplice: a Milano basta occupare abusivamente per decenni per poi ottenere una casa senza nemmeno mettersi in coda come fanno tutti gli altri. Il precedente di Vaiano Valle rischia concretamente di essere molto pericoloso”. [the_ad id=”36270″]

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Sardone (Lega) alla protesta dei sindacati di Polizia contro Area B

Protesta dei sindacati di polizia davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, contro i nuovi divieti di Area B la ztl che corrisponde a quasi tutta la città e che impedisce l’ingresso e la circolazione ai veicoli più inquinanti. I sindacati delle forze dell’ordine, Les e Usip-Uil, che hanno proclamato lo stato di agitazione permanete, chiedono una deroga per le auto private dei poliziotti che si recano al lavoro e un incontro con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Riteniamo la misura assurda, classista e che non risolve alcun problema. Così si mette a rischio la sicurezza di Milano”, ha spiegato il segretario generale del sindacato di polizia Usip, Daniele Ossemato. Secondo le stime dei sindacati le deroghe potrebbero interessare circa 400 operatori della sicurezza che entrano in Area B e C e provengono dai comuni della prima cintura della città metropolitana. La richiesta è di una deroga di almeno un anno, oltre all’apertura del tavolo con il sindaco Sala. Intanto anche i cittadini si sono mossi contro Area B con una petizione online per sospenderla che ha raccolto quasi 2600 firme. Presente alla Manifestazione Silvia sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega, che ha commentato: “ Come giustamente ha detto il Segretario Provinciale del S.A.P. Milano Massimiliano Pirola il sindaco Sala sembra non essere a conoscenza di dove siano i commissariati e le caserme né si rende conto dei servizi svolti quotidianamente dalle forze dell’ordine, degli stipendi dei poliziotti e di dove vivono. Chiediamo al sindaco Sala di smetterla di agire ideologicamente senza rendersi conto che è assurdo chiedere a tanti cittadini e lavoratori di cambiare la propria auto in un momento di grave crisi economica, a maggior ragione considerando che molte di esse hanno pochi anni di vita. Sostengo pienamente le ragioni di chi ogni giorno difende la sicurezza dei cittadini in una Milano che, come è noto, è in testa alla classifica italiana dei reati”. [the_ad id=”36270″]

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Area B. Sardone: divieti per gli operatori delle Forze dell’Ordine dimostrano il menefreghismo di Sala

“La vergognosa chiusura del sindaco Sala alla Polizia di Stato che chiedeva deroghe in merito ad Area B è la dimostrazione lampante che alla sinistra della sicurezza non fregherà mai nulla. L’agitazione dei sindacati, giustamente arrabbiati e sfiduciati per il trattamento riservato loro da un’amministrazione comunale arrogante e insensibile, segna un punto di non ritorno. Ci sono agenti che non potranno più entrare in città per effetto dei nuovi divieti che bandiscono euro 4 ed euro 5 diesel mettendo così a rischio la copertura dei turni e di conseguenza anche la sicurezza in città, già fin troppo carente. Mi chiedo come si possa avere una visione così miope da non capire il danno che Area B farà tra pochi giorni alle forze di Polizia. Assurdo e inconcepibile. La mia solidarietà alla Polizia di Stato: è evidente che alla sinistra le divise danno sempre più fastidio…”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega.

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