simone sollazzo

Sollazzo(Misto): “Sul piano aria nessun confronto con i comuni”

Sollazzo(Misto): “Sul piano aria nessun confronto con i comuni”. Ad affermarlo il consigliere comunale Simone Sollazzo (Gruppo Misto) in una nota sull’avvio della discussione del Piano Aria Clima: “Per un progetto imponente le riflessioni avrebbero dovuto essere altrettanto imponenti e di ampio respiro. Non basta realizzare una delibera di 900 pagine per impostare un percorso di salvaguardia dell’aria e del clima che copre un periodo di tempo di trent’anni. Al di là del tour de force che ha coinvolto tutto il consiglio comunale, mancano due elementi fondamentali. Non c’è stata una riflessione condivisa ne’ un confronto con i comuni della Città metropolitana. Un Piano Aria Clima deve essere maggiormente inclusivo e senza differenziazioni data la globalità del problema. Al contrario si prediligono riflessioni sempre e solo “milanocentriche”. E dove sono finite le analisi sul sistema agricolo milanese? La Giunta è conscia che proprio nel sistema agricolo,  fra allevamenti intensivi e utilizzo di pesticidi,  si determina la principale fonte di inquinamento e surriscaldamento globale ? Alla luce oltretutto della PAC approvata in Europa, Milano avrebbe dovuto esprimersi e muoversi con una seria controproposta. Siamo solo all’inizio di una discussione di una delibera che fa solo parte di una narrazione pre-elettorale e nulla di più”.

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Sollazzo (Misto): “No alla delibera regionale sulla cementificazione”

Sollazzo (Misto): “No alla delibera regionale sulla cementificazione”. Il mio percorso politico nel corso di questo 2020 ha intrapreso una direzione diversa ma ciò nonostante ci sono pilastri ideologici e valori che non cambiano e restano per me non negoziabili. Il tema dell’ambiente in rispetto della mia anima “green” mi vede votare contro una delibera che sfruttando la Legge Regionale darebbe l’opportunità all’Amministrazione comunale di densificare e quindi cementificare ulteriormente del 20% , 5 ambiti già estremamente sovraccaricati a livello edilizio. E tutto questo a discapito di spazi verdi ed edilizia residenziale pubblica. Non capisco come oltretutto in periodo di pandemia si sia perso il vero significato della parola “priorità”. Così in una nota il consigliere del Gruppo Misto , Simone Sollazzo a seguito della approvazione della Delibera sulla applicazione della Legge Regionale sulla rigenerazione urbana.

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Sollazzo (Misto): “Sul tribunale dei brevetti ricordiamoci l’EMA”

Sollazzo (Misto): “Sul tribunale dei brevetti ricordiamoci l’EMA”. Il richiamo del consigliere comunale del gruppo Misto Simone Sollazzo ai colleghi amministratori dimostra che non tutti hanno dimenticato la sfida persa forse più per mancanza di valore che di fortuna. Dagli errori commessi in quella circostanza si può trarre una lezione per imboccare la strada che porti a Milano un valore aggiunto e un ulteriore stimolo per uscire dall’attuale crisi: “E’ una notizia positiva e non possiamo che ritenerci soddisfatti , ma è solo il turno preliminare di una sfida ancora lunga. E memori di una finale persa all’ultimo secondo contro Amsterdam per EMA , diventano necessarie tre cose fondamentali : prudenza, impegno nella preparazione del dossier e un pizzico di scaramanzia che ci contraddistingue a volte come popolo – ha scritto in una nota il Consigliere del Gruppo Misto Simone Sollazzo a seguito della conferma della Candidatura della città di Milano come sede del Tribunale Europeo dei Brevetti – Certamente fa piacere per una volta tanto assistere ad un unità di intenti fra istituzioni e colori politici differenti per un obiettivo assolutamente vantaggioso anche se meno modaiolo di una Olimpiade o altri grandi eventi.  Probabilmente anche i nostri appelli non sono rimasti inascoltati ed è un dato che lascerebbe ben sperare per una ipotesi di rinnovato dialogo fra Parlamento e territori. Manteniamo questa linea e che ognuno faccia la sua parte.  Noi esponenti locali non ci tiriamo sicuramente indietro”.

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Una covida a metà

Una covida a metà. Ha riassunto in questo titolo la sua nota il consigliere comunale Simone Sollazzo a seguito della nuova ordinanza del Sindaco per il contenimento della Movida. Ecco il testo completo: “Verrebbe da dire che “per colpa di pochi ci rimettono tutti”.  Non si può certamente biasimare il Sindaco dopo un primo weekend fallimentare di riapertura nelle zone più coinvolte dalla Movida ma è altrettanto vero che siamo di fronte a delle misure che funzionano per metà. Da una parte si rovinano le opzioni di vendita per i locali nonostante la concessione dei dehors esterni ma dall’altra vietando il drink da passeggio non si impedisce comunque di fare incetta di alcolici nei supermercati o nei market etnici,  andando magari a creare  assembramento in altre aree lontane dagli sguardi indiscreti delle forze delle  dell’ordine coinvolte che fino adesso hanno adottato uno “schema libero” fra interpretazione o intransigenza, ma senza maicolpire veramente gli artefici del caos. E comunque si sta generando una frenesia eccessiva anche nella cittadinanza con misure degne di una versione moderna di “Blade Runner”,fra il coprifuoco dei locali, droni e adesso il probabile arrivo degli ausiliari assistenti civici”. Che altro ci aspetta? Fra una apertura dei negozi e una chiusura parziale della modalità di somministrazione,  più che una Movida consapevole si sta provocando una Covida a metà. Non ci resta che piangere o provare quantomeno a confidare in un barlume di buonsenso della cittadinanza, sapendo che siamo ancora nell’epicentro del contagio. Proviamo questa variante ma che sia accompagnata dal giusto grado di controllo e presidio del territorio.  

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Tavolini aperti, Sollazzo: “Una partita pericolosa di Tetris urbanistico moderno”

Tavolini aperti, Sollazzo: “Una partita pericolosa di Tetris urbanistico moderno”. L’intervento del consigliere comunale arriva dopo la decisione del Comune di mettere una pezza alle iniziative dell’assessore Cristina Tajani: “Milano deve ripartire e sappiamo bene quanto sia importante riavviare le attività produttive ormai al collasso. Eviterei pero’ di insistere sul continuo abuso del termine “distanziamento sociale” che tanto ci sta condizionando su tutti i fronti , perché nella sostanza la nostra problematica risiede sul piano del distanziamento “fisico” e non certamente sul piano sociale. Tornando alla Delibera sull’ampliamento di occupazione temporanea delle aree di suolo pubblico a fini commerciali e di somministrazione c’è un minimo dato a favore dal “tentativo”di snellimento della burocrazia con le richieste di concessione di occupazione temporanea che verranno evase in 15 giorni. Un passo in avanti rispetto al passato anche se non si sta parlando di tempistiche proprio da “fulmine di guerra” considerata l’urgenza di riapertura delle attività da parte della categoria. Certe scelte si potrebbero anche smaltire in massimo 5 giorni lavorativi. Ma soprattutto come si sposa questa nuova fase di riapertura con il Programma di Mobilità “Strade aperte” ? Nelle strade di maggiore percorrenza gli spazi sono già stati abbastanza compromessi dalla segnaletica orizzontale che abbiamo visto come nel caso di Corso Venezia ed altre realtà,  quindi l’occupazione di marciapiedi con dehors e tavoli potrebbe complicare ulteriormente la possibilità di muoversi in totale sicurezza. E ci sarà una ripartizione equa per tutti gli esercenti senza subire la pressione dei gruppi imprenditoriali più influenti? Qua le geometrie come le regole dovranno essere rigorose, tempestive  e i controlli ineccepibili.  L’Amministrazione sta lanciando una pericolosa sfida ad incastrare spazi di commercio e mobilità in una partita dove Milano diventa un “Tetris urbanistico moderno””.

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Terremoto nei 5 Stelle milanesi

Terremoto nei 5 Stelle milanesi. Dopo le ultime decisioni del direttivo nazionale, in particolare l’espulsione di Davide Barillari, un folto gruppo lascia il Movimento sbattendo la porta. Troppe le delusioni in nome del realismo della linea di Di Maio e Crimi che lascia i Cinque Stelle al potere, ma con sempre meno elettori. Si erano già registrati dei mal di pancia, ma sono stati ignorati e si è arrivati al terremoto nei 5 Stelle milanesi. Ecco il comunicato degli ormai ex grillini: È la fine di un lungo percorso. Non è un gesto di resa incondizionata né un capriccio per ricerca di attenzione dopo una serie di valutazioni e richieste di ascolto vergognosamente messe in un angolo, e peggio ancora ritorte e strumentalizzate per screditare chiunque si permettesse di condividere pur in ottica del tutto costruttiva e collaborativa, la minima riflessione. Dopo mesi nei quali i vertici del MoVimento hanno ignorato gli attivisti e tradito il mandato elettorale, non possiamo più identificarci in un simbolo e con un gruppo che ha snaturato quelli che erano i nostri principi fondativi, primo fra tutti quello di essere stati eletti per “portare la voce” dei cittadini nelle istituzioni. Noi continueremo ad essere coerenti con le promesse fatte. Per questo non possiamo più accettare di stare con quelli che, invece di cambiare l’Italia, non hanno cambiato nulla, diventando la stampella parlamentare delle vecchie forze politiche e rinnegando le ragioni per le quali erano stati eletti. Peccato affermare queste cose dopo che educatamente si è lanciato un grido di aiuto e di attenzione sia a livello nazionale con la Carta di Firenze 2019 che a livello locale, quando siamo stati trattati da appestati e lasciati fuori da ogni iniziativa solo per aver fatto presente che certe scelte governative ci avrebbero fatto perdere credibilità sui territori. Ed è triste subire l’arroganza e la supponenza di certi personaggi, per i quali parole come “comunità” e slogan come “nessuno deve rimanere indietro” erano vuote e false. Il Movimento 5 stelle è diventato il luogo dove le scelte sono elaborate da ignoti e calate dall’alto per essere solo ratificate e si deve solo lavorare e tacere. E’ un treno impazzito che lascia a terra chiunque si discosti dal pensiero unico dei capi. Pensiero ratificato attraverso il metodo Rousseau, attuato in stile di orwelliana memoria, dove il trattamento dei dati degli iscritti ha sollevato dubbi e contestazioni anche in sede istituzionale da parte del Garante, dove i processi decisionali sono divenuti di fatto inaccessibili a coloro (siano essi attivisti o portavoce) posti fuori da vari cerchi magici venutisi a creare in questi anni. E’ la grande truffa della Democrazia Diretta. Finisce il nostro rapporto con il Movimento 5 Stelle ma non con la cittadinanza che è la prima alla quale siamo chiamati a rispondere al di là di ogni patto di sangue e vincoli stellati. Il nostro impegno prosegue da oggi da cittadini liberi e pensanti nelle file del gruppo misto.  Ma sempre e comunque dalla parte dei  cittadini. Simone Sollazzo (Ex Portavoce M5S Consiglio Comunale di Milano) Giuseppe Ventura (Ex Portavoce M5S Consiglio di Municipio 1 , Milano) Cristina Russo (Ex Portavoce M5S Consiglio di Municipio 6 , Milano) Marco Cardillo (Ex Portavoce M5S , Consiglio comunale di Cornaredo – Mi) Col supporto degli Ex attivisti M5S delle Municipalità di Milano

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