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Tangenti all’Ortomercato, tre arresti

Un dirigente pubblico e due imprenditori sono stati arrestati dalla polizia con l’accusa di corruzione per alcune commesse assegnate alle cooperative dell’ortomercato. Gli agenti della polizia di SIl provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Milano, su richiesta della Procura. Gli indagati sono ritenuti responsabili di episodi di corruzione avvenuti nell’ambito delle commesse di facchinaggio assegnate alle cooperative operanti all’interno dell’Ortomercato. Le indagini sono scaturite da una denuncia che ha permesso alla Squadra Mobile di svelare l’esistenza di un radicato sistema corruttivo fondato sull’elargizione, da parte degli amministratori occulti di un consorzio concessionario di servizi, di somme di denaro e regalie di diverso genere, a fronte della garanzia di un trattamento privilegiato in totale violazione delle normative in materia di evidenza pubblica e di concorrenza. A finire ai domiciliari sono stati l’ex di Sogemi, Stefano Zani e gli imprenditori Giorgio Gnoli e Vincenzo Manco. Il direttore di Sogemi, Cesare Ferrero, ha fatto sapere che “La società non è indagata, il procedimento è personale a carico del dottor Zani”.  

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A suon di mazzette! Le mafie si combattono partendo dal Nord Italia e non dal Sud

di Biagio Maimone  – Le mafie, definite con varie denominazioni, devono essere combattute, se veramente si vuole combatterle, partendo dai territori del Nord Italia, in cui esse, grazie alla  fiorente condizione economica degli stessi, affondano le proprie radici. Per penetrare negli ambiti rigogliosi del Nord Italia le varie organizzazioni mafiose si avvalgono di coloro i quali detengono il potere economico o meglio il potere politico, che decide in merito agli appalti pubblici. E’ facilmente constatabile che nel Nord  Italia pullulano affari, raccomandazioni, tangenti, favori e assunzioni privilegiate. La complicità dei politici del Nord, corruttibili facilmente dal dio denaro, si esplica mediante la scelta dei Vertici  delle Aziende pubbliche ai quali è demandato il compito , lautamente remunerato, di  decidere a chi affidare i vari appalti , ovvero operazioni economiche analoghe . Le mafie, pertanto, nel mondo contemporaneo, indossano la giacca e la cravatta, che consente loro non solo di passare inosservate,  ma di rappresentare l’eleganza “corrotta” di molti  affari economici . Non serve loro ricorrere a sparatorie esemplari, come nel passato: essi uccidono la meritocrazia e l’onestà a suon di “mazzette”. Sfatiamo il mito che la mafia prolifera ed agisce nel Sud Italia, cerchiamola, invece, e la troveremo certamente là dove si esprime in modo eclatante il potere della politica , ossia il Nord Italia.  

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