2 Aprile 2019

Cadavere carbonizzato, preso in Francia il terzo sospettato

In Francia a Rungis a sud di Parigi vicino all’aeroporto di Orly, la Polizia Criminale francese ha individuato ed arrestato, in esecuzione di un mandato d’arresto europeo emesso dal gip di Milano su richiesta del PM Storari, un cittadino colombiano nato nel 1998. Si tratta del secondo autore dell’omicidio compiuti il 30 marzo Milano ai danni di un uomo il cui corpo è stato rinvenuto bruciato e fatto a pezzi in via Cascina dei Prati, zona Bovisasca. I capi di imputazione sono: omicidio, vilipendio, distruzione e soppressione di cadavere. L’arresto si aggiunge ai due fermi già compiuti dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Milano.

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Fiera Islam, controlli sui predicatori

Fiera Islam: il Pirellone chiede alle autorità competenti di “vigilare” sulla manifestazione “Fiera della speranza” in programma a Milano il 21 aprile, giorno di Pasqua, e, in particolare “sulla presenza di predicatori vicini al radicalismo islamico“. L’Aula ha infatti approvato all’unanimità una mozione in questo senso presentata da Viviana Beccalossi (Gruppo Misto).“La manifestazione prevede l’intervento di personaggi che non hanno mai fatto mistero delle loro idee in quanto a metodi per trattare le donne perché siano ‘buone mogli’. Una scelta inaccettabile che mi auguro venga da subito cancellata, soprattutto perché si tratta di un evento a cui parteciperanno migliaia di persone”, ha sottolineato Beccalossi, ricordando che, secondo quanto riportato dal programma della manifestazione prevista agli ‘East End Studios’, sarà presente come oratore Jasem Al Mutawa, “imam del quale – afferma la consigliera – è disponibile in rete un video nel quale lo stesso, rilasciando un’intervista, si sofferma sul tema della violenza sulle donne, dispensando consigli sul metodo corretto per ‘trattare la moglie” che, a sua detta, non va “picchiata con bastoni pesanti, ma con mano leggera, per farle capire chi comanda“. Tra gli ospiti, figurano inoltre Abdel Mourou, definito come leader spirituale di Al Nahda, considerata la versione tunisina dei Fratelli Musulmani e Rajab Zaki, imam della moschea di Finsbury Park di Londra, culla del jihadismo britannico. La mozione approvata dal Consiglio regionale dunque “impegna la Giunta ad attivarsi con Prefettura e forze dell’ordine” per vigilare sull’organizzazione dell’evento. E, ha sottolineato Beccalossi “sulla presenza di chiunque possa permettersi di diffondere idee che non solo sono contro la legge, ma offendono profondamente le conquiste delle donne”.

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Spacciatore nordafricano aggredisce Carabinieri e fugge

Lo avevano fermato per un controllo in via Carlo Imbonati alle 20, ma l’uomo, un nordafricano, è riuscito a fuggire dopo una violenta colluttazione con i militari dei Carabinieri lasciando dietro di sé uno zaino con 600 euro e alcuni franchi svizzeri, e un involucro di cellophane contenente della cocaina. I due militari intervenuti sono stati ricoverati e successivamente dimessi con prognosi di dieci e venti giorni.  

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Truffa ad anziani in via Palmanova

Si è presentata alla loro porta spacciandosi per la figlia di una vicina di casa interessata ad acquistare da loro un particolare orologio. E le informazioni che aveva a disposizione, raccolte probabilmente nei giorni precedenti, sono riuscite a convincere i due anziani 89enni che l’hanno fatta entrare nella loro abitazione di via Palmanova. Ma qui la donna si è poi impossessata di alcuni orologi per un valore di oltre 20 mila euro, che la coppia le ha mostrato, per poi darsi alla fuga. Sulla vicenda indaga la Polizia.  

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Rapina in via Banfi, arrestati due egiziani

Dopo averlo rapinato in via Banfi di portafoglio e cellulare, si erano diretti in zona Darsena per ricongiungersi a un gruppo di amici. E proprio lì sono stati raggiunti e fermati dalla Polizia avvertita dalla stessa vittima, un italiano di 24 anni. I due ragazzi, due egiziani di 17 e 18 anni con numerosi precedenti per resistenza e spaccio, insieme a un complice poi datosi alla fuga, avevano circondato la vittima puntandogli dietro al collo un’arma da taglio. Ma quando si sono allontanati, la vittima è riuscita a notare com’erano vestiti. Informazione che si è rivelata poi fondamentale per il successivo riconoscimento. I due ragazzi sono stati arrestati per rapina, inoltre quella mattina stessa il minorenne era scappato da una comunità.

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Design Week, con Raffaella Verri la Sicilia nel centro di Milano

Creatività e intuizione trasformate in impresa; è questo “Couturier Maestri d’Arte”, di Raffaella Verri, una donna eccezionale, ideatrice di un nuovo e moderno concetto di mecenatismo e valorizzazione dell’ imprenditoria italiana. Ricerca e selezione accurata dei brand sono uniti qui, da un unico comun denominatore, l’esaltazione del patrimonio culturale e artistico italiano e soprattutto siciliano. Salotto di eccellenze dell’arte, della fotografia, della moda, dei gioielli, dell’architettura, inaugurato da pochissimo,  in via della Moscova 7-aperto dalle 10 alle 23,00-in uno scenario che rievoca i fasti del Regno delle Due Sicilie, è un’esperienza sensoriale tra storia ed eleganza, oggetti di arte, architettura, fotografia, moda, gioielli e pubblicazioni, tutto rigorosamente selezionato dall’architetto Sebastiano Provenzano e tutto in vendita. Storia e cultura sono in collegamento direttamente con il futuro, grazie alle moderne tecnologie, come I ledwall che trasmettono temi ed evocazioni, facendo vivere agli ospiti una vera e propria experience di grande impatto  e condivisione culturale. Stilisti, artisti, fotografi e creativi daranno forma a realizzazioni e oggetti, con un’identità, una storia, speciali nella loro unicità, ma condivisibili con tutti coloro che vorranno coglierne la vera essenza, come in occasione della Design Week, durante la quale “Couturier Maestri d’Arte” organizza aperitivo tutti i giorni dalle ore 18.00 in cui si potranno degustare finger food di specialità siciliane accompagnate da vini Tasca D’Almerita e Champagne Boulanger. Si potranno assaggiare  specialità siciliane, come: arancinette, panini con panelli, crocchette al latte, sfilcione, panino con meusa. Il pubblico potrà ammirare-e anche acquistare-le opere esclusive di artisti/designer, come : Proprio per questa occasione abbiamo deciso di intervistare Verri.  “Il progetto nasce dalla volontà di trasformare un elemento negativo della mia vita in un elemento positivo, lo scorso marzo ho perso mio padre e ho voluto ricordarlo realizzando il suo desiderio più grande: far conoscere e apprezzare l’arte e la cultura della Sicilia, terra in cui i miei genitori mi hanno cresciuta.”-dice Raffaella Verri-“prima lavoravo nel campo della ricerca accademica, ma negli ultimi due anni ho avuto delle difficoltà nella vita privata che mi hanno portato a cercare qualcosa che mi realizzasse dal punto di vista personale, che mi facesse bene al cuore, qualcosa che amassi fare, e il desiderio di mio padre è stato un pretesto in più per far partire questa impresa. È anche un modo per incoraggiare e dimostrare ai miei figli, ma anche alle altre persone, che da un momento negativo può nascere qualcosa di positivo. Ho avuto una famiglia splendida che mi ha insegnato valori importanti, tra cui la generosità, per questo il mio progetto si basa soprattutto sull’aiuto, ho voluto infatti dar voce a chi voce non ne ha, a maestri dell’artigiano che provengono da piccoli centri e che, a causa di problematiche economiche, non hanno avuto la possibilità di far conoscere le proprie creazioni. I nostri prodotti sono unici, lavorati e curati artigianalmente da persone che cercano come me, come tutti, di lasciare un segno e che hanno le capacità e le competenze per farlo. Lasciare un segno non può prescindere dalla generosità e dalla condivisione”. Cos’ha di diverso il tuo progetto? “Innanzitutto il fatto che noi non ci leghiamo alla parola “moda” ma, al contrario, la combattiamo. La moda è passeggera, l’eleganza è senza tempo e senza confine, ed è proprio all’eleganza che noi aspiriamo. Non a caso, noi abbiamo deciso di realizzare la nostra sede in centro a Milano, ma ben distinta dal quadrilatero della moda. Sono prodotti unici, per questo possiamo tranquillamente indossarli senza il rischio che qualcun altro indossi il nostro stesso capo d’abbigliamento, inoltre sono prezzi accessibili e offriamo la possibilità di affittare i capi, come le creazioni di Gaby Charbachy, artista prestigioso, abiti da grande soirée, patrimonio delle collezioni personali di Couturier Maestri d’Arte, per trasformare in un sogno le occasioni più importanti. Siamo una voce fuori dal coro, noi non puntiamo al capo riconducibile al Brand dalla firma, ci piace che un prodotto sia riconducibile all’artista dallo stile, e per far sì che il consumatore riconosca l’impronta dell’artista, è necessario che conosca la sua storia, per questo la nostra sede non ha le sembianze di un classico negozio ma di un vero e proprio salotto, ci piace che le persone si sentano a casa e accogliamo volentieri chi ha voglia di ascoltare, prima ancora di acquistare. Dietro ad ogni nostro prodotto, c’è una storia e il nostro scopo è farla conoscere. Non puntiamo alla scelta passiva, ma all’esperienza d’acquisto elaborata, l’acquisto deve essere una scelta ragionata, una fonte d’arricchimento”. Hai fatto tutto da sola? È un progetto che è partito esclusivamente da me, è un’idea che ho partorito da sola, poi, ovviamente, ho dovuto selezionare persone con un background culturale ben selezionato che mi aiutassero a trasformare l’intuito in competenza. Abbiamo un team ben assortito, si è stabilito un rapporto paritario, non c’è chi comanda o chi si sottomette, perché la nostra impresa si basa sul rapporto biunivoco; gli artisti, senza di noi, non potrebbero esporre e noi senza di loro non potremmo raccontare. Siamo legati al fatto che il nostro fine ultimo non è il guadagno, ma la divulgazione. Il guadagno deve essere sempre e solo un mezzo per andare avanti, mai la finalità. Quali sono i tuoi progetti futuri? Quando ci sentiremo forti e pronti per farlo, vorremmo diffondere questa nostra cultura in tutto il mondo. Ci piacerebbe educare a un linguaggio differente, far capire che non esiste solo la moda a cui siamo abituati, noi la rispettiamo ma rappresentiamo altro. L’idea sarebbe quella di andare in 10 o 15 posti nel mondo per creare un concept all’estero dove vendere prototipi e fare workshop per insegnare in loco quell’arte, perchè un prodotto può essere copiato, ma la creatività italiana no. La creatività è un bene intellettuale, non materiale!”. “Il progetto nasce dalla volontà di trasformare un elemento negativo della mia vita in un elemento positivo, lo scorso marzo ho perso mio padre e ho voluto ricordarlo realizzando il suo desiderio più grande: far conoscere e apprezzare l’arte e la cultura della Sicilia, terra in cui i miei genitori mi hanno cresciuta.”-dice Raffaella

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