Cronaca

Cronaca, spaccio, omicidi, aggressioni, furti, arresti, maltrattamenti, stupri, rapine, Polizia, Carabinieri, Polfer, Polizia Locale, Milano

I grillini rivendicano gli arresti Pd a Cinisello

I grillini rivendicano gli arresti Pd a Cinisello. Tra i pezzi pesanti dei grillini milanesi a rivendicare il successo della propria attività politica c’è Massimo De Rosa (M5S) che ha detto: “Le nostre denunce ignorate dalla politica, oggi sono state ascoltate dalla giustizia”. “La notizia purtroppo non ci sorprende” così il consigliere regionale Massimo De Rosa ha commentato l’arresto per corruzione dell’ex sindaca di Cinisello Balsamo Siria Trezzi, di suo marito e di un imprenditore di Cinisello Balsamo. “Durante l’interno mandato della sindaca il Movimento Cinque Stelle si è sempre espresso in maniera contraria al Piano di Governo del Territorio sostenuto dalla sindaca. Un PGT del quale gli allora consiglieri comunali Giancarlo Dalla Costa e Alessandra Riccardi avevano più volte contestato le incongruenze, arrivando a presentare esposti anche in procura. Io stesso avevo presentato un’interrogazione parlamentare al riguardo” ricorda De Rosa, il quale aggiunge: “La politica ha voluto ignorarci, la magistratura no e oggi ne vediamo i risultati. Ancora una volta ribadiamo il nostro no nei confronti del cemento, della speculazione edilizia e del consumo di suolo. Bisogna realizzare le opere che veramente servono alle comunità. Non quelle che servono solo a ingrassare il partito del cemento e, come vediamo, a far lavorare la magistratura” conclude il portavoce pentastellato. E mentre i grillini rivendicano gli arresti Pd a Cinisello, i democratici sono sotto scacco proprio mentre si riconomincia a parlare di elezioni: Siria Trezzi era un personaggio molto in vista anche prima dell’arresto, anche perché le cittadine dell’hinterland negli ultimi anni hanno acquisito sempre più rilevanza nei calcoli della politica milanese. Ci vivono milioni di persone interconnesse (ancora poco e male) con la città metropolitana e certi numeri contano come ha dimostrato la destra conquistando Sesto San Giovanni. Oggi le manette di Sesto potrebbe riservare altre sorprese non gradite alla sinistra.

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In Duomo protesta degli artisti per i lavoratori dello spettacolo

Alcuni artisti fra i più famosi della musica italiana si sono dati appuntamento in Piazza Duomo a Milano per un flash mob a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, un settore duramente colpito dall’emergenza coronavirus. Levante, Diodato, Lodo Guenzi, Manuel Agnelli, Cosmo e Ghemon sono solo alcuni dei cantanti presenti in Duomo. In occasione della Festa della musica, i cantanti hanno deciso di vestirsi a lutto e di rimanere in silenzio davanti al Duomo per alcuni minuti per sensibilizzare tutti, in primis il governo, sulle condizioni dei lavoratori del settore. Una Festa della musica senza musica, quindi, per chiedere al governo di prendere in considerazione il pacchetto di emendamenti al Decreto Rilancio messi sul piatto dai lavoratori. Tra le richieste, ad esempio, c’è quella di un’indennità per tutti i lavoratori dello spettacolo sino a che non sarà possibile una reale ed effettiva ripartenza del settore. ANSA

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Arrestato rapinatore guineiano armato di coltello

Nella notte di sabato, in Via Ortles, gli agenti del Commissariato Mecenate hanno arrestato un guineiano, 21enne, per rapina aggravata in concorso. L’uomo, poco prima, in compagnia di un altro uomo, rimasto ignoto, aveva derubato un cittadino egiziano, 24enne, del suo telefono cellulare e 150 euro. Dopo vari accertamenti, il malvivente è stato trovato in possesso di un coltello e di circa 10 grammi di cocaina.

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Due egiziani, due filippini e un marocchino arrestati per spaccio

Gli agenti della Squadra Mobile, venerdì  hanno arrestato due 24enni egiziani, irregolari sul territorio nazionale e uno dei quali con precedenti, per la detenzione di 260 grammi di cocaina, 32 di hashish e 1 grammo di marijuana. Le indagini sul traffico di droga nella parte est della città, ha portato i poliziotti a individuare un’attività di spaccio nei pressi di una zona residenziale in via Cilea a Pioltello (MI). Venerdì sera verso le 21, i poliziotti hanno individuato i due pusher che, a bordo di una vettura crossover, avevano ceduto della droga a un acquirente. I due, subito controllati, avevano 15 involucri di cocaina per un peso di 4,7 grammi ed 1, 7 grammi di hashish pronti per essere smerciati e 560 euro in contanti. Una volta risaliti all’appartamento in via Cilea in cui i due nascondevano la droga, gli agenti della Squadra Mobile hanno rinvenuto e sequestrato numerosi involucri di cocaina per un peso di circa 254 grammi, 31 grammi di hashish, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e altri 1.300 euro in contanti. La sera precedente giovedì 18, invece, i poliziotti della Squadra Mobile, hanno arrestato due cittadini filippini di 41 e 35 anni per detenzione ai fini di spaccio di shaboo. I servizi antidroga predisposti dalla 6^ Sezione della Squadra Mobile, hanno portato gli agenti in via Imbonati dove risultava esserci dello spaccio di shaboo in un appartamento. Individuato al civico 15, i poliziotti verso le ore 18 vi hanno fatto ingresso e, nel corso della perquisizione, hanno rinvenuto circa 17,7 grammi (pari a circa 177 dosi per un valore di 200-250 euro al grammo), materiale per il confezionamento e 130 euro in contanti. I due arrestati risultano irregolari sul territorio nazionale e uno di loro ha precedenti penali per rapina. Martedì 16 giugno, verso le ore 21, infine, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato un cittadino marocchino di 34 anni. I poliziotti avevano individuato l’attività di spaccio di cocaina nei pressi di un  bar di Corso Lodi e, dopo aver individuato il “pusher” che cedeva droga a un cliente per poi entrare al bar, lo hanno fermato e perquisito. Sono stati trovati 5 involucri di cocaina in dosi per un peso di 1,6 grammi e di 350 euro in contanti. Lo straniero arrestato è irregolare sul territorio nazionale, senza fissa dimora e con precedenti penali specifici.  

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Specializzandi in piazza sotto Regione Lombardia

Specializzandi in piazza sotto Regione Lombardia. Come avevamo annunciato la scorsa settimana, anche i giovani medici bussano alle porte del Palazzo. Dopo essere stati osannati in primavera, sono stati subito messi da parte in estate. Ecco dunque che la stagione calda si apre per la nuova generazione di “ragazzi del 99” sul piede di guerra. L’appuntamento è tra due ore: “Oggi alle ore 10:00 sotto alla sede di Regione Lombardia i Medici Specializzandi scenderanno in piazza per richiedere il riconoscimento dei loro diritti, delle loro tutele e del loro lavoro. Ogni giorno, in periodo ordinario ed emergenziale, i Medici in formazione specialistica danno un contributo essenziale per l’SSN, al pari di tutti gli altri operatori sanitari. Per questo supportiamo il Coordinamento Regionale degli Specializzandi della Lombardia e le loro richieste! #SpecializzandiInPiazza” hanno scritto gli stessi specializzandi per chiamare al presidio i propri colleghi.

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Non più di 5.000 persone in tre manifestazioni. Gli anarchici vandalizzano banche e muri di via Padova

Si sono svolte senza incidenti di rilievo le tre manifestazioni organizzate ieri dalla sinistra per contestare la gestione dell’emergenza covid da parte di Regione Lombardia. In Piazza Duomo, dove secondo gli organizzatori si sono radunate circa 3.000 persone, si è tenuta la manifestazione “Salviamo la Lombardia”, organizzata da diverse sigle e associazioni, quali: Medicina Democratica, I Sentinelli, Milano 2030, Arci, Acli, Casa Comune, la Fiom Cgil. Per rendere ben chiara quale fosse la loro richiesta i manifestanti hanno esposto uno striscione con scritto “Commissariate la sanità lombarda”. I partecipanti, che indossavano mascherine listate a lutto, si sono prima seduti a terra per rispettare un minuto di silenzio per i morti del Covid, cui è seguito un lungo applauso, ed hanno in seguito ascoltato gli interventi di esponenti politici, consiglieri comunali, e parenti degli anziani che sono morti di Covid nelle Rsa, che si sono alternati sul palco allestito in piazza. Più movimentata la situazione sotto Palazzo Lombardia dove, antagonisti di centri sociali, sindacati di base e collettivi hanno fatto una “una passeggiata intorno al Palazzo” muovendosi in corteo lungo le strade che lo circondano. Mentre gli organizzatori continuavano a ripetere la raccomandazione di stare “distanziati e con mascherine”, altri esortavano a “far vedere che li stiamo circondano e che devono andare a casa”, intonando spesso il coro “assassini”. Tutto si è però svolto in maniera sostanzialmente pacifica e, anche se è stato violato il divieto di corteo anti Covid, le Forze dell’Ordine (circa centro agenti, tra carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa), che presidiavano gli ingressi e i dintorni della sede della Giunta Regionale, si sono limitate a controllare la situazione. La protesta si è conclusa dopo che i manifestanti hanno tracciato la scritta “Cacciamoli” con vernice bianca su una carreggiata di via Melchiorre Gioia. Qualche intemperanza di troppo invece nel corteo che si è svolto lungo vi Padova, che ha anche avuto notevoli conseguenze sul traffico del sabato, costringendo molti cittadini a non fare la spesa nei pressi di casa. Non più di 200 i partecipanti, provenienti da realtà quali CARC, circoli anarchici del Ponte della Ghisolfa, di Via dei Transiti, e la Panetteria Occupata di via Conte Rosso, Telos di Saronno, Foa Boccaccio di Monza e Askatasuna di Torino che, temendo potessero causare problemi d’ordine pubblico, sono stati tenuti sotto stretta osservazione dalle forze dell’Ordine in tenuta anti sommosa, mentre alcune camionette dei Carabinieri bloccavano le vie di accesso a Piazzale Loreto e un elicottero della Polizia controllava la situazione dall’allto. I manifestanti hanno percorso via Padova scandendo gli slogan “Non vogliamo tornare alla normalità perché la normalità è il problema” e  “I morti in Lombardia chiedono vendetta, Confindustria che tu sia maledetta”. Lungo il percorso ci sono stati alcuni momenti di tensione quando è stato lanciato un secchio di vernice nera contro le vetrine di una banca sulle quali è stato anche scritto “Fuoco alle banche”, “Di capitalismo si muore”, “Liberta’ per gli anarchici arrestati”, contro altri istituti di credito sono invece state lanciate delle pietre e un gruppo di manifestanti ha ricoperto di scritte i muri di via Padova. Il corteo si è quindi sciolto in via Agordat davanti all’ingresso del Parco Martesana.  

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