Municipio 9

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Uno sguardo sul mondo delle dipendenze attraverso il cinema

Uno sguardo sul mondo delle dipendenze attraverso il cinema. Quattro proiezioni totalmente gratuite per il pubblico (ogni mercoledì pomeriggio a partire dal 31 agosto fino al 21 settembre) che trattano le problematiche correlate alla dipendenza. MediCinema Italia e Dianova all’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda con il contribuito del Municipio 9 di Milano. Milano, 25 agosto – MediCinema Italia, dal 2013 in Italia come unica organizzazione riconosciuta per l’utilizzo del cinema e dell’arte a scopo di cura, e Dianova , realtà che da oltre trent’anni si occupa delle dipendenze da sostanze droghe e alcol, con il contributo del Municipio 9 del Comune di Milano, presentano “Uno sguardo sul mondo delle dipendenze attraverso il cinema”, una rassegna con film e incontri sulle problematiche correlate alla dipendenza: quattro proiezioni totalmente gratuite per il pubblico (ogni mercoledì pomeriggio a partire dal 31 agosto fino al 21 settembre) nella sala cinematografica dell’associazione Medicinema Italia Onlus presso l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda per avvicinare il pubblico a questo mondo, ancora poco conosciuto e troppo stigmatizzato.  In programma: A spasso con Bob di Roger Spottiswoode (31 agosto); I love shopping di P. J. Hogan (7/9); A star is born di Bradley Cooper (14/09) e Paradiso + inferno di Neil Armfield (21/09). I professionisti di MediCinema Italia apriranno le giornate di proiezione, presentando ogni film, mentre gli esperti di Dianova chiuderanno la giornata con un dibattito con il pubblico presente in sala. Inoltre, negli spazi del Blocco Nord dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, verranno esposte delle opere d’arte realizzate dai ragazzi e delle ragazze ospiti delle Comunità Terapeutiche di Dianova, grazie all’attività del laboratorio artistico-contemporaneo condotto dall’artista italo-svedese RoddAlt ideatore del movimento Cryptopop. L’evento si concluderà, con una tavola rotonda sul tema “delle dipendenze” che si terrà il 5 ottobre in occasione della presentazione di un nuovo servizio di Dianova che verrà realizzato nella città di Milano e vedrà la realizzazione del Centro Diametro per rispondere alle diverse forme di dipendenze. “Il periodo storico che stiamo vivendo – dicono gli organizzatori -, prima con la pandemia e il conseguente lockdown ed ora con il conflitto bellico in Europa, sta portando alla luce diverse forme di disagio che sempre più spesso sfociano in comportamenti devianti che possono trasformarsi indipendenze patologiche, portando a gravi conseguenze non solo a chi utilizza sostanze direttamente, ma anche alle famiglie e alla società in generale”. L’ultima Relazione al Parlamento sulle Tossicodipendenze 2022 fa emergere anche la sempre più ampia diffusione di comportamenti a rischio e di “nuove” dipendenze comportamentali, soprattutto tra i più giovani: gioco d’azzardo, uso compulsivo di Internet e dei social network, disturbi alimentari, shopping compulsivo e fenomeni di isolamento volontario. “Da qui emerge la necessità di affrontare e approfondire – si legge in una nota diffusa dagli organizzatori – questi fenomeni in ottica di prevenzione e sensibilizzazione per poter aprire il dialogo per rispondere ai dubbi e alle domande di tutte quelle persone che possono vivere direttamente o indirettamente problemi di dipendenza, che si tratti di una bottiglia, di una slot machine o di social network”. Dianova da anni utilizza l’arte in ogni sua espressione come strumento terapeutico nelle proprie strutture: arte-terapia, teatro, laboratori creativi di pittura, di artigianato in legno, cineforum, scrittura creativa e laboratori di poesia; infatti, non sarà solo l’arte cinematografica ad essere utilizzata in questa attività di sensibilizzazione. Ecco le giornate di programmazione cinematografica gratuite presso la Sala MediCinema al Blocco Nord all’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda: Mercoledì 31/8; 16,00: A spasso con Bob di Roger Spottiswoode Mercoledì 7/9; 16,00 I love shopping di P. J. Hogan, Mercoledì 14/9; 16,00 A star is born di Bradley Cooper Mercoledì 21/9; 16,00 Paradiso + inferno di Neil Armfield Per prenotare il proprio posto in sala: inviti@medicinema-italia.org (obbligo di mascherina FFP2) Per maggiori informazioni: 800.012729

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Sosta selvaggia sui marciapiedi: fioccano le multe per i motorini in sharing

Sosta selvaggia sui marciapiedi: fioccano le multe per i motorini in sharing. Se ne parlava da tempo e alla fine è successo: la Polizia Locale di Milano ha iniziato a multare i motorini ecooltra parcheggiati male. Perché se è innegabile l’utilità dei mezzi di spostamento in condivisione per gli spazi urbani, lo è pure che spessissimo manca l’urbanità di parcheggiarli dove non sono un disturbo per i pedoni. Talvolta i marciapiedi sono del tutto inutilizzabili proprio per la presenza di biciclette, motorini e monopattini e infatti molti milanesi hanno sottolineato il problema fin dallo sbarco delle prime compagnie. Ora pare che la misura sia colma e i vigili hanno iniziato a multare i parcheggiatori cafoni e pigri, perché vicino a via Pianell (dove sono state scattate le foto) ci sono parcheggi disegnati apposta per motorini. Dunque con appena cento metri in più le due ruote potevano essere posteggiate bene. Beccare la persona giusta per girarle la multa non sarà un problema per ecooltra perché l’app permette di sapere chi è l’ultimo utente, ma pone le compagnie di fronte a un bel problema: fino a quando era solo due o tre gli spazi bastavano per tutti, ma ora che iniziano a essere una decina le aziende presenti con almeno un mezzo di trasporto potrebbe diventare un problema endemico. Perché Milano è piccola così come le sue vie sono principalmente strette. I marciapiedi si stanno allargando negli ultimi anni, ma non ancora abbastanza per diventare parcheggi. D’altro canto il gran numero di mezzi in circolazione dimostra quanto il servizio sia apprezzato dai milanesi. E dunque non si può pensare semplicemente di vietarlo. Un problema senza dubbio complesso anche per la questione multe, perché grazie alla targa i motorini sono facili da sanzionare, ma le biciclette e i monopattini ne sono sprovvisti. Il problema per l’Amministrazione comunale dovrebbe dunque essere quello di obbligare le compagnie dello sharing a installare una targa o un elemento equivalente in modo da rendere più responsabile chi vuole spostarsi in modo cool. In questo modo oltre a essere molto alla moda, sia Milano che i suoi cittadini potrebbero anche prendersi la responsabilità del modo in cui utilizzano l’indubbia innovazione rappresentata dall’economia della sharing mobility. E le multinazionali spagnole, francesi e tedesche che hanno creato questo nuovo mercato potrebbero fornire il loro contributo economico: per semplificarsi la vita potrebbero prevedere una serie di penali economiche per chi parcheggia tanto male da ricevere una multa. Così magari l’utente impara l’educazione civica e la collettività viene ripagata della sua cafoneria.

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Per Milano serve un Fernet Branca

Per Milano serve un Fernet Branca. Nel Municipio 9 di Milano infatti c’è il poco conosciuto museo del Fernet. La vecchia fabbrica novecentesca è ormai elefantiaca per i tempi moderni e dunque una parte è stata dedicata al museo. La memoria di un presente per una volta, perché il Fernet è tutt’ora un’eccellenza italiana. I nobili Branca sono tra i pochi ricchi italiani a non aver ceduto alle sirene dei grandi capitali internazionali. Si sono tenuti la loro fabbrica, l’hanno modernizzata e tutt’oggi l’attività di famiglia ha conti più che in ordine. Allora per Milano serve un Fernet Branca perché ci serve la stessa tipologia di persone. Vogliamo De Montigny? Va bene. Ma se dovesse essere lui alla fine, allora meglio mettergli vicino qualcuno come i Branca. Gente con legami multigenerazionali con Milano e l’Italia, persone in grado di resistere alla tentazione dei dollaroni facili. Insomma la vecchia nobiltà stile Cavour che era di fatto una fase sociale tra la nobiltà e la borghesia. Gente che sa fare. Anche i soldi, ma anche. Perché i banchieri sono importanti, ma se non sai come farli e usarli, pure i dobloni d’oro sono inutili e finiscono subito. In tanti infatti si sono poi pentiti di aver venduto le loro aziende. E alcuni come Alberto Genovese sono diventati dei debosciati con tendenze violente contro le donne (pare infatti che ne abbia stuprate parecchie, sarà contenta la sua famiglia), ma lo sono diventati perché non hanno mai avuto nerbo, personalità, né tanto meno valori. E senza valori i soldi portano solo all’inferno. Allora per Milano serve un Fernet Branca, perché la situazione è complicata e dobbiamo metterci nelle mani di qualcuno che le sappia usare, ma non per violentare le persone indifese.

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Pellegrini (Lega): “Creare uno sportello scolastico per tutte le Saman d’Italia”

Pellegrini (Lega): “Creare uno sportello scolastico per tutte le Saman d’Italia”. Ecco l’intervento del consigliere di Municipio 9: “Nelle scuole italiane si affronta il problema delle donne e delle ragazze segregate e costrette a vivere ed accettare scelte imposte con la forza? Si è pensato di istituire uno “sportello” scolastico che possa intercettare già dalle scuole elementari e medie queste situazioni di violenza e imposizioni? Forse è ora che la scuola faccia la sua parte…Quante Saman ci sono in Italia? Quante ragazze come Saman in Italia rischiano la stessa sorte se si rifiutano di accettare le tradizioni dettate dalla loro famiglia? … il Gender è la questione principale?”.

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Una manifestazione pubblica per il Parco la Goccia

Una manifestazione pubblica per il Parco la Goccia. Ecco il comunicato che annuncia l’iniziativa del comitato che se ne sta occupando: Da tempo chiediamo che il Bosco venga preservato e diventi oggetto di studio, con l’obiettivo di dare continuità all’opera ecologica che si è già consolidata nei 25 anni di abbandono – alcune aree (es. tutto il fitto bosco a nord) sono invece state dismesse già prima del 1970. Secondo il censimento del Corpo Forestale, nel 1995 la Goccia contava già più di duemila alberi ad alto fusto, di cui la maggior parte a carattere spontaneo. Oggi, anche grazie alle piantumazioni di Aem – ultima gestrice dell’area – sono sicuramente di più, oltre al fatto che il Bosco è cresciuto in termini di maturità e biodiversità. Al suo interno si possono trovare numerose specie di piante che denotano una particolare fertilità del terreno. Considerando la presenza di inquinanti – residuale e ben delimitata – si ha ragione ipotizzare che il bosco abbia iniziato un processo di bonifica o quantomeno di intertizzazione degli inquinanti stessi, che viceversa, tramite le bonifiche a movimentazione terra – adoperate finora da Comune e Politecnico – vengono fatti riemergere insieme alla distruzione di tutta la vegetazione presente per necessità di cantiere. LA SITUAZIONE Dopo aver disboscato completamente il Lotto 1A, tramite la movimentazione terra, per il Lotto 1B – di circa 3,3 ettari – è stato presentato il Piano Operativo di Bonifica (POB) da MM: anche questa volta è prevista la movimentazione terra, una modalità costosa e distruttiva per la vegetazione presente. In quest’ultimo lotto c’è una vegetazione fitta di Gelsi, Sambuco, Aceri e Tigli, grandi distese di Rovi – riparo per micro-mammiferi – e tante altre essenze, autoctone o non, ma soprattutto un’enorme Quercia Rovere più che cinquantenne, che stanzia su un’area di suolo profondo non inquinata. Questa Quercia è in serio pericolo, dal momento che nel POB l’areale in cui essa risiede viene destinato a scavi di riporto. L’ultimo documento progettuale reso pubblico è una Convenzione Quadro che nulla dice, nello specifico, di cosa verrà fatto sull’intera area, lasciando mano libera al Politecnico di attuare potenzialmente qualsiasi intervento e procedendo quindi con bonifiche invasive, perché le uniche che garantiscono di avere l’area libera in poco tempo. Tutto questo senza il minimo coinvolgimento della cittadinanza e di chi da anni si impegna per salvaguardare questa enorme opportunità che la Natura ci offre. Chiediamo: 1. che l’area di bosco più fitta (Lotto 4) venga vincolato a “verde pubblico”; 2. di sospendere i lavori di bonifica del Lotto 1B e rivedere dunque il POB, considerando la possibilità di dedicare la gran parte della bonifica a pratiche lente (biopile e fito-rimedio) e formulare un progetto di trasformazione dell’area sul lungo periodo, che possa già renderla fruibile tramite sentieri in sicurezza; 3. di rivedere l’intero progetto sull’area Bovisa Goccia, partendo da un nuovo censimento delle alberature, nuovi carotaggi e approcciandosi al Bosco in ottica di studio e ricerca, coinvolgendo esperti, ricercatori e società civile; Non vogliamo un parco cittadino, ma un bosco urbano! Per questo, essendoci stata negata l’interlocuzione con il Comune e il Politecnico di Milano, ci troviamo costretti a dover ricorrere contro questa modalità di progettazione, per nulla trasparente e aperta alla partecipazione dei cittadini.

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Il Municipio 9 investe sul Welfare di zona

Il Municipio 9 investe sul Welfare di zona. Il Municipio 9 ha deciso di stanziare anche per l’anno 2021 gran parte delle sue risorse per rispondere ai bisogni concreti della sua cittadinanza. Il periodo “Covid” ha acuito diverse criticità in particolare l’aumento esponenziale della povertà alimentare, di problematiche psicologiche gravi legate alla solitudine dei giovani e di abbandono scolastico, già a partire dall’età della scuola secondaria di primo grado. In particolare, sono state approvate nell’ultima seduta di giunta tre importanti delibere dal valore complessivo di 50.000,00 € per contribuire alle iniziative realizzate sul territorio da Associazioni e Enti nei confronti di giovani, famiglie e anziani. Sostenere l’opera dei tanti enti del terzo settore che si muovono sul territorio, valorizzandone la capacità creativa di risposta ai bisogni della comunità, coordinandone le iniziative senza sostituirsi ad esse, è stato uno dei principali obiettivi perseguiti dal Municipio 9. E’ stato un lavoro impegnativo in quanto arrivavamo da un vuoto in ambito politiche sociali e educazione creato nei dieci anni precedenti di amministrazione di centro sinistra. Vuoto ravvisabile anche solo dal numero di delibere sul tema e redazione di atti rivolti all’amministrazione centrale. L’ascolto è stato alla base di questo nostro lavoro, tramite il tavolo territoriale delle politiche sociali che riunisce più di trenta enti del terzo settore del territorio e le commissioni competenti sul tema educazione, presieduta da Roberto De Lorenzo che afferma che “stiamo proseguendo nel lavoro di confronto con tutte le istituzioni scolastiche per supportarle e accompagnarle in questo difficile momento. Proficui sono stati gli incontri con gli assessorati comunali alla partita, dove li abbiamo sollecitati a mettersi al lavoro per il bene dei nostri giovani del territorio” e sul tema servizi sociali, come dice il suo Presidente Alberto Belli “ascoltando chi opera sul territorio emerge una forte preoccupazione rispetto ai continui tagli di budget da parte dell’amministrazione comunale. È come se non si fossero veramente accorti della realtà dei nostri quartieri, dei bisogni che ci sono e che necessitano di una risposta. Ad esempio i servizi di custodia sociale e domiciliari per il nostro Municipio ricevono un budget inferiore rispetto a zone con meno abitanti e non è dato sapere il criterio di questa suddivisione”. Noi come Municipio 9 stiamo facendo il possibile, almeno ci proviamo, ma avere risorse adeguate è indispensabile e, a mio parere, uno degli errori più gravi commessi dall’amministrazione Sala è stato quello di non aver pensato a come reperirle, senza per forza aumentare la spesa pubblica.  

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