de corato

FdI, entro 2019 le firme per l’elezione diretta del Capo dello Stato

Si è svolto ieri a Palazzo Marino un covegno organizzato da Fratelli d’Italia per presentare la proposta di una legge d’iniziativa popolare per l’elezione diretta del Capo dello Stato. Davanti a un numeroso pubblico, hanno preso la parola il sociologo Francesco Alberoni, il Capogruppo in Consiglio Comunale, Andrea Mascaretti, che faceva gli onori di casa,il Senatore Ignazio la Russa, la Senatrice Daniela Santanchè e il capogruppo alla Camera dei Deputati Francesco Lollobrigida. Presenti anche Riccardo De Corato, Stefano Maullu, i due Coordinatori milanesi Riccardo Truppo e Enrico Turato e vari esponenti e simpatizzanti del partito di Giorgia Meloni. “Entro la fine dell’anno contiamo di portare in Parlamento la proposta di legge d’iniziativa popolare per l’elezione diretta del Capo dello Stato“. Ha dichiarato, Ignazio La Russa, al termine dell’evento. Dopo aver presentato in Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare, “speriamo proprio che sia la volta buona per introdurre in Italia l’elezione diretta del Capo dello Stato, una battaglia storica della destra italiana“, ha ricordato l’ex ministro della Difesa. “Abbiamo approntato tutto – ha continuato La Russa – per iniziare la raccolta delle firme e contiamo di arrivare alle 50 mile firme autenticate al massimo entro la fine dell’anno, per poi depositare il tutto alla Camera e iniziare così il percorso parlamentare, che in questo caso prevederebbe un iter agevolato“. La Russa ha quindi sottolineato come i sondaggi certifichino che l’80% degli italiani siano a favore dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica, ma anche il fatto che ormai “anche la Lega si sta muovendo in questa direzione: ci fa piacere che una nostra iniziativa storica faccia breccia tra gli alleati e speriamo che accada anche tra gli avversari politici“. Infine, La Russa ha concluso spiegando che la proposta di legge non prevede affatto una modifica della durata del mandato, o dei poteri e delle prerogative del presidente della Repubblica, ma appunto solo la sua elezione diretta, che, nella pratica, “ne rafforzerebbe il ruolo attraverso l’investitura popolare“.  

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Loreto, egiziani manifestano contro il loro governo, ripercussioni sul traffico

A partire dalle 16:30 circa di ieri pomeriggio, in piazzale Loreto, si è svolta una manifestazione, nel corso della qualeun paio di centinaia di egiziani, controllati dalle Forze dell’Ordine, hanno manifestato contro il Governo del Cairo, come sta accadendo in questi giorni in altre città europee. “Chi li ha autorizzati?” è la domanda che si pone l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato. De Corato riferisce della presenza di  “un IMAM sul palco” che li arringa e di  “un nutrito numero di donne, tutte velate! Come mai e chi autorizza tali eventi proprio nella nostra città?“.”Per quale motivo – prosegue l’ex vice-sindaco – nessuno interviene e non si prendono opportuni provvedimenti? A quale titolo, questi cittadini egiziani, stanno bloccando un piazzale in centro per manifestare e protestare contro alcune situazioni che si verificano nel loro Paese? Assurdo – ha concluso l’Assessore De Corato – che tra le varie urla dei manifestanti si sentivano frasi come ‘dobbiamo lottare perché la bandiera di Dio torni sopra tutte le altre bandiere’. Sappiamo che la bandiera di Dio, del loro Dio, è quella di Allah e il significato ci appare abbastanza chiaro. A buon intenditore poche parole”.  

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De Corato: il nuovo Governo non potrà nascondere l’emergenza nomadi

In seguito alla diffusione del Viminale dei dati riguardanti la presenza di campi rom più o meno autorizzati nella città metropolitana di Milano, l’Assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato ha dichiarato “il governo giallorosso non potrà nasconderli in un cassetto. Sono numeri che confermano l’emergenza nomadi, soprattutto se si pensa ai campi irregolari e al fatto che il ministero dell’Interno dichiara esplicitamente la propria difficoltà nel quantificare un numero preciso di occupanti abusivi nella decina di insediamenti occasionali a Milano“. Questi ultimi “sono, per intenderci, – continua De Corato – quelli che più disturbano i milanesi in certe zone, come via Medici del Vascello e al Musocco, perché sono in continua rotazione. Qui i rom vanno, vengono, delinquono e portando degrado. Un circolo vizioso che logora i cittadini residenti in queste aree. Le lamentele per il degrado e l’insicurezza non arrivano solo dai cittadini di via Bonfadini e via Medici del Vascello, ma anche dai residenti di via Caduti di Marcinelle e via Cima, dal municipio 3, dal Parco dei Fontanili, nel municipio 6, chi la mattina si vede la via occupata da camper e roulotte, esclusi sicuramente dalla statistica“. L’emergenza, secondo De Corato, riguarda anche le roulottes e i camper, non censiti, che occupano intere vie. “Ecco i numeri della Città Metropolitana di Milano: sono 8 i villaggi autorizzati, due in più che a Roma, per un totale di circa 710 persone con 238 minori, di cui 5 solo nel capoluogo, per un totale di circa 590 persone di cui circa 190 minori; 1 a Trezzo sull’Adda, per un totale di 16 persone di cui 6 minori; 1 ad Arluno, per un totale di 12 persone di cui 5 minori, 1 a Buccinasco, per un totale di 92 persone di cui 37 minori. I villaggi non autorizzati sono 12,3 in più di Napoli, per un totale di circa 582 persone tra le quali 114 minori, di cui 9 solo nel capoluogo lombardo per un totale di circa 400 persone di cui circa 50 minori; 1 a Garbagnate Milanese, per un totale di 90 persone di cui 27 minori; 1 a Senago, per un totale di 86 persone di cui 35 minori; 1 a Robecco sul Naviglio, per un totale di 6 persone di cui 2 minori” ha precisato. Sulle risorse economiche che vengono utilizzate dalle amministrazioni l’ex vice sindaco Sottolinea, “a oggi non sappiamo ancora con esattezza nemmeno quante ne vengano utilizzate. A quanti dei minori che vivono negli insediamenti rom viene negata un’infanzia degna, un percorso scolastico e una vita familiare e sociale che possa farli crescere con serenità? I campi irregolari della Lombardia vanno chiusi senza indugio, questa deve essere una priorità per la politica locale! Per quanto riguarda la città di Milano, dove persistono ben 9 campi rom irregolari, fanno sorridere le parole che il Sindaco ha pronunciato poco più di un anno fa”. De Corato incalza quindi, “Sala, totalmente in contrasto con quanto fatto fino ad ora, il 18 maggio 2018 sul Corriere della Sera dichiarava che “non sono (i campi rom) un modello di successo, né da replicare. Certamente non se ne creeranno altri. Verificheremo più avanti se c’è la possibilità di chiudere anche quelli esistenti” e poi ancora, “la città ci chiede meno tolleranza. Non dobbiamo limitarci a spostarli, ma bisogna intensificare i controlli sui documenti, se mandano i bambini a scuola, come si sbarazzano dei rifiuti. C’è bisogno di una pressione continua“. “Ora di fronte a queste dichiarazioni – conclude De Corato –  mi chiedo se il Sindaco di Milano vorrà prendere davvero sul serio la situazione tragica di alcune zone della città, ed intervenire celermente per chiudere i campi rom irregolari, allontanando i nomadi dalle aree che occupano abusivamente. I cittadini sono esasperati ed i numeri gli danno ragione“.  

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Indecenze e degrado nel Parco di via Fabrizi invaso dagli extracomunitari

“Se esistessero i campionati mondiali dell’indecenza, probabilmente salirebbe sul podio“. Lo Sostiene Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, che spiega “Quello che accade nel Parco di via Fabrizi è lo specchio di una città dove il degrado ormai la fa da padrone. L’associazione Milano Sicura ha documentato con filmati e immagini quanto succede, ormai quotidianamente, nell’area verde“. “Nei giorni scorsi – prosegue –  è stato immortalato all’interno della zona un extracomunitario vestito delle sole mutande intento a toccarsi le parti intime e, sempre nella stessa giornata, alla fontanella del medesimo parco ne è stato fotografato un altro intento a farsi una doccia total body, con tanto di telo per asciugarsi. Il primo, prelevato e portato via dalle forze dell’ordine, già in serata era nuovamente nell’area verde“. “Nelle vicinanze del parco – spiega De Corato – ci sono il centro di accoglienza di via Mambretti e quello di via Aldini. A questo poi va aggiunto il centro di rifugio notturno improvvisato nel sottopasso pedonale dell’autostrada Rho-Monza di via Aldini, pulito dopo le mie segnalazioni di febbraio e di maggio ed ora di nuovo in mano al degrado e all’insicurezza. E’ mai possibile che un intero quartiere sia sotto scacco di questi pseudo rifugiati? – si domanda l’ex vice-sindaco – Ormai si può girare nudi, farsi la doccia dove i bambini vanno a bere l’acqua e dormire dove si vuole, dal parco al sottopassaggio. Questo degrado è il risultato dell’accoglienza senza se e senza ma voluta e sposata da Sala e Majorino, che ben si sono guardati di denunciare quanto accade, forse perché in parte ne sono complici“. “Per l’anima forte radical chic della sinistra – accusa De Corato –  è molto facile partecipare alle marce pro immigrati “Insieme senza muri” perché in centro non vivono il degrado di una periferia ormai al collasso. A Milano la mattina si aprono le porte dei centri di accoglienza e molte delle persone ospitate girovagano per la città senza che nessuno li controlli, libere di fare ogni cosa che gli passi per la testa. Ora poi che a breve al governo siederà il centrosinistra, responsabile dell’attuale situazione di degrado, le cose non potranno che peggiorare. Ai tempi del centrodestra – conclude – per evitare le docce a cielo aperto chiudemmo molte fontanelle pubbliche. Mi auguro che dopo i fatti accaduti questo weekend si voglia procedere di conseguenza“.

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TAR sentenzia contro la moschea abusiva di via Zambelli, soddisfatto De Corato

L’associazione culturale Shah Jalal di via Zambelli, è stata trasformata negli ultimi anni in una moschea abusiva come emerge da “un complesso di indizi gravi precisi e concordanti“, tra cui dichiarazioni di “persone interrogate sul luogo“, video su Youtube ed “estratti di siti web“. Lo scrivono i giudici del Tar della Lombardia nella sentenza con cui hanno bocciato il ricorso della stessa associazione contro l’ordinanza del Comune che ha contestato “il cambio di destinazione d’uso da laboratorio a luogo di aggregazione e di preghiera” realizzato anche con una serie di “opere” sull’immobile. I giudici della seconda sezione del Tar milanese nella sentenza fanno riferimento, tra le altre cose, al “sopralluogo effettuato dalla Polizia Locale” nel 2014 e poi confermato da un ulteriore sopralluogo del 21 marzo scorso “dal quale risulta, tra l’altro, un’insegna sull’immobile con la denominazione Shahjalal Jame Maszid, ossia moschea“. “La correlazione tra i lavori di ristrutturazione dei bagni e la realizzazione di un bagno per disabili da un lato e la funzione religiosa dall’altro – scrivono ancora i giudici, col presidente di sezione Italo Caso – è facilmente desumibile dal fatto che si tratta di servizi presenti normalmente in luoghi aperti al pubblico destinati a soddisfare le esigenze di persone che provengono dall’esterno“. Poiché l’associazione non ha fornita, poi, “prova di alcun uso dell’immobile diverso da quello religioso è del tutto ragionevole ritenere che i bagni siano a servizio degli avventori della moschea“. “Finalmente la sentenza con la quale il Tar della Lombardia ha fatto chiarezza sulle moschee abusive” commenta soddisfatto Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza  di Regione Lombardia. “E così, adesso che Palazzo Marino ha avuto ragione, perché non interviene subito anche sulle altre moschee abusive che infestano la città?” si chiede quindi l’esponente di Fratelli d’Italia “Molte di queste strutture fuorilegge sarebbero state condonate dal PAR – sottolinea – il piano delle attrezzature religiose del Comune, all’interno del Pgt di Milano, sul quale Regione Lombardia ha espresso forti contrarietà in relazione a questo tema“. “Ci sono delle regole che vanno rispettate”  spiega De Corato, “sono quelle dalla l.r. 12 del 11 marzo 2005 che al Capo III indica le norme per la realizzazione di edifici di culto e di attrezzature destinate a servizi religiosi”. “Il Comune di Milano non può girare la testa dall’altra parte“, attacca quindi, concludendo: “Non si contano più le lamentele di molti milanesi esasperati da queste situazioni. Questa sentenza del Tar conferma che è una moschea abusiva: il Comune cosa aspetta a chiudere le altre 7 fuorilegge anche per il Pgt e il Par?“.  

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Piazza Duomo. Sollazzo: via i banani. De Corato: le si dia uno stile europeo

L’approssimarsi della scadenza del contratto di sponsorizzazione con Starbuck per il verde il Piazza Duomo e l’invito rivolto dal Comune di Milano a tutti i soggetti interessati, di presentare una nuova proposta che possa prevedere sia il mantenimento dell’attuale fisionomia delle aiuole, sia il loro  riassetto, con la successiva manutenzione nel tempo fino ad un massimo di tre anni, sta cominciando a generare i primi commenti da parte dei politici milanesi. “La scadenza del contratto con Starbucks può essere la buona occasione per liberare Piazza Duomo dalle palme e dai banani che nulla hanno a che fare con lo stile della piazza – è il commento di Simone Sollazzo, Consigliere Comunale M5S  – Mi auguro quindi che eventuali nuovi sponsor diano precedenza quantomeno a specie vegetali che si possano inserire con armonia e pertinenza al contesto urbanistico milanese. E che garantiscano – conclude – delle condizioni ottime sia di manutenzione ma di sorveglianza contro qualunque eventuale tentativo di danneggiamento per evitare un secondo episodio come l’incendio delle palme il cui autore non è mai stato individuato”. “Mi auguro che il nuovo sponsor, che si occuperà del verde in Duomo, eliminerà nel minor tempo possibile, sia le palme che i banani, che nulla hanno a che fare con questo luogo, perché piazza Duomo merita di ritornare ad essere quella di un tempo, con alberi che si addicano all’affascinante location quale è la suddetta piazza. – Auspica anche l’ex vice Sindaco Riccardo De Corato – Di fronte alla Cattedrale della Diocesi tra le più belle ed imponenti al mondo –prosegue De Corato -, mi sembra assurdo siano state piantate delle piante simili che, giustamente, in passato sono state oggetto di critiche da parte di associazioni e di numerosi cittadini milanesi. Confido fortemente – conclude – che nella piazza più importante di Milano, si ritorni ad uno stile ambientale europeo che ha sempre caratterizzato questo Sacro luogo, da decenni simbolo e vero punto di riferimento del capoluogo lombardo“. I proponenti avranno la possibilità di visionare sul sito del Comune di Milano la planimetria fornita da MM per le informazioni tecniche relative alla portata delle solette a alle dimensioni delle vasche/contenitori, necessarie ad una corretta valutazione della scelta di piante e materiali. Sarà possibile disporre di un file Autocad con la planimetria delle aiuole per agevolare la redazione della proposte grafiche, inoltrando specifica richiesta all’indirizzo mail urb.verdesponsorizzazioni@comune.milano.it. Le proposte potranno essere presentate nel bimestre settembre-ottobre, così da poter formalizzare il nuovo contratto di sponsorizzazione a partire dal mese di gennaio 2020. Tutti i dettagli qui.  

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