de corato

Rissa per donna senza velo, arrestati quattro egiziani

A scatenare lo scontro è stata la frase: “Con te non parlo perché non porti il velo e vivi nel peccato” rivolta a una donna italiana, compagna di un egiziano di 25 anni dal quale aspetta un bambino. A pronunciarla il custode trentaduenne del palazzo in cui abitano i due. E’ successo intorno alle 21.40 di sabato davanti al portone di uno stabile in via Crespi, una traversa di viale Monza, quando il portiere vedendo i due rientrare a così apostrofato la puerpera, causando la reazione del suo compagno.  Il quale, ha reagito con calci e pugni e poi estraendo un coltello con il quale ha ferito anche suo fratello 38enne e un amico di 22 anni del portinaio, che sono intervenuti nella discussione. Giunti sul posto i Carabinieri hanno sedato la rissa e arrestato i quattro contendenti, tutti più o meno feriti in modo non grave, salvo il custode che ora è in stato di fermo in ospedale dove è sotto osservazione. Secondo quanto riferito agli uomini dell’Arma nel palazzo frizioni e litigi fra “laici” e “praticanti”si trascinano da tempo. L’episodio è stato commentato da Silvia Sardone Consigliere Comunale e Regionale del gruppo misto, che rileva: “Tra violenze e atteggiamenti da Islam radicale questa zona tra Viale Monza e Via Padova continua a essere un ghetto di violenza e degrado” concludendo che l’episodio è la riprova “che l’integrazione non esiste“. Riccardo De Corato, assessore a Sicurezza di Regione Lombardia, denuncia che: “a Milano e Lombardia le violenze ai danni di donne di religione islamica sono all’ordine del giorno e la cosa più grave è che tutto questo succede nel totale silenzio delle femministe e della sinistra, che non aprono bocca né scendono in piazza“.

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Via Corelli, scontro fra Sala e l’opposizione

Ad accendere le polveri è stato lo stesso Sindaco Giuseppe Sala è intervenuto che, a margine della presentazione del programma della Triennale, ha espresso la sua opinione in merito alla situazione del Centro per i Rmpatri (CPR) di via Corelli: “Nell’incontro con Salvini avevo segnalato il problema generale sulla questione migrazioni a Milano. Se ci sono formule che tolgono un tetto a chi ce l’ha e li mettono per strada è peggio anche per la città. Lo chiedo anche ai miei concittadini: anche se il sistema attuale non è perfetto, queste persone devono dormire per strada o nei parchi? Ma non è peggio per tutti noi?”. Concludendo: “Se poi pensiamo che il Comune ci provvederà, mettendo mano alla situazione e investendo altre risorse per trovare questi spazi, siamo punto e da capo”. Immediata la replica di Silvia Sardone, Consigliere del Gruppo misto in Comune e Regione, “Sala si conferma contrario alla trasformazione di via Corelli in Centro per l’identificazione ed espulsione degli immigrati. Lo fa  con una banalissima motivazione: se togliamo un tetto, gli immigrati finiranno per strada. Evidentemente non si è reso conto che grazie alle sue politiche pro accoglienza la città si è già riempita di immigrati, spesso clandestini, che dormono per strada o nei parchi, bivaccano o occupano edifici abbandonati”. Concludendo con il dire che la trasformazione del centro di via Corelli “è una scelta giusta e necessaria per aumentare i rimpatri di chi non ha diritto di stare in Italia“. Sul tema, l’Assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato attacca direttamente il Sindaco Sala: “è evidente che, la sua cultura, è diventata una cultura che non prevede il rimpatrio di immigrati, ma solo ospitalità di questi a spese del contribuente italiano”. Poi spiega: “sei richieste su dieci presentate da migranti richiedenti asilo sono state respinte negli ultimi anni dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale” persone “rimaste libere di circolare illegalmente sul nostro territorio“. Secondo l’esponente di Fratellid’Italia vi è la necessità “di aprire il cpr con urgenza, entro fine anno”  senza che vi sia un aggravio di spese per la Pubblica Amministrazione, perché, conclude “essendo un cas, già pesa sulle tasche comunali, quindi, l’unica cosa che dovrebbe fare Sala, è quella di prendere queste persone e suddividerle nei vari centri di accoglienza comunali presenti nella città, dove posto ce n’è visto che gli sbarchi da un anno sono diminuiti!“.

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Blitz delle Forze dell’Ordine nel campo rom di via Bonfadini

Il primo a darne notizia è stato il Presidente del Consiglio di Municipio 4, Oscar Strano, scrivendo sulla propria pagina Facebook “Blitz al campo rom in via Bonfadini, questa mattina. Elicotteri, mezzi pesanti e un dispiegamento massicci di forze dell’ordine. Che sia la volta buona!“. Oltre alle forze dell’ordine la presenza di numerosi mezzi per la movimentazione della terra fa presumere che il campo sarà smantellato. In seguito Strano, sempre tramite Facebook, ha anche diffuso la notizia: “Tra gli arrestati anche il padre del giovanissimo rapper 500Tony, quello che alle Iene richiamava il figlio quando diceva siamo un clan. Evidentemente, invece, un clan lo sono“. Secondo quanto riferito, i Carabinieri impegnati nell’azione hanno effettuato numerosi arresti dando esecuzione a sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone accusate di “associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione“. Mandati scaturiti da un’indagine che due anni fa avevano fatto finire in manette più di trenta persone dopo il sequestro in via Giacosa di una fonderia di gioielli clandestina. Un gruppo che faceva riferimento ad alcuni sinti di origine abbruzzese residenti nel campo che si occupavano di ripulire il bottino di furti in ville e appartamenti. Primo a commentare la notizia il vicecapogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Alessandro De Chirico, auspicando che “che sia finalmente scritta la parola fine a una storia che agli abitanti della zona ha creato tanti disagi e preoccupazioni” e ricordando che si tratta di “una situazione di cui fui uno dei primi ad occuparmi insieme ad amici e militanti forzisti del posto“. Secondo l’azzurro “se oggi ci sarà una svolta non sarà certo grazie alle politiche attendiste della sinistra milanese che da sempre favoriscono il radicarsi di queste situazioni di criminalità, ma grazie alla svolta imposta dal nuovo Ministro dell’Interno” auspicando infine che “il piccolo rapper “500Tony” sarebbe meglio fosse affidato ai servizi sociali, piuttosto che lasciato nelle mani di genitori che gli insegnano valori, che possono al massimo garantirgli una rosea carriera nella criminalità organizzata“. Il coordinatore di Forza Italia a Milano, Fabio Altitonante, ringrazia “le forze dell’Ordine per lo straordinario lavoro che stanno facendo“, accusando “da quando il Pd governa Milano i rom si sentono tutelati e la nostra città è in mano alla delinquenza“, osservando infine “È urgente  un intervento straordinario in tutti i campi nomadi: laddove si riscontrino problemi per la sicurezza e per la salute l’unica soluzione auspicabile è la chiusura immediata, con l’allontanamento dai nostri quartieri di chi non rispetta le regole“. Secondo la Consigliera Comunale e Regionale del Gruppo Misto, Silvia Sardone: “Bene lo sgombero ma ora si proceda ad abbattere le villette abusive del vicino campo irregolare di via Bonfadini 38 e a sgomberare i rom rumeni insediati in una baraccopoli appena all’esterno del Cat di via Sacile voluto da Majorino in una zona purtroppo già sensibilmente colpita dai rom”, inoltre, l’ex azzurra, ricorda “al Comune anche le carovane in via dei Pestagalli, via Varsavia, via Medici del Vascello: cosa si aspetta a sequestrare i mezzi dei rom?”. Riccardo De Corato, Assessore a Sicurezza di Regione Lombardia commenta: “La mancanza di controlli e il lassismo delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi due mandati hanno permesso il sorgere di ‘attività’ come questa e chissà negli altri campi, regolari e abusivi, che il Comune continua a tollerare, cosa succede” per poi chiammare in causa il Sindaco “della ‘tolleranza zero e degli sgomberi annunciati da Sala il 18 maggio scorso nemmeno l’ombra” auspicando infine che i “campi rom vengano smantellati anche nel caso di carovane di poche roulotte accampate illegalmente nelle vie di Milano per mesi“. Anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Gianluca Comazzi, ringrazia le Forze dell’Ordine e auspica che “la sinistra abbandoni il suo approccio buonista e si metta in testa che queste zone vanno presidiate e smantellate il prima possibile“.

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Dopo Sesto, anche a Milano scritte inneggianti alle Brigate Rosse

Dopo che due giorni fa su un muro di viale Marelli a Sesto San Giovanni erano comparsi dei volantini volantini  inneggianti alle Brigate Rosse, in cui si esprimeva solidarietà all’ergastolana a Nadia Desdemona Lioce, condannata per gli omicidi di Massimo D’Antona, Marco Biagi ed Emanuele Petri, ieri è successo anche a Milano. Una mano ignota le ha tracciate su un palazzo di via Pompeo Castelli, a pochi passi da dove abita Antonio Iosa, animatore dell’Associazione vittime del terrorismo, che nel 1980 insieme ad altre tre persone fu gambizzato dalle B.R. all’interno del circolo Perini di Quarto Oggiaro. Si spera che la scelta del luogo sia solo frutto di una coincidenza, ma il trauma nel vedere risvegliato il ricordo di un evento così traumatico deve essere stato importante.  Iosa, intervistato da Repubblica, analizza il fatto con lucidità, ma non nasconde l’amarezza per l’accaduto: “Questo dimostra quanto sia difficile recidere la violenza e il terrorismo in Italia ed esistono ancora giovani fiancheggiatori che inneggiano alla radicalizzazione della violenza. Non penso che la scritta, fatta a pochi metri da casa mia, sia una provocazione nei miei riguardi di vittima delle Br. Chiedo al Comune di Milano di provedere a cancellare con urgenza l’infame scritta“. Immediata la solidarietà ad Antonio Iosa da parte dalla Camera del lavoro di Milano: “Nell’esprimere solidarietà ad Antonio Iosa, la Camera del Lavoro di Milano si associa alla richiesta di cancellare le scritte comparse nel più breve tempo possibile, condannando contestualmente tali gesta nella consapevolezza che il messaggio terroristico non passerà nella coscienza delle persone poiché è stato battuto dalla storia e dalle lotte del movimento operaio“. Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, dichiara invece di non essere stupito dall’accaduto “visto il clima che Majorino & Compagni hanno creato dalla manifestazione del Pd in Piazza San Babila in poi“. Dello stesso tenore una nota di dal Consigliere Comunale e Regionale della Lega Massimiliano Bastoni secondo cui: “Dopo mesi e mesi che la sinistra parla di un ritorno del fascismo, quello che è tornato invece è il brigatismo rosso – concludendo – Ecco cosa succede quando continuano ad alimentare l’odio contro l’avversario politico“. Il segretario del Pd metropolitano milanese e Consigliere Regionale Pietro Bussolati invita a “tenere alta l’attenzione per evitare il ritorno della violenza politica che tanto male ha fatto in passato. Le istituzioni le forze democratiche e tutti i cittadini che credono nella democrazia devono fare fronte comune contro la follia terrorista” bacchettando chi “per mera speculazione politica divide il campo della politica democratica” perché “rischia di fare il gioco di chi incita all’odio e alla violenza”.

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