de corato

Extracomunitari bloccano i mezzi dell’AMSA, un arresto, due denunce e cinque fermi

Otto stranieri sono stati portati in Questura perchè dopo essersi rifiutati di alzarsi per far passare i mezzi dell’Amsa, sono stati scoperti in possesso di droga. E’ accaduto in piazza Duca D’Aosta, nei pressi di un McDonald, sotto i portici: all’arrivo delle Volanti un gambiano di 22 anni è stato arrestato per spaccio, altri due, un guineano di 21 e un gambiano di 25, sono stati denunciati in stato di libertà mentre gli altri cinque, che erano ubriachi, sono stati accompagnati per accertamenti. In tutto sono stati sequestrati poco più di una cinquantina di grammi di marijuana. Un problema, quello della pulizia dei portici intorno alla stazione, e più in generale dell’arredo urbano, segnalato più volte dai netturbini per la permanenza di clochard e di migranti che bivaccano in zona. Secondo l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccado De Corato, l’episodio non rappresenta “niente di nuovo“, poiché la “notizia non fa altro che confermare che ormai la piazza Duca d’Aosta e lo scalo ferroviario sono assediati da balordi, principalmente clandestini spacciatori“. Quando il centrodestra era al governo della città di Milano – ricorda De Corato – mandavamo tutti i giorni 3 autobotti dell’Amsa a ripulire la piazza con gli idranti mentre le Forze dell’Ordine e la Polizia Locale procedevano alla richiesta dei documenti e all’identificazione di tutta l’umanità varia che occupava l’area della Stazione Centrale. Questo serviva per disturbare i disturbatori che, prima o poi, si stufavano di ricevere questo trattamento tutti i giorni e sloggiavano“. “Perché Sala non manda a ripulire la piazza come facevamo noi?” si chiede quindi De Corato, concludendo “Oggi il Ministro dell’Interno ha parlato di tolleranza zero nei confronti della droga e degli spacciatori: molto bene, partiamo con una sperimentazione proprio dalla Stazione Centrale di Milano“. Anche Silvia Sardone, Consigliere Comunale della Lega, ha commentato l’episodio sottolineando che “l’assessore Maran spiega da tempo che il suo sogno è veder sorgere un’area giochi da quelle parti” concludendo con ironia” vista la situazione, mi immagino già la coda di mamme coi bambini per mano in mezzo a pusher e rapinatori”.  

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Sala commemora il giudice Paolo Borsellino

Si è svolta ieri pomeriggio ai giardini Giovanni Falcone e Paolo Borsellino la commemorazione delle vittime della strage di via d’Amelio, il 19 luglio 1992. I Sindaco Sala ha così salutato i presenti: “Ogni anno siamo in tanti e questo è importante. Ma è più importante che ci siano persone della mia generazione ma anche giovani. Io sono noto come uomo del fare, ma voglio anche essere l’uomo del sentire. Le cose che accadono dipendono dai valori in cui crediamo“. “Stiamo commemorando persone che condividono i valori di questa citta’, come il sacrificio- ha continuato il Sindaco – stamattina in giunta abbiamo deciso di deliberare l’intitolazione di un giardino a Emanuela Loi e Francesca Morvillo . Ci saremo per il 27 luglio, la strage di via Palestro. Settimana scorsa abbiamo commemorato Giorgio Ambrosoli. Noi dobbiamo confrontarci con la realtaà che c’è: oggi la Dia ha ricordato che la Lombardia è al centro dei traffici illeciti. Quello che dobbiamo fare quindi è prevenire, reprimere, dimostrare che ognuno di noi possiamo avere un ruolo. Sempre di più dobbiamo ripartire dalle scuole. Abbiamo in noi le qualità morali per fare la differenza”, ha concluso Sala. Presenti anche Lucilla Andreucci, referente di Libera Milano. “Abbiamo bisogno di esempi, come quello di chi ha lavorato a dispetto delle scorte dimezzate e dei mezzi inadeguati. Borsellino sapeva che lo Stato lo aveva tradito, stava trattando con la mafia che lui stava combattendo. Eppure non si e’ arreso, cosi’ come Ambrosoli, dalla Chiesa“. Alessandra Dolci capo della direzione distrettuale antimafia di Milano, “È motivo di grande emozione per me essere qui Falcone, Borsellino, si sentivano soli, abbandonati. C’e’ pericolo che ciò si ripeta? Tutti i commentatori sostengono che Cosa nostra sia in grossa difficoltà benché non sia stata sconfitta. Il problema vero, dicono, è la presenza della ‘ndrangheta. Noi a questo pericolo stiamo cercando di fare fronte. La ‘ndrangheta sa che deve costruire consenso e lo sta facendo sempre di più nei nostri territori. Sono gli imprenditori, i politici che vanno a cercare i mafiosi. Assistiamo a una decadenza morale che ha fatto si’ che piu’ di una regione sia ormai in una situazione di colonizzazioneil problema ce l’abbiamo in casa, siamo consapevoli di ciò?“. Angela Portosi, attivista del movimento Agende rosse e Rosy Tallarita, famigliare di vittima innocente di mafia e componente della scuola di formazione Antonino Caponnetto organizzatrice dell’evento. “Oggi 19 luglio voglio spiegarti che hai il dovere di mantenere il ricordo del passato. Imparerai il valore della memoria e la fatica del sacrificio in nome della giustizia. Imparerai a distinguere per non confondere. Voglio spiegarti che hai il dovere di considerare la mafia un problema anche tuo“.  ha detto Tallarita rivolgendosi al bambino che porta in grembo. “Non c’è niente di retorico in questo incontro ha infine detto un visibilmente emozionato Nando dalla Chiesa a partire da questi giardini, voluti tanto tempo fa da persone che non avevano neanche l’età per votare” ha infine detto un visibilmente emozionato Nando dalla Chiesa, concludendo “chi dice che erano persone normali che facevano il loro dovere, io dico no: persone che fanno quello che hanno fatto Falcone e Borsellino sono molto di più“. Anche l’assessore regionale alla Sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato ha reso omaggio alla memoria del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della scorta deponendo un mazzo di fiori a sul al cippo commemorativo, “Questi eroi – ha dichiarato l’assessore -, che sacrificarono la loro vita per la giustizia, non devono essere mai dimenticati“.  

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De Corato: Area Solidale Onlus, indagata vinse bando del Comune

“Il Comune di Milano ha dormito sonni tranquilli. Nonostante una delle Associazioni per l’accoglienza d’immigrati coinvolte nella vicenda Facke Onlus, Area Solidale Onlus, abbia intrattenuto rapporti con lo stesso” Lo dichiara l’Assessore alla SIcurezza di regione Lombardia Riccardo De Corato. “Majorino,- aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – ha tenuto subito a precisare che l’assegnazione del bene confiscato alle mafie di via Paisiello ad Area Solidale è stata bloccata prima dell’assegnazione definitiva“. Eppure, prosegue De Corato  “questa Associazione, dopo la vittoria del bando comunale nell’ottobre 2017 aveva realizzato il Bici Green, una cicloofficina sociale con lo scopo di creare posti di lavoro per persone disagiate” eppure “dall’aggiudicazione del bene a quando il Comune ha deciso di non procedere con l’assegnazione definitiva è passato quasi un anno e, nel frattempo, l’Associazione è riuscita ad aprire l’attività con tanto di insegne“. “Quali sono i requisiti che non sono risultati in regola?” si chiede infine De Corato, prendendo “atto di quanto dichiarato da Majorino“, ma segnalando che a oggi “le insegne di questa attività sono ancora esposte in via Paisiello 5”  per poi concludere “Il Comune faccia chiarezza“.  

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Sardone e De Corato: ennesima manifestazione illegale al Leoncavallo

“Domani (oggi ndr) al centro sociale Leoncavallo andrà in scena l’ennesima iniziativa a dir poco singolare visto che parliamo di un edificio occupato abusivamente ormai da tempo: gli antagonisti hanno organizzato una giornata contro la guerra ai graffiti e alla libertà d’espressione che vedrà l’appoggio di alcuni esponenti di sinistra disposti come sempre ad assecondarli. In pratica, verranno imbrattati i muri esterni e interni dell’ex cartiera di via Watteau. La giornata poi proseguirà con una grigliata, un dj set già a partire dalle tre del pomeriggio e una cena a sostegno della campagna per la riforma dell’articolo di legge 639, ovvero quello che riguarda il deturpamento e l’imbrattamento di cose altrui. Per questi personaggi, già colpevoli di un reato assolutamente non trascurabile come l’occupazione abusiva, fare graffiti e murales senza alcun tipo di permesso è normale. Ovviamente la sinistra, connivente con questi delinquenti, sta in silenzio: a Milano il mondo va alla rovescia“. Lo segnala il Consigliere Comunale Silvia Sardone, proseguendo  “Non c’è da stupirsi di nulla, considerato che la sinistra da tempo parla di regolarizzazione del Leoncavallo e alcuni suoi esponenti partecipano addirittura alle attività del centro sociale. Il Leoncavallo dal 2013 al 2017 ha fatturato 2,8 milioni di euro: cifre da capogiro che fanno invidia a diverse aziende costrette a rispettare lacci e lacciuoli per non farsi multare, mentre agli abusivi tutto viene concesso. In via Watteau ogni fine settimana vengono organizzate feste esentasse ed è attivo anche un servizio ristorazione e bar, per non parlare della festa della semina che viene riproposta ogni anno. Questi personaggi – chiude Silvia Sardone – parlano di arte pubblica ed espressione muraria, ma quando cominceranno a parlare di legalità e decoro? Con la loro regolarizzazione Sala farebbe un grosso danno alla città: l’unica strada percorribile e necessaria è senza dubbi lo sgombero”. Sulla questione interviene anche Riccardo De Corato, Assessore a Sicurezza di Regione Lombardia, secondo cui si tratta “dell’ennesima dimostrazione del fatto che i centri sociali a Milano, ormai, siano lasciati liberi di fare ciò che vogliono dal Comune“. “Non stupisce affatto sapere che domani il Leoncavallo svolgerà un evento all’interno dell’edificio che da anni occupa abusivamente, – continua De Corato – nonostante gli innumerevoli ‘sforzi’ delle amministrazioni di centrosinistra per regolarizzarlo. Come se occupare per decenni desse diritto ad essere messi in regola a spese di tutti i cittadini . Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è tornato a parlare di regolarizzazione lo scorso 7 maggio, ma fino ad ora, fortunatamente nulla è stato fatto. L’augurio – conclude De Corato –  ora è che, come giusto che sia in uno stato di diritto, dopo 25 anni di occupazione venga sgomberato l’immobile, per buona pace dei Cabassi“.  

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De Corato: zone rosse anti degrado

Zone rosse anche a Milano: il caso di Calolziocorte sta facendo discutere molto e da quello nascono nuove proposte. Alcuni senatori del partito democratico hanno deciso di portare il caso in Parlamento: inaccettabile, secondo loro, che ci siano delle zone rosse in cui non possono essere impiantati centri di accoglienza per migranti. Idea che invece piace molto alla destra milanese che la rilancia e la amplia per proporre una soluzione ai problemi di degrado che affliggono molte zone della città. Zone rosse a Milano, come in altre città governate dalla sinistra. “Le zone rosse nelle città sono un ottimo strumento per arginare i problemi di degrado. Che poi siano stati due sindaci di sinistra come Dario Nardella, primo cittadino di Firenze, e Virginio Merola, sindaco di Bologna, a decidere, insieme al Prefetto, di attuarle sottolinea che chi vuole amministrare oggi una città deve garantire, per prima cosa, la sicurezza dei cittadini, evitando che esistano zone ad alta concentrazione di degrado con spacciatori e delinquenti comuni – Lo dice in una nota Riccardo De Corato, assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia – Le leggi vengono fatte dal Parlamento, una volta promulgate, però, ci deve essere qualcuno che le applichi. In materia daspo urbano e zone rosse sono in primis i sindaci a doverlo fare. Si faccia altrettanto anche nei comuni lombardi e a Milano si cominci con il boschetto di Rogoredo, con Piazza Duca d’Aosta e con le zone della movida, come Corso Como o le colonne di San Lorenzo, dove gli spacciatori la fanno da padroni“.  

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People, le reazioni dell’opposizione

Non si sono fatte attendere le reazioni dell’opposizione all’odierna manifestazione “People – prima le persone” organizzata dalla sinistra milanese. Secondo Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale: “Oggi la sinistra milanese ha organizzato il solito corteo autoreferenziale, con associazioni amiche e slogan vuoti. Una vetrina politica in vista delle primarie Pd: i problemi dei milanesi non vengono neppure contemplati”. “Di fronte all’ennesima marcia in favore dei diritti dei migranti – prosegue l’azzurro – verrebbe da chiedere alla giunta Sala cosa è stato fatto dal Comune per agevolare i tanti milanesi in difficoltà, gli abitanti delle periferie, i cittadini in graduatoria da anni per una casa popolare regolarmente occupata da abusivi, anziani e lavoratori messi in ginocchio da Area B, senza neppure prevedere adeguati incentivi che consentano loro di sostituire il proprio mezzo, che tra qualche mese rischiano di spendere di più persino per prendere l’autobus o la metro” concludendo “La sinistra faccia meno sfilate e agisca di più: i cittadini chiedono sicurezza, decoro urbano e un ascolto maggiore da parte delle istituzioni”. Silvia Sardone, Consigliere Regionale e comunale del Gruppo Misto, ha invece dichiarato: “Se ce ne fosse ancora bisogno, oggi la sinistra ha dato dimostrazione per l’ennesima volta di essere completamente scollegata dalla realtà: il sindaco Sala, l’assessore Majorino e le varie onlus che hanno fatto dell’immigrazione il proprio cavallo di battaglia hanno sfilato per le vie del centro in supporto agli extracomunitari, a causa dei quali le periferie di Milano sono diventati ghetti impenetrabili. Come al solito hanno gridato al razzismo, dimenticandosi che i veri razzisti sono loro: anti-italiani che pensano solo agli immigrati e mai alle famiglie in difficoltà o agli anziani“. “La sinistra – ha quindi concluso la Sardone – anche oggi ha dimostrato di fregarsene del sentire comune della stragrande maggioranza dei cittadini che chiedono esattamente l’opposto di quanto porta avanti il Comune di Milano: i milanesi vogliono più sicurezza e legalità, invece in cambio ottengono la palma di capitale italiana del crimine e città con più clandestini: è questo il loro Modello Milano?”. Tagliente Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia che ha ironizzato: “Sfortunatamente per loro, i tre spacciatori di droga arrestati dalla Polizia a Milano non potranno partecipare alla marcia antirazzista organizzata oggi da Sala e Majorino a Milano. Non potranno esserci, assieme a migranti e clandestini, perché sono dietro le sbarre di una galera. E speriamo ci restino a lungo“, per poi elencare gli arresti di immigrati effettuati oggi dalla polizia e concludere “Questi tre arresti non sono casuali né episodici: rappresentano lo specchio fedele di una Milano che, proprio grazie a Sala e Majorino, è stata letteralmente riempita di migranti e spacciatori. Sino ad arrivare a questi risultati. Complimenti vivissimi, e buona marcia pro migranti“.      

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