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Distribuzione delle mascherine ancora a rilento

Distribuzione delle mascherine ancora a rilento. Da diverse parti di Milano si segnalano ritardi nella consegna dei dispositivi di protezione, ma fatto ben più grave: i numeri sono bassi. Ieri abbiamo intervistato Giovanni Lorenzetti di Confesercenti che ci ha informato della distribuzione di 50 mascherine a edicola. Moltiplicati per le 400 edicole milanesi si arriva a ventimila pezzi. Su un milione e quattrocentomila persone è oggettivamente una goccia nel mare. Meglio di niente, ma neanche un numero che permette di dire che non ci sia un problema. La distribuzione delle mascherine ancora rilento si vede anche in altri casi: nei giorni scorsi il giornalista Riccardo Bonacina ha pubblicato un commento molto duro su Twitter per il metodo di rilascio in farmacia: Ragazzi è ufficale #Gallera e #Fontana sono inutili e pericolose comparse. Oggi in Farmacia, le mascherine della Reagione? Una (1) a chi dimostra di avere patologie gravi e reddito inferiore ai 30mila. Ma si può??? In Toscana, per dire, le distribuiscono a domicilio. A tutti Ora senza dover arrivare a ispirarsi a modelli esterni, Regione Lombardia inizia a rendersi conto che la distribuzione delle mascherine ancora a rilento non è l’unico passaggio della macchina burocratica che sta riscontrando dei problemi. Anche l’ospedale in Fiera procede veloce, ma sembra che nessuno abbia seriamente pensato a come usarlo negli anni a venire, dunque è difficile reclutare medici e infermieri. L’unica accelerazione vera pare dunque essere stata quella delle misure restrittive e qualche iniziativa isolata. Ma mentre si riempono i titoli dei giornali con conferenze e dichiarazioni la macchina operativa va ancora a rilento.

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Città metropolitana dona 50000 mascherine alle Rsa

Città metropolitana dona 50000 mascherine alle Rsa. L’annuncio lo dà lo stesse ente sovra comunale in un comunicato che vi riportiamo di seguito: Oggi giovedì 9 aprile la Città metropolitana di Milano, attraverso i volontari della protezione civile, distribuirà 20000 mascherine destinate alle Residenze Sanitarie Assistenziali, individuate dall’Agenzia di Tutela della Salute, situate in diversi Comuni dell’area metropolitana. Le mascherine sono state rese disponibili dal Politecnico di Milano che le aveva ricevute in dono da un gruppo di ex studenti cinesi dell’Ateneo meneghino. All’intervento odierno si aggiunge la fornitura di ulteriori 30000 mascherine provenienti dalla Cina consegnate nei giorni scorsi alle RSA situate in Val Camonica nel bresciano dove era stata segnalata una richiesta urgente. Così commenta la vicesindaca Arianna Censi: “Prosegue l’impegno della Città metropolitana a favore dei soggetti più fragili ed esposti all’emergenza covid-19. In questi momenti difficili tutti ci stiamo rimboccando le maniche per attivare percorsi virtuosi di collaborazione istituzionale, in questo caso con il Politecnico, l’Agenzia delle Dogane e ATS, per rispondere alle esigenze dei 133 comuni dell’area metropolitana milanese e ove possibile anche in altre province in difficoltà. Solo attraverso la solidarietà e la coesione si potrà uscire da questa emergenza.” Alle attività benefiche di questi giorni si aggiunge dunque Città metropolitana dona 50000 mascherine alle Rsa dopo le polemiche degli ultimi giorni a proprio sul tema rsa. Un confronto molto duro che apre un tema fino a poco tempo fa passato sotto silenzio: la gestione della crisi nelle case di cura per anziani. In questi giorni le procure cominciano a muoversi perché proprio nelle residenze sanitarie per anziani si sono registrati decine e decine di decessi. Numeri tali che hanno allarmato le autorità giudiziarie. Nel mezzo delle polemiche ci sono però segnali positivi come la distribuzione avviata da Città metropolitana che dona 50000 mascherine proprio alle rsa.

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Fontana merita delle scuse per questa foto

Fontana merita delle scuse per questa foto. Questa immagine è stata la prima di un politico di peso italiano con una mascherina anti Covid19. Una foto messa in prima pagina sul Corriere e su tutte le testate e i media italiani, ma la maggior parte delle volte per sbeffeggiare o insultare Attilio Fontana. Allarmismo, figuraccia internazionale, e varie contestazioni più o meno civili. Il governatore lombardo è stato investito da un fuoco di odio e risate, ma ora con il senno del poi in molti potrebbero compiere un passo indietro. Nella vita capita di sbagliare, poi quando si ha una certa sicurezza di essere meglio degli altri figuriamoci. Niente di grave, se ci si scusa. Perché gli errori di Fontana sono tanti e stiamo preparando anche quell’elenco come abbiamo preparato quello sugli inciampi del sindaco Giuseppe Sala. Però ora Fontana merita delle scuse per questa foto. E’ stato l’unico da subito a cercare di trasmettere a tutti la gravità della situazione, forse gli è mancata la tempistica giusta. Forse le spalle abbastanza larghe per respingere gli attacchi tenendo la linea nonostante un poderoso fuoco di fila. Dopo pochi giorni, gli stessi fenomeni che contestavano la foto, hanno messo la mascherina pure al barboncino di casa. E quelle immagini sono diventate una tragica normalità come i ponti che crollano ormai a cadenze regolari. Quindi ora è il momento di chiedere scusa, almeno per questo ad Attilio Fontana.

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Piscina e Bassi: “Grazie a Regione per le mascherine”

Piscina e Bassi: “Grazie a Regione per le mascherine“.  I due presidenti di Municipio, rispettivamente 2 e 4, hanno ringraziato, ma anche sottolineato il tema della distribuzione delle mascherine gratuite. I Municipi potrebbero infatti svolgere una funzione utile in questa operazione. “Il ringraziamento più sentito da parte dei Municipi di Milano è rivolto a Regione Lombardia che con un grande sforzo si è autoprodotta le mascherine e le sta distribuendo a tutti i cittadini lombardi e milanesi”, intervengono Samuele Piscina e Paolo Bassi, Presidenti dei Municipi 2 e 4 di Milano. “Già ieri il Comune di Milano ha ricevuto le prime protezioni totalmente gratuite dalla Regione e, come il Sindaco ben sa, molte altre ne arriveranno mano a mano che saranno prodotte”. “Si apre quindi il tema della distribuzione dei presidi sanitari. Gli assessori regionali, a più riprese, hanno infatti dato il via libera a ogni Comune di stabilire i criteri di ripartizione. È evidente che Milano abbia un’articolazione cittadina più complessa dei paesini di provincia e pertanto abbia la necessità di adottare modalità diverse”. “Come Municipi riscontriamo molte esigenze sul territorio e siamo l’Ente più vicino ai cittadini. Per tale motivo chiediamo al Sindaco di coinvolgerci nella distribuzione delle mascherine, condividendo la scelta sui criteri cittadini e affidandocene una quota per poter rispondere in maniera veloce alle richieste che arrivano dal territorio”. “Il virus corre veloce e la città esige che le istituzioni lavorino insieme al meglio per poterlo arginare e sconfiggere. A Milano, purtroppo, abbiamo riscontrato – concludono i due esponenti leghisti – troppe inutili polemiche da parte di Palazzo Marino e pochi fatti. È il momento giusto per cambiare registro”.

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A Milano infuria la polemica sulle mascherine

A Milano infuria la polemica sulle mascherine. I segnali, compresi quelli arrivati dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, sono eccessive secondo il forzista Simone Enea Riccò, responsabile per la Sicurezza del Municipio 5. E quindi era il momento di dire basta con un messaggio anche visivo. Di seguito l’intervento del consigliere che già aveva appoggiato la protesta dei vigili proprio per l’impossibilità di controllare le troppe persone ancora in giro, spesso senza protezioni: ?#Coronavirus In questo periodo vedo grande irresponsabilità da chi sta gestendo questa emergenza. A livello nazionale un Governo indeciso e contraddittorio che entra in polemica piuttosto che agire tempestivamente e con risolutezza. A livello tecnico un Capo della Protezione Civile che dice “io la mascherina non la metto” come se fosse un vezzo o un capriccio. A livello cittadino un Sindaco che definisce l’obbligo delle mascherine “disorientante”. L’unica cosa disorientate è la Polizia Locale di Milano messa, senza un senso logico, in ferie forzate. È assurdo pensare che da dati ufficiali siano morte oltre 15.000 persone e chissà quante in più sono morte alle quali un tampone non è stato fatto. Si tratta di migliaia di famiglie spezzate, aziende in crisi e un’economia totalmente ferma. Parliamo di un rischio sociale altissimo che ci colpirà anche nei mesi futuri, anche se tutto finisse domani, il danno economico-sociale sarà ingentissimo. E ancora, nonostante tutto, vediamo segnalazioni di cittadini che corrono, escono, se ne fregano delle conseguenze. Io ci tengo alla mia Città toccata da migliaia di contagiati ed un incremento di morti senza fine, anche oggi che i provvedimenti restrittivi sono attivi da due settimane. Voglio che tutto questo finisca, voglio rigore nei controlli, voglio che i cittadini capiscano che non è finita l’emergenza, che la strada è ancora lunga e che dobbiamo lottare ancora insieme. Copritevi naso e bocca, copriteli con le mascherine chrirurgiche, antipolvere, ffp2,ffp3, copriteli con le maschere per verniciare, copriteli con sciarpe e foulard. Copriteli con qualsiasi cosa se dovete inderogabilmente uscire per ridurre ogni possibilità di diffondere il contagio. Io indosso questa mascherina, e anche gli occhiali protettivi mi aiutano a non toccare gli occhi e a non far appannare i miei occhiali da vista. Non dobbiamo vergognarci, non dobbiamo essere belli e alla moda, dobbiamo essere protetti e dobbiamo proteggere i nostri cari. Ma soprattutto state a casa!Non inventate nuove scuse per uscire, state a casa! #Iorestoacasa e se dovessi uscire #mettolamascherina perchè voglio che questo incubo finisca al più presto. E voi?

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Gallera: da ora in poi tutti dovranno usare le mascherine

Oggi l’Assessore Gallera ha iniziato l’aggiornamento giornaliero sull’emergenza coronavirus, raccontando con un sorriso lo, “straordinario gesto fatto da una signora milanese“, che ha recapitato in Regione Lombardia due mascherine realizzate a mano per lui e il Presidente Fontana, accompagnandole con un biglietto con scritto: “sono un’ottantenne di milano, amo la vita, quello che auguro a tutti, forza che ce la faremo“. Ungesto bellissimo che ha commosso tutti noi” ha aggiunto Gallera, citandone l’autrice: la signora Angela Riganti. “Un gesto che mi aiuta ha dare un messaggio molto importante sul tema delle mascherine“, ha proseguito, “dovremo abituarci a usarla tutti da qui in poi” , annunciando, “a breve arriveranno in maniera più abbondante sui nostri territori”  (grazie ai contratti chiusi negli ultimi giorni nel giro di una settimana, coperte le esigenze ospedaliere, inizierà la distribuzione sul territorio), perché “dobbiamo abituarci a proteggere gli altri da noi, ed essere protetti dagli ” altri che le useranno a loro volta. Gallera è poi passato subito ai dati che, “fortunatamente, confermano quello che abbiamo visto ieri e cioè che, in quasi tutta la Regione, c’è una riduzione dei contagi e degli accessi significativa nei pronto soccorso”: casi positivi 42.161 (+1.154), ricoverati 11.815 (+202), in terapia intensiva: 1.330 (+2), dimessi e in isolamento domiciliare 22.198, deceduti: 6.818 (+458). Tamponi effettuati: 111.057. Provincia di Milano 8.676 positivi (+347), di cui 3.560 in città (+154).  Esponendo un contesto generale che comincia a dare speranze per il futuro, Gallera è cambiato d’umore solo nel fornire il numero dei deceduti che, ha ribadito, “saranno l’ultimo valore a ridursi“, causando  “un dramma che ha segnato in maniera profonda la nostra terra“, nonostante “lo sforzo che abbiamo fatto e stiamo facendo è perché questo numero sia il più contenuto possibile“.      

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