ospedale

L’ospedale in Fiera chiude: ottima notizia

L’ospedale in Fiera chiude: ottima notizia. Non stiamo scherzando: sapere che la grande struttura voluta a tutti i costi da Regione Lombardia stia per chiudere è un’ottima notizia, vuol dire che stiamo uscendo da due mesi d’inferno. Decine di migliaia di italiani sono morti perché eravamo impreparati, tutti. Dai virologi, ora assurti a governo ombra, allo Stato in tutte le sue diramazioni di cui basta citare Arcuri, il commissario che ordinò i tamponi, ma non i reagenti. (O almeno è così che passerà alla storia, l’unico commissario che è riuscito a battere nella classifica dell’inspiegabilità il suo collega delegato per un terremoto del Sud da decenni). E quindi tutti hanno reagito come hanno potuto, anche Bertolaso ha avuto atteggiamenti inspiegabili a mente fredda, ma quando si è pensato a costruire l’ospedale in Fiera girava il terrorizzante modello che indicava la possibilità di 600mila morti. E quindi in tanti hanno perso la testa, altri si sono dati da fare come potevano. Sbagliando spesso, come noi stessi abbiamo ricordato a Regione Lombardia. Ma si sono rimboccati le maniche per tentare di mettere una pezza a una situazione mai vista. Medici, infermieri e pure gli alpini avevano dimostrato nei fatti che l’idea di Bertolaso fosse relativamente utile, se non proprio inutile, ma è vero che quando c’è il timore di dover aprire più cimiteri che ospedali si agisce come meglio si può. Dopo è sempre più semplice ragionare. Certo la lezione va imparata: la Lombardia non aveva un sistema sanitario così all’avanguardia, al massimo vicino a essere al passo coi tempi. Buon risultato per carità, ma non abbastanza per definirsi modello. C’è tempo e modo per aggiustare tutto, perché la generosità dei lombardi va molto oltre i 21 milioni spesi per l’ospedale in Fiera. Inoltre la chiusura del nosocomio d’emergenza mette a disposizione del Policlinico e delle altre strutture materiali nuovi per le terapie intensive, strumenti che andrebbero conservati con cura insieme a un piano per affrontare gli eventuali nuovi picchi di cui si parla a proposito dei prossimi mesi. Nel frattempo l’ospedale in Fiera chiude: ottima notizia.

L’ospedale in Fiera chiude: ottima notizia Leggi tutto »

Regalate 5000 mascherine al Cotugno di Napoli

Regalate 5000 mascherine al Cotugno di Napoli. Sabato 18 aprile 2020, alle ore 12, avverrà la consegna simbolica di una mascherina MEDICAL MASK per protezione individuale di alta qualità a tre strati (Ministero Salute n. 1936247) alla presenza del dott. Raffaele Dell’Aversano direttore medico di presidio dell’Ospedale Cotugno di Napoli e di Massimo Banchi, titolare dell’Azienda Maison Banchi, che ha destinato le 5.000 mascherine al Cotugno in riconoscimento dell’alta dedizione e professionalità dimostrata nel contrastare il fenomeno COVID-19 a Napoli e in tutta la Campania. L’intero lotto di 5.000 mascherine omaggio verrà contemporaneamente consegnato all’Azienda Ospedaliera dei Colli – Ospedale Domenico Cotugno – presso la sede di via Gaetano Quagliariello, 54, Napoli. MEDICAL MASK è interamente cucita a mano, a tre strati, senza alcun passaggio industriale, assolutamente superiore in termini di qualità e di efficacia protettiva rispetto alle generiche mascherine di importazione. Le MEDICAL MASK sono confezionate ad una ad una per garantire la massima affidabilità. La Campania ha sempre rappresentato la regione più importante per il fatturato della Maison Banchi, ma per la distribuzione delle mascherine sono state privilegiate le regioni del Nord Italia che sono in uno stato emergenziale. “I Venditori porta a porta campani si sono sempre distinti per dinamismo, professionalità e risultati eccellenti e, pur nel rispetto delle normative vigenti sul lockout, siamo certi che sapranno distribuire mascherine come e più dei colleghi del Nord” ci confida Massimo Banchi. La Maison Banchi con questa iniziativa intende supportare i propri distributori storici che soffrono particolarmente i provvedimenti del lockout, essendo per la maggior parte partite iva, procacciatori e/o contratti di lavoro provvisori. “In Campania pensiamo che i nostri Distributori abbiano una forza lavoro tra venditori, impiegati, logistica e promoters di oltre 1.000 persone e distribuire mascherine significa contribuire al sostentamento di 1.000 famiglie”. Attualmente la priorità è rappresentata dell’emergenza sanitaria, con encomiabile servizio di tutto il corpo sanitario che oggi è ben rappresentato al Cotugno, ma subito dopo avremo una emergenza economica che, probabilmente, sarà molto più grave e lunga dell’epidemia stessa. “Da oltre 40 anni commercializziamo i nostri prodotti esclusivamente tramite il canale della vendita diretta, forniamo in esclusiva circa 50 società di questo settore che contano una forza vendita di circa 2000 agenti su tutto il territorio nazionale” dichiara il titolare di Maison Banchi, Massimo Banchi “quindi per noi è stato molto facile diffondere il nostro prodotto in particolar modo nelle farmacie e sanitarie dove attualmente vengono vendute il 95% delle nostre mascherine”. Al momento Maison Banchi distribuisce circa 500.000 MEDICAL MASK alla settimana su tutto il territorio nazionale: in questo momento lo sforzo produttivo è concentrato specialmente nel Nord Italia, a causa della forte diffusione del virus, ma la regione Campania ha sempre rappresentato una collocazione naturale per i prodotti di qualità di Maison Banchi grazie alla capacità professionale dei numerosi venditori … in alcuni casi di generazioni di venditori campani. “In considerazione del particolare momento che sta attraversando il Paese“ aggiunge Massimo Banchi “e tenuto conto del fatto che stiamo distribuendo un prodotto emergenziale di prima necessità, abbiamo concordato con i nostri Distributori Autorizzati di ridurre sensibilmente il costo delle MEDICAL MASK e di portare avanti una distribuzione etica con un prezzo consigliato di vendita al pubblico di 3,95 euro, iva compresa allo scopo di contrastare gli abusi e le speculazioni che negli ultimi mesi hanno colpito i cittadini nel portafoglio, approfittando dell’emergenza COVID-19”. “Noi pensiamo che le aziende del Porta a Porta presenti qui oggi abbiano una missione che è quella di sopravvivere a questo momento. Lo devono prima di tutto a loro stessi, a tutte le persone che lavorano per loro e alla loro clientela” conclude Massimo Banchi.  

Regalate 5000 mascherine al Cotugno di Napoli Leggi tutto »

Sopralluogo in Fiera. Fontana: l’ospedale si farà

Subito dopo l’arrivo di Guido Bertolaso a Milano, accolto da un “Benvenuto” dell’Assessore al Welfare Giulio Gallera che ha aggiunto “sono sicuro che insieme faremo un gran lavoro per la Lombardia e l’Italia“, si è svolto un sopralluogo presso la Fiera di Milano, cui hanno partecipato, oltre ai succitati, l’Amministratore Delegato della Fondazione Fiera, Pazzali e il Governatore Fontana, che al termine dell’incontro ha riferito, “Ho avuto un incontro con il dottor Bertolaso e con i suoi tecnici, c’è la massima disponibilità per realizzare questa struttura, all’orizzonte ci sono le condizioni per arrivare a una soluzione positiva e a una soluzione rapida“. “Questo potrà essere un punto di riferimento per tutto il paese“, ha aggiunto,  “Siamo in contatto con il commissario Arcuri e con il ministro Speranza, abbiamo presentato il nostro progetto e Arcuri domani ci dirà in che modo e con che entità di macchinari potrà collaborare con noi”, precisando che l’ospedale si potrebbe sviluppare su due piani, uno di 12mila mq e un altro di 13mila mq e, per quanto riguarda i macchinari, Fontana ha ribadito che “stiamo ragionando in merito anche con aziende straniere“.

Sopralluogo in Fiera. Fontana: l’ospedale si farà Leggi tutto »

l’Ospedale di Niguarda denuncia diffusori di fake-news sul coronavirus

La Polizia di Stato ha ricevuto una denuncia/querela da parte del Direttore Generale dell’A.S.S.T. Niguarda in cui lo stesso ha segnalato la circolazione, tramite i social network, di due messaggi audio falsi riferiti all’emergenza sanitaria Covid-19. Gli agenti del posto di Polizia presso l’Ospedale Niguarda, in servizio presso il Commissariato  Greco Turro, hanno, quindi, trasmesso la querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano. In particolare, in un messaggio vocale “whatsapp” della durata di 5 minuti e 26 secondi, registrato da una sedicente cardiologa presso una terapia intensiva a Milano, la donna, qualificatasi con il nome di Martina, riporta notizie circa la gestione dell’emergenza sanitaria “Covid-19” all’interno dell’ASST Niguarda, “suscettibili di destare allarme sociale nei destinatari”. Anche in un secondo messaggio vocale “whatsapp” registrato da un soggetto ignoto, della durata complessiva di “2 min. 15 sec.”, l’autore riporta false notizie circa la gestione dell’emergenza sanitaria “Covid-19” all’interno dell’A.S.S.T. Niguarda. Quest’ultimo audio era stato condiviso anche da alcune testate giornalistiche sui rispettivi siti online. Come riferito dal Direttore Generale “le voci narranti rappresentano una situazione sanitaria non supportata da alcun dato reale e oggetto di una libera interpretazione personale che configura ipotesi di procurato allarme; tali messaggi concorrono drammaticamente ad aggravare una situazione emergenziale che necessita di una corretta e coerente gestione delle informazioni”. La Questura di Milano invita i cittadini a cestinare e a non divulgare messaggi allarmistici che non provengano dalle Istituzioni e dalla Polizia di Stato tramite i propri canali web e sociali.  

l’Ospedale di Niguarda denuncia diffusori di fake-news sul coronavirus Leggi tutto »

ATS chiude la mensa dell’Ospedale San Carlo

L’Agenzia di tutela della salute milanese (Ats) ha disposto la sospensione del servizio pasti del centro cottura degenti della mensa dell’Ospedale San Carlo di Milano per la presenza di acqua stagnante e insetti in un’apparecchiatura in disuso che si trova in un locale attiguo alla cucina, che è stata quindi chiusa. Questo a seguito di un controllo di routine effettuato ieri mattina. Nel verbale di sospensione del servizio, in particolare, gli operatori dell’Ats evidenziano la presenza, nel locale lavaggio in disuso, che è in diretta comunicazione con l’attiguo locale di preparazione dei pasti, di un dissipatore non utilizzato da anni contente al suo interno una piccola cisterna con acqua stagnante e residui alimentari, unitamente alla presenza di alcuni insetti, nello specifico moscerini. Nel centro cottura del San Carlo vengono preparati circa mille pasti al giorno. ANSA  

ATS chiude la mensa dell’Ospedale San Carlo Leggi tutto »

Maltempo, crolla controsoffitto all’Ospedale Sacco

Alcuni pannelli dei controsoffitti dei reparti di Medicina, della sala d’attesa del pronto soccorso e della sala d’attesa pediatrica dell’ospedale Sacco sono parzialmente crollati nel pomeriggio di oggi a causa di infiltrazioni dovute al maltempo. Un crollo si è verificato anche nella rimessa delle automediche. Non risultano feriti. Per trasportare i pazienti dal pronto soccorso al reparto di Emodinamica, secondo quanto si apprende, è stato necessario passare all’esterno della struttura. L’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera assicura che la situazione è già tornata alla normalità e i servizi sono stati ripristinati. Il consigliere regionale del M5S Luigi Piccirillo, chiamato da alcuni dipendenti dell’ospedale esasperati per la situazione, ha registrato un video in cui si vede l’acqua che scende dal soffitto allagando un corridoio. Scattate anche alcune foto delle aree allagate transennate. ANSA  

Maltempo, crolla controsoffitto all’Ospedale Sacco Leggi tutto »