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Controlli straordinari di Polizia in Piazza Bottini

Venerdì scorso, in zona Lambrate, è stato effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio coordinato dal Commissariato di P.S. “Lambrate”, con l’ausilio del 3° Reparto Mobile della Polizia di Stato, del Reparto Prevenzione Crimine “Lombardia” di Milano e del Nucleo specializzato della Polizia Locale per la tutela degli animali. In Piazza Bottini ed in Piazza Gobetti, infatti, i residenti avevano segnalato assembramenti di persone e spaccio di sostanze stupefacenti. Per questo il Commissariato, oltre ad intensificare la vigilanza con le Volante di zona, è intervenuto con un servizio di controllo specifico. Durante il servizio di venerdì sono state identificate 37 persone di cui 17 con precedenti penali (9 extracomunitari, di cui 5 con precedenti). Sono state anche indagate in stato di libertà due persone: una per resistenza a pubblico ufficiale e l’altra per inottemperanza al foglio di via obbligatorio. Inoltre, due cittadini stranieri sono stati accompagnati per accertamenti e uno di loro, E.N.E., sedicente libico 25enne, in realtà, dopo accertamenti più approfonditi, è risultato essere un latitante egiziano del 1998, colpito da un mandato di cattura europeo per aver scaraventato giù da un balcone, dal secondo piano di uno stabile, un connazionale durante una lite per futili motivi. Gli agenti del Nucleo specializzato della Polizia Locale per la tutela degli animali, che hanno collaborato al servizio per gli aspetti di loro competenza, hanno elevato 6 sanzioni amministrative nei confronti dei possessori dei cani, per mancata iscrizione all’anagrafe canina. Complessivamente, nelle ultime tre settimane, in zona Lambrate sono stati effettuati 6 servizi pianificati di controllo del territorio che hanno portato all’arresto di 2 persone per spaccio di stupefacenti e la denuncia in stato di libertà di altre 6 persone per il medesimo reato. Sono state inoltre identificate  107 persone ed accompagnate per identificazione 11 persone.

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La Polizia arresta ladro acrobata

Ieri pomeriggio, a Milano, in via Ugo Betti, la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino albanese di 29 anni per furto pluriaggravato. A seguito della segnalazione smistata dal NUE al centralino di emergenza 113 di un uomo che si arrampicava sui balconi di uno stabile di via Ugo Betti, la Centrale Operativa della Questura ha inviato le Volanti dell’Ufficio Prevenzione e Generale e Soccorso Pubblico che lo hanno subito individuato e bloccato mentre tentava la fuga. L’uomo, poco prima, arrampicandosi sui balconi del palazzo, si era introdotto in un’abitazione del quarto piano mettendola a soqquadro e asportando monili in oro per un valore totale di circa 10mila euro. Accortosi dell’arrivo dei poliziotti, è saltato sul terrazzo dell’appartamento del piano inferiore a quello derubato, facendovi accesso nonostante la presenza della proprietaria ed ha tentato di fuggire dalla porta d’ingresso, dove però ha trovato ad attenderlo gli agenti delle volanti. E’ stato quindi arrestato e la refurtiva è stata subito riconsegnata ai legittimi proprietari, sopraggiunti dopo l’intervento dei poliziotti. I rilievi sull’identità del 29enne albanese, effettuati successivamente in Questura, hanno poi fatto emergere a suo carico un ordine di carcerazione per l’espiazione di 2 anni e 6 mesi di reclusione per i reati di rapina, documenti falsi e false dichiarazioni.  

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Paracadutisti accompagnati dall’Assessore Gallera donano DPI alle Forze dell’Ordine

Venerdì pomeriggio, alcuni appartenenti all’European Paratroopers Association, che associa i paracadutisti militari in servizio, della riserva e in congedo della UE e della NATO, è scesa a fianco della Lombardia donando un primo lotto di oltre 2000 mascherine chirurgiche, 1000 guanti protettivi monouso e 400 flaconi di gel igienizzante al commissariato della Polizia di Stato di Greco Turro. “Questo primo lotto di materiali medicali è frutto di una raccolta di fondi tra gli iscritti e di donazioni di tre aziende italiane del settore, la Bruno Farmaceutici S.p.A. di Roma, la Aneva Italia srl e la Sanitaria Fe.Vi. S.r.l entrambe di Lecce”, ha spiegato il Presidente dell’associazione, l’ex paracadutista della Folgore Giulio Festa. Alla consegna dei materiali medicali, effettuata dal Distaccamento Operativo dell’European Paratroopers Association guidato da Alessio Fasano, che ha dichiarato, “Abbiamo scelto di donare i materiali alla polizia di Stato in riconoscimento dell’impegno delle forze dell’ordine, schierate in prima linea nell’emergenza coronavirus“, erano presenti l’Assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera e il dirigente del commissariato, il I° Dirigente Angelo De Simone, che si sono intrattenuti a parlare dei problemi delle forze di Polizia conseguenti all’emergenza coronavirus. Gallera ha definito la donazione, “un gesto molto significativo e concreto, a beneficio di donne e uomini che ogni giorno indossano la divisa per garantire la sicurezza e il rispetto delle regole nelle nostre città“, aggiungendo, “Regione Lombardia, nelle prossime settimane, effettuerà agli esponenti delle Forze dell’Ordine i test sierologici con prelievo ematico per l’individuazione degli anticorpi neutralizzanti. Un’azione importante per chi svolge un lavoro delicatissimo in prima linea“. Una notizia accolta con favore dal rappresentante della segreteria Locale del sindacato di Polizia Fsp, Giuseppe Sciarrone, che al termine dell’incontro ha ringraziato gli operatori dell’EPA per la donazione ricevuta ed espresso soddisfazione per l’impegno preso dall’Assessore Gallera per, i più volte richiesti, test sierologici agli uomini delle forze dell’Ordine della nostra Città. Presto l’European Paratroopers Association procederà, sempre in Lombardia, anche alla distribuzione di visiere protettive stampate in 3D e di un ulteriore lotto di mascherine prodotte direttamente presso l’Airborne School dell’associazione, di stanza in Slovacchia, hanno assicurato i rappresentanti dell’EPA.  

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Protesta dei ristoratori sanzionata dalla Polizia, il centrodestra li difende

Circa una cinquantina di ristoratori e gestori di bar, in rappresentanza di 2 mila attività, hanno protestato all’Arco della Pace posando a terra decine e decine di sedie vuote a simboleggiare i loro locali che ancora non possono accogliere persone. “Abbiamo incassi ridotti del 70% e rischiamo di non riaprire più – ha detto il ristoratore Alfredo Zini che fa da portavoce alla protesta -. Non basta dire che alla riapertura dovremo usare il plexiglas per dividere i tavoli, vogliamo regole chiare perché viviamo di convivialità“, sottolineando che con il delivery o l’asporto “non si può fare stare in piedi un’azienda e poi può entrare un cliente alla volta. Così possiamo pagare qualche utenza mensile o qualcuno paga la cassa integrazione ai dipendenti visto che ancora non è arrivata“. A peggiorare ulteriormente la loro situazione economica è intervenuta la Polizia li ha multati di 400 euro ciascuno per aver violato le prescrizioni per il contenimento del Covid costituendo un assembramento. Un’azione repressiva che non è piaciuta agli esponenti del centrodestra milanese. Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza italia ha sottolineato che, prima dell’intervento delle Forze dell’Ordine, i commercianti stavano “manifestando pacificamente, distanziati tra di loro e indossando mascherine“, quando “i loro diritti di libertà di pensiero sono stati imbavagliati in diretta TV (a “L’aria che tira”)“. Un’intervento che De Chirico ha definito, “paradossale” e “inaccettabile”, soprattutto se paragonato al trattamento riservato dal Sindaco a “chi occupa gli stabili demaniali viene osannato per l’impegno sociale o chi improvvisa flash mob in mezzo alla via viene solo ripreso verbalmente“. L’azzurro ha concluso manifestando  “sdegno e solidarietà per imprenditori in difficoltà” e auspicando “che i verbali vengano annullati oggi stesso dal Prefetto”. Anche l’ex vicesindaco Riccardo De Corato si è detto “basito” per quanto accaduto. L’esponente di Fratelli d’Italia ha poi sottolineato che “in questo periodo di lockdown se ne sono viste di tutti i colori: manifestazioni di anarchici sotto San Vittore, Centri sociali in piazza il 25 aprile così come gli antagonisti, con tanto di fumogeni, il 1 maggio, Cobas sotto la regione con striscioni offensivi. Eppure di denunce non si è vista nemmeno l’ombra“. “Uno stato forte con i deboli ,senza le protezioni giallo rosse, e debole con i forti” ha aggiunto, spiegando, “Non voglio certo giustificare manifestazioni non autorizzate, ma mi chiedo per quale motivo si utilizzino due pesi e due misure“, per poi concludere, “Mi auguro che il ministro Lamorgese, che ben conosce la situazione e l’onestà dei ristoratori milanesi, possa intercedere e rivedere le sanzioni emanate oggi“. Anche Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale a Milano della Lega, ha definito “pazzesco” quanto accaduto e “assurdo che in un momento di tale difficoltà per queste categorie ci si accanisca anche con pesanti sanzioni amministrative“, invitando il Sindaco Sala a “intervenire assolutamente affinché vengano ritirate“, per poi concludere, “il Governo con questi interventi sta veramente dimostrando di essere lontanissimo dalle esigenze dei cittadini in questa fase di drammatica emergenza economica“.  

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Sallusti offende anche i poliziotti

Sallusti offende anche i poliziotti. Dopo aver pubblicato titoli falsi, non fuorvianti o interpretabili proprio falsi, sulle procedure di triage nelle prime fasi dell’emergenza, il direttore del Giornale è riuscito a offendere anche i poliziotti con un editoriale trasudante grillismo (inteso come il marchese). Sono aperte le scommesse sui prossimi: insulterà le mamme? I disabili? Ormai ci si può aspettare di tutto da quello che più di un direttore sembra un livoroso pensionato. Ecco il testo diramato da Alessandro Montunato, segretario provinciale UPL Sicurezza: “Sono decisamente amareggiato ed offeso dall’ incipit dell’ articolo di ieri 3 maggio a firma del Direttore de “il Giornale” Dr. Sallusti. Pur ritenendo sacrosanto il diritto di critica, nella fattispecie all’ attuale governo, non condivido che lo stesso debba essere esercitato attraverso la strumentalizzazione del complicato lavoro dell’ operatore di Polizia. Mi chiedo se fosse realmente necessario il riferimento alla presunta ignoranza grammaticale degli operatori delle forze dell’ ordine. Penso sia una conseguenza del pensiero manifestato recentemente da un altro giornalista, anch’egli Direttore di una testata giornalistica della stessa città: Milano. In questa città è risaputo che il lavoro di operatore delle forze dell’ordine venga espletato da personale proveniente per circa l’ottanta per cento dal meridione. D’altronde non potrebbe essere altrimenti, è risaputo infatti come ogni nascituro di questa città sia predestinato ad essere solo ed esclusivamente un imprenditore di successo. Da qui il sillogismo è facile: Meridionale–>Inferiore–>Ignorante. Deve essere andata proprio così. Eppure i cittadini richiedono costantemente l’aiuto e l’intervento delle forze dell’ordine di questa città, non facendo di certo distinzioni. Così come i citati Direttori, da più di un decennio, ricorrono quotidianamente alla collaborazione costante e vicina degli operatori delle forze dell’ordine. Auspico che arrivi una precisazione in merito. Per tutte le donne e gli uomini in divisa che quotidianamente svolgono il proprio lavoro con spirito di servizio a volte, purtroppo, spingendosi fino a perdere la vita, come i recenti fatti di cronaca testimoniano e che sicuramente non hanno stimolato i dovuti dibattiti, neanche sulla testata giornalistica in argomento. Auspico che prima di tirare in ballo una categoria per attaccare qualcun altro, si ragioni più approfonditamente e meglio, perché i governi cambiano, le Forze dell’Ordine restano”.

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La Polizia sollecita un’indagine epidemiologica sugli agenti

A riguardo della, “richiesta indagine epidemiologica per la Polizia di Stato di Milano: siamo ancora in attesa di risposte dalla Regione Lombardia”. Lo dichiara il  Segretario Generale Provinciale del Sindacato FSP della Polizia di Stato, Giuseppe Camardi, che sottolinea di farlo, “Con grande spirito di responsabilità verso i nostri Colleghi e i cittadini, sollecitiamo una risposta ai vertici della Regione Lombardia sulle modalità e tempistiche che saranno individuate per inserire in un programma sorveglianza epidemiologica gli operatori della Polizia di Stato (altre forze di polizia hanno già iniziato), impegnati quotidianamente nella difesa delle libertà democratiche, del pieno rispetto delle regole e, quindi, della tutela dell’intera collettività”. “Ci rendiamo conto del momento difficile per tutti – aggiunge Camardi – ma per il nostro Sindacato è indispensabile far avvertire la vicinanza delle Istituzioni, con risposte certe, a Donne e Uomini che ogni giorno, – conclude – per adempiere ai propri doveri, oggettivamente rischiano, ancora più del solito la vita propria e, stavolta, anche quella dei rispettivi figli, genitori, nonni e familiari in genere“.  

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