20 Aprile 2021

Emessi dal questore 18 DASPO urbani

Il Questore, sulla base  degli accertamenti effettuati dai poliziotti della Divisione Anticrimine, ha emesso 18 provvedimenti di Divieto di Accesso alle Aree Urbane di Milano nei confronti di altrettanti cittadini stranieri, vietando agli stessi l’accesso alle aree della stazione ferroviaria di Milano Centrale e dei Bastioni di Porta Venezia, adiacenti ai giardini pubblici “Indro Montanelli”. I divieti sono stati adottati dopo l’intensificazione dei controlli nelle aree sopracitate da parte degli agenti del Commissariato Garibaldi Venezia, con l’ausilio della Divisione Anticrimine, al fine di allontanare i soggetti dediti a condotte illecite o deturpanti il decoro urbano. Sono 18 le persone allontanate (10 dai Bastioni di Porta Venezia e dai Giardini pubblici “Indro Montanelli”, 8 dalla Stazione Milano Centrale): si tratta di cittadini, prevalentemente gravati da precedenti in tema di stupefacenti o per reati contro la persona e il patrimonio, che sono stati sorpresi in stato di ubriachezza molesta o mentre impedivano la libera fruizione delle infrastrutture di trasporto e delle aree sopracitate. Servizi di controllo di questa natura, già diffusi sull’intero capoluogo, proseguiranno da parte della Polizia di Stato nelle prossime settimane per prevenire la commissione di reati e consentire alla cittadinanza di accedere in sicurezza ai servizi del trasporto pubblico e alle aree urbane.

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Arrestati due spacciatori e un ladro

Sabato scorso nel pomeriggio, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato un cittadino italiano, di 48 anni incensurato, per detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio. A seguito di alcuni servizi in zona Comasina, è stato organizzato un servizio mirato dove il 48enne è stato visto uscire dalla propria abitazione in via Ricotti, salire a bordo dell’auto e muoversi con fare sospetto. Si è deciso quindi di controllarlo e, fermato dagli agenti, l’uomo ha subito mostrato nervosismo. Si è proceduto ad una perquisizione personale che ha permesso di rinvenire all’interno del portafoglio una dose di cocaina di circa 0,6 grammi. La perquisizione è stata estesa poi all’abitazione dove sono stati rinvenuti due panetti di hashish su dei ripiani della libreria, 6 dosi di cocaina sopra un armadio e marijuana celata nel soppalco e nel frigorifero. Nel box a lui in uso, sono state sequestrate altri 4 panetti di hashish. In totale si tratta di 570 grammi di hashish, 92 grammi di marijuana, 5 grammi di cocaina e 3 mila euro in contanti, oltre a bilancino di precisione e materiale per il confezionamento. Nella serata invece, è stato arrestato un cittadino moldavo 38enne pregiudicato sempre per detenzione ai fini di spaccio di droga: gli agenti hanno notato un’autovettura con a bordo il moldavo ferma in sosta lungo viale Monza, come se fosse in attesa di qualcuno. Poco dopo è giunta una seconda autovettura con a bordo un cittadino italiano di 41 anni il quale ha parcheggiato, è sceso e si è recato a prelevare da uno sportello bancomat lì vicino per poi salire a bordo della macchina del cittadino straniero. Intuendo che ci fosse stata una compravendita di sostanze stupefacenti i due sono stati fermati e sottoposti a controllo dai poliziotti della Squadra Mobile. Il cittadino moldavo impugnava nella mano un portamonete con all’interno 39 involucri di cocaina per circa 32 grammi e all’interno del portafoglio aveva 1.125 euro in contanti. La perquisizione è stata estesa al domicilio di via Treviso dove, all’interno di una cassaforte, sono stati rinvenuti e sequestrati 10 mila euro in contanti. Nella mattinata di venerdì scorso, infine, in località San Zenone al Lambro, gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito un provvedimento di pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Genova nei confronti di un cittadino marocchino 59enne per una pena da espiare pari a 8 anni e 1 mese di reclusione per reati contro il patrimonio in particolare furti con destrezza all’interno delle autovetture. La Squadra Mobile, dopo una serie di accertamenti, ha individuato l’abitazione ove il cittadino marocchino poteva trovarsi a San Zenone al Lambro. Giunti sul posto gli agenti, hanno fatto accesso all’interno dell’appartamento ove è stata identificata una donna la quale, in un primo momento, ha riferito di non sapere dove fosse la persona da ricercare. Tuttavia gli agenti, all’interno dell’abitazione, hanno notato una porta che dava accesso al locale box. una volta entrati hanno trovato l’uomo che tentava invano di nascondersi ed è stato così arrestato in esecuzione del provvedimento ed associato al carcere di Lodi. Lo straniero dovrà scontare una pena di 8 anni per una serie di condanne definitive per furti aggravati commessi tra il 2014 e il 2016 tra Ferrara, san Giuliano Milanese, Cesana Brianza e La Spezia. I furti sono stati commessi a bordo auto e con diverse tecniche. In alcuni casi, si è appostato nei parcheggi dei supermercati aspettando che le ignare vittime caricassero la spesa nel bagagliaio per introdursi nell’abitacolo ed asportare quanto più possibile. In altri casi, la tecnica era quella della “gomma bucata”. Dopo avere fraudolentemente forato la gomma all’automobilista lo invitava a fermarsi segnalando il buco. Quando l’ignara vittima arrestava la marcia e scendeva dal mezzo per costatare il danno, il reo, con la complicità di altri soggetti, asportava dall’abitacolo borse e portafogli.

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Crolla tutto, regge solo Doge

Crolla tutto, regge solo Doge. Per quanto sembri assurdo, ma crolla tutto, regge solo Doge. La crypto di Musk sta infatti progressivamente salendo da giorni. Di cifre apparentemente piccolissime, ma cresce: non è mai salita più dello zero virgola qualcosa. Più spesso dello zero virgola zero e qualcosa. Eppure anche oggi mentre crollano tutte le crypto, l’unico con segno positivo su 28 valute considerate è proprio Doge. Potrebbe essere la preparazione a un rally in visione del 21 aprile 2021. Cosa succederà nel giorno X delle crypto?  

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Difendiamo Ciro non Beppe Grillo

Difendiamo Ciro non Beppe Grillo. Perché garantisti o lo si è sempre, o non lo si è mai. Altrimenti sei un grillino. Infatti nell’inchiesta che vede Ciro Grillo accusato di violenza sessuale di gruppo è giusto usare i condizionali fino a quando non sarà stabilita la verità processuale. Cosa ben diversa dalla verità in sé, come sanno i garantisti e non i grillini. Per adesso sembra una storia già sentita: un gruppo di ragazzi super privilegiati ha violentato una ragazza. Il classico branco di ricchi in cerca di emozioni forti. Ma per Grillo sembra valere ciò che è sempre successo per la sinistra: se era Franca Rame a essere violentata era un crimine contro l’umanità, ma se toccava a una donna di destra in fondo se lo meritava. La stessa linea di Grillo: non è mio figlio che è uno stupratore, è lei che si è voluta divertire. Un messaggio trasmesso con odio e rabbia in un video a cui hanno subito risposto i genitori della ragazza. Perché Grillo, come ha detto lui stesso, non è solo ricco e famoso: è un elevato. E controlla buona parte del parlamento. Quindi è facile schiacciare gli altri da quella posizione. Per fortuna della ragazza pare che anche i suoi genitori abbiano mezzi economici sufficienti a combattere un gigante come Grillo. Altrimenti sarebbe finita come in tanti casi di ricchi che pagano e di poveri che si tengono la violenza e la mancia. Ma comunque noi difendiamo Ciro non Beppe Grillo: il ragazzo ha diritto alle garanzie costituzionali, mentre suo padre no. Suo padre ha usato il suo potentissimo canale Facebook per insultare una giovane donna che denuncia uno stupro. Un’accusa molto grave. Soprattutto perché Ciro Grillo avrebbe pure l’aggravante di essere figlio di un uomo ricco, famoso e potentissimo. Quella gioventù dorata che pensa e sa di potere tutto perché i genitori gli copriranno le spalle. Ma Grillo senior pare aver perso ogni decenza e rispetto.

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