21 Marzo 2022

Protesta dei ricercatori IRCCS a Palazzo Pirelli, Mammì (M5S): “La ricerca non può essere precaria”

Protesta dei ricercatori IRCCS a Palazzo Pirelli, Mammì (M5S): “La ricerca non può essere precaria”. «Negli scorsi mesi abbiamo visto approvare una non riforma sanitaria, in cui si è parlato anche degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), e di recente abbiamo sentito Attilio Fontana vantarsi di questi istituti pubblici definendoli un’eccellenza nelle prestazioni ad alta specialità, nella ricerca clinica, nella terapia e nella riabilitazione. Peccato che poi, quando si tratta di passare ai fatti, il centrodestra a trazione leghista si dimostra del tutto indifferente a chi ha contribuito, giorno per giorno, alla creazione di quelle eccellenze di cui tutti possiamo essere fieri. Oggi, infatti, abbiamo incontrato i ricercatori in piazza Duca d’Aosta perché Regione Lombardia non ha ancora fatto la propria parte, per garantire contratti dignitosi a professionisti sanitari condannati da decenni alla precarietà. Per come stanno le cose oggi, qualora lo Stato stanziasse i fondi per le assunzioni a tempo indeterminato, senza le piante organiche che sono di competenza di Regione Lombardia, comunque i ricercatori rimarrebbero precari. Dunque, oltre ad esprimere la massima solidarietà ai nostri ricercatori, desidero assicurare loro il massimo sostegno all’interno delle istituzioni. Dove il Movimento Cinque Stelle continuerà a dare la sveglia a un centrodestra che parla di eccellenze solo per convenienza, ma poi dimentica il rispetto per chi le crea e le sostiene tutti i giorni con un lavoro precario e mal pagato» così Gregorio Mammì a margine della manifestazione che ha visto scendere in piazza, davanti al Pirellone, i rappresentanti dei ricercatori IRCCS.

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A palazzo Pirelli un convegno sulla sostenibilità

A palazzo Pirelli un convegno sulla sostenibilità. La sfida dei prossimi anni sarà introdurre tecnologie sempre più ispirate ai processi naturali che garantiscano alti rendimenti energetici con impatto zero sull’ambiente. Concordano su questa prospettiva tutti gli esperti convenuti a Palazzo Pirelli oggi in occasione del convegno “Il futuro ispirato alla natura: strategie, materiali, processi e orizzonte della transizione sostenibile” promosso dalla Commissione Ambiente del Consiglio regionale. L’evento ha visto la partecipazione degli Assessori Raffaele Cattaneo (Ambiente) e Fabrizio Sala (Innovazione) e i i saluti introduttivi del Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti e del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana collegato da remoto. “Il Consiglio regionale – ha dichiarato il Vice Presidente Carlo Borghetti – sta lavorando intensamente sul tema ambientale. Ricordo solo la recente approvazione all’unanimità della legge sulle Comunità Energetiche e la prossima approvazione nella seduta del 29 marzo di un altro provvedimento che faciliterà la realizzazione di impianti fotovoltaici su tutti gli immobili pubblici. Dobbiamo innovare non solo le tecnologie – ha sottolineato Borghetti – ma anche il pensiero, gli stili di vita, la mentalità. Non è inevitabile ripetere gli errori fatti in passato, noi come Regione stiamo lavorando intensamente in questa direzione.” Ha seguito i lavori collegato da Parigi anche il biologo Pierre Joliot-Curie, nipote della famosa scopritrice delle radiazioni nucleari. Curie insieme a Marcella Bonchio dell’Università di Padova e Markus Antonietti dell’Università di Potsdam, entrambi presenti all’evento odierno, ha vinto nel novembre 2021 la quarta edizione del premio “Lombardia è ricerca” per le scoperte sulle nuove tecnologie sostenibili in campo ambientale in particolare la fotosintesi artificiale, la produzione su vasta scala di alghe unicellulari capaci di eliminare la CO2 e la possibilità di produrre iderogeno da fonti rinnovabili. I materiali scientifici presentati durante il convegno saranno resi disponibili nei prossimi giorni sul sito del Consiglio Regionale della Lombardia.

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Camera Arbitrale di Milano (CAM): aumentano le liti in materia di appalti e di proprietà industriale

Camera Arbitrale di Milano (CAM): aumentano le liti in materia di appalti e di proprietà industriale. Ogni giorno 3 nuove domande di mediazione vengono depositate in Camera Arbitrale di Milano (CAM), che negli ultimi 5 anni ha ricevuto in media 1000 nuove domande all’anno, con una tendenza positiva: le nuove domande del 2021 sono aumentate dell’8% rispetto a quelle del 2020. Il 67% delle mediazioni CAM si è chiuso con un accordo; il dato scende al 44,9%* nei procedimenti degli altri Organismi di mediazione italiani (fonte: webstat.giustizia.it dati settembre 2021). Questi dati si riferiscono ai procedimenti in cui le parti hanno deciso di proseguire nel percorso di mediazione oltre il primo incontro informativo. Avvocati e parti mostrano sempre più fiducia nello strumento: aumentano in CAM le procedure che vanno oltre il primo incontro (sono passate da 225 procedure del 2020 a 385 nel 2021). Inoltre, in base ai dati CAM è aumentato il numero dei procedimenti chiusi con un accordo: da 139 del 2020 a 261 del 2021. Quanto ai tempi: in media in 119 giorni si conclude un procedimento di mediazione CAM, contro i 173 giorni necessari nelle procedure di mediazione degli altri Organismi di mediazione italiani (fonte: webstat.giustizia.it dati settembre 2021), con un risparmio di tempo del 31% nel caso delle mediazioni CAM. Le materie del contendere: sono aumentate di 4 volte le liti in materia di appalti e quelle in tema di comodato; cresciute del 60% le liti sui brevetti e proprietà industriale; diminuite del 18% quelle sulla responsabilità civile. Territori: il Servizio di conciliazione di CAM opera sui territori di Milano, Monza, Brianza e Lodi (con uffici territoriali dedicati) e si occupa anche di mediazione per le liti ambientali e quelle nel settore dell’arte. Fonte: dati del Servizio di conciliazione della Camera Arbitrale di Milano al 31/12/2021. “Nel 2021 la mediazione ha conosciuto un’ulteriore fase di sviluppo. – Ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano – Da un lato, sono aumentati i casi in cui si è raggiunto l’accordo, dall’altro si è registrata una crescita dei casi che sono andati oltre il primo incontro di mediazione. La combinazione di questi due dati indica una crescente fiducia di avvocati e parti nei confronti della mediazione come strumento per gestire situazione controverse in modo efficiente e in tempi ragionevoli. Altro elemento da sottolineare è il ricorso alla mediazione a distanza: la quasi totalità degli incontri si svolge online. Si tratta di una tendenza che riteniamo possa consolidarsi anche nel futuro”. TUTTI I DATI IN DETTAGLIO DOMANDE. Nel 2021 sono state depositate 1000 nuove domande di mediazione presso il Servizio di conciliazione CAM, con una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente (le domande depositate nel 2020 sono state 926). Negli ultimi 5 anni (dal 2017-2021) il Servizio di conciliazione CAM ha visto depositare in totale 4779 nuove procedure di mediazione, in media oltre 955 all’anno. I procedimenti conclusi nel 2021 sono stati 1034, in crescita del 44% in un anno. TASSO DI SUCCESSO. Il 67% dei procedimenti del Servizio di conciliazione CAM si è chiuso con un accordo; il dato scende al 44,9%* nei procedimenti degli Organismi di mediazione italiani (fonte: webstat.giustizia.it dati settembre 2021). *I dati si riferiscono ai procedimenti in cui le parti decidono di sedersi al tavolo della mediazione dopo il primo incontro informativo. ACCORDI. Sul totale dei procedimenti conclusi nel 2021 (n.1034), un procedimento su 4 si è chiuso con un accordo (è il 25,2% sul totale): nel 2021 è aumentato il numero dei procedimenti che si è chiuso con un accordo da 139 procedimenti del 2020 a 261 del 2021. PIÙ FIDUCIA NELLA MEDIAZIONE. Cresce il numero di chi decide di proseguire nella mediazione: la somma di procedimenti avviati è superiore alle mancate comparizioni. Il numero delle prosecuzioni (procedure chiuse con accordo o senza accordo) è pari al 37% del totale dei procedimenti. Sono stati 385 i procedimenti del 2021 proseguiti dopo il primo incontro; erano 225 nel 2020. TEMPI. Nel 2021 in media in 119 giorni si è chiuso un procedimento di mediazione CAM. Sono invece necessari in media 173 giorni per chiudere le mediazioni degli altri Organismi di mediazione italiani (fonte: webstat.giustizia.it dati settembre 2021). Il risparmio di tempo tra la durata delle mediazioni CAM e quella delle mediazioni degli altri Organismi di mediazione italiana è del 31%. SOGGETTI COINVOLTI NELLE LITI. Il 40% delle mediazioni avviene tra persone fisiche e imprese, il 34% tra imprese e il 26% tra persone fisiche. MEDIAZIONE VOLONTARIA. Il 22% del totale delle mediazioni CAM è volontaria. La mediazione è volontaria quando la materia del contendere non rientra tra le quelle indicate dalla legge come obbligatorie. Negli altri casi la mediazione può derivare: da un obbligo di legge (D.lgs 28/2010) o da un ordine del giudice, che può invitare le parti a entrare in mediazione indipendentemente dalla materia del contendere. L’83,1% delle mediazioni CAM nasce su istanza di parte, il 14% delle mediazioni è demandata dal giudice, nel 2,9% dei casi le mediazioni derivano da una clausola di conciliazione inserita in un contratto. SETTORI: PESO SUL TOTALE. La maggior parte dei procedimenti di mediazione riguarda la locazione (19,2%), segue il condominio (16,5%), contratti bancari (10%,9%), assicurativi (7,3%), diritti reali (6,8%) successione (4,2%), contratti finanziari (3,6%), responsabilità civile (3,3%), compravendita (2,9%), divisione (2,3%), affitto d’azienda (2,2%). VARIAZIONI SETTORI IN UN ANNO: in aumento del 74% le mediazioni in materia di appalto, del 73% quelle in materia di comodato, del 60% in team di proprietà industriale, del 50% quelle relative alla compravendita di beni mobili e immobili; diminuiscono del 18% le controversie in materia di responsabilità civile e del 6% quelle sulla responsabilità medica. VALORE DEI PROCEDIMENTI: il valore totale dei procedimenti gestiti è pari a 300 mila euro (media degli ultimi 5 anni). UDIENZE ONLINE E COVID: nel 2021 il 95% degli incontri di mediazione si è tenuto on-line. Nel periodo pre-Covid era dell’1%. Questo ha consentito a CAM, in tutto il periodo di emergenza, di continuare ad offrire i propri servizi senza interruzione.

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Onlit: il caro energia fa bene alle aziende non alle famiglie

Onlit: il caro energia fa bene alle aziende non alle famiglie. Non sorprendono i ricavi in salita del 33% per Enel e del 69% per A2A resi noti dai produttori in questi giorni. Mentre il Governo cerca di tassare gli extra profitti delle aziende energetiche per compensare i rincari i due produttori controllati da azionisti pubblici hanno già deciso di far passare all’incasso il loro azionisti (pubblici e privati), prima di eventuali sorprese di interventi regolatori del Governo che è anche il titolare delle concessioni. Enel ed A2a sono i principali gestori degli impianti idroelettrici italiani, affidati in concessione dallo Stato da tempo ammortizzati che generano gli extraprofitti. A2A fa sapere che l’incremento degli utili a 400 milioni non è derivato solo dalla maggiore redditività delle rinnovabili, venduta allo stesso prezzo di quella più costosa generata da petrolio e gas, ma anche “dall’ottimo andamento del mercato dei servizi di dispacciamento” cioè dei servizi di trasmissione e distribuzione di energia a Milano in particolare acquistati da Terna (il gestore della rete distributiva) per il mantenimento del bilanciamento dei flussi energetici sulla rete. A2A inoltre si dice pronta per la riattivazione della centrale a carbone di Monfalcone e a sospendere le forniture alle industrie energivore. Prima i dividendi poi l’emergenza con il ritorno al passato.

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