26 Ottobre 2020

Confesercenti: “Situazione drammatica”

Confesercenti: “Situazione drammatica”. Le imprese a rischio sono 20mila e una riduzione dei consumi delle famiglie per circa 6 miliardi di euro. Un disastro economico di fronte al quale bisogna fare fronte comune come afferma Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano: “La situazione è drammatica, siamo in un baratro stretti tra la crisi sanitaria e quella economica. Con le ultime disposizioni per il contenimento del Covid-19 si potrebbe arrivare alla chiusura di altre 20mila attività, portando da 90 a 110mila le cessazioni di impresa previste quest’anno e di un’ulteriore riduzione di circa 5,8 miliardi di euro di consumi delle famiglie. Servono subito indennizzi proporzionati ai danni subiti, per consentire alle imprese di poter almeno sperare in una futura ripartenza. No a scontri fra categorie, la rabbia non deve prendere il sopravvento sul valore della coesione sociale”. Un nuovo approccio per evitare che le conseguenze del momento siano stabili e durature. Il sistema produttivo milanese e italiano affronta una dura prova e l’impressione è che non tutte le istituzioni siano pronte. O abbiano idea di come muoversi perché nella crisi la politica lombarda ha scoperto nuovi fronti di divisione interna oltre a nuovi motivi per litigare con uno dei governi più strani della storia repubblicana.  

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Coronavirus: 5.762 positivi e 25 morti

Sono 5.762 i nuovi positivi in Lombardia con 35.285 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 16,3%, in crescita rispetto agli ultimi giorni. Sono 231 i ricoverati in terapia intensiva, diciotto più di ieri, e 2.326 i pazienti Covid negli altri reparti, con un aumento di 173. I dati di ieri: i tamponi effettuati: 35.285, totale complessivo: 2.715.715 i nuovi casi positivi: 5.762 (di cui 169 ‘debolmente positivi’ e 27 a seguito di test sierologico) i guariti/dimessi totale complessivo: 89.145 (+439), di cui 2.917 dimessi e 86.228 guariti in terapia intensiva: 231 (+18) i ricoverati non in terapia intensiva: 2.326 (+173) i decessi, totale complessivo: 17.235 (+25) I nuovi casi per provincia: Milano: 2.589, di cui 1.217 a Milano città; Bergamo: 182; Brescia: 246; Como: 398; Cremona: 80; Lecco: 96; Lodi: 98; Mantova: 44; Monza e Brianza: 588; Pavia: 254; Sondrio: 11; Varese: 907.

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Ristoratori: da dicembre non ce la farà nessuno

“Da dicembre non ce la farà più nessuno, la città sarà morta”: Paolo Peroli, socio di uno degli storici locali notturni di Milano e esponente del comitato territoriale esercenti che lo scorso 22 ottobre ha protestato sotto Regione Lombardia, commenta con queste parole il nuovo Dpcm che impone la chiusura di ristoranti e bar dalle 18. “Eravamo andati sotto la Regione consci che la situazione ci obbligava a richiedere fondi per sopravvivere. A questo punto dovremo chiederne altri o le attività moriranno e finiranno in mano alla malavita”. Quello che serve per tamponare, ha spiegato all’ANSA, è “almeno un 3% del fatturato del 2019”, una cifra che potrà servire a coprire in media tre mesi di affitto “per non dover regalare le attività agli speculatori” e poi un fondo per i lavoratori, un aiuto per le bollette. “Il nostro timore è che la temperatura media si sta alzando, le persone – avverte – iniziano ad agitarsi a parlare di scendere in piazza e fare come a Roma e Napoli. Noi cerchiamo di mediare, di gestirli ma la temperatura si sta alzando”. ANSA

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Il Liceo Manzoni fa marcia indietro sulla media del 9

Il liceo Manzoni fa retromarcia – almeno per il momento – dai criteri di iscrizione al prossimo anno scolastico per le prime, che prevedevano la media del 10 o del 9 in italiano, inglese e matematica e la precedenza agli abitanti della zona 1, ovvero il centro. “Dato lo scalpore suscitato dai nuovi criteri di iscrizione alle classi prime a.s. 2021/22 – ha scritto in una comunicazione la dirigente scolastica Milena Mammani – si ritiene opportuno sospenderne la delibera in attesa di un ulteriore confronto”. Contro i criteri avevano protestato ieri gli studenti, protesta poi finita sui media. ANSA

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Nuovo bando per l’assegnazione di contributi al settore educativo privato

Pubblicato sul sito del Comune di Milano il nuovo bando per l’assegnazione di contributi ai soggetti operanti in città nel settore socio-educativo che hanno dovuto interrompere l’attività a causa del Covid-19 e hanno quindi subìto gravi conseguenze economiche. L’Amministrazione aveva già destinato 2,5 milioni di euro provenienti dal Fondo di Mutuo Soccorso per questo tipo di aiuti. Un primo avviso era stato pubblicato nel mese di giugno e la relativa graduatoria è online sul sito del Comune ed è consultabile al link. Sono 163 le richieste ammesse a seguito delle verifiche sulla documentazione presentata. Al nuovo bando potranno partecipare i gestori di Sezioni Primavera in possesso di parere favorevole al funzionamento rilasciato dal Comune, come pure le medie imprese che gestiscono delle unità di offerta socio-educativa per bambini di età compresa tra 0 e 3 anni (Centri Prima Infanzia, Micronidi, Nidi d’Infanzia, Nidi Famiglia in possesso di regolare CPE o autorizzazione al funzionamento) e le medie imprese che gestiscono scuole paritarie private in possesso del relativo riconoscimento ministeriale. Sarà possibile fare domanda a partire dalle ore 12 di martedì 27 ottobre e fino alle ore 12 del 10 novembre. Verrà riconosciuto un contributo massimo di 150 euro a bambino frequentante alla data del lockdown per le sezioni primavera e un contributo massimo di 300 euro a bambino ai gestori di servizi e attività dedicate ai bimbi di età compresa tra 0 e 3 anni. Per le scuole dell’Infanzia paritarie il contributo massimo sarà di 50 euro per ogni bambino frequentante alla data del lockdown.

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Salvini: “Se a Milano c’è un candidato migliore del mio va bene”

Salvini: “Se a Milano c’è un candidato migliore del mio va bene”. Potrebbe essere la semplice e consuete furberie di Bruno Vespa che per pubblicizzare il suo ultimo libro fa uscire anticipazioni mirate, dunque non è detto che sia una notizia. Ma è pur sempre uscita sulle agenzie e dunque ve la riportiamo, anche solo per continuare a discutere di un tema essenziale come il candidato sindaco di centrodestra per Milano. Il ragionamento sembra filare: “Io sono milanese e la Lega a Milano è il partito più forte. Ma se c’è un candidato migliore del mio sceglieremo quello. Così faremo dovunque- Non esiste necessariamente il politico cattivo e l’esponente della società civile buono. Ma il Covid ha fatto saltare i bilanci di tanti i comuni e c’è bisogno di gente che abbia creato lavoro”. Dalle sue dichiarazioni pare dunque chiaro che non sia intenzionato a essere lui il front man della coalizione che sfiderà Sala se quest’ultimo non ottiene il posto da dirigente che sogna. Se non altro perché non risulta che lui abbia creato lavoro, a quel punto meglio Silvio Berlusconi. Se non altro per concludere degnamente la carriera politica e avere effettivamente qualche possibilità contro un Sala che per quanto bollito conta ancora su ampi appoggi nella società milanese. E non solo in quella alta.

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