30 Ottobre 2020

Fratelli di San Francesco: “Pronti ad accogliere nuovi poveri”

Fratelli di San Francesco: “Pronti ad accogliere nuovi poveri”. Mentre tutti si preparano al rischio di un nuovo lockdown, noi ci prepariamo ad accogliere nuovi poveri figli, di questa crisi che sembra travolgere tante famiglie e tante persone sole – racconta Fratel Clemente della Fratelli di San Francesco – Accedere al cibo necessario per vivere in una città come la nostra, per molti non era un problema fino a poco tempo fa, ma ora con la crisi e con la chiusura di ristoranti, bar ed esercizi commerciali anche ciò che veniva donato ai più poveri si sta riducendo. Così, l’unico punto di riferimento per molte famiglie, per molti anziani, per molti diseredati che vivono per strada diventano le mense di poveri, come la nostra di via Saponaro 40, che ogni giorno preparano e distribuiscono migliaia di pasti caldi e pacchi di generi alimentari da portare a casa. Alla Fratelli di San Francesco non ci siamo mai fermati. Abbiamo solo dovuto cambiare le nostre abitudini, per rendere tutto più sicuro. Ogni giorno, dobbiamo preoccuparci della salute degli ospiti, dei volontari e degli operatori. Abbiamo reso più sicura la nostra mensa, realizzando il distanziamento tra i tavoli con divisori in plexiglass, e con lo stesso materiale abbiamo eretto le protezioni sul bancone di distribuzione. Abbiamo allestito due diverse sale da pranzo: la prima, la – Sala 1 è destinata agli ospiti esterni, e prevede al termine di ogni servizio la chiusura e la sanificazione, La seconda, la Sala 2, è riservata esclusivamente alla grande famiglia degli ospiti interni alla struttura di via Saponaro. Abbiamo realizzato una specifica segnaletica, per garantire le distanze per chi entra e attende in fila, dopo avergli misurato la temperatura. Stiamo costantemente distribuendo visiere protettive e mascherine ai volontari, ovunque ci sono dispenser di gel sanificante. Scusate se vi abbiamo distratto dai vostri impegni, ma volevamo raccontarvi che nelle nostre periferie, in un dignitoso e coraggioso silenzio, molti volontari, operatori del sociale e persone fragili non si danno per vinti e fanno quello che possono per superare questo momento davvero difficile”

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Salvini: “Se ci sono minacce alla mia famiglia non transigo”

Salvini: “Se ci sono minacce alla mia famiglia non transigo”. La dichiarazione arriva in un giorno in cui l’ex ministro dell’Interno si trova in tribunale nella veste di parte offesa: “Se ci sono minacce fisiche a me o alla mia famiglia non transigo, se uno poi chiede scusa o dà qualcosa in beneficenza va bene, ma se non ci sono le scuse vado avanti”. Lo ha spiegato il leader della Lega Matteo Salvini, testimoniando in aula a Milano nel processo a carico di un giovane antagonista, Valerio Ferrandi, accusato di avere diffamato e minacciato su Facebook il 25 aprile 2016 l’ex ministro dell’Interno. Ferrandi, usando un profilo ‘fake’, aveva risposto così in un commento a un post di Salvini: “Salvini, in nome della bellezza e dell’intelligenza. Fai un gesto nobile. Sparati in bocca. Ps: prima o poi verrai appeso a un lampione, ne sei consapevole?”. Dichiarazioni che avevano causato al “figlio d’arte” un procedimento che pare stia andando avanti e che offre a Matteo Salvini l’occasione di essere per una volta di fronte ai giudici come testimone e parte offesa invece che come imputato.

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Cesare Valli nominato al World Communication Forum Association

Cesare Valli nominato al World Communication Forum Association. All’Assemblea Generale online i membri dell’Associazione World Communication Forum con sede a Davos, Svizzera, hanno eletto sei nuovi consiglieri d’amministrazione. Un italiano nella rosa dei prescelti: è stato infatti nominato Cesare Valli, ex partner e CEO di SEC, Relazioni Pubbliche e Istituzionali, e attualmente consulente strategico autonomo. In precedenza Cesare Valli aveva occupato per parecchi anni la poltrona di President & CEO South Europe di Hill &Knowlton. World Communication Forum – Davos, Svizzera L’espansione del Global Executive Board ha il compito di guidare l’Associazione attraverso la prossima entusiasmante fase della sua espansione globale e programmatica, non appena la maggior parte delle economie mondiali inizierà a emergere dalle varie restrizioni e blocchi del Covid-19. Guidato dal noto esperto di pubbliche relazioni internazionale e autore, Maxim Behar (Bulgaria), che assume un nuovo mandato di 3 anni come presidente, il nuovo consiglio vanta tre vicepresidenti: Solly Moeng (Sud Africa), Ganesh Chandrasekaran (India) e Jon-Hans Coetzer (Portogallo). I nuovi membri del consiglio di amministrazione sono Cesare Valli (Italia), Nurul-Maria Ashiquin (Malesia), Clara Ly-Le (Vietnam), Mina Nazari (Iran), Professor Jacqueline Strayer (USA), e Saurabh Uboweja (India). Yogesh Joshi, con sede a Mumbai, in India, agirà in qualità di Controller esterno su questioni chiave del Comitato esecutivo. Maxim Behar “Sono fiducioso di lavorare con un gruppo globale di professionisti ed esperti nelle aree della comunicazione pubblica e dello sviluppo delle competenze mentre ci imbarchiamo in un mondo e un’economia globale che ritroveranno il loro sviluppo, dopo mesi di blocchi” ha affermato il presidente Maxim Behar. “Siamo consapevoli di trovarci in prima linea nel processo per definizione di nuove modalità di coinvolgimento dei nostri membri globali e i loro clienti o datori di lavoro utilizzando nuove piattaforme digitali che ci manterranno connessi tra i nostri incontri annuali a Davos, Svizzera. Domani è già qui”. Cesare Valli Cesare Valli, unico membro italiano recentemente nominato ha dichiarato: “Conosco Maxim Behar da molti anni ed ho avuto il piacere di averlo come collega. E’ un professionista con una visione Globale e ne ho sempre apprezzato le capacità tecniche e relazionali. Il WCFA è una associazione di grande rilevanza che raccoglie professionisti di tutto il mondo e che contribuirà con l’intelligenza collettiva a sviluppare standard sempre più significativi per la professione” Tenets for Ethical Communications Il World Communication Forum è stato fondato nel 2010 a Davos, in Svizzera, e 4 anni dopo l’associazione è stata registrata nello stesso luogo. L’obiettivo principale del WCFA è creare una piattaforma per discussioni e scambi attivi incentrati sullo sviluppo della comunicazione e sul suo ruolo chiave nel mondo degli affari, della società e della politica. Ogni anno il forum riunisce i più importanti rappresentanti del settore della comunicazione, che si scambiano esperienze e idee e danno forma alle prospettive future della comunicazione globale. Nel 2020 WCFA ha organizzato il Global Communications Summit sulla piattaforma Zoom, riunendo i migliori esperti di comunicazione da oltre 30 paesi. Di conseguenza, Tenets for Ethical Communications, un “manifesto” globale è stato firmato da 135 esperti di 36 paesi.

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Covid, Azione: “I dati di Varese preoccupano le aziende servono misure severe”

Covid, Azione: “I dati di Varese preoccupano le aziende servono misure severe”. Sono 1902 in 24 ore i nuovi contagi segnalati da Regione Lombardia nella serata di ieri; un numero che agita i cittadini, ma anche la politica che in queste ore è chiamata a prendere decisioni sempre più complesse. Azione, tramite il Consigliere regionale Niccolò Carretta, membro della Commissione Sanità, il referente regionale Giancarlo Pignone e il referente della provincia di Varese Andrea Di Salvo dichiarano: “Siamo molto preoccupati per l’evoluzione della situazione nella provincia di Varese. È del tutto evidente che per evitare un lockdown duro come quello di marzo vadano, al più presto, prese alcune decisioni coraggiose e di buon senso. Il virus corre più di ogni previsione e adottare misure maggiormente severe, soprattutto nelle aree più colpite e secondo un criterio di specificità territoriale come già suggerito da Azione in molte sedi, deve essere una decisione da prendere in considerazione subito.” “Sono diverse le segnalazioni che ci sono arrivate – proseguono i responsabili di Azione – circa la difficoltà di processare un numero così alto di tamponi e l’appello che facciamo all’Assessore Gallera è quello di attenzionare maggiormente l’area mettendo a disposizione più laboratori lombardi al fine di ridurre la pressione su quelli nel varesotto”.

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Sala tenta di fermare il lockdown

Sala tenta di fermare il lockdown. Il primo cittadino di Milano in questi giorni sta cercando di rappresentare la voce del buonsenso mentre tutti sembrano aver perso la testa nell’ormai ex locomotiva economica italiana. “Non va bene andare da 100 a zero ed è quello che si sta facendo oggi. Non voglio passare per il paladino del ‘non si chiude’ , mi stanno ributtando addosso la frase del ‘Milano non si ferma’ di alcuni mesi fa – ha detto Giuseppe Sala – Voglio che venga fatto con buon senso, chiudere si può – ha concluso – ma prima di decidere di chiudere bisogna dire a chi viene chiuso come lo aiutiamo. Io mi batterò su questo”. Una posizione attendista che ricalca quella sulla didattica a distanza (DaD) assunta dal sindaco meneghino: la scuola è essenziale non solo per gli alunni, ma anche per le famiglie: sono riti consolidati e avere i bambini a scuola permette ai genitori di lavorare o avere il tempo per altre incombenze. Il valore dell’apertura delle scuole è dunque molteplice perché non riguarda solo un aspetto della vita quotidiana. L’aspetto psicologico di mantenere aperte le scuole inoltre è altrettanto importante perché aiuta le famiglie a mantenere un’idea di normalità quanto mai essenziale in un momento di panico e paura generalizzato. Il futuro è incerto e forse quello che serve agli italiani ora è una cerimonia comune e tranquillizzante come il tè delle cinque per i britannici, un modo per continuare a vivere nonostante il martellamento attuato dal virus al nostro stile di vita.

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Sala: in caso lockdown va coinvolto il sindaco

Se il lockdown “s’ha da fare io, sindaco del Comune di Milano, da padre di questa comunità voglio essere coinvolto, voglio vedere i dati e voglio essere partecipe della decisione”. Lo ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un video sulle sue pagine social: “non voglio vedere l’ipotesi sui giornali, fatta filtrare, comunicata da un consulente del ministero della Salute, chiedo di essere partecipe. E così il sindaco di Napoli”. “Io posso solo dirvi che ad oggi non ho sul mio tavolo un progetto di lockdown, di intensificazione” ha poi spiegato in serata il sindaco, intervenendo al confronto online sul “Piano per la Ripresa, l’Innovazione e lo sviluppo di Milano e dell’Area Metropolitana”, redatto da Cgil Milano. “Poi non c’è nessun vero lockdown neanche Francia e Germania lo stanno facendo, ma se mai intensificazione – ha aggiunto -. Ma se sarà necessario lo faremo senz’altro e non sarà certo io a difendere nulla. E smettiamola di fare i balletti ‘prima la salute’. No, non c’è prima la salute, c’è prima la nostra vita, l’economia che non è l’economia del Più ma è l’economia delle famiglie, per cui bisogna stare molto attenti oggi”.

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