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Europee, per le idee i cavalli migliori sono i giovani

I cavalli migliori per le elezioni europee sono i giovani in corsa. Sono i giorni dell’ufficializzazione delle liste e i nomi che spiccano sono quelli dei volti nuovi, o quasi, della politica: Tatarella, Sardone, Majorino. Giusto per citare i più in vista. Sono giovani nel loro partito: chi come Tatarella ha aspettato pazientemente il suo turno, chi prova a fare il salto da promessa a grande politico sottraendosi all’ombra dei grandi come Majorino, e chi è riuscito a far cambiare le regole del partito di maggioranza relativa come la transfuga Sardone. Tutti però sono veramente i cavalli migliori su cui i rispettivi partiti possono puntare. Il volto giovane toglie quell’aurea di stantio che aleggia sugli schieramenti politici, ma non è la sola abilità riconoscibile nei giovani in corsa: tutti hanno saputo crearsi una rete di consenso sul territorio che è in grado di muovere migliaia di voti. Provenienze e storie diverse, ma la rete territoriale alle spalle c’è per tutti. Inoltre hanno un messaggio forte e identitario che gli permette di interpretare ogni evento con un codice morale, verbale e concettuale riconoscibile dal pubblico di riferimento: sono cioè in qualche modo più classici dei vecchi politici, perché sono più “politici” dei tecnici che negli ultimi anni hanno invaso la Cosa Pubblica. Con questi giovani invece c’è la speranza di pensionare la generazione dei “senza parte” per veder risorgere le idee, giuste o sbagliate, per una nuova stagione di dignità della politica. Dunque sembra che saranno loro a stupire più di tutti anche perché hanno voglia e hanno gambe. E sono anche le ultime speranze dei rispettivi partiti di darsi un volto nuovo per convincere una volta di più gli elettori a recarsi alle urne.

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Forza Italia, Tatarella candidato tra gli applausi

Pietro Tatarella si è candidato alle europee tra gli applausi. Applausi di chi premia il lungo lavoro portato avanti da uno dei volti giovani di Forza Italia, ma anche di chi semplicemente sembra aver trovato un candidato in cui riconoscersi. “E’ rincuorante – ha commentato un vecchio militante presente al Palazzo delle Stelline ieri sera – da anni non vedevo tante persone per Forza Italia“. Lui non si sottrae all’entusiasmo del momento: “Ieri sera è partita ufficialmente la campagna elettorale per le elezioni europee. Grazie per la straordinaria partecipazione, per l’affetto e per il calore che mi avete trasmesso e che mi danno la certezza che candidarsi e mettersi in gioco è sempre la cosa giusta – ha affermato Tatarella – Per affrontare questa sfida serve un pizzico di follia, serve entusiasmo e serve passione, ma sono fondamentali la lucidità e la consapevolezza di chi conosce i propri mezzi e quelli dei tanti amici che hanno scelto di sostenermi. Ora dobbiamo fare un gran bel respiro e immergerci in questa campagna elettorale senza risparmiarsi e con generosità. Il vostro aiuto sarà fondamentale. Forza!!!!“. Così Tatarella si candida tra gli applausi dei forzisti, le urne diranno se verrà premiato o no, ma per adesso le premesse sono ottime: dopo una lunga gavetta Pietro è stato premiato con la candidatura in un momento difficile per il partito, ma in cui il seggio europeo ha tutta un’altra importanza. Starà a Tatarella dimostrare di aver meritato questa fiducia e gli applausi da cui è stata accolta la sua candidatura.

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Majorino in Europa tra gli applausi di tutti

Lui è contento, ma gli altri anche di più. E non solo i suoi compagni di partito, la disponibilità espressa da Pierfrancesco Majorino per una candidatura alle europee toglie un gran peso dal cuore di molti. Avversari compresi. “Sarà poi il Pd a decidere se sarò in lista o meno e gli elettori eventualmente a scegliere, ma sono pronto per questa sfida” ha  annunciato l’assessore al Welfare milanese.  Il sindaco Giuseppe Sala si è affrettato a fargli i complimenti e gli auguri perché Majorino “è cresciuto molto” ed “è “un radicale radicale nelle idee ma anche molto con la testa sulle spalle“. Un appunto per tutti i futuri candidati. Non gli chiederà nemmeno di dimettersi, come successo per altri membri della giunta e per spiegare la differenza applicata al caso: la campagna è breve, quindi possono sostituirlo. Ma l’ex direttore generale della Moratti in fondo ha tutto da guadagnare dalla partenza di Majorino per altri lidi: è uno che lo ha sfidato come in pochi hanno osato fare, ha gestito i servizi sociali con efficienza tanto da garantirsi una base in grado di richiamare migliaia di persone a ogni manifestazione. Tra l’altro proprio il muovere masse gli ha garantito la forza di spostare l’asse del Pd e della giunta milanese a sinistra. Senza di lui le personalità in giunta si riducono a poco: nessuno immaginerebbe nemmeno di sfidare il sindaco alle primarie. Così mentre Sala gongola, al massimo avrà un Majorino ridimensionato da una batosta se torna scornato, gli avversari festeggiano anche di più. Sono contenti perché Sala da solo non potrà più contare sulle legioni che il giovane (beh sì in Italia Majo è un giovane) assessore è in grado di muovere a Milano: le sue manifestazioni pro immigrazione e porti aperti non piacciono a molta parte della destre. E anche a destra si sa che Majorino sa amministrare i servizi sociali, anche se magari non piace l’impostazione teorica, un sostituto potrebbe essere un  piccione più impallinabile. Meglio, molto meglio se va via Majo, è un pensiero diffuso. L’entusiasmo è tanto da far supporre che per le europee il neocandidato potrebbe avere dei voti non previsti come quelli di chi lo vede come il sinonimo di “migranti ovunque”. Lui è contento, ma gli altri anche di più.  

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L’Assessore Majorino annuncia la candidatura alle europee

L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino annuncia la sua candidatura alle elezioni Europee. “Sono convinto che si debba dare tutti il massimo e metterci la faccia per far vincere l’Europa democratica e contrastare la logica dell’Europa dell’odio“, ha detto intervenendo agli Stati generali del Comune organizzati dall’associazione Cronisti in Comune. “Ho dato la mia disponibilità al Partito democratico a candidarmi alle Europee poi sarà il Pd a scegliere attraverso i suoi organismi se sarò presente in lista o meno e saranno gli elettori a decidere – ha precisato Majorino – Sono pronto per questa scommessa perché credo si debba mettere tutti la faccia per far vincere l’Europa democratica e contrastare la logica dell’Europa dell’odio e la Brexit all’italiana che serpeggia dalle parti della Lega. Io se posso dare una mano in questo senso la do“.

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Avviata la macchina organizzativa per le europee

Dall’allestimento dei seggi ai servizi informatici fino all’individuazione del personale impegnato nelle operazioni di voto, si è messa in moto la macchina organizzativa del Comune in vista dell’appuntamento del prossimo 26 maggio. Sono state approvate le linee di indirizzo per l’esecuzione degli interventi necessari a garantire il corretto svolgimento delle operazioni di voto per le elezioni europee 2019. Prevista una spesa complessiva di quattro milioni di euro, somma per la gran parte a carico dello Stato. Grazie all’azione di razionalizzazione dei servizi attuata – spiega il Comune – si è riusciti ad accorpare alcuni capitoli di spesa arrivando a un risparmio di 700mila euro rispetto a quanto preventivato in occasione delle elezioni europee del 2014. Circa 370mila euro serviranno per l’assunzione a tempo determinato di 75 impiegati (selezionati tramite bando pubblico) necessari a ‘rafforzare’ vari uffici comunali, dall’anagrafe sino ai servizi elettorali. Per gli emolumenti dei 4.992 scrutatori e i relativi 1.248 presidenti di seggio, la spesa prevista è di 760mila euro compreso l’allestimento dei 1.248 seggi in città cui si aggiungono 66 seggi speciali in ospedali, case di riposo e carceri. Per i segretari e gli scrutatori è prevista una retribuzione di 96 euro, per i presidenti di seggio 120. Si prevedono anche settanta seggi da istituire presso l’Ufficio elettorale circoscrizionale della Corte d’Appello per lo scrutino delle schede votate presso i consolati per l’elezione degli eurodeputati italiani. Allocati circa 490mila euro per le spese tecniche sia di software sia di hardware necessarie a garantire il corretto flusso dei dati, che comprendono anche le spese necessarie all’Unità Statistica per l’ufficializzazione dei dati presso l’Ufficio Centrale. Altri 396mila euro serviranno a garantire i servizi di facchinaggio, movimentazione e noleggio dei mezzi con e senza autisti, per l’allestimento, consegna e ritiro del materiale elettorale da e per i seggi, mentre 91.500 euro sono le spese previste per le attività di posa e rimozione dei tabelloni, per i quali è stata già attivata una procedura aperta a evidenza pubblica. Garantito il raggiungimento del seggio anche alle persone con disabilità grazie a un servizio di trasporto dedicato per un importo di 20mila euro. Infine sono stati stanziati 2,1 milioni per gli straordinari del personale già in organico del Comune tra impiegati, polizia locale e personale amministrativo.

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Parte da Milano la campagna contro l’astensionismo alle europee

Un voto consapevole per l’Europa alle Elezioni Europee che metta al centro il confronto con i giovani e i cittadini per incentivare la partecipazione al voto nel vecchio continente previsto per il 26 maggio 2019. L’iniziativa – #Stavoltavoto – è del Consiglio regionale della Lombardia in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo di Milano e di Europ Ditect Lombardia e si svolgerà lunedì 5 novembre a Palazzo Pirelli dalle 10,30 alle 12,30. La manifestazione coinvolge parlamentari europei, consiglieri regionali, amministratori locali, studenti e cittadini e prevede la presentazione di una piattaforma dedicata all’adesione alla campagna elettorale europea (www.stavoltavoto.eu). L’incontro sara’ aperto dal presidente del Consiglio lombardo Alessandro Fermi e vi parteciperaà anche il direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo di Milano Bruno Marasà.

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