paolo guido bassi

Piscina e Bassi: “Grazie a Regione per le mascherine”

Piscina e Bassi: “Grazie a Regione per le mascherine“.  I due presidenti di Municipio, rispettivamente 2 e 4, hanno ringraziato, ma anche sottolineato il tema della distribuzione delle mascherine gratuite. I Municipi potrebbero infatti svolgere una funzione utile in questa operazione. “Il ringraziamento più sentito da parte dei Municipi di Milano è rivolto a Regione Lombardia che con un grande sforzo si è autoprodotta le mascherine e le sta distribuendo a tutti i cittadini lombardi e milanesi”, intervengono Samuele Piscina e Paolo Bassi, Presidenti dei Municipi 2 e 4 di Milano. “Già ieri il Comune di Milano ha ricevuto le prime protezioni totalmente gratuite dalla Regione e, come il Sindaco ben sa, molte altre ne arriveranno mano a mano che saranno prodotte”. “Si apre quindi il tema della distribuzione dei presidi sanitari. Gli assessori regionali, a più riprese, hanno infatti dato il via libera a ogni Comune di stabilire i criteri di ripartizione. È evidente che Milano abbia un’articolazione cittadina più complessa dei paesini di provincia e pertanto abbia la necessità di adottare modalità diverse”. “Come Municipi riscontriamo molte esigenze sul territorio e siamo l’Ente più vicino ai cittadini. Per tale motivo chiediamo al Sindaco di coinvolgerci nella distribuzione delle mascherine, condividendo la scelta sui criteri cittadini e affidandocene una quota per poter rispondere in maniera veloce alle richieste che arrivano dal territorio”. “Il virus corre veloce e la città esige che le istituzioni lavorino insieme al meglio per poterlo arginare e sconfiggere. A Milano, purtroppo, abbiamo riscontrato – concludono i due esponenti leghisti – troppe inutili polemiche da parte di Palazzo Marino e pochi fatti. È il momento giusto per cambiare registro”.

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Fallimento del Comune sulla spesa di quartiere a domicilio

Fallimento del Comune sulla spesa di quartiere a domicilio. Le buone intenzioni c’erano pure, ma l’assessore Tajani non è stata in grado di concludere. L’idea era venuta anche a noi dell’Osservatore e ad alcuni Municipi: per sostenere sia i cittadini che le attività del territorio si compilava una lista dei negozi di quartiere aperti e disponibili a consegnare a casa la merce. I piccoli negozi potrebbero così recuperare parte dei clienti abituali, i cittadini non sarebbero costretti a file chilometriche al supermercato, insomma ne guadagnerebbero tutte le parti. Compresa la collettività, parola che surrealmente è diventata sinonimo di fascismo in questi tempi, visto che meno ci si muove, meno c’è il rischio che aumentino i morti. Per una volta insomma molti consiglieri municipali avevano un’ottima occasione per dimostrare di conoscere il territorio e di volersene occupare come fatto dai Municipi 2, 4 e 9. E il Comune alla fine della scorsa settimana ha chiamato a raccolta i presidenti di Municipio per annunciare l’intenzione di creare un sito internet comunale proprio per promuovere la spesa di quartiere a domicilio. Un portale che grazie alla geolocalizzazione poteva dare le indicazioni rapidamente e con efficacia. Ma Cristina Tajani, assessore comunale alle Attività produttive, e la sua macchina sono lente. Troppo lente. E queste lentezze sanciscono il fallimento del Comune sulla spesa di quartiere a domicilio. I presidenti si sono ritrovati con un “prima o poi arriviamo” giudicato inaccettabile. “Questa è una cosa che va fatta subito, non tra uno o due mesi” ha spiegato Paolo Guido Bassi, presidente del Municipio 4, e anche Samuele Piscina (2) e Giuseppe Lardieri (9) hanno deciso che aspettare sarebbe stato controproducente. Quindi si sono mossi in autonomia come per altro già fatto da alcune social street su Facebook: le liste stanno circolando e continueranno ad aumentare, nonostante il fallimento del Comune sulla spesa di quartiere a domicilio.

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Il Coronavirus non ferma le occupazioni nelle case popolari

Il Coronavirus non ferma le occupazioni nelle case popolari. “L’emergenza legata all’epidemia di Covid-19 sta (giustamente) fermando la città, ma purtroppo alcuni fenomeni criminali non sembrano arrestarsi e per chi li commette sembrano non esistere limitazioni di spostamento o quarantene di sorta. In questi giorni, infatti, stiamo ricevendo numerose segnalazioni di occupazioni alloggi nelle case popolari del nostro territorio. Una situazione che ci preoccupa e per la quale abbiamo già allertato la Prefettura”. Lo fa sapere il Presidente del Municipio 4 di Milano Paolo Guido Bassi. Solo nell’ultima settimana, fa sapere l’esponente della Lega, grazie al lavoro del mio assessore alla Sicurezza Elisabetta Carattoni e del mio presidente della Commissione sicurezza Francesco Rocca, abbiamo censito casi di questo tipo nel quartiere Molise Calvairate, segnatamente in via degli Etruschi 4 scala B piano terra; via degli Etruschi 5, scala A primo piano; via degli Etruschi 2, scala A, quarto piano; viale Molise 5, scala E quarto piano. E nelle Case Bianche del quartiere Salomone ai civici interni 28, 38, 50 e 52. Ringraziamo Aler per il veloce e puntuale riscontro alle segnalazioni, nonché per l’intervento, spesso celere, anche se non risolutivo, perché spesso gli occupanti abusivi utilizzano l’escamotage di portare con loro donne incinte o minori e in simili casi è necessaria la presenza dei Servizi Sociali, che però pare non possano mandare operatori a causa dell’emergenza Coronavirus”. Non solo, proseguono Bassi, Carattoni e Rocca: “Da quanto abbiamo appreso, sembra che agli occupanti abusi non venga neppure contestata la fattispecie di reato ex art. 650 c.p., come, invece, accade ai cittadini che in questi giorni non rispettano le disposizioni relative ai divieti di spostamento. Questo stato di cose, se confermato, da un lato rischia di rafforzare nei soggetti dediti all’illegalità il senso di impunità e dall’altro potrebbe aumentare il rischio di contagio”. Pur consapevoli della grave situazione emergenziale in cui versano oggi la Lombardia e Milano, concludono gli esponenti del Municipio 4, “chiediamo di riprendere al più presto gli sgomberi degli alloggi occupati abusivamente sul nostro territorio e di rafforzare i controlli nei cortili e nelle cantine (anch’esse sovente oggetto di occupazioni) dei caseggiati del quartiere Molise-Calvairate, Salomone, Mazzini”.

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Il giardino per Norma Cossetto è realtà

Il giardino per Norma Cossetto è realtà. Dopo una lunga gestazione, lunedì prossimo, 10 febbraio alle 14.30, in occasione del Giorno del Ricordo, si terrà la cerimonia di intitolazione del giardino di via Einstein alla memoria di Norma Cossetto, la studentessa istriana stuprata e gettata viva in una foiba nei pressi di Villa Surani dai partigiani jugoslavi. All’evento, dopo lo scoprimento della targa, prenderanno la parola: Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano; Paolo Guido Bassi, Presidente del Municipio 4 di Milano; Matteo Gherghetta, Presidente del Comitato di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Saranno presenti le cugine di Norma Cossetto Diana e Loredana Cossetto. “Questa intitolazione – afferma Bassi – è stata chiesta dal Municipio 4 e siamo felici di poterla celebrare nel giorno dedicato alla memoria delle vittime delle Foibe e del dramma patito da centinaia di migliaia di persone costrette ad abbandonare la loro terra perché ‘colpevoli’ di essere italiane. A 100 anni dalla nascita, finalmente, anche Milano dedica un luogo al ricordo di questa ragazza, per molti considerata un simbolo delle tante vittime senza nome scomparse nelle cavità carsiche. Siamo anche riusciti a contattare alcune parenti e il fatto che le cugine Diana e Loredana Cossetto, pur abitando lontano, abbiamo deciso di essere presenti, fa capire quanto importante sia il significato di questa giornata. Abbiamo scelto questo giardino – spiega l’esponente della Lega – non a caso. E’ stato realizzato accanto a una residenza del Politecnico ed è frequentato da tanti studenti universitari, come lo era Norma, uccisa poco prima di coronare il suo sogno di laurearsi. Il suo nome all’ingresso del parco, speriamo possa essere stimolo per le nuove generazioni a chiedersi chi fosse e ad approfondire la storia tragica, a lungo taciuta, delle popolazioni dell’Istria, di Fiume, della Dalmazia. Crediamo – aggiunge Bassi – che questa intitolazione, sia anche un messaggio contro alla violenza sulle donne, tema sul quale il nostro Municipio ha sempre organizzato molte iniziative. Non a caso, nella stessa area verde – ricorda il Presidente – abbiamo fatto realizzare un murales dedicato proprio alle donne, spesso dimenticate, scomparse durante i conflitti che hanno insanguinato la nostra storia contemporanea”. Con l’intitolazione del giardino di via Einstein a Norma Cossetto, conclude il Presidente Bassi, “aggiungiamo un tassello importante al lavoro sulla memoria avviato fin da inizio mandato, che accanto a diverse iniziative di approfondimento storico e culturale, ha visto, due anni fa, anche l’installazione di una stele di pietra proprio davanti all’ingresso del Centro Civico sede del Municipio, in ricordo delle vittime delle foibe, che ad oggi è il primo e unico monumento di Milano dedicato a queste persone”. Per il Giorno del Ricordo 2020, il Municipio 4 ha già realizzato un convegno con la presentazione del libro di Pietra di Larghi “Profughi d’Italia” e organizzerà un concerto di musica classica, il prossimo venerdì 14 febbraio, nel quartiere di Rogoredo, con l’Orchestra dell’Assunta in Vigentino.

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Cordoglio unanime per la scomparsa di Penati

Cordoglio unanime per la scomparsa di Penati. La comunità politica milanese si stringe senza distinzioni politiche intorno alla figura  e alla famiglia dell’ex  presidente della Provincia di Milano. Riportiamo alcuni commenti sulla sua scomparsa a causa di una grave malattia tutti uniti dal cordoglio unanime per la scomparsa di Penati. Arianna Censi Filippo Penati è stato presidente della Provincia di Milano dal 2004 al 2009. Durante la sua presidenza la Provincia di Milano ha vissuto una stagione di crescita e protagonismo. Da sempre uomo delle istituzioni, con una lunga e solida militanza politica alle spalle, tutti quelli che l’hanno conosciuto lo ricordano per le sue doti di simpatia e umanità che lo hanno sempre contraddistinto. Alla famiglia e ai suoi affetti va il cordoglio mio e della Città metropolitana di Milano. Carmela Rozza Ciao, Filippo, da te ho imparato molto. Sei stato un uomo politico di spessore, capace e che tanto ha lavorato per il bene pubblico. Le mie più sentire condoglianze alla famiglia. Massimo Corsaro UN AMICO, DALL’ALTRA PARTE È stato un uomo vero, ricco di contenuti e qualità; con lui ho spesso incrociato le lame del confronto politico. Ci siamo stimati, da avversari; ci siamo presi in giro, con il sorriso. Era capace di argomentare e confrontarsi, ed anche di governare. Travolto, quando stava assumendo ruoli nazionali, dallo schifo dell’antipolitica giudiziaria, avrebbe probabilmente modernizzato la sinistra in modo più serio e duraturo di quanto poi non abbia provato a fare il fiorentino. Mancherai, #FilippoPenati Paolo Guido Bassi Mi spiace per la morte di Filippo #Penati. Per me è sempre stato un #avversario politico. Da giornalista mi è capitato spesso di incontrarlo o intervistarlo. Lo ricordo garbato e spesso disponibile anche a stare alla battuta. Non si può non spendere un pensiero ai suoi ultimi anni, dove il peso per la malattia è stato aggravato dalla necessità di difendersi da #accuse che si sono rivelate #infondate. Motivo in più per essere #garantisti sempre. E non solo quando i sospetti riguardano gli amici. Maurizio Gussoni In questa dichiarazione resa alla stampa Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni ed ex Presidente della Provincia di Milano, uomo genuinamente di sinistra (PCI, DS, PD) esprime dei pensieri che gli fanno onore. Sono ammissioni e pensieri che molto, molto raramente escono dalla bocca (in questo caso certamente anche dal cuore) di chi ha (o ha avuto) molto potere politico. Io e Penati abbiamo avuto parecchi scontri politici. Uno, addirittura, ultra-polemico nel corso di una diretta televisiva. Però, come si usava una volta tra combattenti avversi ma onorevoli, oggi a lui spetta il massimo rispetto. Oltre ogni barriera politica e divisione ideologica. I migliori auguri per il suo stato di salute. «In questi giorni – ha postato l’ex presidente della Provincia – la mia mobilità deve essere assistita da una sedia a rotelle. Ho fatto il sindaco e il mio impegno per l’abbattimento delle barriere architettoniche non è mancato. Pensavo fosse efficace, ma questa esperienza mi ha inesorabilmente dimostrato che non è così e me ne scuso. Non parlo dei comportamenti irrispettosi di alcuni, mi riferisco alla trascuratezza e l’abbandono con cui vengono realizzate le opere murarie. Scivoli assenti o realizzati con gradini alti da essere essi stessi delle barriere. Stato di manutenzione disastroso. Mi permetto di dare un consiglio agli amici sindaci. Passate un po’ di tempo a girare la vostra città in sedia a rotelle e obbligate a fare altrettanto al responsabile della manutenzione strade. Io da sindaco non l’ho fatto e ho sbagliato». Giulio Gallera “Ho accolto con grande dolore la notizia della scomparsa di Filippo Penati. Nel corso delle sue esperienze istituzionali ha sempre manifestato ed espresso grande passione per la politica, capacitaà decisionale e senso civico che lo hanno portato ad essere molto vicino ai cittadini, nelle realta’ che ha amministrato. Valori, questi, che non ha smarrito nemmeno nei momenti di difficolta’ e durante la malattia. Esprimo ai suoi familiari il mio personale e sentito cordoglio”. Alessandro Fermi “Politico di razza, ha sempre vissuto e interpretato con protagonismo i ruoli e gli incarichi amministrativi che ha ricoperto senza mai rinunciare a raggiungere i suoi obiettivi e ad affermare cio’ in cui credeva, sempre e comunque attraverso il dialogo e il confronto con i suoi interlocutori”. Gianluca Comazzi “Ho aver sempre riconosciuto a Penati una grande capacità politica e organizzativa pur da posizioni politiche opposte”. La politica milanese perde una persona attenta e preparata”.  

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Comunali 2021, il centrodestra non ha i numeri

Comunali 2021, il centrodestra non ha i numeri. Non solo non ha un anti Sala, sindaco già difficile da sconfiggere, ma nemmeno reagisce ai numeri che dal 2018 Giuseppe Sala e i suoi stanno producendo. Un esempio? Il primo cittadino ha appena annunciato ForestaMi, cioè un piano da 3 milioni di alberi. Tre milioni. Tanti che persino una star come Leonardo Di Caprio ne ha sentito parlare. E ne ha parlato: cioè Sala ha potuto associare il suo nome, Milano e quello di una star del cinema che tutti conoscono. Con tanto di contorno verde, pardon green. Un capolavoro di comunicazione, ma che non è nato a caso: dietro ci sono i numeri, tre milioni per essere precisi. Sala sa che con un milione di euro non fai niente, serve chiederne un miliardo e rotti. Possibilmente allo Stato, così li spendi senza pensieri come per Expo 2015. Ma come vi abbiamo scritto in precedenza, la campagna di Sala è partita da tempo. Tra l’altro con già un patrimonio di affidabilità, successi di marketing e assenza di avversari. Un esempio è il piano per le periferie che guarda caso punta su quelle dove ha perso. Su 356 milioni di euro di investimenti annunciati, 117 vanno nel Municipio 6 (Lorenteggio) che è a sinistra. Gli altri nei Municipi 9, 2, 4 e 5. Niguarda, nel cuore della storica roccaforte rappresentata dal 9, è addirittura stato nominato “quartiere pilota” per il rilancio delle periferie. Tutte zone amministrate dal centrodestra. Ha annunciato e iniziato a dare i primi segnali di un progetto da oltre 200 milioni di euro targato centrosinistra. Di fronte a questo schieramento di cifre, tanto apprezzate dall’animo pratico del milanese, che numeri ha messo in campo il centrodestra? I numeri sono persino più importanti delle parole, perché aiutano a sintetizzare le idee in un atto: l’apertura di un Naviglio non sono solo 200 o 300 milioni (questi sono costi più realistici di quelli citati dal Comune) non è solo un progetto che darà tanto lavoro a tanti, ma una dichiarazione di guerra alle automobili e al traffico privato. E’ un’idea. Magari contestabile, ma proprio perché è un’idea. Come i tre milioni di alberi che richiamano i cambiamenti climatici che sono un totem delle nuove sinistre. Che idee ha il centrodestra che si possono sostanziare in un progetto da 300 milioni di euro? Vi lanciamo questa provocazione. E come da tradizione, si tratta di una domanda retorica. Noi dell’Osservatore ne abbiamo una, ma aspetteremo ancora qualche settimana per raccontarvela in un incontro di persona che organizzeremo presto. Intanto registriamo che alcuni come Alessandro De Chirico o Paolo Guido Bassi hanno iniziato a chiedere pubblicamente una discussione sulla ricerca di un anti Sala. Un primo passo positivo. Forse c’è una tenue speranza di non avere altri cinque anni di Beppe ovunque.  

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