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Doposcuola. De Chirico (FI): Scavuzzo si prenda le sue responsabilità

“Ho ricevuto un accorato appello firmato dai genitori di bambine e bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia del Comune di Milano che in queste ore stanno ricevendo una mail che comunica che a partire da lunedì 10 gennaio verrà sospeso il servizio di post-scuola“, lo scrive in una nota Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale. “La scorsa primavera ci eravamo schierati al loro fianco affinché questo servizio essenziale non fosse tagliato nel nuovo anno scolastico. – continua De Chirico – La scuola, e di conseguenza i giovani milanesi, sono stati stremati dalle aperture a singhiozzo e dall’assoluta impreparazione dell’Ente. L’amministrazione del PD riempie pagine e pagine di giornali di dichiarazioni sulla preoccupazioneper la drastica riduzione dell’occupazione femminile, sul valore della scuola e sull’importanza di non far pagare alle ragazze e ai ragazzi l’elevatissimo costo sociale della pandemia. Come può una donna conciliare lavoro e famiglia se sono proprio i paladini dei diritti a tagliare un servizio indispensabile per una donna che ha figli e che lavora? Una vera beffa dopo le tante promesse coincise, combinazione, con la campagna elettorale. L’assessore Scavuzzo dovrebbe metterci la faccia e dire chiaramente che il servizio viene tagliato per carenza di personale perché l’amministrazione comunale in questi mesi non ha fatto alcun bando per aggiornare le graduatorie pubbliche del nuovo personale. In attesa dell’obbligatorietà dei vaccini per tutto il personale degli Enti Locali, delle società o delle cooperative terze che erogano servizi per il Comune e di tutte le società partecipate degli Enti pubblici, la Scavuzzo – conclude l’azzurro – dovrebbe avere la decenza di non prendere in giro migliaia di milanesi che da lunedì non sapranno dove mandare i loro figli nell’orario pomeridiano”.

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Lo scandalo di Piazza Duomo

Domenica 2 maggio Succede a Milano, una metropoli, non un paesino sperduto su una montagna dove la condivisione è pari al vecchietto che parla al bar davanti ad un aperitivo. I tifosi dell’Inter, ma non solo, avvolgono e travolgono p.zza Duomo e zone limitrofe. Sembrano tante formichine ma in realtà sono persone , persone magari asintomatiche, che in un 30% non sanno di contagiare, di essere vettori del virus. Il cittadino già in se stesso dovrebbe pensarci da se, ma no perché privarsi? Perché non fare i cittadini consapevoli e responsabili a discapito di un festeggiamento? È vero, caspita …era lo scudetto …però, davvero vogliamo passare sopra a tutto , a tutti gli sforzi per uno scudetto? Ci sono persone che non arrivano a fine mese. Ci sono persone che hanno dovuto chiudere le proprie attività, magari proprio quella di famiglia, che già tra le tasse, resistevano a stento. Ed invece no. Noi andiamo a festeggiare! Ma mica in modo consapevole. No, tutti attaccati, adesi e contigui. Ma come si fa? OK i tifosi, ma il Comune? Possibile che nessuno in amministrazione comunale ci abbia pensato? Non sarà mica che come per la ristrutturazione, se non si buttera’ giu’ lo stadio di San Siro, anche qui comandano le squadre? Sarebbe veramente scandaloso mettere al primo posto gli interessi di una squadra a discapito dei cittadini e degli sforzi che abbiamo dovuto sostenere e superare in questo anno di Covid. Ma come? Per i tifosi soprassediamo e se vogliamo invece andare a teatro non possiamo. Lo spettacolo e migliaia di persone sono in balia del Covid, ma per festeggiare ci si passa sopra…che ipocrisia. Questa non è cura, è non curanza della sfera economica sociale della città e delle persone. Abbiamo un’amministrazione assente in fattore sicurezza al cittadino. La nostra vicesindaco Scavuzzo a cosa pensa? Si gira dall’altra parte? Strano che ai piani alti non ci sia stato un terremoto dopo questo avvenimento veramente imbarazzante agli occhi di tutti. E ora che dovremmo finalmente riacquisire un po’ di libertà, come faremo se i contagi si rialzeranno? 15 giorni e ne vedremo l’effetto. Vi lascio con una riflessione di sole quattro parole: “ma come si fa?” A voi il giudizio.

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Fratelli d’Italia: assembramenti prevedibili Sala e Scavuzzo inerti

“Quanto successo ieri a Milano con la vittoria dello scudetto dell’Inter era pienamente preventivabile”. Lo affermano i Consiglieri Comunali di FdI a Milano, Riccardo De Corato, Andrea Mascaretti ed Enrico Marcora in merito agli assembramenti di ieri in Piazza Duomo a Milano. “Ci stupisce che oggi ci sia chi si stupisca di quanto accaduto ieri. Ma qualcuno pensava veramente che i tifosi rimanessero chiusi in casa? Già in occasione del derby del 21 febbraio u.s. avevamo visto festeggiamenti e assembramenti davanti a San Siro. In questi mesi a Milano è successo di tutto. Si potrebbero elencare decine di episodi: dal rave party degli anarchici in Darsena alle manifestazioni dei vari no-global, antagonisti, no tav, alle resse fuori dei consolati (come, ad esempio, quelli del Marocco e Senegal), agli assembramenti fuori dalle moschee abusive durante il ramadan e, per finire, al corteo del Primo Maggio. Il messaggio che è trapelato è che a Milano, comunque, si potesse fare tutto. Troppo semplice ora prendersela con i tifosi, gran parte dei quali ragazzini. In città gli unici che pagano il non controllo del territorio sembrano essere solo i commercianti, vessati ancora oggi dal coprifuoco. Da ieri l’Interista Sindaco Beppe Sala e la sua Giunta non hanno detto nulla, forse perché in parte si sentono responsabili? Neanche l’assessore comunale alla sicurezza, Anna Scavuzzo, è pervenuta: chissà dov’è finita! Nemmeno hanno fatto i complimenti all’Inter per lo scudetto calcistico arrivato a Milano dopo 11 anni!”, concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia.

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Scavuzzo (PD) e Rozza (PD): c’erano i Leghisti in piazza avviino il tracciamento dei tifosi

“Io ieri in piazza non c’ero”. Lo ha detto il Vice indaco e Assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo rispondendo ai consiglieri comunali del centrodestra in merito agli assembramenti avvenuti durante i festeggiamenti per lo scudetto dell’Inter. “Non sono andata a festeggiare. – ha continuato la Scavuzzo, sottolineando,”In piazza c’erano la consigliera Sardone, il viceministro Morelli, il consigliere Bastoni: loro hanno strizzato l’occhio alle tifoserie, non noi. Attenzione – ha concluso -perché anche questo provocare e portare su una conflittualità diversa il ragionamento su quelle che sono le misure di sicurezza non fa bene a nessuno e non è una denigrazione di stampo politico che meritano le forze dell’ordine e la polizia locale che ieri hanno lavorato”. Dello stesso parere la consigliera regionale del Pd, Carmela Rozza che ha dichiarato: “Anziché attaccare il sindaco la Lega in Regione avvii subito il tracciamento di chi era in piazza per evitare contagi e nuova zona rossa”, suggerendo, “Anziché speculare elettoralmente contro il sindaco di Milano, visto che le scelte di ordine pubblico le ha ben chiarite il prefetto, dovrebbe, governando la Regione, avviare da subito un’operazione straordinaria di tracciamento per arginare i contagi e evitare che si ripiombi fra 15 giorni in zona rossa”.    

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De Chirico (FI): Scavuzzo inadeguata si dimetta

“Solo gli scaramantici non osavano pronunciare quella parola: scudetto. La vicesindaco Scavuzzo, forse, era tra questi”, lo scrive in una nota il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico. “Prima della fede calcistica – continua – quando si è responsabili della sicurezza cittadina bisogna prevenire ogni tipo di situazione potenzialmente pericolosa. C’era da aspettarsi che i controlli e il presidio del territorio sarebbero stati totalmente inesistenti. Cosa vuoi pretendere da una che, nel cuore del primo lockdown, diceva che i ghisa dovevano chiedere le ferie pregresse per stare in panchina ad aspettare il loro turno? Dopo 15 mesi dall’inizio dell’emergenza pandemica, impegnata com’era la sinistra meneghina a puntare il dito contro Regione Lombardia e il governatore Attilio Fontana, la giunta comunale brancola ancora nel buio”. “Mi aspetto – conclude De Chirico –  che oggi stesso la Scavuzzo prenda tutto il coraggio che ha e rassegni le dimissioni nelle mani del sindaco Sala che forse ieri, dopo una bella biciclettata, stava aspettando la telefonata di Zhang per festeggiare lo scudetto insieme a lui”.

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Sulla festa dell’Inter ha ragione il Prefetto Saccone

Sulla festa dell’Inter ha ragione il Prefetto Saccone. Perché si possono criticare tutti, ma bisogna ragionare pur se viviamo in tempi di morte e confusione. Punto primo: i tifosi non sono mai stati controllabili. E meno male. Perché se persino nell’antica Grecia le città organizzavano le feste decisamente esagerate come i baccanali per sfogare gli istinti e celebrare gli dei, è giusto mantenere degli aspetti di elasticità del sistema anche oggigiorno. Punto secondo, veniamo da un anno di limitazioni delle libertà personali e la pentola sta per scoppiare perché una parte politica continua a spingere per la riapertura. Una posizione coraggiosa perché può portare a gravi danni alla popolazione se non venisse gestita bene. E allora sulla festa dell’Inter ha ragione il Prefetto Saccone: perché era meglio convogliare la folla in un punto unico con moltissimi sbocchi in caso di necessità. Una conformazione favorevole per evitare blocchi troppo lunghi o la creazione di un unico flusso di persone ammassate. In sostanza Saccone ha governato i flussi, evitando scenari da paesi asiatici con la polizia a disperdere la popolazione a colpi di fucile. I fiumi non si frenano in certi casi, si indirizzano. Soprattutto se la popolazione è sotto stress. Un lavoro difficile e per gente con i polsi saldi. Infatti governare non pare per tutti: Anna Scavuzzo in teoria è la responsabile della Sicurezza urbana. Ha già il titolo imponente di vicesindaco e forse il doppio incarico è troppo per lei. Perché pure questa volta è finita nel tritacarne per una mancata gestione delle piazze milanesi, sempre per eventi ampiamente prevedibili. Lei ha risposto che il Comune era pronto. A noi sembra che fosse pronta la Prefettura. Che avesse un’idea su come affrontare la situazione. Cioè quello per cui viene in teoria pagato il generoso fisso alla Scavuzzo. Ma già tempo fa con alcuni progetti sulle riaperture si era visto che la Prefettura aveva di fatto iniziato a governare Milano. Un’ottima idea perché la giunta Sala non parrebbe avere i numeri per farlo. Invece Saccone per fortuna pare di sì. Ed è stato educato, trasformando un commissariamento in un altro esempio di ottima collaborazione tra istituzioni: quando una è stata valutata, pesata ed è stata trovata mancante, se ne inserisce un’altra garantendo ai cittadini una minima continuità istituzionale che dà stabilità.

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